Era mattina.
Nonostante fosse solo il 14 di settembre, il cielo era plumbeo e squarciato da quei pochi raggi luminosi di un sole che andava e veniva come gli pareva.
Un ragazzo, con fare a dir poco premuroso, si osservava allo specchio posto alla parete del bagno in cui si trovava..
Il tutto, mentre il suo MP3 andava a volume decisamente alto, tanto che avrebbero potuto sentirlo tutti coloro che fossero stati accanto a lui in quel momento.
Si lisciò i capelli con un tocco di gel e si mise un po’ di lacca. Se avesse piovuto sarebbero stati guai seri!.
Sistemò alla perfezione il nodo della piccola cravatta che indossava sopra una camicia bianca abbottonata in maniera a dir poco maniacale.
Sbuffò, non appena sentì la madre imprecare cose incomprensibili che non gli permettevano di ascoltatore la musica in tutta tranquillità.

- YunHo! Si può sapere dove sei finito??!! -

- …sono in bagno!!! Un attimo accidenti!! - protestò

- sbrigati! C’è YooChun che ti aspetta!! -

Questa volta YunHo non rispose.
Si limitò a sorridere non appena sentì pronunciare quelle parole.
Finì di sistemarsi e andò in camera. Prese la propria giacca e una borsa a tracolla dove vi erano parecchi libri che avevano l’aria a dir poco inquietante.
Scese dalle scale saltando gli ultimi quattro scalini che percorse un enorme balzo sino ad arrivare in cucina dove lo aspettava la madre.

- era ora! Quanto ci hai messo?! – sospirò lei

- scusami! Mi stavo sistemando… -

- …sei sempre il solito.. -

La donna, senza esitare, gli pose il piatto con due toast appena fatti.
YunHo ne addentò uno complimentandosi con lei

- ….a….a proposito… - cominciò inghiottendo un boccone - …hai visto YooChun?! - chiese

-l’ho incontrato in strada…mentre tornavo dall’edicola... -

Il ragazzo per poco non sputò tutto quello che aveva in bocca. Tossì rumorosamente tanto che la madre cominciò a preoccuparsi. Non tanto per la sua salute, quanto per la sanità mentale del suo unico figlio.

- perché non l’hai fatto venire qui??!! -

- certo che l’ho fatto! Ma lui non ha voluto! Ha detto che preferiva aspettarti in strada… -

- ca…pis…sco…! –esclamò deglutendo un po’ d’acqua e pulendosi la bocca con la manica della camicia

- YunHo! Non con la camicia per l’amor del cielo!! – lo rimproverò la madre

- sono di fretta ‘ma!! Oggi è il primo giorno! Non ho voglia di arrivare in ritardo!! -

- uff…allora non ti trattengo oltre…a che ora pensi di tornare? -

- …per il pranzo no? –esclamò sorridendo

- …...ti lascio il pollo in forno…avrete molte cose di cui parlare tu e YooChun… - sospirò la donna avendo intuito l’ironia di YunHo

Il giovane per tutta risposta le diede un bacio sulla guancia

- ora vado! Ci vediamo più tardi! –esclamò YunHo avviandosi alla porta di casa

- …tesoro! –lo fermò la madre all’improvviso

- eeeeh…? – sospirò bloccandosi proprio mentre stava per uscire

- …ancora non capisco come tu abbia potuto smettere di frequentarlo…YooChun intendo…eravate così affiatati! –

- …te l’ho detto ‘ma! Avevo impegni stellari! Te lo ricordi pure tu che giorni orribili che ho passato! E poi lui ha fatto lo stage di un anno in Virginia… -

- e questo cosa centra? -

- ….non avrei potuto vederlo in ogni caso…ti pare? -

La donna ci pensò, poi annui leggermente lasciando intendere un po’ di sgomento

- vabbè dai….va! altrimenti farete tardi…salutamelo eh! -

- contaci! A dopo! -

Detto questo si chiuse la porta alle spalle



Non appena fu fuori di casa, sospiro indeciso sul da farsi.
Guardò a destra ed a sinistra alla ricerca dell’amico. Ma non lo trovò. O meglio, non riuscì a vederlo bene.
Da una decina di minuti, io sole era sparito. Il vento si era leggermente alzato e un po’ di nebbia assassina aveva fatto la sua comparsa in quella mattina.
Ad un tratto, YunHo sentì l’umidità quasi soffocante che quel tempo stava causando, imprecando rumorosamente intento a sistemarsi nuovamente i capelli.

- YunHo Hyung! -

Il ragazzo si voltò ala sua destra dopo aver udito quelle parole.
Cercando di aguzzare la vista vide un braccio che si agitava di qua e di la cercando la sua attenzione.
Vide arrivare un ragazzo, dall’espressione piuttosto raggiante, corrergli incontro.

- YooChun! – lo salutò YunHo sorridendo

Era da un anno che non lo vedeva. Ne era passato di tempo!

YooChun arrivò d’innanzi a lui con passo svelto, quasi ansimante.
Il ragazzo sorrise dolcemente.
L’ultima volta che Yunho aveva sentito il suo migliore amico era stato ben tre settimane prima quando YooChun gli aveva annunciato il suo imminente ritorno in Korea dopo quasi un anno di stage in Virginia.
Con una mano, delicatamente sfiorò la testa del ragazzo. Quest’ultimo fece una smorfia divertita.

- ti sei fatto alto YooChun – scherzò YunHo

- ma ancora non ti supero… – sorrise

Rimasero a guardarsi per dei brevi attimi che per loro sembrarono decisamente interminabili.
YunHo guardò YooChun da caso a piedi. Era molto diversi da come lo ricordava.
Si era fatto molto più alto, aveva un petto ampio e decisamente allenato, due belle spalle larghe che gli conferivano un aspetto davvero virile.
Indossava anche lui una camicia bianca, ma la sua l’aveva lasciata sbottonata all’estremità del collo tanto da far intravedere una collana che, a quanto ricordava YunHo, aveva sempre portato.
Anch’egli aveva la cravatta, ma era decisamente stropicciata.
Sorrise lievemente. E pensare che fino ad un anno fa era solo un piccolo ragazzino fifone…

- ….vieni qui… - sospirò infine

Si abbracciarono forte.
Sentirono entrambi il calore che riscaldava i loro corpi in quella mattina nefasta. Era una bella e piacevole sensazione. YunHo non riusciva nemmeno a ricordare come ci si sentiva in momenti del genere.
Si staccarono leggermente imbarazzati dalla situazione.
Non sapevano cosa dirsi. Era da tantissimo tempo che non si vedevano. Entrambi avevano moltissime cosa da dire, ma non trovavano le giuste parole per tentare un approccio.

- …vogliamo andare? O faremo tardi alla prima lezione! - sorrise infine YunHo

YooChun rimase un po’ perplesso

- ti seguo Hyung! - esclamò

Entrambi raccolsero le proprie borse che per sbaglio, durante l’abbraccio erano cadute a terra sporcandosi un po’.
Poi, si avviarono verso la strada principale




************************




- dovresti smetterla di chiamarmi Hyung, YooChun… -

Il ragazzo sobbalzò per un brevissimo istante, e per poco non pestò il piede di YunHo, che stava camminando a poca distanza da lui.
Il cielo era sempre più minaccioso e nessuno dei due aveva portato con se l’ombrello.
E l’università distava ancora un kilometro da li!
Avevano preferito fare due passi anzi che prendere la navetta, ma in un quarto d’ora, l’unica cosa che si erano detti era stata proprio quella!

- …pe…perché dovrei? Sei più grande di me Hyung! – rispose YooChun schiarendosi la voce roca

- …la trovo un assurdità… - esclamò - …tanto abbiamo la stessa età… -

- è la nostra coltura…Hyung… - ammise YooChun

Dal volto di Yunho, non appena Yoochun lo aveva chiamato nuovamente così, era ben visibile un’espressione scocciata.
Il ragazzo cercò di trovare un argomento decente e che comprendesse più di 50 parole di dialogo.

- a proposito.. – riprese YunHo inaspettatamente -


- mh? -

- non mi hai raccontato com’è andata in Virginia… -

- …bene! – esclamò Yoochun indifferente

- …bene…? – ripetè YunHo ridendo

- è stato un corso impegnativo… - ammise il ragazzo – ma per lo meno adesso il mio inglese è migliorato… -

- è da un anno che sei li! Mi stupirebbe il contrario! -

- anche io… - sorrise

- …immagino…che ti sarai fatto nuovi amici… -

- beh si… -

- come sono? – domandò nuovamente inarcando le sopraciglia

- simpatici… - rispose

YunHo lo inquadrò per qualche secondo

- …si può sapere perché non riesci a formulare una frase che abbia più di un aggettivo?! -

- cosa vuoi che ti dica Hyung!! -

- qualcosa!! -

- ho conosciuto molte ragazze! Contento?! -

In quel mentre, mentre il ragazzo si apprestava pigiare il pulsante per la chiamata del semaforo dei pedoni, si bloccò come se avesse visto qualcosa di terribile.
Assunse un volto decisamente triste. Si morse le labbra per reprimere ciò che avrebbe voluto dire al suo “migliore amico”.
YooChun sospirò, sapendo bene che l’amico avrebbe reagito in quella maniera.
Il verde per i pedoni arrivò presto. Le macchine si fermarono e lasciarono passare la gente.
YunHo riprese a camminare con YooChun che lo seguiva a ruota.

- …sono…sono felice per te… - disse infine voltandosi verso l’altro

Poi riprese il suo cammino.

- dai Hyung! Non prenderla in questo modo! – lo implorò YooChun – mica ci sono andato a letto! -

- …sai quanto mi interessa sapere se te le sei fatte??!! – esclamò YunHo cercando di sorridere

Questa volta fu YooChun a fermarsi. E lo fece proprio accanto al semaforo dall’altra parte della strada che avevano appena attraversato.
C’era poca gente nelle vicinanze. Nessuno badò ai due ragazzi.
YunHo non sentì più i passi veloci del compagno e, scocciato, si voltò indietro.

- vuoi muoverti!! O faremo tardi!! -

- … -

- YooChun!! guarda che ti lascio qui!! – esclamò perdendo la pazienza

- …non ti è ancora passata…vero? – domandò YooChun senza alcun preavviso

- …cosa?! -

YunHo deglutì amaramente, fingendo di non sapere cosa gli stesse domandando in realtà.

- …mi ami ancora…? – sospirò abbassando lo sguardo

- … -

YunHo lo guardò a bocca aperta.
Rimase incredulo davanti alla domanda postagli da YooChun.
Vide l’amico arrossire violentemente. Evidentemente in imbarazzo.

- …che sciocchezze stai dicendo? - esclamò

- non è per questo…che hai smesso di cercarmi…e di vedermi?! -

- … -

- …quella volta…ti ho detto ciò che pensavo riguardo questa storia…e ne sono tuttora convinto! -

YunHo abbassò lo sguardo. Si portò per un attimo la mano al cuore. Lo sentì palpitare forte. Tanto forte.
Lo sentiva…lo percepiva…quella ferita era ancora aperta dentro di lui.
Lui, che alla fine, dopo anni che si frequentavano, era finito con l’innamorarsi del suo migliore amico. Ma quest’ultimo lo aveva rifiutato. Più per paura di ciò che avrebbe pensato la gente, che per desiderio personale.
Un dolore troppo grande che aveva cercato di cacciare allontanandosi da colui che amava.
Aveva sempre pensato che, forse, era quello uno dei motivi per cui YooChun aveva deciso di frequentare quello stage in Virginia. Era sicuro che l’amico lo avesse fatto per lui. Per aiutarlo a dimenticare.
E in effetti, fino a qualche minuto prima, era stato convinto di esserci riuscito.
Forse, dopotutto, non era stata una buona idea rincontrarlo e frequentare addirittura la stessa università!.
Sospirò pesantemente. Si avvicinò all’amico.

- tranquillo.. – disse infine dandogli una pacca sulla spalla - …non sei più il mio tipo… - sorrise

- …Hyung! – esclamò stupefatto

- sono rimasto solo sorpreso…tutto qui…non pensavo che ti saresti dato una mossa! - sorrise

- coosa??!! È questo quello che pensi di me?! -

- se è per questo penso anche che tu sia un emerito imbecille a startene appiccicato al palo del semaforo… -

YooChun si destò all’improvviso. Si era appoggiato al semaforo e non permetteva alle altre persone di prenotare la chiamata.
Si scusò, viola in volto mentre YunHo emise una risata soffocata.
Da quanto ricordava, YooChun era sempre stato un tipo con al testa fra le nuvole.
E quel nuovo aspetto virile, non gli si addiceva per nulla.

- dai cammina… - esclamò YooChun un tantino arrabbiato

- non ti sarai mica offeso?! - domandò YunHo

- certo che no! - disse – …prima di andare a lezione voglio farti conoscere una persona! -