Anime & Manga > Captain Tsubasa
Ricorda la storia  |      
Autore: solarial    21/02/2007    6 recensioni
Ho avuto il privilegio di osservare cosa si cela dietro la durezza di quell’espressione. Sono stato il primo, e probabilmente anche l’ultimo…
Sorriso beffardo, non mi perdonerai mai.
Tu mi odi per quello…
Hai mostrato a me la tua debolezza, e ti incolpi, vero?
Odi te stesso più di quanto odi me.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kojiro Hyuga/Mark, Sorpresa
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota dell’autore: Questa cosa nasce dalla mia prima partecipazione ad un contest indetto da Maki chan che troverete sul forum di EFP o qui -> contest sul forum

Nota dell’autore: Questa cosa nasce dalla mia prima partecipazione ad un contest indetto da Maki chan che troverete sul forum di EFP o qui -> contest sul forum

WARNING: questa storia tratta di amore omosessuale, se la cosa vi disturba o avete problemi nel leggere questo tipo di genere, potete tranquillamente chiudere, nessuno ve ne farà una colpa.

VIOLATOR

Policy of Truth

Eccoti ,

Solo in mezzo a quella distesa verde.

Gli altri sono andati via da un pezzo, ma tu invece sei rimasto, come al solito.

Stai correndo come un pazzo da una parte all’altra di quel campo che ti ha visto muovere i primi passi, crescere, vincere e perdere.

Non ti importa se in questo momento sta piovendo,

Se l’acqua invade e attraversa il tuo bellissimo corpo,

Se rischierai di prenderti un malanno,

No…

Sei troppo orgoglioso e prepotente per abbassare la cresta persino al signore del tempo.

Ed io, me ne infischio di quello che potrebbe succedermi,

L’unica cosa che davvero mi importa, è stare qui,

Nascosto dietro la corteccia di questo grande albero,

A spiare ogni tuo movimento, ogni tuo gesto.

Questo è l’unico posto dove voglio stare.

Dannatamente affascinante…

Io so perché sei così…

Il sudore, intrecciandosi alle gocce d’acqua, invade il tuo viso dai lineamenti perfetti.

Non un difetto su quel volto che solo io ho potuto vedere da vicino.

Ho avuto il privilegio di osservare cosa si cela dietro la durezza di quell’espressione.

Sono stato il primo, e probabilmente anche l’ultimo…

Sorriso beffardo, non mi perdonerai mai.

Tu mi odi per quello…

Hai mostrato a me la tua debolezza, e ti incolpi, vero?

Odi te stesso più di quanto odi me.

Non si comanda al cuore… non puoi comandare quello che davvero desideri…

Quel viso così bello, che io ho toccato, baciato, morso e leccato, adesso conserva solo la durezza.

Passi una mano tra quella selvaggia chioma bagnata,

Sposti davanti agli occhi scuri quelle ciocche ribelli, ti danno fastidio.

Sei arrabbiato, frastornato, amareggiato: sembri una tigre dentro una gabbia.

Ispezioni il luogo, da cima a fondo.

Avrai controllato ogni parte, memorizzato ogni cosa,

Ecco,

Vedi la libertà oltre quelle sbarre,

Cerchi di scappare, ma non ci riesci.

Sei in trappola.

Piccole gocce volano via trasportate dalla brezza.

Hai mai notato come ti muovi?

Ti muovi con sicurezza assurda: sai dove stai andando, sai cosa vuoi fare…

Ma non riesci ad acciuffare davvero…

… quello che vuoi

Ho sempre invidiato questa cosa di te, sai?

Sei forte, determinato, intraprendente, non ti arrendi mai, ed io sono completamente abbagliato da codesta figura.

Superbo ed imperiale, oserei dire; c’è qualcosa che circonda la tua figura, la vedi?

Te lo dico io:

E’ una luce abbagliante, che accerchia ogni parte di te stesso…

Bellissimo, forte, vigoroso, maschio…

Il solo pensare a questi attributi mi fa eccitare in una maniera pazzesca, chi l’avrebbe mai creduto

Sai, avrei voglia di uscire da questo nascondiglio, di correre da te, gettarti a terra, strapparti quegli indumenti, e farti soffrire, sì, esatto, come tu fai soffrire me adesso, di una passione lacerante…

Bramo e tremo di fronte alla visione di un ricordo che ci ha visti partecipi di una realtà in cui siamo stati testimoni di un momento idilliaco….

Due corpi avvinghiati in mezzo alle lenzuola bianche stropicciate…

Quelle mani, forti, grandi, che percorrono il mio corpo, che infiammano la mia pelle…

Le voglio sentire ancora…

Quelle labbra, roventi e piene: lascia che percorrano, ancora ed ancora, a tratti, il mio viso…

E il tuo membro, lascia che mi inondi, che mi porti lontano, assieme a te…

Voglio essere scoperto, e scoprirti…

Voglio sentire ancora quel calore invadermi…

Voglio sentire te…

Accarezzami, toccami, graffiami…

Te ne prego… ne ho bisogno…

Non dirmi di no…

Un brivido caldo attraversa la mia schiena. Quasi senza accorgermene, passo la mia lingua sulle labbra, sto impazzendo…

Sento caldo sotto questa pioggia fredda…

Ti sei fermato un istante, ti sei voltato, mi nascondo: che ti sia accorto di me?

Avresti mai pensato a quello che c’è successo?

Avresti mai detto che un giorno la tigre del calcio si sarebbe concessa con bramosa lussuria, ad uno come me?

Perché ancora oggi, io stento a crederci, non mi sembra reale…

Assurdo, ma vero…

E tu sei mio… che ti piaccia oppure no…

Sai, puoi fare finta che tra noi non ci sia nulla,

Ma io lo vedo,

Lo sento.

Tu lo vuoi esattamente come lo desidero io…

Non puoi fingere, non ci riesci,

Non hai potere di controllo su questo.

E questo, mi fa ridere, perché per la prima volta in tutta la tua vita,

Non vincerai mai questa partita… sei debole…

Mi appartieni…

Sei nervoso, lo sento, hai ripreso a correre, ecco, adesso hai alzato la gamba, guardi per un secondo la porta e poi… calci il pallone con una violenza inaudita.

Cerchi di convincerti che c’è una via d’uscita a questo, non è così?

Tutto inutile…

Non so perché adesso, ma c’è una canzone che mi tormenta, che mi sovviene spesso in quest’ultimo periodo; quella canzone mi lascia dentro un’angoscia pazzesca.

La prima volta che la sentii, fu quando cominciò il nostro tormento.

Me ne stavo tranquillamente a gironzolare per le strade, riflettevo su quello che ci stava succedendo, cercavo di rispondere ai mille quesiti che salivano nella mia testa.

Era normale tutto questo?

C’era qualcosa di razionale dentro?

Non poteva succederci davvero, non potevo provare qualcosa per uno come te, così come era matematicamente impossibile che tu potessi avvicinarti ad uno come me…

Siamo troppo diversi…

Siamo l’opposto…

Improvvisamente, fui attirato da qualcosa, mi fermai, non so dirti con esattezza quando tempo riuscì a stare fermo in quella maniera, so solo che, da quel negozio, si stavano propagando le note musicali di un motivetto.

Una musica molto particolare, diversa da quella che sono abituato a sentire, eppure mi attirava.

Sai cosa diceva al momento in cui sono arrivato?

Continuerai per sempre a chiederti
Come sarebbe potuto essere se solo avessi mentito
È troppo tardi per cambiare i fatti
È il momento di affrontare le conseguenze
Per aver consegnato la prova
Nella politica di sincerità

Fu come se mi avessero dato un pugno in pieno stomaco.

Quel pezzo si ripeteva all’infinito, mi faceva male, era vero…

Mi fai male… nell’anima, perché cerchi di auto-convincerti che è tutto sbagliato, che quello che succede tra noi sotto le tue lenzuola, in quel letto, non è quello che credo…

Io cerco di prendermi la responsabilità di quello che abbiamo, traendone le conseguenze,

Tu invece cerchi solo di mentire a te stesso…

Cerchi una via di fuga, cerchi qualcosa dove appenderti, un appiglio, perché non vuoi ammettere la verità…

Volevi mentire a te stesso, volevi che anche io mentissi, hai cercato di impormi la tua volontà, di spaventarmi…

Mi fai male…

Ma a te importa? Ti importa di quello che mi fai?

Ti fa schifo tutto questo, vero?

Eppure io… voglio solo amarti…

Voglio solo quello…

Voglio vivere quello che abbiamo insieme,

Perché c’è stato concesso un dono Tigre,

Quel dono che tu rifiuti di accettare…

Passo una mano nei miei folti capelli, immaginando di sentire la tua mano che li accarezza…

In un momento di perdizione, quella volta, mi dicesti che erano belli, ma lo pensavi davvero?

La gente ha sempre reputato la mia capigliatura eccessiva, fuori dal comune; non dimenticherò mai certe risatine e sfrecciatine, ma, infondo non importa, io lo so che sono tutti invidiosi.

Loro non hanno quello che ho io…

Ma cos’ho io?

-Hai intenzione di nasconderti ancora, pivello?-

La tua voce profonda, forte, mi raggiunge.

Sobbalzo.

Cosa…

Non mi ero accorto che ti fossi spostato.

Sono sorpreso, come hai fatto a raggiungermi?

Sento un brivido percorrermi, mi stai fissando come se volessi uccidermi.

Ma non ti temo, al contrario, ti desidero.

-Ti dà… fastidio, forse?-

Domando senza voltarmi.

Il mio cuore manca un battito, non rispondi, cala il silenzio.

Odio il silenzio: dice tutto così come non dice nulla.

E’ imbarazzante…

Come ci siamo ridotti…

Mai più un'altra volta; è quel che avevi giurato
La volta prima

Quella canzone…

Quante volte hai ancora intenzione di giurarlo? Eh? Di mentire…

Ma poi… una risata.

Tu ridi, perché?

Mi volto e ti fisso negli occhi.

Hai le mani incrociate, postura elegante, mi guardi con quello sguardo duro, attraversi i miei occhi con i tuoi, mentre ridi, continui a ridere…

-Cosa c’è di così comico?-

-Tu!-

-E perché?-

-Perché mi fai ridere.-

-Ah… si?-

-Sei patetico… vergognosamente patetico…-

Mai più un'altra volta; è quel che avevi giurato
La volta prima

Sgrano gli occhi, stringo le mani in pugni, sento le unghie conficcarsi nella carne, ma non mi importa se questo gesto mi provocherà dolore.

Sto tremando, non sento freddo, ma solo una gran rabbia...

Perché deve essere così? Perché devi cercare di mentire…

Parto con uno scarto, chiudo gli occhi, non ti do nemmeno il tempo di reagire o capire, voglio solo farti cadere, voglio essere io questa volta a farti male… quindi, con tutta la forza che ho in corpo, cerco di spingerti a terra.

Un tonfo, accidenti… che male…

E tu continui a ridere…

Ti piace vedermi così debole, non è vero?

Maledizione, sono così idiota…

Avrei dovuto immaginare che sarebbe andata a finire così…

-Complimenti… davvero furbo da parte tua correre con gli occhi chiusi…-

Abbasso gli occhi; dopo questo, non ho il coraggio di guardarti negli occhi.

-Codardo… abbi il buon senso di tenere lo sguardo sempre alto… qualunque cosa succeda.-

Hai ragione, io sono un codardo…

-Alzati!-

Eppure…

-Ti ho detto di alzarti!!!-

La tua voce tuona, è minacciosa. Hai intenzione di prendermi a calci Hyuga?

Lo faresti davvero, ti conosco ormai.

Che c’è adesso? Non ridi più?

Come mai quell’espressione sorpresa?

Ah, ho capito…

Adesso è il mio turno di ridere…

Dopotutto…

Tocca anche a me…

-Che Cazzo hai da ridere… Vance!-

-Rido di te…-

-Ah sì… e per quale oscuro motivo tu rideresti di me? Mezza cartuccia.-

-Tu chiami me codardo…- ci fu un attimo di silenzio, studiai a fondo il suo viso. Era arrivato il momento di fargli capire…

Mi alzai da terra, mi misi vicino a lui, parallelamente, il mio fianco sfiorava quello suo, misi il mio braccio intorno al suo collo, lo sentii tremare un attimo, avvicinai il mio volto al suo orecchio, volevo scandire bene quelle parole che stavo per dirgli, avrei ferito il suo orgoglio.

-Ebbene… preferisco essere un codardo ed ammettere quello che ho dentro, piuttosto che indossare una maschera di perfezione per rifiutare, mentire a me stesso, coprire le orecchie in modo tale da non sentire quello che il cuore tenta disperatamente di dirmi… codardo sono io così come lo sei tu… -

-Come osi parlarmi in questi termini…-

-Oso… tu rifiuti di accettare quello che c’è tra noi…-

-Tra noi non c’è nulla… tu sei… folle…-

-Ah si?-

Non gli diedi nemmeno il tempo di dire nulla, appoggiai le mie labbra su quelle sue, cominciando a soffiargli sopra, a toccare il suo labbro inferiore con i miei denti…

-Pensi ancora che tra noi non ci sia nulla?-

Sei sorpreso, cerchi di ritrarti da quello che sto facendo, ma non ci riesci, sei forte fisicamente, ma debole interiormente: sorrido soddisfatto.

Quando le mie labbra scendono sulla base del tuo collo, tu ti immobilizzi.

Touché: quello è uno dei tuoi punti deboli.

Comincio a far vagare la punta della lingua sul collo, facendo dei piccoli cerchi. Ti piace, lo sento, stai vibrando.

Vuoi mentire ancora?

Le mie mani percorrono il tuo torace da sotto la maglietta, facendo dei movimenti circolari; il tuo viso è contratto, ti piace il modo in cui muovo le mani, non è così?

E quando le mie mani arrivano all’attaccatura dei pantaloncini, mentre con le labbra torturo il lobo del tuo orecchio, ti sento sospirare…

Sospiro anche io, nonostante non stia toccando ancora nulla, nonostante le mie mani siano lì, non scoprono nulla, posso avvertire una sensazione di calore…

Avvicino di più il mio corpo a quello tuo, cerco disperatamente di farti sentire il calore che mi invade, perché sto bruciando…

Avvicino le mie labbra a quelle tue, ti sussurro:

-Vuoi ancora mentire? Riuscirai una volta soltanto ad essere sincero con me? A guardarmi negli occhi e trasmettermi davvero quello che pensi?-

-Sei solo un… Bastardo… tu vaneggi… io non mento…-

-Ah no? Allora cosa c’è dentro i tuoi occhi adesso, eh? Io ci vedo desiderio… tu vuoi che io continui, tu vuoi che io esplori il tuo corpo, tu desideri che ti tocchi, che ti faccia sentire vivo… perché non lo dici allora?-

Non mi rispondi, sei troppo orgoglioso per rispondere, sei dannatamente convinto che non ammettendo quello che realmente provi, tutto prima o poi finirà…

-Sei solo un illuso…-

Ti sorrido, ho vinto, in un certo senso…

Ho avuto il coraggio di affrontare la conseguenza di questa nostra passione.

Ora tocca a te farlo…

Devi dirmi tu cosa vuoi…

Dipende tutto da te…

THE END

Precisazioni: Ed ecco la terza song fic del contest, questa volta mi sono cimentata in una Shonen-ai (La prima) su due personaggi di CT. Uno è appunto Kojiro Hyuga, l’altro è Timothy Vance, sfido io a vedere chi di voi sa chi è sto tipo*___*

La fic volendo ha un finale aperto, è una cosa voluta, questo perché credo che ci si potrebbe tirare su il seguito…

Adesso che ho finiti di scriverla… Maki se vuoi, puoi uccidermi, ma non farmi soffrire troppo*-*

Ringraziamenti:

Grazie a Melantò che mi ha coinvolto e mi ha fatto scoprire questo contest. Questa è dedicata a lei, in modo esclusivo. Era da un bel po’ che le avevo promesso una fic di sto tipo con protagonista Timothy Vance sicuramente a voi conosciuto XD

Grazie a Izumi che con pazienza e sincerità mi ha aiutato facendomi sapere cosa ne pensava dandomi una mano a migliorare! Ti adoro**

A tutti voi che la leggerete, che mi seguite, che mi consigliate**

Credit:

-La canzone facente parte dell’album Violator del 1989 usata per la terza song fic è Policy of Truth, traccia settima, che appartiene ai Depeche Mode e solo loro detengono i diritti.

I pezzi sono stati tradotti ecco quelli originali:

You will always wonder how
It could have been if you'd only lied
It's too late to change events
it's time to face the consequence
For delivering the proof
In the policy of truth

Never again is what you swore
The time before
Never again is what you swore
The time before

-I personaggi di Captain Tsubasa non mi appartengono, ma sono di proprietà esclusiva del suo creatore, Yoichi Takahashi . La fanfiction è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per il piacere di farlo e di allietare un po’ le vostre giornate, per tanto intesa.

Solarial

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: solarial