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Autore: Leyton_Nenny    08/08/2012    1 recensioni
Non ho mai trovato un inizio che potesse esprimere tutto con una parola.
E ancora non c'è, perché non esiste una parola che possa esprimere speranza, amore, delusione, sofferenza, dolore, odio... e ancora amore.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Autore: Leyton_Nenny
Pacchetto: 3
Titolo: Lettere per il passato
Genere: Romantico
Avvertimenti: Het, One Shot
Rating: verde
Introduzione: Non ho mai trovato un inizio che potesse esprimere tutto con una parola.
E ancora non c'è, perché non esiste una parola che possa esprimere speranza, amore, delusione, sofferenza, dolore, odio... e ancora amore.
NdA (facoltative): fine composizione.











Caro Stefano,

mi sono promessa che questa volta la pagina non resterà vuota come le centinaia precedenti.
Sì, perché non ho mai trovato un inizio che potesse esprimere tutto con una parola.
E ancora non c'è, perché non esiste una parola che possa esprimere speranza, amore, delusione, sofferenza, dolore, odio... e ancora amore.
Perché la verità è una sola: ti ho amato, ti ho amato ogni istante che abbiamo passato insieme.
Ogni risata, ogni sorriso. E anche ogni lacrima.
Ripeterei tutto all'infinito.
E chiamami masochista se vuoi, Stefano, anche se io preferisco essere chiamata innamorata.
Sono al limite dell'emotionless... continuo a rileggere i messaggi e piango come un' idiota... Perché?
Urlo.
Perché non c'è una risposta? Vorrei solo... Non lo so più.
Non so più niente.
Appena lo saprò, forse te lo dirò.
Ho solo una parola nella gola: Stefano. E mi sta strozzando.
Sai come sono fatta. E sai che non posso dire di più, non quanto vorrei.

Mi è capitato che mi chiedessero di parlare di te. E io sorridevo e rispondevo:
“Una volta ho perso un amico. Una persona importante per me. Non me ne sono accorta. Mi sono svegliata e.. PUFF! Lui non c' era più. Se n' era andato. Ed aveva portato via tutto con se, ogni mia emozione, ogni mia sensazione. PUFF! Tutto sparito. Oh ma non se n' era andato nel vero senso della parola. Era morto. Era sparito davvero. Non era più un "pezzo di carne da abbracciare" ma solo lacrime da piangere e ricordi duri da digerire. Ogni tanto mi sveglio, apro un piccolo cassetto della mia memoria e lo vedo. E lo ricordo così. Da sola. Nel silenzio. Solo io e lui.”
A volte mi chiedono perché io non soffra. Ma loro non riescono a vedere quanto io possa soffrire, il sacrificio che faccio per muovermi, anche solo lentamente. Perché, sia che io lo accetti o meno, tu non ci sei. Non mi dirai più "Metticela tutta", non mi dirai che sono indispensabile, mi dirai solo che sono sola, senza di te. E che ti ho perso. Per sempre questa volta.
Te lo ricordi? "Su di te posso contare, anche se tra di noi c'è la terza guerra mondiale". Sono parole tue. Eppure io ora non posso contare su di te, perché c'è qualcosa di più grande della guerra, c'è qualcosa che va al di là della mia comprensione.
E le lacrime, anche se invisibili ci sono, ed escono dal mio cuore, perché non sono solo gli occhi a piangere, ma tutta l' anima, tutto il corpo, tutta l' essenza.
E questo è ciò che, a distanza di un anno, penso ancora. Anche se so che dire amico è sbagliato, forse dovrei dire unico amore.

Ricordi il nostro primo incontro? Ricordi gli sguardi, le gelosie, le serate a parlare, i timidi sorrisi e la luna, la luna che brillava incessante sopra di noi.
E con lei le stelle, volte a impreziosire quel cielo che spesso guardavamo ammiranti.
Ci sentivamo piccoli, ma non soli.
Non eravamo mai soli, eravamo sempre insieme con le mani intrecciate.
Fino a che non è apparsa lei.
La tua ex.
Hai mai pensato a quanto male potesse farmi sapere di star distruggendo una famiglia?
Perché lei era la tua famiglia, lei teneva in grembo tuo figlio. E piangevi dicendomelo, te lo ricordi? Non volevi, e io ti stringevo dicendoti di stare tranquillo.
Ma il cuore si stava spezzando, e io piangevo. Io soffrivo Stefano, e le lacrime rigavano il mio volto anche se fingevo fosse solo colpa del vento.
E tu sorridevi fingendo di credermi. Perché fingevi, sapevi che soffrivo.
Ricordi la canzone che ti dedicai? Tonight, degli FM Static.
La nostra canzone, la canzone che raccontava ogni nostro istante.
Una canzone piena di scatti che raccontavano la nostra vita insieme.
Scatti che tu, nonostante fossi un fotografo, non avresti mai saputo riprendere.
Hai fotografato la luna per me, per regalarmela.
E io stringevo tra le dita quella piccola sfera luminosa pensando che forse esisteva un qualche modo per poter andare avanti, per poterci lasciare alle spalle lei e tua figlia.
Sì, perché è una femmina.
Ma forse tu avresti voluto un maschio, vero?
Ma così sarebbe stato peggio – lei ha i tuoi occhi.
Cercavamo il nostro mondo, Stefano. Cercavamo un mondo dove poter essere felici, solo noi.
Le ore spese a parlare fino a tardi, le nottate a fissare le stelle.
E il cielo sopra di noi che splendeva.
Lo ricordi il colore del cielo? Era come i tuoi occhi.
Ogni tanto sembra che tu sia lì, immerso in quel colore, pronto a proteggermi.
Mi proteggerai sempre, vero Stefano? Pregherai per la mia felicità?
Perché l' hai portata via con te, mi hai lasciato sola ad affrontare tutto.
Sola ad annegare nelle lacrime.
Hai mai pensato a cosa provassi? Hai mai pensato a quanto facesse male sapere di parlare di te come vivo quando in realtà non lo eri? Hai mai anche solo lontanamente provato a immagine quanto facesse schifo sapere tutto dalla mia migliore amica? Hai mai pensato a quanto facesse male il tuo silenzio? Hai mai pensato a quanto mi facessero bene i tuoi “per me sei importante”?
Perché tu lo eri, Stefano, tu lo sei sempre stato.
Hai spezzato il mio cuore, ma l' hai sempre ricucito con pezzi del tuo.
Dunque è colpa mia, perché hai sacrificato il tuo cuore per sanare il mio.
E' colpa mia perché, durante la tua ultima notte, io non ti ho detto di operarti.
E, come una maledizione o uno stupido gioco del destino, sei morto due ore dopo.
Lo sapevi che ti amavo? Non te l'ho mai detto.
Ridevamo, scherzavamo. Stavamo bene. Ma non ci siamo mai detti le cose più importanti, sempre troppo orgogliosi o gelosi per ammetterlo.
E sei morto così, scomparso in un ospedale perché io non avevo la forza di dirti che ti amavo, sparito senza aver mai saputo quanto tu in realtà per me fossi importante.
Siamo stati insieme, ci siamo amati. Siamo stati felici.
Ma la felicità non dura per sempre e tu sei morto senza che io ti dicessi quanto ti volevo bene e quanto fossi importante per me, questa è l' unica verità.
Forse mi innamorerò di nuovo, forse troverò la forza necessaria per andare avanti e voltare questa pesante pagina, forse riuscirò a sorridere.
Ma ti amerò, sempre e comunque. Perché tu ci sarai sempre, pronto a occupare un pezzo del mio cuore, lo stesso che è stato sanato dal tuo.
E se qualcuno ci entrerà ti chiedo perdono Stefano.
Ma se davvero volevi la mia felicità, se davvero mi amavi, allora pregherai perché qualcuno prenda il tuo posto, no?
Non mi lascerai sdraiata al suolo e senza fiato.
Ma forse sei troppo geloso.
Sappi che ti amerò Stefano, perché questa è l' unica cosa che posso fare.

Ci rivedremo, Stefano.
Ci rivedremo quando sarà finito anche il mio di tempo.
E forse allora potremo sperare di essere felici insieme.
Dopotutto nelle fiabe il lieto fine arriva dopo tutta la sofferenza.
Aspetterò il mio lieto fine Stefano, lo aspetterò.

Ti amo Stefano, ti ho sempre amato e sempre lo farò.
Passato, presente e futuro, questa è la verità.

Sempre tua,
Luna.



NdA: il pezzo in cui dice che il cuore è stato sanato a scapito di quello del giovane è dovuto al fatto che il giovane è morto per un problema cardiaco.
  
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