Con questa storia, non voglio apparire la ragazza che non sono. Alla fine sarete voi a descrivermi e io accetterò qualunque critica. Mi chiamo Florinda, abito in un quartiere di Cuba e ho 17 anni. Sono povera ma ho un sogno: diventare una bravissima cantante. La musica è la mia vita ma purtroppo per aiutare i miei genitori e crescere i miei 4 fratelli, lavoro anche io. Per fortuna ho trovato un posto in un bar ma sono costretta a lavorare da sola poiché le altre ragazze del mio quartiere sono tutte “riccone”. Basta che scocchino le dita e un cameriere è pronto a servirle in tutto e per tutto. Vita da sballo, vero? A casa, la maggior parte delle volte, non ci voglio tornare. I miei fratelli mi credono una balia e i miei genitori non sono mai orgogliosi di quello che sono e che faccio. Spesso penso di prendere un aereo e fuggire, trovare l’amore, sposarmi e avere figli e nipoti. Questo a me, basterebbe. A differenza degli altri giorni, oggi avevo voglia di prendere l’orologio e di spostare le lancette. L’orario volevo volasse. Perché? I miei genitori avevano una sorpresa per me. Non ci credevo neanche io ma una strana sensazione ogni volta che ci pensavo, mi attraversava lo stomaco come una macchina da corsa. Finalmente arrivarono le 12.00 e io potevo tornare a casa. Salutai i miei fratellini e raggiunsi i miei nella piccola cucina. Ormai era giunta l’’ora. Il mio cuore stava per esplodere. -Florinda, sappiamo quanto importante per te sia diventare una cantante. Sappiamo che negli ultimi anni non ci siamo comportati da bravi genitori ma per farci perdonare vogliamo essere fiduciosi in te, per questo ti diamo questa busta.- disse mia madre con molta calma ma nei suoi occhi lucidi, la gioia che aveva dentro al cuore si vedeva benissimo. Presi la busta con un sorriso e l’aprii. Pensavano fossero soldi invece erano 2 biglietti. Il biglietto più grande era per un viaggio aereo di sola andata a New York. Il biglietto più piccolo era un ingresso in una casa discografica e un colloquio con un grande manager di nome Scooter Braun. Le lacrime dal mio viso uscivano da sole e con tutta la mia forza abbracciai mia madre e mio padre che con un fil di voce ringraziai così –Siete i genitori più bravi in assoluto! Vi ringrazio di cuore, davvero! Questo è tanto per me e vi sarò grata per tutta la vita… Vi amo!!-