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Autore: Kuro Nekomiya    07/08/2012    1 recensioni
In ogni ragazza c’è una Principessa...
E per ogni Principessa, c’è sempre un Principe...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non solo Azzurro ~

 

 

 

 

 

 

 

 

In ogni ragazza c’è una Principessa...

E per ogni Principessa, c’è sempre un Principe...

 

 

 

 

Una bambina con i codini e il costumino rosa giocava sulla spiaggia vicino al mare.

Lei sorrise e prese con una mano una palettina e con l’altra la sabbia scura e bagnata.

Modellò una piccola montagnetta con due torrette ai lati e infine, posizionò una bandierina al centro.

-Ecco!- Esultò guardandolo – Qui abiteianno intieme il pincipe e la pincipetta.- Disse compiaciuta battendo le manine.

-Ciao coa fai?- Disse una vocina dietro di lei.

Un bambino castano e dagli occhi grigio verde la guardò.

–Un cattello. =3- Ribatté semplicemente la bimba.

-Da gueia? *O*- Proruppe il bambino con entusiasmo.

-No è il cattello della pincipetta.- Rispose lei.

-E la pincipetta non vole nettuno che la difende?-

La bambina annuì contenta.

-Ti. Il pincipe atturro.^^- Disse sorridendo.

-Io sono cavaiere nero!- Esclamò tutto fiero.

-Cavaiere nero cattivo! >o<- Disse imbronciata la bambina.

-Voio pincipetta >w<-

-No! Lei ama pincipe!-

Lui sorrise arrossendo un pochino.

-Ma ameià cavaiere nero...pima o poi..u//u-

La bambina si voltò verso di lui, facendo muovere i codini biondi e puntando gli occhi azzurrissimi nei suoi.

 -Cavaiere nero no cattivo! Lui è coia..coiaggioso!- Replicò il bambino battendosi il pugno sul petto.

Ma facendolo mosse la sabbia quel che bastava per dividere in due il castello di sabbia.

-Il mio cattello!- Urlò la biondina mettendosi a piangere.

Lui rimase di sasso e per poco non si mise a piangere anche lui.

-Cusa..io aiuta!- Mormorò mortificato abbassandosi per aggiustare il castello.

Unì le due parti con le mani facendolo tornare come prima.

La bambina sorrise raggiante.

-Ecco ora pincipetta non piange più.- Sorrise con una luce particolare negli occhi.

-Mh X3- La bimba aprì le braccia e lo cinse in un abbraccio.

Lui ricambiò tutto contento.

-Alloa pincipetta ama un po’ cavaiere nero?-

-Ti- Esclamò la bambina stampando un bacio sulla sua guancia.

Lui ridacchiò e arrossì.

-Cavaiere nero ama tanto pincipetta...-

 

 

 

 

 

Marina attraversò una stradina di paese, asciugandosi il sudore che le imperlava la fronte.

Il sole era fortissimo quel giorno e anche solo fare due passi all’aperto era impossibile! Ma in fondo, erano a metà di Giugno...

-Che caldo..- Sbuffò lei, levandosi i capelli biondi dalle spalle.

In quel momento passò di fronte al viale alberato del parchetto vicino casa sua.

-Ahhh ombra!- Esultò come una bambina correndo attraverso il cancello aperto.

Trovò un posticino vicino alle giostre del parco.

Lei si sedette accanto alla buca della sabbia e vide dei ragazzi giocare a calcio sul campetto arso dal sole.

-Ma come diamine fanno a giocare lì..-Commentò, sbuffando per il caldo e l’afa.

Lei si sedette nella buca della sabbia e cominciò a fare una piccola collina.

Lei rise.

-Quanti anni è che non faccio un castello di sabbia?- Si chiese, cominciando a prenderci gusto.

La bagnò con dell’acqua e modellò un castello. Fece due lunghe torrette affusolate...

-Ah...ecco..-  Mormorò quando proprio in quell’istante, una palla a gran velocità raggiunse il suo castello, facendolo a pezzi.

Lei riuscì per poco ad evitare la sabbia che si alzò da terra.

-Ahh..mhh perfetto...- Borbottò seccata prendendo la palla.

- Scusa ti sei fatta male?- Domandò un ragazzo avvicinandosi a lei di corsa.

Marina alzò lo sguardo.

Era un ragazzo molto alto dai capelli castani.

Non poté fare a meno di sorridere.

-Ma che fai i castelli di sabbia?- Rise divertito.

Lei gonfiò le guance.

-Era solo per passare il tempo! Stavo morendo di caldo e volevo solo stare un po’ all’ombra...- Mormorò cercando di risultare disinteressata.

Ma non riusciva a parlargli guardando altrove.

-Ah davvero? Ti va di giocare?- Le propose indicando il campetto.

Lei restò perplessa. Ma dove si è vista una ragazza che gioca in una squadra di calcio di maschi?

-Ahh no..grazie..-

 Lui alzò le spalle.

-Ok...ragazzi io passo!- Gridò voltandosi indietro e lanciando loro la palla.

I ragazzi saltellarono per il campo, fischiando e ridendo sguaiatamente.

-Ehh Matte ha trovato la figa!- Disse uno in lontananza.

La ragazza non se ne stupì troppo.

-Simpatici i tuoi amici...- Disse sarcastica.

-Ahaha si vero?- Commentò abbassandosi e molleggiandosi sugli avampiedi.

Poi allungò una mano sulla sabbia.

-Dai ti aiuto a sistemare il castello...me la cavo abbastanza...-

Marina si stupì e restò a guardarlo.

Era così gentile..incredibilmente sudato e..

Incredibilmente carino...

-Te la cavi abbastanza? Ma che cavolo dici?- Rise di gusto lei.

Lui la seguì.

-Beh? Sono bravo coi lavori manuali!- Replicò come a difendersi, ma in realtà le reggeva il gioco.

-Ok ok!- Lei si arrese e cominciò ad aiutarlo col castello.

Aveva delle mani molto belle anche se era un ragazzo...

-Ma..-

Quella scena...

-Mh?- Mormorò lui.

Non era nuova...

Lei si bloccò e lo guardò meglio.

Lui alzò lo sguardo verso di lei, come a chiederle cosa c’era che non andava.

Non era...

-Ah già! Scusa non mi sono presentato! Io mi chiamo Matteo, piacere!- Disse porgendole la mano.

Lei sorrise e la strinse.

-Marina...piacere mio...- Disse quasi sussurrando, facendo sfuggire al ragazzo un bellissimo sorriso.

La bionda lo guardò confusa.

-Tu sei...quel bambino...- Borbottò come tra sé stringendo gli occhi.

-Cosa?-

-Il cavaliere nero!- Sussultò indicandolo con enfasi.

Matteo la guardò stranamente.

-Cosa? Che dici?-

Lei si rabbuiò. Scosse la testa.

-Ah no..nulla...scusa...-

Il ragazzo si mise improvvisamente a ridere.

-Principessa sei cresciuta molto...- Disse con uno sguardo penetrante.

Lei si ritrovò a fissare i suoi occhi verdi.

-Ah...sei tu? Allora non mi sbagliavo!- Ribatté cercando di ignorare il modo in cui l’aveva guardata.

-Ehehe già! Allora...hai già trovato il tuo Principe?- Chiese. La sua voce si era fatta improvvisamente profonda.

-Ah...no...- Rispose facendosi scappare un sorriso.

A che stava giocando?

Lo vide sorridere.

-Ah..allora il Cavaliere Nero mediterà sul da farsi...- Rise, prima di terminare la forma del castello. –Ecco fatto.- Matteo si alzò, sbattendo le mani per rimuovere la sabbia.

Poi la guardò. Lei aveva due occhi azzurri stupendi.

-Ci laviamo le mani alla fontanella?- Propose, mentre lei annuiva.

I due misero insieme le mani sotto il getto d’acqua.

Il silenzio era imbarazzante...

-Senti ti va se ci vediamo?- Spezzò il ghiaccio lui.

La ragazza finì per arrossire lievemente.

-Ci stiamo vendendo...- Disse per ironizzare.

Il ragazzo sorrise. I capelli grondavano ancora.

-Ok...suonava da no...- Borbottò levando le mani dalla fontana.

Lei ebbe un brivido. Non faceva un caldo terribile?

-S..scherzavo! E’ ok...- Si corresse Marina asciugandosi come poteva.

-Sul serio? Non ti secca star soli?-

-No...- Gli sorrise lei guardandolo.

Era davvero troppo carino...

-Evvai! Volevo portarti in un posto...- Disse vago dopo aver esultato.

-E dove?-

-Sorpresa!- Rispose facendo la linguaccia. –Allora passo da te stasera?- Sorrise.

Marina si ritrovò a ricambiare il suo sorriso.

-Ok...- Disse semplicemente.

Lui fece per allontanarsi.

-Ah si non metterti tacchi o cose del genere, ok?-

La ragazza rise, che richiesta strana!

-Come vuoi tu...- Rispose poi guardò l’ora sul display del cellulare. –Ah com’è tardi! Devo andare a prendere mia sorella all’asilo...ci vediamo più tardi.- Sorrise, salutandolo con la mano ed uscendo dal parco.

 

 

 

 

 

Marina si strinse alla schiena di Matteo, imbacuccata in quel casco che la faceva soffocare.

Dove la stava portando? Aveva continuato a pensarci, ma non riusciva davvero a capire...

Stavano uscendo dalla periferia del paese e andando verso la campagna.

Non avrà mica intenzione di farmi del male...?

Lei si trovò a rabbrividire.

-Mh? Che c’è hai freddo? Se vuoi rallento...- Chiese lui, percependo la sua incertezza.

Marina rimase sorpresa.

No, non poteva essere...era così dolce...

Strinse di più la presa attorno alla sua vita.

-No...è tutto ok...- Gli rispose, facendolo stare tranquillo.

Lui sorrise felice. Lo aspettava da tanto...

-Siamo quasi arrivati...- Mormorò.

Matteo fermò la vespa in un luogo tranquillo, il cui unico rumore era quello delle cicale estive e delle foglie che si spiegazzavano al soffiare del vento.

Non sembrava nulla di che...

Marina si levò il casco e scese dalla moto.

-Ma che cavolo di posto è...- Disse, prima di tapparsi la bocca.

Il ragazzo castano rise e lasciò il casco sulla moto.

-Vieni.- Esclamò rassicurante, prendendola per mano.

Lui la fece entrare nel cunicolo di alberi di quel piccolo bosco senza lasciarla andare.

-Ci sei?-

-Si, ma in che posto mi stai...-

-Eccoci...- Disse vittorioso.

Erano anni che non ci veniva.

Marina restò a bocca aperta.

Era un campo di fiori bianchi immerso in una pineta e abitato da una colonia di lucciole.

Queste facevano una luce fioca che si mischiò a quella del cielo ancora chiaro, appena dopo il tramonto.

Era uno spettacolo bellissimo.

-Ma è..incredibile...- Disse meravigliata, poi si voltò verso di lui.

-Grazie Matte...- Sorrise, con le guance chiare lievemente rosse.

-Marina...- Deglutì, guardandola negli occhi.

Lui avvicinò il viso al suo e le labbra si toccarono automaticamente.

Dapprima dolce, il bacio divenne più audace non appena il ragazzo dischiuse le labbra di lei.

Le lingue si incontrarono e cominciarono ad aggrovigliarsi, esattamente come le dita delle loro mani strette in una dolce morsa.

Lui si staccò, fissandola nelle pupille color del cielo.

-Allora, ti piace almeno un po’ il Cavaliere Nero?-

Lei rise.

-Mi piace da impazzire.- Sussurrò baciandolo.

 

 

 

 

Ora la Principessa si è innamorata,

E ha trovato il suo Principe.

 

 

 

 

 

 

 

Per la storia ringrazio una mia cara amica.

Baci,

Kuro~

 

 

  
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