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Autore: londra555    09/08/2012    9 recensioni
AU
-Si ma in questa scuola di decerebrati non si trova bene! Ovviamente! Ha un quoziente intellettivo superiore a quello di tutti gli atleti e di tutte le cheerleader messe insieme e l'ingenuitá di Bambi prima che sparassero alla madre! Spesso parla per formule chimiche! Passa le serate leggendo fumetti e l'ultima volta giurerei che ne stava leggendo uno in giapponese! Anche se non sa il giapponese e...
Brittany si schiarí la gola attirando l'attenzione dei due ragazzi.
-Io credo che non sia socialmente ed antropologicamente ben visto che si parli di una persona come se non fosse presente. Soprattutto se tale persona è in realtá presente!
-Vedi? - chiese Artie indicandola come se quella fosse una prova evidente di quello che stava sostenendo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di tutto le mie scuse per il ritardo con cui sto rispondendo alle recensioni! Scuse necessarie visto che se voi usate il vostro tempo per lasciarmi due parole io dovrei trovare il tempo per rispondervi anche a discapito di altre cose. Quindi per farmi perdonare vi lascio l'ultimo capitolo (manca l'epilogo) e poi vado a rispondervi! Grazie a tutti voi per la pazienza!

Grazie anche a chi legge silenziosamente e a tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate.

Un abbraccio.

 

7.


 

 

Brittany correva.

Di solito il sabato mattina andava a casa di Santana per passare due ore con lei. Naturalmente solo per il loro allenamento speciale.

Ma quel sabato era diverso. Perché la notte prima la sua Santana era andata a quello stupido appuntamento con quella stupida Julie o Jodie o come si chiamava.

Brittany accelerò ancora un po’ per cercare di smaltire quella strana sensazione che si stava formando nel centro esatto del suo petto. Aveva deciso che definirla gelosia era davvero riduttivo.

Strinse i denti al solo ricordo di Jodie in quella palestra, era apparsa con quello stupido sorriso e si era presa Santana come se le spettasse di diritto. Beh, secondo lei non era giusto per niente! In fondo era andata via.

Non era giusto che fosse apparsa proprio in quel momento.

Brittany non era riuscita a chiudere occhio la notte prima. All’inizio aveva provato a leggere un po’, ma aveva dovuto lasciar perdere quando si era accorta che doveva rileggere ogni frase almeno un paio di volte per capirla. Allora aveva deciso di spegnere la luce e di provare a dormire. Inutile dire che aveva passato un’ora rigirandosi tra le lenzuola.

Alla fine aveva sollevato lo sguardo e aveva visto lei. La sua costellazione. Lyra. E aveva passato le ore a guardarla e a pensare a Santana. Sinché la luce del mattino non aveva colorato il cielo. E allora si era alzata ed aveva iniziato a correre.

Senza una meta.

O almeno era quello che pensava.

Ma, quando si trovò improvvisamente nel viale pieno di eleganti villette dove viveva Santana, si fermò di colpo.

Si guardò intorno preoccupata. Pensò di tornare indietro ma sembrava che il suo corpo si muovesse per volontà propria.

Decise semplicemente di assecondarlo e iniziò a camminare verso quella casa che aveva imparato a conoscere.

Forse poteva dirle quello che le stava succedendo. Forse Santana l’avrebbe capita e avrebbe deciso che, in fondo, Jodie non era la persona adatta a lei.

Brittany sorrise impercettibilmente mentre una lieve sensazione di calore che poteva definire solo come speranza si faceva largo in lei. Avrebbe potuto spiegarle scientificamente perché lei sarebbe riuscita a renderla felice. Più di chiunque altro.

E allora la vide.

Santana stava ferma davanti a una macchina che lei non aveva mai visto e teneva la mano di Jodie.

Brittany si fermò di botto mentre sentiva, di nuovo, quella violenta stretta di gelosia.

Jodie annuiva a qualcosa che le stava dicendo Santana poi l’abbracciò.

Brittany si sentì gelare, si voltò lentamente e riprese a correre.

 

 

----------------------

 

-Quindi cos’hai intenzione di fare? – chiese Puck.

-Vado li e le spiego tutto! – rispose Santana.

-E sei preparata? Voglio dire niente giri di parole, cerca di non usare frasi troppo lunghe e soprattutto vai al sodo!

-Puck pensi che sia idiota? So benissimo cosa voglio dirle!

-Non mi preoccupa quello che le vuoi dire! Sono preoccupato per come lo dirai!

Santana sbuffò.

-Andiamo! Accompagnami!

Puck la guardò preoccupato.

-Secondo me dovresti fare qualche prova prima! Magari davanti allo specchio...

-Non dire idiozie! Sono in grado di fare un discorso coerente e comprensibile!

Puck salì in macchina seguito da Santana che sorrideva. Il sorriso diventava sempre più tirato più si avvicinavano alla loro meta.

-Allora siamo arrivati! Scendi!

-Vado! Bene! So cosa dire!

-Si me l’hai detto! Vai adesso!

-Preparata! Sono preparatissima! Non farò confusione, vado dritta al sodo e le spiego tutto!

-Bene! Sono felice di vederti tanto sicura! Scendi adesso!

-Allora, ricapitoliamo: scendo dalla macchina, suono il campanello, parlo con lei e le spiego tutto!

-Si!

-Sarò chiarissima e diretta! Posso farlo e...

Puck sollevò gli occhi al cielo e uscì dalla macchina, fece il giro, aprì lo sportello di Santana, la prese di peso e la portò fuori.

-Ciao, San. Buona fortuna, ne hai bisogno!

-Aspetta Puck non sono più sicura di essere pronta! E se faccio confusione?

-San? – disse il ragazzo prendendole il volto tra le mani e fissandola negli occhi – Non sarai mai pronta! Dobbiamo solo sperare che tu abbia abbastanza fortuna da non fare troppo casino!

Poi si voltò e salì in macchina mettendo la sicura per evitare che Santana cercasse di salire di nuovo e partì salutandola con la mano.

Santana si voltò, guardò la porta e si diresse a passo spedito verso la parte opposta. Si fermò un paio di metri dopo e tornò indietro lentamente.

-Ok, ok, ok, ok, ok! Ce la puoi fare! Va bene al mio tre suoni il campanello! Uno... due...

La porta si aprì mostrando la signora Pierce con una grande busta e un’espressione stupita nel vedere il balzo di mezzo metro che aveva appena fatto Santana.

-Santana! – esclamò – che fai qui?

-Signora Pierce! Che piacere vederla. Io passavo da queste parti perché è una splendida mattina e non avevo niente da fare. Quindi, visto che per puro caso vorrei che fosse chiaro, mi sono trovata qui mi chiedevo se, per caso...

-Brittany è dentro e tu ci stai mettendo troppo tempo per finire una semplice frase. Io sto uscendo! Ci vediamo!

Santana salutò la donna prima di entrare dentro casa. Salì le scale e bussò alla porta della camera di Brittany.

-Avanti

Santana aprì piano la porta ed entrò dentro la stanza. Brittany era sdraiata nel letto che guardava il soffitto. O meglio, la finestra che aveva al posto del soffitto. Non aveva abbassato lo sguardo.

-Ciao – disse a bassa voce.

Brittany si sedette di scatto sul letto.

-Cosa stai facendo? – chiese Santana dopo alcuni secondi per spezzare quel silenzio che stava diventando imbarazzante.

-Aspetto che sia notte. Per poter vedere Lyra – sussurrò in risposta.

Santana annuì piano.

-Sono solo le undici del mattino. Possiamo parlare nel frattempo che aspetti?

-Si.

-Bene! Allora possiamo iniziare proprio da li!

-Da li dove?

-Dico possiamo iniziare da Lyra!

-Va bene.

-Ecco io non avrei mai saputo tutte quelle cose, lo sai?

-Quali cose?

-Vega! Insomma quando ti ho detto che era una stella bianca e che aveva una massa due volte superiore al sole e che...

-Vuoi parlare di astrofisica?

-Come? No, no! Certo che no! – Santana scuoteva la testa con foga – Quello che voglio dire è che non mi piace nemmeno l’astrofisica!

Brittany la guardò sentendo una fitta di dolore. Era evidentemente venuta li per spiegarle che non avevano niente in comune. Probabilmente Puck le aveva raccontato dell’episodio degli spogliatoi e adesso, Santana, non voleva darle false speranze.

-Capisco.

-No, quello che voglio dire è che ieri notte, quando sono scesa dalla macchina, dopo aver baciato Jodie, l’ho vista!

Brittany si morse il labbro. Aveva baciato Jodie. Era venuta li per quello. Voleva dirle che era innamorata di lei.

-Hai baciato Jodie – sussurrò.

-Si! Appunto! Bene, mi stai seguendo!

-Perfettamente.

-Quindi ho baciato Jodie giusto?

-Si – disse Brittany cercando di trattenere le lacrime. Era felice che Santana fosse li per spiegarle che non aveva nessuna possibilità con lei ma avrebbe preferito che non entrasse così tanto nei particolari.

-Bene! Ma poi sono scesa dalla macchina e ho sollevato gli occhi e l’ho vista!

-Chi?

-Non chi! Cosa!

-Cosa?

-La costellazione! Lyra!

Brittany annuì confusa.

-Si, capita se uno si trova a guardare l’emisfero Boreale.

-Bene! E cosa ho pensato a quel punto?

-Immagino che tu abbia pensato al fatto che fa parte anche delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo!

-Si! Cioè no! – Santana iniziava a gesticolare – No! Ho pensato che Orfeo si è voltato! Non è ritornato sulla superficie con Euridice!

Brittany la guardò stupita.

-Si, è vero! Mi dispiace aver cambiato il finale ma io...

-No! Aspetta! Quello che voglio dirti è che io non voglio fare come Orfeo!

-Non vuoi andare negli inferi?

-Non voglio fare la cosa sbagliata! Non voglio voltarmi e far sparire la mia Euridice! Mi segui?

-No! – ammise sincera Brittany.

-Ho salutato Jodie stamattina, è tornata alla Ohio University.

Brittany la guardava confusa.

-Va bene.

-Le ho detto che è una persona importante per me, ma che non voglio che Euridice sparisca! Hai capito cosa voglio dire?

Brittany abbassò lo sguardo. Aveva capito. Perfettamente. Santana stava cercando di spiegarle che avrebbe fatto domanda anche lei per la Ohio University, perché non poteva stare lontana da Jodie.

-Ho capito.

-Hai capito? – domandò Santana incredula – E cosa ne pensi?

-Io voglio solo che tu sia felice – mormorò.

-Quindi adesso posso farlo, quello che sto desiderando da tanto tempo?

-Si.

Santana sorrise e fece un passo avanti, le prese le mani e le strinse. Alla fine era stato più facile del previsto. Puck si sarebbe dovuto ricredere, lei era stata bravissima nel spiegare quello che provava. Diretta e senza giri di parole. L’avrebbe chiamato subito se non avesse avuto qualcosa di più importante da fare.

-Brit... – mormorò.

Brittany sollevò tristemente gli occhi e la guardò. Poi Santana fece l’ultima cosa che si aspettava. Si inclinò verso di lei. Improvvisamente sentì le sue labbra che la baciavano. Ed era la cosa più bella del mondo.

Ma Brittany spalancò gli occhi per la sorpresa. Doveva aver perso qualche passaggio di tutto quel discorso. Si allontanò lasciando Santana confusa.

-Mi hai baciata? – chiese.

-No! – rispose automaticamente Santana – Cioè si! – si arrese all’evidenza.

-Allora non ho capito! – esclamò Brittany.

-Non hai capito cosa?

-Di cosa stavamo parlando.

-Oh, bene. Dove ti sei persa?

-Credo dall’inizio.

-Allora ricomincio. Stavo parlando della costellazione della Lyra. Quando tu mi hai raccontato quella storia io...

-San?

-Dimmi.

-Possiamo fare che io ti faccio le domande e tu rispondi?

-Certo!

-Ieri sei uscita con Jodie?

-Si!

-E alla fine l’hai baciata?

-Si!

-E cosa hai provato?

-Niente! Cioè sapevo che non volevo lei in quel momento!

-E poi cos’è successo?

-Poi sono uscita fuori dalla macchina e ho guardato il cielo e ho visto Vega e poi tutta la costellazione della Lyra. E, a quel punto, ho capito chi volevo che fosse con me! Ed ho pensato ad Orfeo ed al fatto che credo che sia tu la mia Euridice. Ma naturalmente so come finisce la storia. La fine originale dico, non quella che mi hai detto tu e non voglio fare ...

Brittany sollevò gli occhi al cielo esasperata. Prese l’appunto mentale di farle solo domande a cui si poteva rispondere con semplici monosillabi da quel momento in poi.

Le buttò le braccia al collo e la strinse a se riuscendo a farla smettere di parlare. Poi sorrise e le sfiorò le labbra con le sue.

-Hai capito? – chiese Santana speranzosa.

-Stai zitta! Ti prego!

Poi si lanciò su quelle labbra e pensò che decisamente l’aveva lasciata parlare fin troppo.


 


 


 

  
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