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Autore: Nimel17    10/08/2012    5 recensioni
La storia di Belle e Rumpelstiltskin raccontata a Storybrooke...un'ipotesi di come avrebbe potuto essere
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emma buttò la giacca sul divano prima di sedersi e guardare Mary Margaret, scioccata.
“Stavolta il signor Gold ha davvero passato il segno.”
La sua amica le prese la mano, sorridendo.
“Cos’ha fatto il giorno di San Valentino?”
Emma incrociò le gambe e borbottò:
“Era ieri, ormai.”
Si mise a giocherellare con la pistola, facendola roteare con un dito.
“Il signor Gold ha picchiato Moe French con il suo bastone fino a ridurlo quasi in fin di vita. Se non fossi intervenuta, l’avrebbe ucciso.”
Mary Margaret sorseggio il suo thè, guardandola pensierosa da sopra la tazza. Emma continuò, gesticolando irritata.
“E per cosa? Una tazza! French gli aveva rubato degli oggetti per vendicarsi della requisizione del suo furgone, io glieli ho recuperati ma mancava una tazza. E lui cosa fa? Decide di farsi giustizia da solo, rapisce il ladro e lo prende a bastonate.”
Sbuffò. Il signor Gold le aveva sempre fatto venire i brividi. Al loro primo incontro aveva sorriso in modo tutt’altro che rassicurante, pronunciando il suo nome come se lo conoscesse da sempre. La sua mancanza di scrupoli, poi, non aveva fatto che diventare sempre più evidente per lei: la faccenda di Ashley e della sua bambina, l’incendio per farle vincere le elezioni per diventare sceriffo… poteva capire come mai tutti avessero paura di lui. A momenti i genitori avrebbero minacciato i figli che, se non avessero riordinato la camera, il signor Gold sarebbe uscito dai loro armadi e la notte avrebbero sentito il rumore del suo bastone sul pavimento avvicinarsi sempre di più. Mary Margaret cambiò posizione, la schiena rigida e le caviglie incrociate, le mani posate sulle ginocchia e lo sguardo triste.
Emma la guardò più attentamente.
“Sai qualcosa che non mi vuoi dire?”
L’altra aprì la bocca per protestare, poi la richiuse. Sospirò.
“È accaduto molto prima che venissi a Storybrooke. Il signor French aveva una figlia, Arabelle, che andò ad aiutarlo in negozio finito il liceo.”
“Non sapevo avesse una figlia.”
“Era molto graziosa, con lunghi boccoli castani e due bellissimi occhi blu. Era sempre sorridente e gentile con tutti, spesso abbiamo fatto volontariato insieme. Le piaceva moltissimo leggere e con lei tutti diventavano migliori. Bastava che si avvicinasse ad un cane ringhiante, che lo chiamasse e quello si faceva coccolare e si calmava.”
Emma esibì il suo migliore sorrisetto sarcastico.
“M’immagino la scena con Gold.”
Mary Margaret la guardò con aria di rimprovero.
“Suo padre si trovò in difficoltà finanziarie, così volle fare un patto con il signor Gold. Tuttavia, il pagamento preteso era eccessivo, così Arabelle si offrì come assistente gratuita al negozio di Gold. French era contrario, ma l’accordo venne stipulato.”
“Doveva essere pazza. Chi vorrebbe lavorare in quel posto buio e polveroso?”
“Ad ogni modo, ci furono parecchie scenate tra lei e un ex giocatore di football, che le aveva chiesto spesso di mettersi con lui. Sosteneva che il signor Gold l’avrebbe rovinata, che lei se ne sarebbe pentita, cose del genere. Naturalmente, non è successo niente. Gold si divertiva a spaventarla, tanto che una volta che ero lì al negozio lui le disse che era arrivato l’ordine di alcuni cofanetti in pelle di bambino e lei lasciò cadere una tazza che stava riponendo in vetrina.”
“Lasciami indovinare. La stazza si scheggiò nel bordo.”
“Sì. Lui la rassicurò, dicendole che dopotutto era solo una tazza. Più tempo lavorava con lui, meno ne trascorreva con il padre, con me e Ruby. Ammetto che eravamo un po’ preoccupate.”
“Lo credo. Io avrei controllato ogni giorno se ci fosse il suo cadavere chiuso in un baule nel retro del negozio.”
“Presto cominciarono le chiacchiere. Leroy diceva di averli visti passeggiare insieme sul molo, mano nella mano, Graham invece di averli sorpresi a fare un picnic nel bosco… immagina lo sgomento di tutti. Il signor Gold che provava affetto per una persona era inimmaginabile, ma il fatto che una persona provasse affetto per lui era inconcepibile. In ogni caso, nessuno disse niente a Moe French. Volevamo rimandare il peggio e, a dire la verità, Gold si era parecchio raddolcito nell’ultimo periodo, così non conveniva riavere indietro la vecchia versione.”
Le due si fissarono, Emma senza parole per una volta.
“A rovinare tutto fu Regina. Nessuno sa cosa sia successo esattamente. Tutti abbiamo sentito che riferiva a French di aver visto Arabelle a cena con il suo datore di lavoro in un ristorante di lusso in atteggiamento…..romantico,  ma a quanto pare dopo andò anche da Gold e non so immaginare cosa gli disse. Fatto sta che Arabelle e suo padre litigarono di brutto, lui le fece persino un occhio nero. Ma quello fu niente in confronto alla discussione tra lei e Gold: si sentivano le urla di lui per tutto Storybrooke. Qualunque fosse l’argomento, lei si trasferì per qualche giorno da Granny e non si fece vedere per giorni, tranne che da me e Ruby. Era sempre stata così piena di vita, ma sembrava essersi trasformata in una statua di ghiaccio: gli occhi vuoti, persi nel vuoto,  sempre immobile con la testa abbandonata, rispondeva sempre sì con voce spenta senza sentire la domanda.”
Mary Margaret si alzò e si asciugò una lacrima che brillava sulle ciglia.
“Quando Gold la venne a cercare, lei aveva lasciato la sua stanza. Lo aiutai a cercarla al negozio, ma lì trovammo solo Regina. Con quel suo sorriso soddisfatto, vittorioso, disse al signor Gold con un tono di voce così innocente, così fintamente dispiaciuto, che Arabelle era tornata dal padre per provare a farlo ragionare, lo aveva trovato ubriaco e avevano ricominciato a litigare. In un impeto di rabbia e ottenebramento mentale, French le aveva dato una spinta, senza considerare il fatto che lei si trovava in cima alle scale. La povera Belle si spezzò l’osso del collo.”
Emma guardò l’amica con la bocca aperta.
“Mio Dio…”
“French ha passato solo un anno in galera. Personalmente, mi sono sempre meravigliata che Gold non l’avesse ucciso. Alla notizia della morte di Arabelle, sembrava annientato. A Regina disse che non avrebbe ammazzato French solo perché lei non avrebbe voluto. È stata l’unica volta in cui l’ho visto piangere….dopo che Regina se n’era andata, chiaramente.”
Emma iniziò a bere il suo thè, ormai freddo, scioccata da quella visione nuova che aveva davanti a sé. Capì perfettamente l’appagamento del sindaco: quale modo migliore per veder soffrire il suo nemico che colpirlo nell’unico punto vulnerabile che aveva mostrato?
Ora finalmente sapeva chi era la lei che Gold continuava a menzionare mentre colpiva Moe French. 
  
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