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Autore: jessyjb    08/08/2012    0 recensioni
Piccole One-Shot dedicate alla (ex) coppia NikkiSixx/KatVonD.
Spero siano di vostro gradimento! :3
Dalla prima one-shot
(Tomorrow)
"Un po' irritato mi ritrovai a guardare fuori dalla vetrata.
Los Angeles era così bella, con la sua vita movimentata, il sole, il mare e tutta quella gente diversa tra loro.
Sorrisi quando....Vidi una persona passare.
Una persona a me familiare. Molto familiare.
L'avrei riconosciuta tra mille.
Qualcuno lassù, probabilmente, stamattina ce l'aveva con me, oppure era solo un bruttissimo scherzo del destino....giusto?"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nikki Sixx, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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BuonSalve a tutti! :)
Era da un po' che volevo pubblicare una storia su NikkieKat, è vero, non stanno più insieme, ma io ho sempre adorato quello che erano perciò ho provato a buttare qualche one-shot su di loro! (Ne ho già scritte 3o 4).
Spero che possano piacervi così da poter continuare a pubblicarne, se invece non è di vostro gusto, ahimè non scriverò più nulla su di loro xD!
In ogni One-Shot userò una canzone che introdurrà quello di cui scriverò :3
Grazie per aver letto,
Enjoy! :D

1. Tomorrow

Where you gonna be tomorrow?
How you gonna face the sorrow?
Where you gonna be when you die?
'Cause nothing's gonna last forever
And things change like the weather
They're gone in the blink of an eye
(Tomorrow – Sixx:A.M.)


La stanchezza mi assaliva.
Che ore erano?
Girai la testa verso l'orologio che portavo al polso destro, le sei del mattino.
Cavoli, si era fatto davvero tardi.
Ero appena tornato dal tour con i Motley, non ne potevo più, ero stanchissimo; per carità amavo suonare, era tutta la mia vita, ma ogni anno diventava sempre più difficile reggere tutto.
Sospirai.
Quello di cui avevo bisogno era una bella dormita, una dormita di 24 ore.
Salii le scale per andare alla porta d'ingresso, tirai fuori le chiavi dallo zaino che mi portavo dietro e l'aprii.
La casa era immersa nel silenzio più totale, ombreggiata solo dal sole che stava spuntando piano piano.
Un'abitazione così grande vuota era veramente inquietante, ma io amavo starmene da solo per le mie, mi piaceva l'aria che emanava casa mia, mi sentivo al sicuro.
Era l'unico posto in cui potevo essere me stesso, senza giornalisti, critici, o altri pronti a giudicarmi e a diffamarmi.
Appoggiai lo zaino vicino all'ingresso e mi tolsi le scarpe.
Non accesi neanche la luce, adoravo il buio, stavo bene così.
Mi recai con calma verso la cantina, dato che le gambe mi facevano un male assurdo, dovevo avere ancora qualche bottiglia di un qualcosa da bere li.
Scesi con altrettanta estrema calma gli scalini, e per fortuna c'erano due bottiglie d'acqua, le presi e mi recai verso la cucina.
Presi un bicchiere dalla dispensa, mi sedetti e mi versai quell'acqua che bramavo da tanto.
Mentre ero immerso nei miei pensieri sentii il cellulare squillare.
Non era possibile, volevo solo riposare, non chiedevo tanto.
Mi alzai, presi lo zaino e lo tirai fuori.
Lessi il nome sullo schermo.
*Tommy
Che cosa mai poteva volere a quell'ora?
Avrebbe dovuto essere stanco quanto me.
Risposi.
“Ehi Nikki! Dimmi che sei ancora sveglio!”
A quanto pare invece era ancora iperattivo.
Sospirai sorridendo.
“Se ti ho risposto evidentemente si!”
Lo sentii ridere dall'altro capo del cellulare.
“Bene, bene! Senti, lo so che sarai stanco vecchione dei miei stivali, ma ho bisogno di te!”
Strano, alla fine aveva sempre bisogno di me.
Ma era come un fratello, c'era sempre stato, per cui avrei fatto tutto per lui.
“Dai dimmi sono curioso.”
“Devi. Venire. A. Colazione. Con. Me. Oggi.”
Oggi?
Cioè fra due ore o tre?
Non ce la potevo fare.
“No tu sei matto. Tommy non dormiamo decentemente da quanto? 48 ore? No, no, non ce la posso fare.”
Lo senti sbuffare con veemenza.
“Ah col cavolo! Non accetto un no! Ti devo presentare una persona! Eddai Nikki!”
Sapeva essere davvero insistente quell'uomo, o meglio ragazzino rinchiuso in un corpo d'uomo.
Una persona?
Beh, forse mi aveva convinto.
Tanto alla fine cedevo sempre.
“Va bene. Ma solo perché ti voglio bene.”
“SIIIIIIIIIIII!!!”
Ahia, l'orecchio!
“Si va bene ma adesso calmati.”
Gli risposi ridendo.
“Perfetto, allora alle 8 al nostro solito bar! Ciao vecchio!”
E mise giù.
Alle 8?
Quindi non avevo neanche il tempo di dormire un po'.
Fantastico.
Guardai l'orologio.
Segnava le 6.30.
Tanto valeva trovare qualcosa da fare.
Mangiare no, non ce n'era, suonare assolutamente no, avevo le mani che mi dolevano per averlo fatto fin troppo.
Guardai il salotto.
Beh un po' di telespazzatura non mi avrebbe fatto male.
Andai verso il divano, premetti il bottone per accendere la tele, presi il telecomando e mi sedetti.
Cosa mai potevano dare a quell'ora?

L'avessi mai pensato.
La televisione si era accesa su un canale.
TLC tv.
E stava dando la replica di un vecchio programma.
Che mi era capitato di guardare tantissime volte.
LA ink.
Non sapevo se sorridere oppure no.
Era.....strano.
Si.
Strano.
Strano rivederlo dopo tanto tempo.
Beh, non più di tanto poi, quanto era passato?
Un anno buono direi.
Eppure si, alla fine sorrisi.
Era stata una parte importante, molto, della mia vita.
Katherine Von Drachenberg.
Mi misi comodo e continuai a guardare.
Ogni volta che guardavo quel programma mi stupivo di vedere quanto lei fosse brava a fare quel lavoro.
Riusciva a trasformare una semplice immagine in un'opera d'arte.
Quella era sicuramente una parte di lei che mi aveva fatto più innamorare.
Non avevo rimpianti di quello che eravamo stati, se non forse un grande amaro in bocca per quello che saremmo potuti essere ancora oggi.
In giro dicevo che era finita, che volevo solo il meglio per lei ed era così davvero, ma ogni tanto mi soffermavo a pensare che forse ero io il meglio.
Ma era passato un anno e avrei dovuto smetterla, davvero, nonostante fosse una cosa estremamente dolorosa, ce l'avrei dovuta fare a tutti i costi.
Ero riuscito ad uscire da una cosa dolorosa come la droga, come potevo non riuscire ad uscire da una cosa così “frivola” a confronto?
Ma infondo, come aveva citato una volta il grande Jim Morrison:”L'amore è come una droga, crea dipendenza e dopo un po' ti uccide.”
Quindi tanto valeva smetterla di prendermi in giro.
Mi mancava.
Tanto.
Ormai però, non potevo fare più di tanto, ci avevamo provato a ritornare insieme ma era troppo impegnativo, era troppo difficile stare settimane senza vederci per i tour e tutto il resto, quindi avevo deciso di renderla libera, e chissà magari di trovare qualcuno che potesse darle tutto quello che si meritava, nonostante facesse male.
Sospirai passandomi la mano sugli occhi, non era ora di farsi certi viaggi mentali, ormai il passato era il passato e non c'era un domani a cui pensare, non più.
Mi accorsi che erano le sette e un quarto, spensi la tele, mi alzai e decisi di farmi una doccia.
Finita la doccia erano ormai le sette e quaranta, il bar abituale mio e di Tommy non distava molto da casa mia per cui sarei stato puntuale.
Presi le chiavi della macchina e quelle di casa, percorsi il corridoio che mi portava all'ingresso, misi le scarpe, chiusi la porta e andai verso il garage.
Era da troppo tempo che non guidavo la mia bambina, mi stavo quasi per commuovere.
Guidai per circa 10 minuti arrivando al bar, mi guardai attorno dopo aver parcheggiato notando che non c'erano giornalisti o paparazzi, tanto meglio.
Scesi con calma, infondo le gambe mi facevano ancora male, attraversai la strada ed entrai nel bar.
Adoravo quel bar perché, se ci sedeva al posto giusto, si poteva guardare Los Angeles dalla vetrata, e per mia fortuna e felicità, Tommy sedeva proprio li.
Lo guardai salutandolo con un cenno della mano e osservai chi si era portato con se'.
Mi dava le spalle per cui non riuscii a guardarla in viso, era sicuramente una donna, magra, capelli castani.
Non mi diceva nulla.
Mi avvicinai prendendo posto vicino a Tommy e accanto alla vetrata.
“Ehilà vecchio! Allora ce l'hai fatta a venire, pensavo ti addormentassi! Comunque lei – indicò la ragazza difronte a me – è Courtney.”
Courtney. Carino come nome.
Sorrisi stringendole la mano e lei mi sorrise di rimando.
“Si, mi sono messo a guardare un po' la tele per non addormentarmi ed eccomi qui.”
Continuai sorridendo.
“Il grande Nikki Sixx che guarda la televisione come i comuni mortali? Non pensavo fosse possibile. E cosa ti può mai interessare da una scatola nera?”
Mi chiese con aria curiosa.
Risi pensando alla sua frase.
“Si, difatti non la guardo molto spesso. Comunque non saprei, non guardo molte cose ma stamattina mi sono imbattuto in un programma interessante – continuai ridendo pensando all'assurdità della cosa – LA ink, lo conosci?”
Sentii Tommy mandarsi di traverso l'acqua sputandola un po'.
Risi ancora più forte dandogli più pacche sulla schiena per aiutarlo a farsi passare la tosse.
Courtney guardò Tommy con confusione, probabilmente chiedendosi perché avesse reagito così.
Possibile che lei non sapesse di me e Kat?
Wow. Poche persone che frequentavo non sapevano della mia storia con lei, beh infondo Courtney ancora non la conoscevo.
“Amico – Tommy tossii – tu sei pazzo – tossii di nuovo.”
Risi ancora e guardai Courtney.
“Quello che sta cercando di dire il mio amico – dissi indicandolo – è che io – mi indicai – sono pazzo perché guardo il programma della mia ex in televisione.”
Courtney strabuzzò gli occhi.
“La tua ex? La tua ex è Kat Von D?!”
Tommy si mise una mano sulla fronte mentre io continuavo a ridere, davvero non sapeva di noi, era da davvero troppo tempo che non mi capitava una cosa così.
Calmai le mie risate e risposi cordialmente.
“Si, siamo stati insieme per...un po'.” continuai sorridendo.
Courtney boccheggiò per un po' prima di rispondere.
“Wow. Ho sempre ammirato quella donna, non sapevo che aveste avuto una storia, sarò una delle poche persone immagino.” e rise.
Tommy continuava a guardarmi con aria arrabbiata ma non ne capivo il motivo infondo avevo solo guardato LA ink, che c'era di male.
“Bah – disse sbuffando il mio amico – ora parliamo di cose intelligenti che è meglio. Ti ho presentato Courtney oggi perché è una modella e stava cercando un fotografo.”
Una modella eh?
La fotografia mi avrebbe distratto da tutto il caos del tour.
Ma si avrei accettato.
“Per me va benissimo, accetto volentieri.”
La vidi sorridere e battere le mani felicemente, sorrisi a quella scena così, non saprei, infantile.
“PERFETTO! - urlò Tommy in preda ad un eccitazione che non sapevo come potesse avere a quell'ora.”
Ridemmo ancora per qualche minuto dopo aver preso le ordinazioni, e le consumammo sempre ridendo a cose futili.
“Ah! La stanchezza mi sta assalendo – disse Courtney – credo che me ne andrò a casa a mettere a posto alcune cose, grazie ancora per aver accettato la mia richiesta Nikki – si girò verso la sua borsa tirando fuori un bigliettino porgendomelo – questo è il mio biglietto da visita, appena hai tempo chiamami pure – sorrise – devo proprio andare. Grazie anche a te Tommy.”
Prese la sua roba, ci salutò un'ultima volta e se ne andò.
Mi rilassai sulla sedia finendo il mio cappuccino.
“Allora?” mi chiese Tommy fissandomi.
“Allora cosa?” gli chiesi a mia volta fissandolo con aria confusa.
“Come ti è sembrata Courtney?!” continuò sorridendo come un ragazzino.
Ahn.
Ecco.
Avrei dovuto immaginarlo.
“Tommy.” lo guardai con aria rimproverevole.
“Che c'è amico? Eddai! Non stai più con nessuno da una vita! Cerca di fartela una vita più...attiva ecco!”
“Tommy. Lo sai. Ora sto bene così, non rompere.”
Finiva sempre per fare questo, cercare qualcuno da poter far entrare nella mia vita, no grazie, non era quello di cui avevo bisogno.
Un po' irritato mi ritrovai a guardare fuori dalla vetrata.
Los Angeles era così bella, con la sua vita movimentata, il sole, il mare e tutta quella gente diversa tra loro.
Sorrisi quando....
Vidi una persona passare.
Una persona a me familiare.
Molto familiare.
L'avrei riconosciuta tra mille.
Qualcuno lassù, probabilmente, stamattina ce l'aveva con me, oppure era solo un bruttissimo scherzo del destino....giusto?
Kat Von D stava passando davanti al bar in cui ero seduto con il mio migliore amico.
Non era possibile, decisamente no.
Rimasi a bocca aperta per un bel po', e presi una decisione.
In fretta presi la giacca che avevo appoggiato alla sedia, diedi una pacca a Tommy urlandogli che dovevo scappare per una cosa urgente, avrei pagato la mia parte dopo, e corsi verso la porta.
Non credevo nel destino ma una cosa come quella doveva pur voler dire qualcosa, doveva.
Altrimenti non avrei potuto spiegare quello che stavo per fare nemmeno in una canzone.
“KAT!” urlai sperando che mi sentisse mentre le correvo in contro.
Dovevo davvero aver fortuna, perché si girò verso di me e mi guardò.
Mi fermai a pochi passi da lei, sorrisi e la fissai negli occhi.
Era sorpresa, lo vedevo dall'espressione che aveva, infondo non ci vedevamo da un anno.
“N-N- Nikki?” mi chiese boccheggiando.
“Come stai?” sorrisi dolcemente.
Mi era mancata e vederla davanti a me, a due passi da me, non lo so, mi stava facendo venire voglia di tornare indietro e cambiare tutto.
“Emh oddio, io bene si, e tu?”
Perché continuava a guardarmi con quell'espressione?
Non era felice di vedermi?
Forse era meglio se fossi rimasto dentro con Tommy, ma ormai ero li e dovevo provare il tutto per tutto.
“Bene, senti, ti va di andare, che so da qualche parte? Non ci vediamo da un po' e mi piacerebbe sapere che cos'hai fatto in tutto questo tempo.”
Ci fu un attimo di silenzio e ebbi paura che mi dicesse di no, effettivamente me l'aspettavo, quale persona sana di mente sarebbe andata da qualche parte con il suo ex?
Ci pensò un altro po' mentre mi si contorceva lo stomaco.
“Si – esultai nella mia mente – va bene. Un caffè andrà bene.”
E sorrise, finalmente sorrise, amavo il suo sorriso, quello spontaneo, non quello che riservava alla telecamere.
Sorrisi a mia volta.
Camminammo chiaccherando del suo negozio mentre andavamo verso il bar che lei preferiva.
Entrammo, chiedendo un tavolo per due e ci sedemmo in un angolo.
Ordinammo gentilmente e ritornammo a parlare.
“Allora, raccontami, oltre al negozio che hai fatto in tutto questo tempo?”
Si guardò attorno, quel gesto mi fece pensare che fosse a disagio, speravo veramente di no.
“Oh beh, ho viaggiato, mi sono molto concentrata su Wonderland ultimamente – sorrise pensando al suo nuovo negozio – e ho fatto qualche nuovo photoshoot – altra cosa che avevamo in comune, la fotografia, era un'ottima fotografa Kat – la solita vita – rise – tu invece? Sempre in giro con i Motley? - disse quasi con un tono amaro.”
“Si, abbiamo appena finito il tour, anzi, sono tornato stamattina, ma Tommy ha avuto la brillante idea di andare in giro insieme ed eccomi qua.”
Rise.
“Insomma il solito Tommy.”
La guardai, fisso.
Che cosa dovevo fare ora?
Dirle tutto quello che mi era venuto in mente stamattina, o finire di bere il caffè, stare qui altri 10 minuti e poi addio?
“Mi manchi.”
Dissi a testa bassa, ma era così e sapevo che non avevo nessun diritto di dirglielo a vista di un anno, ma era troppo vero, mi mancava decisamente e non ero riuscito a trattenermi.
Ebbi il coraggio di alzare la testa e la guardai negli occhi.
Non riuscivo a capire che cosa provasse in quel momento, rimase in silenzio fissandomi a sua volta, infine abbassò lo sguardo.
Okkay era finita sul serio, mi andava bene così, almeno le avevo detto quello che pensavo.
“Anche tu Nikki, non sai quanto.”
Strabuzzai gli occhi, io cosa?
Le mancavo?
Sarei potuto saltare sul posto, ma sarebbe stato alquanto strano per un personaggio del mio calibro, oppure no?
Sorrisi a 32 denti, per poi prenderle la mano tra le mie azzardando al massimo, e per mia altrettanto continua fortuna lei non la ritrasse e la strinse, continuai a guardarla negli occhi.
“Kat. Ti prego. Perdonami. Fallo.”
Le dissi deciso, perché era questo il punto, il perdono.
Il perdono reciproco per tutto il dolore che ci eravamo causati per paura di perderci, per paura avevamo affrontato il tutto in modo diverso, ma ora, non lo so, sapevo che sarebbe andata bene, speravo che lei mi avrebbe perdonato.
VOLEVO che lei mi perdonasse.
“ - sospirò – Nikki non è questione di perdono, e lo sai. Sai benissimo che la nostra è stata paura, paura di non farcela, quindi credo sia questione di fiducia.”
“Allora fidati di me.” risposi subito senza aspettare un secondo di più mentre lei sorrise tristemente.
“Non è cosi facile.”
“Allora fai in modo che lo sia. Kat. Stamattina per caso ho guardato il tuo programma in televisione e ho capito. Ho capito che mi mancavi, tanto, che mi manca quello che eravamo e quello che potremmo essere in un domani, perciò fidati. Nonostante sia una cosa così dal nulla, perché è davvero una cosa strana e travolgente, fidati. Fidati di me un'ultima volta.”
Le dissi tutto quello con il cuore guardandola implorante.
Avevo bisogno di lei, altrimenti avevo paura che sarei ricaduto in qualcosa che questa volta non avrei saputo affrontare.
Sospirò un ulteriore momento, per poi tornare a guardarmi e rispondermi.
Degluti.
“Nikki. Non è una cosa dal nulla, è qualcosa che è stato solo nascosto, ma c'era, perciò si. Avrò fiducia in te un'altra volta.” disse con gli occhi lucidi che la caratterizzavano tanto nei momenti importanti.
Sorrisi felice, felice davvero.
Ora ero sicuro che ci sarebbe stato un domani.
Con lei.
*******************



Angolinoinoino:
Che ne pensate?
Spero di non aver fatto un pasticcio!
Grazie ancora per aver letto, a presto (spero!)
Ciao! :3

 

  
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