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Autore: Essemcgregor    08/08/2012    1 recensioni
[What If?]
Le New Directions hanno perso alle Nazionali.
I Warblers cercano di ricostruire Glee, reduce da una scissione interna.
Entrambi i gruppi credono che un campo estivo sarà la soluzione di tutti i loro problemi.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sebastian Smythe, Un po' tutti, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Summertime: when a summer camp change your life

 
 
Blaine rimase di sasso quando vide affisso sulla bacheca scolastica un foglio riguardante un campo estivo, ma non un campo estivo qualunque, un “Warblers Summer Camp”.
Ammise che nelle ultime riunioni non aveva prestato molta attenzione a ciò che era stato detto, la sua mente vagava seguendo altri pensieri come l’imminente ritorno a casa, che più che un sollievo, sembrava quasi un incubo. Non aveva mai avuto un rapporto profondo con i suoi genitori, ma dopo il suo coming out e la loro reazione quasi passiva, dovette sopportare cene su cene dove suo padre organizzava per lui appuntamenti al buio, con figlie di amici suoi, convinto che il suo, non fosse altro che “una confusione adolescenziale”.
Ritornare a casa voleva dire sopportare tre mesi di quella tortura e non era di certo il suo pensiero di vacanza ideale.
Piano piano si formò un piccolo capannello attorno a lui e al foglio di iscrizione al campo, Jeff e Nick si fermarono al suo fianco, lo sguardo fisso su quel semplice foglio di carta, che portava in cima i nomi dei responsabili del progetto: Wes Montgomery, Thad Harwood e David Thompson.
Blaine si voltò verso gli altri due Warblers, che scrollarono le spalle con aria confusa, a quanto pareva neanche loro sapevano nulla di quel progetto, decisero perciò di non perdere tempo e di raggiungere l’aula canto dove si sarebbe tenuta proprio quel giorno, l’ultima riunione dell’anno del Glee.
Quando entrarono, allungarono lo sguardo verso il tavolo del Consiglio, trovandolo ancora vuoto.
Trent Nixon si fiondò sui tre ragazzi non appena li vide entrare, ovviamente l’argomento del giorno era proprio quel campo estivo di cui nessuno di loro sapeva assolutamente nulla.
- Allora non sono l’unico distratto del gruppo!-
Trent guardò il ragazzo con aria interrogativa.
- Nel senso che… ultimamente, sono mentalmente assente durante le riunioni.-
Jeff diede una pacca sulla spalla dell’amico, Nick invece, lo guardò con aria comprensiva.
- Lo sappiamo. Abbiamo avuto i primi sospetti quando a fine riunione Wes ti avesse chiesto se portavi boxer a righe o a cuoricini e tu hai risposto: a cuoricini.-
Blaine guardò il biondo con aria confusa borbottando poi proteste, quando mai avrebbe detto una cosa del genere?
Nick lo rassicurò posando una mano sulla sua spalla.
- Amico stai proprio messo male! Jeff stava scherzando, ma ci siamo comunque accorti che non eri proprio in te ultimamente.-
Insieme a Trent si unirono Richard James e Flint Wilson, entrambi piuttosto interessati all’argomento, bastarono le parole “boxer a cuoricini” per attirare la loro attenzione.
- Io non ho i boxer a cuoricini!-
La protesta di Blaine fece ridere gli ultimi due arrivati che cominciarono a snocciolare battute una dopo l’altra.
Richard diede una poderosa pacca al solista che quasi non cadde a faccia in avanti, Nick e Jeff si erano appoggiati l’uno addosso all’altro, mentre Trent mormorava qualche parola di consolazione al povero Warbler.
Furono interrotti dall’arrivo dei tre membri del Consiglio che marciarono dritti verso il grande tavolo di legno, i ragazzi smisero di parlare e ridere e si accomodarono su divani e sedie presenti nella stanza.
Blaine prese posto come sempre su un bracciolo del divano, accanto a Jeff e Nick che sedevano l’uno accanto all’altro. Gli sguardi di tutti erano puntati sui tre che continuarono a borbottare fino a quando non si furono seduti,
Wes sbatté il martelletto di legno sul tavolo per un paio di volte dando inizio alla riunione. David e Thad fecero lui cenno di cominciare, mentre loro prendevano appunti per il verbale di fine riunione.
- Buon pomeriggio a tutti, come ben sapete questa è l’ultima riunione dell’anno e come avrete già notato, alcuni ragazzi del gruppo non ci sono per via degli esami di fine anno.-
Il gruppo di ragazzi si guardò intorno, solo in quel momento Blaine notò la loro assenza, maledì la sua distrazione cronica e tornò a guardare i membri del consiglio.
- Penso che tutti voi abbiate visto il foglio affisso in bacheca, si tratta di un foglio d’iscrizione al Warblers Summer Camp. L’idea di questo campo estivo l’abbiamo avuta qualche giorno fa, quindi vogliate perdonarci se non vi abbiamo messo subito a parte del progetto, ma non avevamo molto tempo per realizzarlo, diciamo. Sono sicuro che la maggior parte di voi sarà intenzionato a partecipare.-
Abbassò lo sguardo mormorando un “lo spero” udibile solo dagli altri due membri del consiglio. Thad Harwood prese parola schiarendosi la voce, zittendo i mormorii che si erano venuti a creare dopo la piccola introduzione di Wes.
- Come detto prima da Wes, vi chiediamo scusa in anticipo. Intanto vi spiego il perché abbiamo organizzato il Warblers Summer Camp. Ultimamente abbiamo affrontato alcuni problemi che hanno portato ad un piccolo scisma del nostro gruppo, correggetemi se sbaglio…-
Gli sguardi bassi dei membri del gruppo, davano conferma di ciò che Thad aveva appena detto. I Warblers come coro a cappella, erano piuttosto famosi in tutta la città , ma il loro picco di notorietà aumentò grazie ad un membro in particolare, che portava il nome di Blaine Anderson.
Blaine si era unito al Glee in quello stesso anno, pensando sarebbe stato un ottimo modo per cominciare a farsi degli amici, oltre che fare qualcosa che davvero gli piaceva.
Partecipò poi alle selezioni per il nuovo solista dell’anno, selezioni che vinse contro ogni pronostico.
Era tradizione scegliere studenti dell’ultimo anno come solisti del gruppo, soprattutto se presenti nei Warblers da più anni, sia per loro esperienza sia per la facilità con cui riuscivano a condurre bene il coro di ragazzi, ma quell’anno per la prima volta, ci fu l’eccezione.
Blaine si era proposto alle audizioni da solista spinto da Jeff e Nick, che lo sentirono cantare per caso.  
- Il talento di Blaine è indiscutibile, è stato in grado, nonostante sia la sua prima esperienza in un Glee, di sfruttare a pieno le nostre potenzialità.-
Lo sguardo di Thad passò in rassegna i volti di tutti, nessuno di loro contraddisse ciò che il capo consiglio aveva detto. Solo un paio di ragazzi lanciarono sguardi carichi di odio e magari invidia, verso il giovane Warbler, sguardi che furono ignorati dall’altro.
- Siamo un coro, una famiglia. Invece che darci contro a vicenda, dovremmo sostenerci e supportare Anderson come nostro solista. -
In quel momento David fece un cenno al compagno per prendere parola.
- Il Warblers Summer Camp è un’occasione per passare l’estate insieme, per ricordarci di nuovo chi siamo, anche per appianare le nostre divergenze, che spero non facciano ritorno il prossimo anno quando rimetteremo piede in quest’aula. –
La maggior parte dei ragazzi annuì, alcuni sorrisero verso Blaine che ricambiò timidamente. Non aveva mai dato troppo peso all’astio degli altri membri, non da quando aveva trovato in alcuni Warblers, degli amici veri. Compresi Jeff e Nick.
Seth Hunter, Warbler dell’ultimo anno oltre che favorito per il posto da solista, non lo aveva mai perdonato per averlo superato durante le audizioni. Fomentò così una piccola rivolta, incitando i pochi Warblers che sostenevano la sua causa. Dopo tutto Blaine aveva soffiato lui un ruolo che per diritto e tradizione, gli spettava.
Il Glee della Dalton, era un’istituzione antica della scuola: ogni membro rispettava e onorava le regole e lo statuto redatto dai primi Warblers, per quel motivo la scelta di Blaine come solista era stata una vera e propria eccezione alle regole.
Il Warbler anziano non era soddisfatto della scelta del Consiglio, le regole erano regole le tradizioni andavano rispettate. Come lui aveva dovuto attendere per avere il suo ruolo da solista, anche Blaine avrebbe dovuto attendere. La resistenza di Seth portò quindi ad una scissione del gruppo, scissione che il Consiglio non sapeva come ricucire.
- Passeremo un mese, un intero mese immersi nella natura in un albergo di lusso nei pressi di Toledo.-
A quelle parole i ragazzi cominciarono a mormorare e parlottare tra di loro, chi entusiasti all’idea, chi invece contrariato. Blaine passò in rassegna i visi di tutti, soprattutto il viso di quei pochi che non erano ancora riusciti a superare l’idea di averlo come solista. Seth aveva lasciato il Glee durante la precedente riunione, leggendo un lungo discorso di addio che, sì, esprimeva il suo rammarico per la fine di quell’avventura durata quattro anni della sua vita, ma lanciava nel frattempo frecciatine contro il Consiglio e contro Blaine. Quel discorso aveva rianimato l’astio che si sperava sarebbe sparito con la scomparsa del Warbler dal Glee, incoraggiando quindi i sostenitori dello studente, a continuare la loro “resistenza”.
- Il campus non è obbligatorio, ovviamente chi decide di non venire non sarà punito in alcun modo, perderà solo un’ottima occasione di passare un’estate tutti insieme e di appianare queste divergenze che, sinceramente, trovo alquanto stupide.-
Le parole di Wes scatenarono altri mormorii, la questione era nata proprio perché era stata infranta una delle tradizioni che per anni, erano state rispettate dai Warblers.
- Le tradizioni possono anche cambiare.-
La voce di Jeff sovrastò i mormorii degli altri studenti.
- Blaine ha davvero portato una ventata di novità nel nostro Glee e a confronto con Seth, lui è stato il migliore sotto molti punti di vista. Pensavate che con Seth sarebbe stato lo stesso?-
Wes David e Thad annuirono alle parole di Jeff, gli altri Warblers rimasero in silenzio, anche i più ostinati dovettero ammettere che l’esibizione di Blaine durante le audizioni, era stata incredibile, anche se il suo saltellare come un grillo sui mobili della sala canto, era piuttosto insolito.
Grazie a Blaine erano state introdotte piccole e semplici coreografie che accompagnavano le loro esibizioni, quei passi di ballo divertivano tutti, li rendevano davvero partecipi e non solo un gruppo di coristi che dovevano solo fare da sfondo alla voce del solista.
Quelli ed altri suggerimenti, volti a migliorare le dinamiche di gruppo, avevano portato alcuni ragazzi dapprima ostili, a rivalutare il giovane Warbler.
- Le iscrizioni sono affisse in bacheca, possono partecipare anche i ragazzi interessati ad entrare nei Warblers il prossimo anno, deduco tra l’altro, che alcuni di voi non saranno più interessati a rimanere nel Glee.-
Le parole di Wes colpirono nel segno, alcune occhiate scambiate tra i membri del gruppo confermarono le parole del Warbler.
La riunione proseguì seguendo l’ordine del giorno, ogni membro ricevette un piccolo libro ricordo per l’anno appena passato, una sorta di annuario dei Warblers, ed il tempo restante fu passato e guardare vecchie fotografie, perdersi nei ricordi e firmare gli annuari dei compagni.
A fine riunione i tre Warblers, diedero gli ultimi avvisi e dopo il piccolo discorso di chiusura, sciolsero l’ultima riunione dell’anno.
Blaine si alzò velocemente prendendo la sua borsa, si sentì finalmente libero: niente più lotte, niente più litigi. Salutò velocemente Thad Wes e David, ringraziandoli anche per la fiducia confessargli, ed uscì dall’aula prima che qualcuno lo potesse fermare.
Sperava di arrivare ai dormitori senza essere visto o fermato da nessuno, ma le sue speranze svanirono quando fu raggiunto rapidamente da Jeff e Nick.
- Andiamo uccellino, mettiamo i nostri nomi sulla lista del Campus.-
Blaine non rispose, cercando invano di seguire la direzione opposta a quella della bacheca. Non aveva intenzione di andare ad un campo estivo dove una fetta, seppur piccola di Warblers, avrebbe fatto di tutto per eliminarlo.
Si rese conto che forse il suo comportamento poteva risultare infantile, ma un conto era sopportarli per qualche ora la settimana, un conto invece era doverci convivere per un mese intero.
Fu letteralmente trascinato dai due amici verso la bacheca, guardando impotente Jeff che segnò il suo nome sotto quello suo e di Nick.
- Ah! Passeremo un intero mese insieme! Ci pensate? Scherzi notturni, escursioni, bagni in piscina…-
Jeff continuò la sua lista con occhi sognanti, Nick annuiva ad ogni sua parola tenendo un braccio intorno alle spalle di Blaine che ancora riusciva a trovare un motivo valido per essere felice per quel campus, come lo erano loro.
Non pensava che l’idea avuta dai tre Warblers potesse funzionare, le avevano provate tutte durante l’anno scolastico e lui soprattutto, aveva cercato in tutti i modi di farsi accettare.
Un mese di convivenza forzata poteva solo portare ad un’ulteriore scissione. Certo, il campus non era obbligatorio, ma immaginava che la maggior parte dei ragazzi avrebbe aderito. Blaine sospirò, forse era l’unico che vedeva l’imprudenza di quel progetto, si sforzò però di sorridere quando vide gli sguardi felici ed entusiasti di Jeff e Nick. Dopo tutto, era solo un innocente campo estivo, se era riuscito a sopravvivere un intero anno scolastico tra i Warblers, non avrebbe sicuro avuto difficoltà a sopravvivere un intero mese. O almeno lo sperava.
 

 
 
- Rachel hai veramente superato il limite. Questa volta ti ammazzo sul serio!-
Ultimi giorni di scuola ed ultima riunione del Glee Club al McKinley. Le urla delle due ragazze riecheggiavano lungo il corridoio, allarmando chiunque fosse nei paraggi. Il professor Schuester arrivò poco dopo, trovandosi in mezzo all’ennesima rissa che stava per scatenare Santana. Rachel era trattenuta da Finn che in qualche modo, cercava di proteggerla dalla furia omicida dell’ispanica, mentre Sam, Mike e Puck cercavano di trattenere Santana dal saltare addosso a Rachel.
Il professore si passò una mano sul volto, non era la prima volta che assisteva ad una scena del genere, accadeva ogni qualvolta arrivava in ritardo.
Rachel, facendosi forza del suo ruolo da leader femminile del gruppo, dava inizio alla riunione del Glee, Santana non proprio soddisfatta, tirava qualche frecciatina all’altra, Rachel rispondeva a tono e Santana decideva di punto in bianco di saltarle alla gola.
Routine quotidiana.
Schuester cercò di calmare Santana lasciandola poi in compagnia di Brittany, che cominciò a sussurrarle all’orecchio, mentre Finn riuscì a calmare e far sedere Rachel, dalla parte opposta dove si trovava la Cheerio.
Tina e Quinn erano sedute vicine mentre parlavano fitto di qualcosa, mentre Mercedes e Kurt sfogliavano una rivista di moda.
Insomma, una riunione del Glee come le altre, solo che in quel momento il loro umore era sottoterra a causa della recente sconfitta alle Nazionali.
Sconfitta purtroppo, causata da un bacio di Finn e Rachel che a quanto pare, avevano dato dimostrazione di poca professionalità.
Schuester aveva pensato che la competizione di canto corale coreografato, poteva essere un buon modo per convogliare l’energia ed il talento di tutti i ragazzi, nel raggiungimento di un obiettivo comune.
Riunire in una stanza sola un gruppo di ragazzi così diversi tra loro, era stato inizialmente traumatico, ma l’amore per la musica, la voglia di riscattarsi e di dimostrare che sono molto più che semplici sfigati, riusciva a far superare loro qualsiasi differenza.
- Rachel, quante volte ti ho detto di non provocare Santana? Lo sai com’è fatta!-
Rachel incrociò le braccia al petto voltando lo sguardo altrove.
Finn scrollò le spalle con un sorriso di scuse, poi tornò a parlare con Rachel che continuava a fare la sostenuta.
- E tu Santana, ti ho sempre detto di stare alla larga di Rachel.-
L’Ispanica fece una smorfia.
- Sa professore, il problema è che non sopporto l’idea che respiri e cammini.-
Il professore si passò una mano sul viso esasperato e proprio in quel momento fece il suo ingresso Emma Pillsbury, con un grosso sorriso sul volto, uno di quei sorrisi che riuscivano ad abbagliare Schuester, lasciandolo imbambolato come un cretino per alcuni secondi.
- Ho trovato quello che cercavi, ho già preso contatti con loro e mi hanno dato una risposta positiva.-
Schuester si riprese dalla trance prendendo in mano il foglio che la donna gli stava porgendo, incontrò per un attimo i suoi occhi azzurri, notando un leggero rossore sulle guance di lei.
Un altro urlo però, lo riportò alla realtà, a quanto pare Rachel e Santana ne avevano approfittato per riprendere la lite interrotta prima. Sam afferrò di nuovo Santana per i fianchi, trattenendola, Mike cercò di mettersi tra la ragazza e Rachel, mentre Brittany urlava cose senza senso.
- Ragazzi!-
Il richiamo del professore sedò all’istante le urla, tornarono al loro posto in silenzio mentre lui scrutava i loro viso con sguardo severo.
- Non vi vergognate? Pensavo che la nostra avventura vi avesse fatto capire qualcosa, ma a quanto pare mi sbagliavo.-
Santana lanciò uno sguardo di puro odio nei confronti di Rachel.
- Professore, credo che Rachel non abbia ancora afferrato lo spirito di squadra, altrimenti avrebbe evitato di slinguazzare Finn durante la nostra esibizione.-
Gelo totale, Finn abbassò lo sguardo e Rachel divenne paonazza, era ancora un tasto dolente per tutti. Mercedes sbuffò irritata, picchiando la testa dell’Ispanica con la rivista che aveva in mano.
Emma guardò Schuester preoccupata, c’erano troppe divergenze, troppi attriti nel gruppo.
- Will, sei sicuro che questa idea possa funzionare?-
Schuester guardò la donna con apprensione, non riusciva a trovare un altro modo. Durante le vacanze estive era importante lavorare sull’unità di gruppo, o al ritorno a scuola, la situazione sarebbe rimasta sempre la stessa, oppure sarebbe peggiorata.
Una mano scattò in aria attirando l’attenzione dell’uomo.
- Sì Kurt, dimmi pure.-
Il ragazzo si alzò in piedi con un piccolo sorriso.
- Professore mi perdoni, io e Mercedes vorremmo chiedere il permesso di abbandonare l’aula. Non siamo interessati agli incontri di Boxe e stiamo solo perdendo del tempo prezioso che potremmo invece utilizzare per svuotare gli armadietti.-
Mercedes annuì alle parole di Kurt guardando prima lui, poi il professore.
- Permesso negato. Ora siediti e lascia che vi spieghi il motivo per cui vi ho riuniti qui.-
I ragazzi finalmente presero posto, gli occhi di tutti erano puntati su Schuester ed Emma, che era rimasta tutto il tempo accanto al professore con un plico di fogli in mano.
Schuester fece cenno alla donna di cominciare e distribuirli, si sedette su uno sgabello di fronte al gruppo di ragazzi seduti, aspettando che tutti ricevessero il volantino.
- Io e la signorina Pillsbury pensavano fosse una buona idea organizzare un campo estivo per le New Directions.-
Un coro di lamentele si levò dal gruppo di ragazzi, la maggior parte di loro, trovava l’idea del professore un’idea folle. L’uomo ignorò ogni singola lamentela, fece un piccolo sorriso osservando le facce sgomente dei ragazzi e quando Emma tornò di nuovo accanto a lui sedendosi sullo sgabello accanto al suo, riprese a parlare.
- Il campo estivo è obbligatorio per tutti ovviamente, saranno valutati come crediti extra per il vostro curriculum scolastico e credo che tutti voi ne abbiate bisogno, soprattutto le Cheerios e i Titans, o sbaglio?-
Il professore ci aveva visto giusto, le cheerleaders e i Titans si lanciarono uno sguardo quasi terrorizzato, i crediti erano molto importanti per la loro permanenza nelle loro squadre. La politica della scuola era chiara: cheerleaders e giocatori di football, per rimanere in squadra, dovevano ottenere voti superiori alla sufficienza e i crediti aiutavano parecchio a mantenere impeccabile il curriculum di ognuno di loro.
- Professore questo è un ricatto.-
La voce di Santana non nascondeva di certo la sua irritazione, Schuester rispose con un piccolo sorriso scrollando le spalle.
- Mi limito solo a parlare il linguaggio che voi comprendete meglio.-
Kurt guardò Schuester, poi gli altri ragazzi, non si aspettava di certo che li potesse tenere in pugno in quel modo.
Scambiò uno sguardo con Mercedes e poi con Rachel, indeciso su cosa pensare di quel progetto. Non amava andare in campeggio, o meglio, non amava andare in nessun posto che fosse privo di elettricità e ogni comfort, compreso il suo adorato internet, dove poteva dare sfogo alle sue frustrazioni facendo tanto shopping online.
- Quanto durerà questo campo estivo?-
La domanda di Kurt attirò l’attenzione di tutti, in effetti Schuester non aveva detto nulla sulla durata.
- Qua viene il bello, grazie per la domanda Kurt. Si tratta di un mese. -
Il sangue si gelò nelle vene di ogni studente, le espressioni che poi comparvero sui loro visi andavano dall’inorridito allo spaventato. Un mese in un campeggio, tutti loro insieme, non era di certo un ottimo modo per sanare le divergenze e dal modo in cui si guardavano, era un pensiero comune.
Kurt guardò Rachel, passare un mese a stretto contatto con Santana era fuori discussione. Due sarebbero state le conclusioni possibili e tra queste due conclusioni non c’era di certo il “fecero la pace e vissero per sempre felici e contenti”.
Finn alzò la mano e quando il professore gli diede la parola, si alzò in piedi fronteggiando il gruppo di ragazzi di fronte a lui.
- Come leader maschile del gruppo, approvo la scelta del professor Schuester. Pensateci bene, non ci frequentiamo mai se non qui al Glee, forse conoscerci meglio, potrebbe portare unità nel gruppo.-
Il professore e la signorina Pillsbury annuirono alle sue parole, il sostegno di Finn era davvero importante. Forse sarebbe riuscito a convincere i restanti membri del Glee, a partecipare.
- Finnocenza, se non ti frequento fuori dal Glee un motivo ci sarà, non credi?-
Rachel inarcò il sopracciglio.
- Per questo motivo sei andata a letto con lui?-
Le parole di Rachel scatenarono l’ennesima reazione di Santana che si alzò giurando per l’ennesima volta, di uccidere la ragazza con le sue mani, Puck e Sam la inchiodarono alla sedia, mentre le due ragazze cominciarono ad urlarsi insulti a distanza. Il richiamo del professor Schuester riportò, dopo diversi tentativi, la calma nel gruppo.
Kurt roteò gli occhi al cielo, i toni di Santana non gli erano piaciuti. Era suo fratello dopo tutto e anche se aveva scelto di rovinarsi l’esistenza mettendosi insieme a Rachel, gli voleva bene e non sopportava venisse trattato male. Si alzò in piedi e guardò gelido l’Ispanica.
- Santana, smettila di comportarti in questo modo. Se vuoi rimanere capo cheerleader ti conviene stare zitta e prepararti ad un mese di convivenza. E tu Rachel…-
La ragazza alzò gli occhi verso l’amico.
- Sai quanto ti voglio bene, ma per la mia sanità mentale, smettila di fare la prima donna.-
Rachel sbuffò incrociando le braccia, Santana invece cercava ancora una risposta tagliente da dare al ragazzo, senza successo. Mercedes guardò soddisfatta l’amico rivolgendo poi il suo sguardo al professore che pareva rincuorato dalla calma che si era venuta a creare.
Per il resto dell’ora furono decisi i dettagli del viaggio, l’orario di partenza ed il limite di valigie da portare. Kurt quasi svenne quando venne a sapere che il limite era di due valigie a testa.
- C’è il servizio lavanderia al campus, quindi non avrete problemi a lavare le vostre cose. -
Quella notizia mandò il ragazzo nel panico, i suoi abiti erano delicati e richiedevano lavaggi anche a mano. Non poteva di certo mettersi a lavare a mano i suoi capi delicati, sotto gli occhi di tutti.
Inoltre il professore accennò ad una serie di escursioni, ed uscite in gruppo, lasciando quindi la lista di vestiti e oggetti che sarebbero stati utili durante il mese di permanenza.
- Professore, stava per caso pensando ad un modo per punirci per non aver vinto le Nazionali?-
Puck alzò lo sguardo dalla lista e lo rivolse verso il professore.
- No Puck ti sbagli. Questo campus sarà un buon allenamento per tutti, in vista della competizione del prossimo anno. –
La riunione fu sciolta poco dopo, tutti i ragazzi uscirono borbottando qualcosa, c’è chi era contento e chi invece avrebbe fatto a meno di partecipare. Si riversarono nel corridoio vuoto, tutti quanti in cerca del loro armadietto che ancora dovevano finire di svuotare.
Kurt uscì dall’aula sbuffando, fu subito raggiunto dal fratellastro che non fece di certo fatica a tenere il suo passo.
- Grazie per prima. Insomma… hai fronteggiato Santana e... niente ti volevo solo dire grazie.-
Finn pensò che Kurt non avrebbe risposto, o al massimo avrebbe scrollato le spalle accettando il suo ringraziamento con poche cerimonie, perciò fu leggermente stupito quando l’altro si fermò in mezzo al corridoio, posando una mano sulla spalla, guardandolo dritto negli occhi.
Da quando Finn aveva scoperto cosa Kurt provava nei suoi confronti, i loro rapporti si erano interrotti, le parole del Quarterback avevano ferito profondamente l’altro. Solo dopo il matrimonio, era avvenuto un lento riavvicinamento, che non portò altro se non ad una convivenza pacifica.
- Siamo fratelli, non di sangue, ma pur sempre fratelli.-
Finn non era mai stato bravo con le parole, gli rivolse uno dei suoi timidi sorrisi stringendolo poi brevemente in un abbraccio. Dopo tutto dove non arrivavano le parole, arrivavano i gesti e Kurt non poté fare a meno di sorridere dolcemente sulla spalla del fratellastro.
- Ok ora basta, sai che non sopporto tutto questo sentimentalismo.-
Entrambi si aprirono ad una risata, Finn si congedò da lui poco dopo per raggiungere Rachel, il soprano si incamminò verso il suo armadietto per svuotarlo, per la prima volta felice di quei piccoli passi avanti nel rapporto con Finn.
Cominciava quasi a piacergli l’idea di passare un mese insieme a tutti gli altri membri del Glee, forse il professore aveva ragione, avrebbero cominciato a conoscersi e apprezzarsi l’un l’altro. Magari Santana e Rachel sarebbero finalmente andate d’accordo.
Kurt trattenne a stento una risata mentre l’immagine di Rachel e Santana che si abbracciavano, si affacciava nella sua mente. Certe cose non sarebbero cambiate nemmeno con anni e anni di convivenza forzata.
 

 
 
I Warblers che avevano deciso di aderire al campus erano quasi tutti, eccetto il gruppetto di “resistenti”, che dopo aver capito di essere in minoranza, avevano direttamente deciso di abbandonare il Glee.
Wes, David e Thad non ne furono stupiti, i posti liberi furono subito occupati da altri ragazzi che avevano fatto domanda in anticipo per entrare tra i Warblers.
Fu così che in una calda mattina di Giugno, si ritrovarono di fronte i cancelli della scuola, pronti a partire.
Le macchine parcheggiate davanti scuola avevano i bagagliai aperti, e mentre Wes faceva l’appello, David e Thad aiutavano gli altri a caricarli.
Blaine era appoggiato contro il fianco della sua Audi, aspettando che Jeff Nick e Trent finissero di caricare le valigie di quest’ultimo, quando vide arrivare cinque ragazzi mai visti prima di allora.
Il suo sguardo vagò sui loro visi, sembravano ragazzi del primo anno, si fermarono a parlare con Wes che strinse loro la mano indicando poi David, che stava giusto andando verso di loro.
-Hey Nick!-
Il Warbler raggiunse l’amico che stava ancora nei pressi del bagagliaio a ridere come un matto, la valigia di Trent non riusciva ad entrare e stavano quindi cercando un modo per pressarla all’interno, tra le urla scioccate di quest’ultimo.
- Sì?-
Blaine indicò con un cenno della testa, i ragazzi.
- Chi sono?-
Il moro si sporse lanciando anche lui un’occhiata, mugugnò pensieroso per poi tornare a guardarlo.
- Boh! Chiedilo a David, sta venendo qui con uno di loro.- 
Il solista lo guardò perplesso e quando si voltò per accertarsi che Nick non stesse scherzando, si ritrovò faccia a faccia con uno dei ragazzi visti prima.
Più che faccia a faccia si ritrovò faccia contro petto, il ragazzo di fronte a lui era piuttosto alto.
David si mise tra i due facendo le dovute presentazioni.
- Blaine lui è Sebastian, si è trasferito in questa scuola giusto qualche mese fa. Sebastian lui è Blaine il solista dei Warblers, andrai in macchina con lui, avete un posto libero giusto?-
Sebastian sorrise porgendo una mano a Blaine, il solista la strinse notando quanto la stretta di lui, fosse decisa.
- Piacere di conoscerti. Ho sentito tanto parlare di te.-
Nick e Jeff si sporsero verso i due, videro Blaine stringere la mano del ragazzo mentre parlottavano di chissà cosa, non potendo avvicinarsi senza dare nell’occhio, dovettero accontentarsi di spiare le loro espressioni facciali.
Il solista scoprì che Sebastian era un suo coetaneo, che era tornato da poco negli USA e che aveva vissuto parecchi anni in Francia.
Non riusciva a capire perché il modo in cui Sebastian lo stava guardando lo metteva un po’ a disagio, i suoi occhi verdi sembravano voler scavare in quelli di Blaine.
- Ah loro sono Nick, Jeff e Trent.-
Il moro approfittò della presenza dei suoi amici per allentare la tensione che si stava creando, i tre ragazzi agitarono la mano in segno di saluto rimanendo a debita distanza, spostarono poi lo sguardo su Thad che stava richiamando l’attenzione di tutti.
Blaine fece un piccolo sorriso a Sebastian e andò verso il capo Consiglio che stava radunando il gruppo lungo il marciapiede.
- Direi che siamo tutti, quindi possiamo partire. Se tutto va bene arriveremo per ora di pranzo. Per sicurezza seguite la mia auto così non rischiamo di perderci.-
Sebastian si affiancò a Blaine lanciandogli un’occhiata di tanto in tanto, Blaine invece, evitò di guardarlo.
La sensazione di disagio durò per tutto il tempo in cui Thad diede gli ultimi avvisi, anche sentirlo al suo fianco, sentire il suo braccio che sfiorava il suo, lo rendeva irrequieto. Entrati in macchina insistette perché Trent occupasse il sedile accanto all’autista, un po’ perché temeva che il ragazzone desse di stomaco, dall’altra perché voleva evitare che quel posto fosse occupato da Sebastian.
Strinse le mani sul volante accodandosi alle altre macchine che cominciavano a muoversi lungo la strada, lanciò poi un breve sguardo ai sedili posteriori scuotendo la testa quando Nick e Jeff cominciarono a bisticciare per l’ennesima stupidaggine. Non si era però accorto, che Sebastian guardava dritto nello specchietto retrovisore con la speranza che gli occhi di Blaine incrociassero ancora una volta i suoi.
 

 
 
- Hummel e Hudson?-
I due ragazzi alzarono la mano mentre facevano la fila per caricare i propri bagagli, Finn prese la valigia di Kurt buttandola insieme alle altre nel bagagliaio del pullman. Ignorò le urla e i lamenti del fratellastro, alzò poi gli occhi al cielo, pronto a sentire i suoi rimproveri per almeno venti minuti, ma per sua fortuna furono tutti richiamati dal professor Schuester, che voleva dare gli ultimi avvisi prima della partenza.
I ragazzi sparsi nella piazzetta, si fecero avanti, Emma li guardò un po’ apprensiva, sarebbero riusciti loro due a gestire il gruppo? Schuester sorrise toccandogli la spalla con fare rassicurante.
- Andrà tutto bene non ti preoccupare.-
La donna annuì poco convinta, mentre il gruppo piano piano si radunava di fronte a loro. Entrambi erano dubbiosi nei confronti di quel progetto, erano ragazzi fin troppo diversi, ed era normale che non andassero mai d’accordo, ma Will era fiducioso.
- Mi fido di te Will, ma se dovesse degenerare…-
L’altro annuì.
- Torneremo subito qui. Fidati impareranno a convivere tra di loro. La passione per la musica li unisce e non c’è niente di più forte.-
Emma prese un grosso respiro lisciandosi il cardigan, Will strinse per un attimo la sua mano prima di tornare a rivolgersi al gruppo di studenti.
- Ragazzi, sono felice che tutti voi abbiate deciso di aderire a questo campus.-
Santana roteò gli occhi al cielo, pronta a rispondere con una delle sue battute, ma la mano di Brittany volò sulla sua bocca per bloccarla, facendole cenno di rimanere in silenzio.
- Prima di partire volevo chiarire alcune piccole cose: qualunque cosa facciate nel campus, sarà valutata ed inserita nel vostro curriculum, perciò: niente scherzi stupidi, niente comportamenti inadeguati e soprattutto niente liti o risse.-
Nominando le due ultime voci della lista, guardò sia Santana che Rachel.
- Voglio che voi ricordiate questa estate, come la più bella della vostra vita.-
I ragazzi annuirono e dopo un cenno del professore, cominciarono a salire sul pullman.
Puck aiutò la Pillsbury a caricare le sue valigie, Quinn seguì Brittany e Santana, Rachel era in compagnia di Mercedes e Tina, mentre Mike ne stava approfittando per scambiare due battute con Sam e Artie. Kurt e Finn ripresero a discutere mentre il professor Schuester parlava fitto con due ragazzi, mai visti prima.
Il professore richiamò l’attenzione del gruppo di ragazzi e presentò i due.
- Loro sono Sugar Motta e Rory Flanagan. Si uniranno al Glee Club l’anno prossimo perciò… diamo loro un caldo benvenuto!-
L’applauso che si levò non fu dei più entusiasti, ma nessuno dei due parve farci molto caso. Sugar era figlia di un magnate industriale molto famoso in Ohio, Rory invece era un ragazzo Irlandese venuto in America grazie ad una borsa di studio. La prima guardava il gruppo con estrema indifferenza, l’altro invece sembrava quasi intimorito.
- Lui vive a casa mia!-
Brittany alzò la mano felice, sorridendo all’Irlandese.
Il giovane fece un piccolo sorriso lisciando in modo quasi nervoso la sua camicetta verde. In quel momento l’autista si affacciò dalle porte dell’autobus aperte, sollecitando il gruppo a muoversi, visto che erano già in ritardo.
- Ancora poco e saremo in vacanza!-
Santana sbuffò sonoramente mentre afferrava la mano della sua migliore amica e la trascinava sull’autobus. Kurt guardò perplesso la scena, le due ragazze si guardarono sorridendo dolcemente. Afferrò Finn per il braccio attirando la sua attenzione.
- Un mese senza Karofksy… Santana sarà disperata.-
Finn guardò le due amiche che ancora si tenevano per mano e scrollò le spalle.
- Da quello che ho capito si sono lasciati dopo il ballo.-
La notizia fece sorridere il soprano. Karofsky era troppo gay per poter stare con Santana, anche se per finta. Ma com’era possibile che Santana avesse accettato di stare con lui? Non aveva mai trovato Karofsky degno di attenzioni. Decise di non pensarci, fece un gesto stizzito con la mano e tornò al fianco di Mercedes.
Uno dopo l’altro i ragazzi salirono, chi chiassosamente, chi invece in silenzio, gli ultimi furono i due professori, che chiudevano la fila insieme a Mercedes e Kurt.
- Cosa ne pensi dei due nuovi?-
La ragazza sussurrò quelle parole nell’orecchio dell’altro, mentre procedevano lentamente lungo il corridoio tra i sedili. Kurt lanciò un’occhiata verso di loro, entrambi non sapevano dove sedersi, Rory fu intercettato da Finn che lo invitò a sedersi con gli altri ragazzi, Sugar invece prese posto sulla coppia di sedili accanto a quella di Quinn.
- Lei ha poco gusto nel vestire, lui … non saprei, ma sembra un tipo tranquillo.-
A Kurt non sfuggì lo sguardo irritato di Santana quando la bionda andò da Rory per accertarsi che si trovasse a suo agio. Non gli sfuggì lo sguardo adorante dell’Irlandese nei confronti della bionda, Mercedes lanciò una gomitata all’amico, indicandogli poi con un cenno della testa, la rossa.
- Ommioddio che occhiali osceni!-
Sugar sfoggiava un paio di occhiali rosa con le lenti a forma di cuore.
- Quanto sei esagerato! Io li adoro.-
Kurt fece una piccola smorfia, quegli occhiali erano frivoli tanto quanto era frivola la sua proprietaria, decise però di non dire niente. Non è bello giudicare un libro dalla copertina. Guardò pensieroso fuori dal finestrino, pentendosi amaramente di aver accettato di partecipare a quello stupido campo. Strinse in mano il volantino che il professore aveva dato loro prima di partire, osservando l’immagine che sovrastava la prima colonna. Casette in legno immerse nel verde, la foto del grande lago circondato dalla foresta. Lo richiuse con rabbia e lo infilò nella sua borsa a tracolla, Mercedes aveva già infilato le cuffie nelle orecchie, canticchiando a bassa voce una canzone di Aretha. Kurt sorrise e fece lo stesso, tanto valeva godersi quelle ultime ore, in mezzo la civiltà.






Ok ok eccomi qui con una Klaine che sinceramente non so come stia uscendo.
Ho cominciato a scrivere questa FF penso l'anno scorso e come ogni cosa la lascio sempre in sospeso. 
Mi sto prendendo una pausa dalla Smythofsky perchè in questo momento davvero "no", rischio di farli lasciare e stop. 
Siccome voglio fare le cose per bene, aspetto che il mio umore sia più tranquillo. 
Dato che passerò alcuni giorni a Bologna, avrò tempo per scrivere perciò... aspettatevi un aggiornamento :D
Per qualunque cosa scrivetemi sulla pagina facebook o Twitter, trovate i link sulla pagina autore e... 
buone vacanze a tutti :) 
   
 
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