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Autore: Angelo della notte    08/08/2012    2 recensioni
In questa breve storia, Gwen da sfogo ai suoi pensieri dopo essere stata abbandonata dagli amici in un momento di bisogno.
Prima Flashfic della serie "Scrivendo".
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
- Questa storia fa parte della serie 'Scrivendo'
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                                                                                                                                                Nessuno        


Scrivo queste parole adesso, in questo momento, su questo foglio bianco con le lacrime agli occhi perché ho bisogno di sfogarmi con qualcuno, ma nessuno è adatto.
Per voi è facile dire - Ti capisco… Sono cose che succedono… Vedrai che passerà -, ma non potete capire, sparate solo un mucchio di cazzate!
Se non provi la perdita prematura di una persona a te cara, non puoi capire.
È qualcosa che non auguro neanche al mio peggior nemico, perché è orribile.
Adesso penserete “Ma tu avevi detto di stare bene”. Beh, cosa vi aspettavate? Credevate forse che mi sarei buttata ai vostri piedi disperandomi?
Ho visto cose che non avrei mai voluto vedere, volti bagnati da lacrime amare e volti addolorati.
Persone che ho sempre reputato forti si trovavano in uno stato pietoso, distrutte dal dolore.
Io non ho pianto perché volevo trasmettere forza, ma chi ne ha trasmessa a me?
Nessuno.
Poi quelle urla di dolore che hanno colpito tutti i presenti, ma cosa ci si poteva aspettare da una donna che aveva perso il figlio?
Ed è lì che ho appreso la mia solitudine.
Mi guardavo intorno e vedevo gente che si abbracciava, persone che si consolavano a vicenda.
Tutti avevano almeno un amico vicino, tutti tranne me.
Io ero sola, non avevo nessuno accanto.
Quel momento è stato uno dei più dolorosi, e più le urla si intensificavano più stavo male.
“Quando finisce questa tortura?” mi chiedevo.
Cercavo la mano di un amico, è forse chiedere troppo?
Tutti voi mi avete voltato le spalle, sono stata abbandonata a me stessa.
Vi ho fatto una domanda, perché nessuno di voi era con me nel momento in cui avevo più bisogno della vostra presenza?
- Scusami, non ero con te perché non volevo vederti piangere -.
- Scusami, non ho avuto il coraggio di entrare -.
- Scusami, ma proprio non ce l’ho fatta -.
E queste sono solo tre delle scuse più banali.
Se davvero mi avreste considerata vostra amica, questo non vi avrebbe sicuramente fermati.
Quindi grazie amici, grazie di cuore per avermi abbandonata.
Ho ancora il coraggio di chiamarvi “amici”?
Forse sono davvero troppo buona.



Angolo dell'autrice

Buonasera gente, che ne pensate?
Finalmente sono riuscita a liberarmi di questo grande peso e sono riuscita ad esprimere i miei sentimenti.
Mi sento meglio!
Beh, alla prossima!

Angel of the night
 
  
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