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Autore: MadLucy    07/08/2012    3 recensioni
Dicono che bisogna saper lasciare andare i propri morti, e Near esita a mollare quell'urna. Eppure, lui e quel ragazzo tormentato non sono mai stati niente. Sguardi aguzzi e ostili a incrociarsi casualmente, senza più riuscire a distogliersi l'uno dall'altro.
Le persone non vivono a lungo, vicino a lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ihyuk
Marmo nero.







La prima goccia che avverte è su un orecchio. Minuscola, furtiva, discreta, quasi non desiderasse infastidirlo. Non solleva la testa, perchè sa già cosa vedrebbe. La volta celeste annegata in un banco di nubi aspre, odorose di pioggia, messaggere di tempesta.
La cosa migliore da fare sarebbe tornare indietro. Near avanza, ghiaia biancastra a sfrigolare sotto le sue suole. Anche il vento è umido, una carezza ignobile e bagnata sulla pelle.
Il sentiero si dipana chiaro e definito davanti a lui, il filo d'Arianna in mezzo a un labirinto addormentato. Non si guarda intorno, perchè sa già cosa vedrebbe. Un circo grottesco, dove si può fissare la morte in faccia e tremare pensando alla propria.
Benvenuto nel mondo in cui è stato cancellato ogni colore, Near. Benvenuto nella polvere della tua vita dissolta.
Un'altra goccia, sulla spalla. Il silenzio privo di respiri di troppe vite spezzate lo assorda, lo stritola. Singhiozzi senza suono echeggiano nelle bare, sottoterra. Nell'aria solo le ultime note struggenti di una canzone in procinto di svanire. Il tacere stanco e rassegnato a cui Near ha avuto tempo di stancarsi e rassegnarsi.
Eccolo. Il limitare del cimitero, una facciata di pietra pesta di sangue raggrumato e sogni spenti. Proprio quella è la sua meta.
Il vaso saldo fra le sue braccia, inconsapevolmente, sta già svanendo. 
Con passi lenti e misurati raggiunge il loculo spalancato. Dimentica dimentica dimenticalo, sussurra quel nero polveroso e gelido di marmo consunto.
Ecco cosa inizia a mancargli: un senso. Per sostenere la sua fama, accettare il suo futuro, adorare il suo vuoto. Disorientamento, viscida ragnatela per farfalle fragili.
Perchè dimenticare Mello? Perchè credere d'avere un motivo per ricordarlo?
Quel vaso, tutto ciò che gli è rimasto, tutto ciò che ha perso. Tutto ciò che non ha mai avuto.
Non ha mai voluto, dovuto e potuto piangere.
Un nome inciso. Non quello vero, ma l'unico che ha avuto davvero valore. Segue con il dito il contorno della M, poi della E, poi delle due L.
Si trova a guardarsi intorno, su una scacchiera deserta e infangata di sangue. Si trova a guardarsi intorno, e vedere solo lapidi.
Near, pedina di sè stesso? Near, pedina di un piano ancora più grande, organizzato da L stesso? Near, pedina di un fato incurante? Le risposte non sono ciò che cerca, perchè portano tutte comunque a quello stesso istante.
Dicono che bisogna saper lasciare andare i propri morti, e Near esita a mollare quell'urna. Eppure, lui e quel ragazzo tormentato non sono mai stati niente. Sguardi aguzzi e ostili a incrociarsi casualmente, senza più riuscire a distogliersi l'uno dall'altro.
Ma quel niente, che racchiude una vita e mille intenti, una parola e mille pensieri, uno sguardo e mille sospiri, quel niente pesa più di tutto. C'è, esiste, la sua consistenza preme e schiaccia seguendo le proprie ragioni.
E' stanco di pregare anime senza Dio. La morte continua a punzecchiarlo sperando in una sua lacrima, nel vano tentativo di resuscitare i suoi occhi pietrosi.
Le persone non vivono a lungo, vicino a lui. 
Lo fa, poggia l'urna. Mello. Far scrivere il suo vero nome sarebbe stato come umiliarlo, sbeffeggiarlo.
Una sconfitta che non avrebbe meritato. Ad aggiungersi a quell'ultima. Occultata da un coraggio che nessuno è sopravvissuto per narrare.
Avversario, pedina, alleato. Definirlo è impossibile. Definirlo rovina tutto.
Non si volterà indietro, non riprenderà quel vaso con sè, perchè lui è Near e Near è forte.
Forte, sempre.
Forte, anche se non è vero. Meglio tapparsi le orecchie che cedere.
Near e le sue verità incrinate. Che sono inquinate. L'apparenza non diventerà mai sopravvivenza.
L'acqua scroscia dolorosa e acuminata. Nascosto dalla cortina di pioggia, confondendosi con essa, cammina verso una destinazione senza traguardo.
Lui, come il cimitero, non ha colore.




























Note dell'Autrice: Ancora Near. Dopo una luuunga pausa.
Mi mancavano le one-shot. Mi rilassa scriverle. ^-^
Pareri? Sarei felice di sentirli. ^-^
Lucy
  
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