08/08/2012
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“Il noto cantante pop canadese, Justin Bieber soffre di schizofrenia”,
“Bieber: la notte un ragazzo diverso”,
“Justin Drew Bieber: Dr. Jekyll e Mr. Hyde?”.
Questi sono i titoli di giornale oggi, 16 gennaio 2013.Tutto il mondo parla di me e per la prima volta durante tutta la mia carriera, non si tratta di nulla di positivo.
Sì, sono schizofrenico, ma a mia discolpa dico che non ne avevo la minima idea prima di aver combinato un gran casino nelle mie strane nottate.
E adesso la mia ragazza – se ancora si può considerare tale – mi odia, la mia famiglia mi teme e quell’idiota del mio manager mi tiene rinchiuso in una stanza all’ultimo piano di un hotel, dove devo fare i conti con la mia claustrofobia e i miei improvvisi sbalzi d’umore e di personalità.
Quelle poche volte in cui ho scostato le tende per guardare fuori, visto che le finestre sono sigillate, sono riuscito a scorgere una folla impazzita di gente.
Paparazzi, ho pensato, ma forse anche fan. O le avevo già perdute tutte?
In quella stanza ero come in prigione: niente TV nè videogiochi, i computer erano stati portati via dai miei genitori, niente telefoni fissi ne cellulari e neanche dei fottutissimi libri con cui passare il tempo – non che mi piacesse leggere, ovvio - .
Ero soltanto io. Io e le mie crisi di panico, io e il caldo che mi invadeva ad ogni “trasformazione”, io e la mia voglia di uscire e sentire l’aria fresca che mi sferza il viso, come faceva soltanto un mese fa … o più, non lo ricordo.
Da quanto stavo qui? Provavo a ricordare ma mi era impossibile.
Avevo bisogno di qualcuno da stringere e che mi dicesse che andava tutto bene e invece la gente mi odiava, nessuno pensava più a me come al ragazzo che ero prima, ma a quello che sono ora: l’anormale Bieber.
Ora sento caldo … troppo caldo.
Mi gira la testa, mi aggrappo al tavolino della mia stanza e iniziano le convulsioni.
Svengo per pochi istanti e quando mi risveglio … non sono più Justin, ecco Drew.
Adesso ho bisogno d’aria, voglio sentire il profumo di donna.
Sì, esatto, mi mancano le donne, il modo in cui mi guardano, loro sanno chi sono e lo so anche io.
Io sono Drew Bieber, sono un Dio e tutte le donne mi vogliono.
Loro non si scordano di me facilmente e neanche io di loro.
Ogni volta che entravo in un locale, mi sentivo come un leone in cerca della sua preda, ne avvistavo qualcuna con cui fare pratica e finivamo spesso nei bagni a consumare, poi uscendo trovavo quella con cui mi sarei divertito davvero quella sera e andavo da lei.
Non so cosa mi spingesse a farlo, forse i fantastici corpi intrappolati in quei vestiti attillatissimi, o il loro profumo, così forte che mi dava alla testa, magari le loro labbra, ho un’ossessione per le labbra delle ragazze, vorrei assaggiarle tutte per sentire il loro sapore.
E ora sono chiuso qui dentro sbattendo i pugni a terra come un drogato in crisi d’astinenza e mi sento così idiota.
Io, il grande Drew, protagonista di feste e idolo delle belle donne, chiuso qui dentro!
Oh, beh poiché non ho niente da fare, perché non iniziare a ricordare i bei tempi in cui il grande Drew era veramente il centro della vita notturna Americana.
