Fanfic su artisti musicali > Green Day
Ricorda la storia  |      
Autore: Pwhore    09/08/2012    2 recensioni
Nata ascoltando Whatsername e scritta più o meno due anni fa.
E' notte fonda e Billie si sveglia di soprassalto dopo aver sognato per l'ennesima volta una ragazza dai capelli neri con cui ha scambiato baci e abbracci negli ultimi sogni.
L'unico particolare fuori luogo, oltre al fatto che lui ama ciecamente Adie? Anche se lei lo chiama per nome e sembra conoscerlo perfettamente, lui non ha la minima idea di chi sia la ragazza.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sognando, stavo solo sognando.

Mi alzai scuotendo la testa, cercando di scacciar via quei frammenti di sogno.

Era tornata da me, di nuovo, un'altra donna. Non Adie, non Britt, nessuna che io conoscessi. Aveva i capelli corti e neri, indossava una maglietta nera col simbolo dei Pistols e una gonna corta, anch'essa nera, con sotto delle calze a rete. Avrà avuto al massimo vent'anni.

Mi appoggiai al comodino e mi massaggiai la fronte. Non volevo ammetterlo ma quel sogno mi aveva lasciato addosso uno strano senso d'inquietudine. Mi sedetti sul letto e guarai Adrienne dormire.

Il suo corpo si alzava e si abbassava lentamente, con un ritmo costante e leggero. Sembrava felice, nel suo sogno. Chissà, magari c'ero anch'io.

Mi sentii improvvisamente in colpa. Io ho sognato un'altra donna. Una che non è Adie. Una che mi ha abbracciato e mi ha baciato, come se stessimo insieme da sempre. Mentre lei, la mia donna, stava tranquillamente dormendo, senza saperlo. Ignara di tutto. Mi sentivo un verme.

Mi vestii in fretta, raccattai un cappello da terra e me lo ficcai in testa. Presi le sigarette e mi avviai verso la porta. Avevo deciso di fare un giro, ma senza svegliare Adie. Non glielo avrei detto. Si sarebbe preoccupata troppo.

'Sono le tre del mattino, signor Armstrong, hai passato il pomeriggio a bere con i tuoi amici e hai appena sognato una ventenne con cui probabilmente hai condiviso momenti ben più importanti di un bacio. Non azzardarti a uscire' avrebbe detto. E invece eccomi lì, a passeggiare per una via deserta senza neanche un'ombra accanto. Tirai fuori una sigaretta, ma non avevo voglia di fumare. Così rimasi immobile per un po', tenendola tra i denti e facendola roteare per la bocca.

Le mie mani si stavano congelando, così decisi di metterle in tasca e sfregarle contro i pantaloni.

Diavolo, se mi sentivo solo. Il silenzio mi stava facendo impazzire, avevo solo bisogno di un abbraccio. Ma che dico, bastava anche una voce, una bella pacca sulla spalla. Qualunque cosa che mi facesse capire che non ero poi così solo.

Calciai la ghiaia per qualche minuto, indeciso su cosa fare. Sapevo che Adie si sarebbe potuta svegliare in qualsiasi momento e che si sarebbe sicuramente presa un colpo non vedendomi al suo fianco, tuttavia non avevo voglia di tornare a casa.

Ripensai a quando ero più giovane e il solo fatto di star fuori a un'ora simile mi faceva andare su di giri. Credevo di essere il padrone della notte, mentre invece ero solo uno di quei drogati che incontri tutti i giorni e che non vorresti facessero parte della tua famiglia. Ora che ci penso, mi faccio un po' pena.

Ad ogni modo ero lì, perso nei miei pensieri quando spuntò lei.

La donna dei miei sogni.

Quella che mi aveva tanto sconvolto.

La fissai a bocca aperta. Non dovevo sembrarle stupito, almeno non quanto lo ero realmente.

Mi venne incontro salutandomi. Mi resi conto che sorrideva. Strinsi la bocca e deglutii. Avrei finalmente potuto chiederle chi era e che ci faceva nei miei sogni. Sapevo che probabilemente non mi avrebbe risposto, ma avevo bisogno di chiederglielo.

Il rombo di una moto riempì l'aria. L'odore del gas di scarico si fece vicino, così mi avvicinai al marciapiede. Feci una smorfia e storsi il naso. Odiavo quell'odore.

La moto schizzò avanti a una velocità stratosferica. Probabilmente il ragazzo alla guida era ubriaco, dato che si mise a fare delle giravolte assurde che nessuno sano di mente farebbe mai.

All'improvviso il ragazzo perse il controllo e la moto scivolò su un lato, continuando ad avanzare.

Fu questione di secondi. Una figura indistinta si lanciò in mezzo alla strada, spingendo la ragazza del mio sogno nell'erba e sacrificandosi al suo posto.

L'impatto fu tremendo. Feci appena in tempo a chiudere gli occhi che uno spruzzo di sangue mi inondò la faccia. Sentivo il  sapore dolceamaro del liquido rosso fin dentro il cervello. Ero terrorizzato, ma anche stranamente calmo.

Aprii gli occhi e mi avvicinai cauto al corpo che giaceva al centro della strada. Era una donna. Sulla trentina, avrei detto al primo sguardo. Perdeva molto sangue ed era rannicchiata su se stessa. I movimenti del torace erano quasi impercettibili e accompagnati da dei gemiti di dolore. Chiamai velocemente un'ambulanza e mi sedetti accanto a lei. 

'E così Billie era lei che dovevi incontrare stanotte...' Eh?  'Sai, sono contenta di averla vista in faccia... Almeno so qual è il volto della donna che ti ha rapito il cuore...' Sospirò. 'Sono contenta di averti amato fino alla fine...'

'No Adie, non è vero! Io... non so neanch'io chi sia questa donna... Mi è apparsa in sogno, capisci? Non ho mai pensato di tradirti, tantomeno con una sconosciuta...' Cominciai a singhiozzare. 'Ti prego Adie non morire. Resisti ti prego... Tieni duro... L'ambulanza sarà qui a momenti, te lo giuro...'

Lei mi guardò e sorrise debolmente.

'Sai, anche se tu stessi mentendo e avessi davvero una relazione con questa ragazza, non mi importerebbe.. Sei stato l'unico uomo che io abbia mai amato realmente, e l'unico che amerò. Sono contenta di averti conosciuto...'

'Adie...'

'Grazie Billie. Mi hai resa la donna più felice del mondo in tutti questi anni... Grazie di cuore...' Continuava a sorridermi. Parlava con voce dolce e amorevole, come quando si dice a un bambino che il suo animaletto è morto e non tornerà più.

Mi sentivo così dannatamente inutile, volevo che tutto questo non fosse mai successo. La strinsi forte e lei fece lo stesso. Lentamente sentii il suo pensiero affievolirsi. Deglutii e le carezzai la guancia. Le sorrisi e lei ricambiò. Cominciò a chiudere gli occhi e sussurrò qualcosa. Le lacrime sgorgarono dai miei occhi e caddero sulla sua faccia.

'Billie... Non piangere.. Me la caverò vedrai...'

Volevo tanto crederle. Feci di tutto per aggrapparmi a quella risposta e credere che fosse la verità, che entro qualche giorno avremmo di nuovo dormito insieme,pranzato con i nostri figli e riso, come una famiglia normale. Mi sentii male. Lo stomaco mi si stringeva sempre di più e gli occhi mi bruciavano. Non riuscivo a crederle.

'Adie.. Ti prego.. Vivi.. Non lasciarmi...' Singhiozzai. Non riuscivo a fermarmi, a trattenere le lacrime. Adie per me era troppo e perderla significava perdere me stesso. Le strinsi la mano e la baciai in fronte, e in seguito su tutta la faccia.

Mi guardò e si morse il labbro. Stava soffrendo un sacco, ma cercava di non darlo a vedere.

La cara, vecchia Adie. Si preoccupava sempre degli altri, in qualunque frangente. Abbassai lo sguardo. Non riuscivo a guardarla in faccia, a vederla soffrire, mentre non potevo fare niente per aiutarla. Ero così inutile. A che cosa erano valsi tutti gli anni che avevo vissuto? Tutta quell'esperienza che avevo acquisito? A niente. Ero inutile. Mi facevo schifo da solo. Mia moglie mi stava morendo tra le braccia e io potevo solo piangerle addosso.

Richiamai l'ospedale, in preda al panico. Fu un miracolo se riuscirono a capirmi. Mi assicurarono che un'ambulanza sarebbe arrivata presto, anzi che era a qualche isolato di distanza.

Mi sentii più sollevato, ma ancora non ero tranquillo. Continuai a dire a Adie di tener duro, che sarebbe andato tutto bene. Non so se mi credesse, ma fece un sorriso. Voleva tranquillizzarmi. Anche in un momento simile non aveva perso la calma.

La ammiravo con tutto il cuore. Rimase immobile, tranquilla, finché non arrivò l'ambulanza. Mi parlò pure del tempo. Non so come facesse, insomma, era lì, morente, perdeva sangue da tutte le parti e mi parlava del clima.

Assurdo.

Guardai gli infermieri caricarla sul veicolo, con una pazienza e una serietà ammirevoli. Non si lasciarono prendere dal panico, come era successo a me, ma lavorarono con una calma del diavolo.

Sono ancora scosso. Ho ricominciato a pensare normalmente, ma vedo ancora tutto lievemente offuscato. La paura è parzialmente passata e credo di riuscire a ragionare lucidamente adesso. Sicuramente più di prima.

Mi chiedo dove sia adesso quella ragazza. Non si è neanche fermata ad aiutarci. Anzi. Se n'è andata ridacchiando e canticchiando come una scema. Credo fosse pazza o giù di lì. Una donna ha appena avuto un incidente, come puoi ridere? E' disumano. Quella ragazza è disumana. E' la causa di tutti i nostri guai. Se non fosse stato per lei, che mi era apparsa in sogno e mi aveva scosso così tanto, probabilmente ora Adie...

Basta. Non voglio pensarci. Fa parte del passato ormai.

Farò di tutto purché questo non si ripeta. Mi prenderò cura di mia moglie come non ho mai fatto prima e non l'abbandonerò mai più, neanche nei sogni, neanche quando dovrò andare in tour coi ragazzi.

Non lascerò che soffra così tanto per colpa mia un'altra sola volta; tant'è vero che mi chiamo Billie Joe Armstrong.

E questo, la ragazza senza nome non lo può contrastare.




Thought I ran into you down, on the street,

then it turned out to only be a dream.

I made a point to burn all of the photographs,

she went away and then I took a different path.

I remember the face but I can't recall the name,

now I wonder how Whatsername has been.

Seems like she disappeared without a trace,

did she ever marry old What's His Face?
I made a point to burn all of the photographs,

she went away and then I took a different path.

I remember the face but I can't recall the name,

now I wonder how Whatsername has been.

Remember, whatever, it seems like forever ago.

Remember, whatever, it seems like forever ago.

The regrets are useless in my mind,

she's in my head, I must confess.
The regrets are useless in my mind,

she's in my head, so long ago.

And in the darkest night, 

if my memory serves me right,

I'll never turn back time:

forgetting you but not the time.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: Pwhore