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Autore: puntoeacapo    10/08/2012    2 recensioni
2014!Verse.
Non è colpa tua, perché è guerra.
Ma la sensazione di nausea non svanisce come vorresti;
è guerra e la morte è tua compagna, e questa non è una giustificazione – non lo sarà mai.
Genere: Angst, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Titolo:  Never Surrender.
Conteggio parole:  770, secondo il modesto parere di Word. One-Shot.
Paring: Dean/Castiel – per chi ce lo vede, libera interpretazione.

Trama: Non è colpa tua, perché è guerra. Ma la sensazione di nausea non svanisce come vorresti; è guerra e la morte è tua compagna, e questa non è una giustificazione – non lo sarà mai.

Note:  2014!verse. C’è un angelo strafatto (nominato), c’è la guerra e c’è quella testa calda d’un Winchester che affronta un mondo dove il fratello è diventato il vestitino del Diavolo.
Titolo palesemente rubato dall’omonima canzone dei  discepoli di Chuck, che vagano per il mondo a cantare delle vicende di Supernatural  (?): gli Skillet.

Dedicata alla mia compagna di scleri sovrannaturali, toh Ale. E’ per te <3.

 

Never Surrender.

Do you know what it's like when
You're not who you wanna be
Do you know what it's like to
Be your own worst enemy
Who sees the things in me I can't hide
Do you know what it's like to wanna surreneder.

Skillet- Never Surrender.

Alice. Randall. Luca. Loise.                                                                                                    

Quattro nomi, quattro vite spezzate in un mondo che – davvero- non ha più nulla di umano se non qualche campo di superstiti sparso e senza speranza.

E dovresti essere abituato – e invece ti sorprendi del male che senti nel petto, e sei stupido, stupido, stupido.

Sai che è inevitabile. E’ guerra, e in guerra si muore.
Ma quella pattuglia l’hai mandata tu in ricognizione, quei ragazzi non più vecchi di te li hai mandati tu a morire.
Non è colpa tua, perché è guerra. Ma la sensazione di nausea non svanisce come vorresti; è guerra e la morte è tua compagna, e questa non è una giustificazione – non lo sarà mai.

Hai sentito l’esplosione quando ha fatto tremare la terra, hai sentito i ruggiti e le grida, hai sentito il cuore incrinarsi e piangere stille di veleno doloroso.
Ma hai messo su la maschera, hai indossato il tuo ruolo di capitano e hai organizzato un’altra spedizione. Questa volta ci sei tu alla guida della macchina – e forse morirai su un’altra mina, forse lo speri.

E sei stupido e vigliacco e  non osi guardare direttamente quei zaffiri, troppo luminosi per essere realmente lucidi, -  perché sai che ti stanno dicendo tutto questo.

Lo senti che ti segue – e pensi che lo faccia ancora, dopo tutto il tempo che è passato, perché in fondo anche lui spera di saltare in aria e farla finita.
Ed è un pensiero orribile – che non scacci e che non giudichi, e sei cieco perché non vedi che c’è altro in fondo a quell’azzurro in tempesta.
Non vuoi guardare. Non vuoi cercare e trovare quello di cui hai bisogno. Non vuoi un appiglio che ti salvi dal baratro del nulla, non vuoi aver il terrore di perdere ancora un pezzo di cuore.
Quel blu ti ricorda un cielo d’agosto ed è questo che ti paralizza quando ci pensi.  Hai paura, paura perché quello stesso cielo non potrai vederlo più – perché è guerra e il nero inghiotte tutto, lo spazio, il tempo, le anime, le speranze.

Ora hai un ruolo, una missione da seguire.
Stai combattendo per un mondo morto, viscido. Un mondo nel baratro.
E non sei sicuro di sapere perché continui a farlo. Forse sono i bambini del campo, sempre un po’ smagriti ma sempre con una risata ingenua sulle labbra. Forse è il ricordo della felicità che vorresti ridare ai tuoi commilitoni. Forse perché stai rincorrendo la tua stessa ombra, sfumata e sempre più indefinita, di ciò che eri un tempo.

In questo preciso istante, però, tutto questo non ha senso. Andrai avanti; pensare ad altro è inutile.
Carica la pistola. Sali in macchina.
Ascolta la voce troppo allegra per essere sobria dell’unica cosa che ti è realmente rimasta e sali in quella dannatissima macchina.

Alice. Randall. Luca. Loise.

Sai che cercherai in tutti i modi di non saltare in aria, perché semplicemente non puoi.
E, nonostante la voglia di prenderlo a pugni è giorno dopo giorno sempre più crescente, sai che farai i tutto per evitare che anche lui salti in aria.
Perchè non è più un Angelo - per colpa tua. Perchè ormai è un semplice essere umano in decadenza. Perchè è Cass, e ti basta.

Non è una zona rossa quella in cui ti trovi. Non pensi a molto – sai che devi stare comunque all’erta e che devi fare il tuo lavoro, perché  nonostante tutto c’è chi ancora crede in un Paradiso, c’è ancora chi crede di aver bisogno di piangere i propri amici.
Come se potesse alleviare il dolore, come se cambiasse qualcosa.

Intimi alla tua squadra di sbrigarsi e – inespressivo e con una maschera di ghiaccio – e carichi quei corpi fottutamente rigidi sulla Gip.

E devi tornare alla base, e devi ascoltare il dolore delle madri e degli amici mentre consegni spoglie senza vita.

Perché sei nel 2014.
Perché adesso è guerra, morte.
Perché tuo fratello è morto, e al suo posto il Diavolo sta distruggendo tutto quello per cui hai sempre combattuto.
Perché hai ucciso un Angelo del Signore facendolo cadere con te, e questo è il tuo più grande rimorso – che ti segue in ogni missione, che ha disintegrato il palo che aveva su per il culo per far spazio ad anfetamine e chissà che altro, che è morto quando tu credevi di fare la cosa giusta.

E non c’è peccato più grande.

Ma il Paradiso ha chiuso le porte già da tempo ormai, facendo spalancare quelle dell’Inferno.

E, nonostante stare nel mezzo sia un grande schifo, tu lo farai. Andrai avanti.

Per Annie. Per Kyle. Per Lee, e per tutti gli altri che fanno parte del tuo Campo e che rappresentano tutta la vita rimasta in questo mondo marcio.

E’ una dannatissima guerra.
Lo sai.
Carichi il fucile e spari.
Non hai intenzione di arrenderti, non fin quando ci sarà qualcuno per cui combattere.

E, a questo punto, anche Satana in persona può andare a farsi fottere.

 

   
 
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