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Autore: ivi87    07/08/2012    10 recensioni
una settima x dichiararsi, può andare come descrizione?? ahahah boh, non lo so nemmeno io cos'è xD
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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# 9 – Venerdì notte - * Scelte *

 

Dopo dieci minuti che cammina avanti e indietro davanti alla porta di Rick, Kate decide di spostarsi verso le scale e di sedersi su un gradino.

L’attesa la sta snervando.

Inoltre quella decina di caffè che ha bevuto durante la giornata non aiutano affatto. Voleva evitare di crollare per la stanchezza e riuscire ad andare alla scuola di Alexis perciò non ha fatto altro che ingurgitare caffeina tutto il giorno. Lanie si è persino offerta di somministrargliela per endovena, prendendola in giro. Ci teneva davvero a essere presente alla cerimonia, ma soprattutto a vedere Rick.

Le era mancato più di quanto credesse possibile.

Quei momenti di vita quotidiana le avevano riscaldato il cuore.

Ormai era pronta. Lo sentiva.

Il muro che la proteggeva dall’essere ferita era ormai un pallido ricordo. Un cumulo di macerie già da qualche settimana.

L’unica remora è il caso di sua madre. Avrebbe voluto risolverlo e voltare pagina. Avrebbe voluto chiudere quella porta per aprire un meraviglioso portone sul suo futuro con Rick.

Appoggia la testa alla parete e chiude gli occhi con questo pensiero in testa.

Una forte folata d’aria la coglie di sorpresa.

Le braccia le fanno malissimo, sente che non reggono più il suo peso.

Non sa perché è appesa al cornicione di un palazzo. Non sa perché un uomo alto dal volto cattivo la guarda divertito mentre lei sta per lasciarsi andare.

“Scegli!” urla l’uomo.

Beckett non capisce, no sa di cosa stia parlando.

Spaventata cerca di arrampicarsi.

“Devi scegliere!!” ripete più arrabbiato.

“Cosa? Che cosa devo scegliere!?!” domanda sforzandosi di non perdere la presa.

“Devi scegliere Kate! O tua madre o Castle!” l’uomo sposta un piede in avanti e preme con forza sulle dita di una mano.

Un urlo le nasce spontaneo “Castleeeeeeeeeeee”

Il ding dell’ascensore la sveglia di colpo.

Si è formata una piccola pozzanghera sul gradino su cui è seduta.  

Sente dei passi e poi una porta che si apre e subito dopo si richiude.

Rick e Martha sono tornati, ma Kate è ancora agita per il sogno appena fatto.

Non si muove. Respira profondamente passandosi le mani sul viso.

Ha fatto la sua scelta ormai.

Testa e cuore vanno nella stessa direzione.

Una punta di dolore al pensiero di non indagare più sull’assassino di sua madre la attraversa. Sa che non se ne andrà mai del tutto, ma ora riesce ad accettarlo.

Ora può riprendere in mano la sua vita ed iniziare a viverla, finalmente.

E dopo aver sperimentato quarantottore della sua vita senza Castle, senza vederlo, ridere, parlare e scherzare con lui, ora ne è sicura.

Non ci sarebbero state altre quarantottore del genere. Mai più.

E al diavolo l’orgoglio. Al diavolo se sprofonderà imbarazzata, se brucerà dall’agitazione, se sarà rossa come un pomodoro.

Al diavolo tutto. Non le importa di nient’altro ormai.

 

 

Stai riattaccando il telefono quando senti bussare alla porta.

Alexis ti voleva fare sapere che è arrivata alla festa e che tornerà a casa domani per pranzo.

Sei così orgoglioso e fiero che ti metteresti persino a ballare con addosso un gonnellino hawaiano.

Tua madre va ad aprire alla porta mentre tu ti levi l’insopportabile tutore e ti avvii verso il tuo studio.

Vuoi chiamare la tua musa e ti serve pace e tranquillità per farlo, ma non hai ancora digitato il suo numero che già senti la sua voce.

“Cercavi me?”

Ti volti sorpreso.

Lei è appoggiata allo stipite del tuo studio, bagnata fradicia ma con un meraviglioso sorriso sul volto.

“Kate! Sei qui!” esclami meravigliato

“A quante pare” risponde divertita dal tuo stupore.

“Certo che sei qui, intendo, è ovvio che sei qui, ti vedo...” incespichi nel vederla chiudere la porta e avvicinarsi “...è solo che ti credevo distrutta...” ti guarda fisso negli occhi e si morde il labbro maliziosamente “...c-crollata sul letto per la stanchezza...” nemmeno il tuo balbettare la fa desistere dalla sua avanzata.

Decisa ti afferra il volto e sussurra “Ho ancora un po’ di energie” e poi ti bacia.

Non sei abituato a vederla così decisa, soprattutto riguardo ai sentimenti. E a voi due.

A meno che non si tratti di respingerti. Lì l’hai sempre vista piuttosto sicura, in passato.

Ma ora ti sta baciando con passione. Non lascia il tuo viso, non molla un secondo le tue labbra e continua ad avanzare, costringendoti a camminare all’indietro.

Finalmente lo sta facendo! Finalmente ha deciso!

Hai aspettato che fosse lei a baciarti e a farsi avanti, le hai dato tempo e spazio ed ora ti sta ripagando!

Quando urti il bordo della scrivania ti sporgi in avanti e con foga inverti le posizioni.

Lei non ci pensa nemmeno a fare resistenza, anzi, asseconda i tuoi movimenti e di slancio la fai sedere sulla scrivania.

Nel susseguirsi di baci sempre meno casti un piccolo ‘clic’ ti blocca istantaneamente.

Lo conosci bene quel suono.

Kate ride mentre sposta il telecomando da sotto il suo sedere, ma quando ti guarda in volto capisce che qualcosa con va.

E poi lo vede.

Lo schermo acceso. La sua foto. Quella di sua madre e dei suoi colleghi uccisi. Le foto di Coonan e Lockwood. Raglan e McCallister.

Tutte disposte in uno schema, come se fosse la sua lavagna al distretto.

La senti irrigidirsi tra le tue braccia, così lasci delicatamente la presa e le permetti di scendere dalla scrivania.

Avevi paura che s’incazzasse per la storia della mano?

Beh, stai pur certo che ora avrà ben’altro per cui urlare!

“Posso spiegare” cominci a parlare vedendo che lei non stacca gli occhi dal televisore.

Cammina lenta verso quelle foto “Spiega allora” risponde senza voltarsi.

“Sei quasi morta Kate. Ti avevano sparato. Ho pensato che risolvendo io il caso, saresti stata salva”

“Rischiando tu al posto mio? Ma come ragioni!!” urla girandosi verso di te “Spiegami tutto! Dall’inizio!”

Ubbidisci con il cuore in gola “Prima che Montgomery entrasse in quell'hangar, ha inviato una busta ad un amico...Un amico di cui si fidava. Conteneva informazioni che potevano incriminare la persona che c'è dietro a tutto questo. Montgomery stava cercando di proteggerti, ma la busta è arrivata solo dopo che ti avevano sparato” abbassi lo sguardo al ricordo “Poi l'amico di Montgomery ha fatto un accordo con loro. Se ti avessero lasciato in pace, la busta con le informazioni che conteneva non avrebbe mai visto la luce del sole, ma hanno posto una condizione. Dovevi smettere di indagare. Ecco perché sei ancora viva Kate. Perché ti sei fermata." La vedi respirare affannosamente mentre registra tutto quello che le stai dicendo.

"E tu come lo sai?" domanda serrando i pugni.

"Per far rispettare l'accordo qualcuno doveva accertarsi che tu ti fermassi."

"Eri complice in questa cosa?" lo sguardo deluso che ti lancia ti ferisce più che mai.

"Cercavo solo di tenerti al sicuro." Tenti inutilmente di giustificarti.

"Castle non volevo la tua protezione, quello che volevo era una pista e tu me l'hai tenuta nascosta per un anno!! Chi è l'amico di Montgomery?” ti chiede agguerrita.

"E' solo una voce al telefono, un'ombra in un parcheggio sotterraneo."

"L'hai persino incontrato? Chi ti dice che non ci sia lui dietro all'omicidio di mia madre, chi ti dice che non sia coinvolto? Perché mi hai fatto una cosa del genere?"

"Perché ti amo! Ma questo già lo sai vero? Lo sai da quasi un anno." Sputi fuori esasperato.

Kate resta stupita per qualche secondo "Stai scherzando vero? Ne vuoi parlare proprio adesso? Dopo che hai confessato di avermi tradita?"

"Kate ascoltami"

"Ascoltarti? Perché dovrei ascoltarti? Dimmi, come faccio a crederti adesso? A fidarmi di quello che dici?"

"Come fai a... E tutto quello che abbiamo condiviso non conta niente? Per quattro anni sono stato al tuo fianco. Quattro anni ad aspettare che aprissi gli occhi e vedessi che ero lì per te, che sono più di un partner. Ogni mattina mi sveglio e ti porto il caffé semplicemente per strapparti un sorriso perché tu sei la persona più incredibile, esasperante, intrigante e snervante che io abbia mai conosciuto. Ti amo Kate, volevo solo che smettessi di indagare."

"Hai deciso arbitrariamente della mia vita come se fossi una bambina. La mia vita, la mia! Non spetta a te decidere." Le lacrime iniziano a rigarle il volto e prima che tu possa fare o di altro lei ti scansa e si allontana.

Sbatte la porta dello studio e dopo poco senti anche quella dell’ingresso.

Se n’è andata! Non ha voluto capire che l’hai fatto solo per amore. Solo per lei.

 

 

Le sembra di correre a perdifiato, in realtà sta a malapena deambulando verso le scale.

Il suo cuore pulsa e si contorce ad una velocità impressionante mentre la sua mente è come svuotata.

Non prova nulla il suo cervello in questo momento. Non un neurone connesso.

È solo il cuore a farle male; ad essere deluso e ferito.

L’unico organo che percepisce in quel momento è il suo cuore infranto.

Si accascia nuovamente su un gradino, incapace di fare un altro passo.

Incredula ed esterrefatta.

Si stava donando a lui e improvvisamente è esploso tutto!

Fissa il vuoto davanti a sé.

Dieci minuti prima aveva scelto Castle. Aveva messo da parte il caso di sua madre per scegliere di vivere.

Allora perché prendersela così?

Perché era scappata via?

Una mano le si posa sulla spalla e Kate si volta a guardarla.

Ne riconosce la proprietaria dagli anelli appariscenti e dalla pelle segnata dall’età.

“Hai sentito?” sussurra Kate.

“Tesoro, gridavate così forte” risponde Martha con un piccolo sorriso.

Kate poggia i gomiti alle ginocchia e si sostiene la testa con le mani “Stava andando tutto così bene...perchè l’ha fatto” lo dice ad alta voce, ma è più una domanda rivolta a se stessa.

“Perché morirebbe per te, Kate, e tu sembri poco incline ad usare il tuo istinto di sopravvivenza quando si tratta del caso di tua madre” Martha le avvolge le spalle con un braccio “L’hai spaventato a morte l’hanno scorso. Era terrorizzato, ha avuto incubi per mesi. Sapeva che se l’avessi scoperto ti saresti arrabbiata, ma almeno saresti stata ancora viva per poterti arrabbiare”

Ad entrambe scappa una piccola risata liberatoria.

“Ho scelto lui” Kate si volta per guardare in volto la donna “Non voglio più seguire l’indagine, voglio lasciarmi tutto alle spalle e stare con Rick. Non so perché ho reagito così... mi sono sentita tradita da lui.. è l’unica persona di cui mi fidi veramente”

“Ti sei risposta da sola, tesoro” Martha risponde bonariamente “Ti puoi fidare di lui, vuole solo il tuo bene”

“E io voglio il suo! Per questo non voglio che si cacci nei guai per me!” ribatti decisa.

“Se hai veramente messo da parte il caso di tua madre, allora lo farà anche Rick”

Sa che è così. Se smette lei, smetterà anche lui.

E lei la sua decisione l’ha già presa.

Basta con le ombre del passato.

Sorride a Martha e insieme  si alzano da quei gradini.

Solo ora nota le valigie sul pianerottolo “Parti di nuovo?”

“Oh, si, sono tornata solo per Alexis, Lance mi aspetta negli Hamptons” spiega Martha afferrandone i manici “E poi a mio figlio ci pensi tu, giusto?”

Kate sorride alla vista di quello sguardo malizioso che la rossa le sta lanciando e annuisce, ora con il cuore meno dolorante. Una lacrima di sollievo le solca la guancia.

Si volta verso la porta di casa, ma fa dopo soli pochi passi prima di richiamarla. Le deve dire un’ultima cosa.

“Martha?”

La donna posa la valigia e si volta verso Kate.

“Grazie” sussurra timidamente.

“Per cosa, sweetheart?”

“per essere stata superficiale e poco attenta quarant’anni fa.” Inizia Kate, ancora tra le lacrime.

Martha è già commossa e, come il figlio, non resiste a non avere la battuta pronta in certi casi. “Tesoro, di pure che mi sono data da fare, non mi offendo” esclama con un sorriso avvicinandosi a Kate e prendendole affettuosamente la mano.

Kate però si libera dalla presa e con le proprie mani stringe quella della donna.

“Dico sul serio, Martha. La tua frivolezza di allora, ha reso possibile la mia felicità di oggi”

E d’un tratto tutte le opinioni e i giudizi che ha dovuto subire da ragazza, l’ostilità della sua famiglia e le occhiatacce di amici e parenti, vengono cancellati con un colpo di spugna dalla dolcezza della giovane donna che ha di fronte.

“Oh, Kate…” è l’unica cosa che riesce a dire. Piange con lei e la stringe forte.

Non potrebbe desiderare di meglio per suo figlio.

 

 

Sei seduto nel tuo studio. Al buio.

La prima cosa che hai fatto dopo che Kate se n’è andata è stata gettare il file di Johanna Beckett nel cestino dello schermo touchscreen.

Basta. Hai chiuso. Non vuoi più saperne nulla di quel maledetto caso.

A distanza di anni, continua a mietere vittime e a rovinare vite.

E ora te ne stai lì, solo e depresso.

L’intera settimana è letteralmente andata a quel paese!

Non c’è muraglia cinese che tenga ora. Non ti parlerà mai più.

Senti sbattere violentemente la porta d’ingresso, di nuovo. Dei passi che corrono e poi anche la porta dello studio si spalanca.

“Niente più segreti!!” Kate alza l’indice verso di te ansimando.

Sei così sorpreso e felice di vederla che non ti importa di sapere cos’è successo, cosa le ha fatto cambiare idea. Non ora almeno. “Niente più segreti” ripeti concordando.

“Sicuro?” domanda cauta abbassando un po’ la mano.

“Sicuro!” affermi convinto “Affermativo!” anche se in effetti… “Un momento..”

Kate pare allarmata. Si morde nervosamente il labbro inferiore.

“Ci sarebbe una cosuccia.. insignificante, giuro… una piccola omissione direi..”

“T-tipo?” dire che è preoccupata è dire poco. Minimo si starà immaginando che confesserai chissà quali acrobazie tra te e Nathalie Rohdes o un’altra donna qualsiasi.

Sorridi appena. La sua gelosia è sempre più adorabile.

“Ehm.. ecco.. io in realtà sono ambidestro… si insomma, me la sarei potuto cavare da solo…”.

Kate affina lo sguardo e lo punta su dite. Sembra una lama.

“Ma volevo averti vicina e stare un po’ da soli così ho colto l’occasione!” aggiungi infine sperando di addolcirla.

Infondo non è che si sia poi opposta così strenuamente…anzi! Se l’era bevuta volentieri!

Lei si avvicina con fare sensuale e un accenno di sorrisino diabolico “Ti risulta che mi piaccia essere presa in giro Castle?”

“Ehm..no...no...non ti piace...”

Kate si alza sulle punte e ti circonda il collo con le braccia “Bravo” sussurra strofinando i vostri nasi assieme.

Tu sei totalmente rapito dalle movenze di Kate, dal suo profumo e dalla sua pelle.

Non ti accorgi che Kate sposta sinuosamente una mano dal tuo collo al tuo petto.

Scende a palmo aperto per fermarsi sul tuo pettorale sinistro.

Ti guarda negli occhi intensamente e quando sta per baciarti senti un dolore allucinante al capezzolo.

“Giura che non mi prenderai più in giro!”

“Ahhhhh Kate!!!” urli dal male.

“Giura!” ti intima tra il serio e il divertito.

“Aaaaaaahhhhhhhh molla la presaaaaa!!!!!”

“Non ho sentito...!!”

“Ok ok giuro, giuro!!!”

Kate lascia la presa “Perfetto!” esclama con uno splendido sorrisone “Su vieni in salotto, abbiamo un bel po’ di questioni irrisolte da risolvere” e ti stampa un bacio sulle labbra prima di raggiungere il divano.

Ma chi diavolo è quella donna?

Da quando ha riaperto quella porta sei passato dallo stupito, all’emozionato e al dolorante nel giro di quanto, un minuto?

Ti ha perdonato? Non le importa più dell’indagine?

Come ha detto Kate, avete un po’ di questioni da risolvere, in primis cosa cavolo sia successo in quel quarto d’ora passato tra la litigata e la riappacificazione.

Ti massaggi il capezzolo leso.

Beh, forse riappacificazione non è ancora il termine giusto.

Ma ora chiarirete tutto. Lei è la prima a volerlo.

E finalmente sarà più dolce con te!

“Se vieni in sala senza il tutore, sei uno scrittore morto!!!”

Ecco, appunto.

 

 

Angolo dell’autrice:

Penultimo capitolo gente!

Che ve ne pare? La situazione richiedeva un momento un po’ più serio, ma non sono riuscita a non farmi sfuggire un po’ di divertimento xD

Spero vi piaccia, a martedì prossimo con l’ultimo capitolo!!!

 

Smuaaaack

 

Ivi87

 

   
 
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