- Titolo: Cliché
- Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), Polonia (Feliks Łukasiewicz)
- Genere: sentimentale
- Rating: verde
- Avvertimenti: one-shot
- Conteggio Parole: 507
- Note: Di tanto in tanto questi due meritano di essere ripresi. XD Non scrivo più molto su Hetalia, e ultimamente avevo scritto solo LietPol, ma l'altro giorno ho letto una FraPol inglese e mi son detta 'è molto che non provo a scrivere su di loro!' per fortuna la mia ispirazione dev'essere dichiaratamente FraPol perché è accorsa subito ad aiutarmi nell'impresa XD
Temo che alcune frasi siano confuse, purtroppo per evitare ripetizioni e non trovando sinonimi adatti, temo di aver scritto in modo strano alcune cosucce...
Dato che nella fiction le verdure dovevano apparire, ho inserito come piatto il primo che ho trovato, la ratatoullie





- Posso cucinare da solo! - fu la protesta di Feliks, ripetuta per l'ennesima volta da quando, trovandosi casualmente nei paraggi e decidendo di andare a far visita al collega, aveva proposto di cucinargli il pranzo.
Il volto imbronciato di Polonia era però un incentivo a rimanere dov'era, per Francia.
Ignorò quindi le successive lamentele e continuò imperterrito a soffriggere la cipolla, canticchiando allegro, mentre il polacco tagliava le verdure.
- Di cos'hai paura? Ti ho pure promesso un piatto francese! Credi che non sappia cucinare? - continuò la Nazione slava, sbuffando ripetutamente.
- No, chérie. Ho piena fiducia nelle tue doti culinarie ma penso proprio di essere più capace di te nel cucinare piatti che ho inventato io - rispose il francese, sogghignando divertito. Evitò per pura cortesia di aggiungere che non vedeva di buon occhio l'abitudine di Feliks di non seguire esattamente le ricette, aggiungendoci qualche stranezza che ne modificavano aspetto e sapore.
- Antipatico! - sbottò Polonia, voltando incautamente la testa dalla parte opposta a dove si trovava Francis.
La repubblica francese non fece nemmeno in tempo ad aprire la bocca per avvertirlo del rischio di tagliarsi che la nazione est-europea allontanò di scatto la mano dalle verdure, chiudendola a pugno e voltandosi verso Francia.
- Non mi sono tagliato! - mentì, temendo che il fatto potesse essere una scusa per mettere in dubbio le due capacità in cucina.
Francia rise dolcemente, spense il fuoco del fornello e gli afferrò il polso, nascosto ai suoi occhi dietro la schiena del polacco, portandoselo poi vicino alla bocca, succhiando il sangue dal dito con fare, ne era convinto, dolce e sensuale.
Ovviamente voleva far imbarazzare l'altro, spingerlo a ritrarre l'arto e fargli distogliere lo sguardo da lui, magari col volto arrossato così da incoraggiarlo, a modo suo, a non essere timido.
Ovviamente la reazione fu tutt'altra.
Feliks scoppiò a ridere fragorosamente e la mano la scostò solo perché costretto a piegarsi in due.
Francis lo fissò interdetto e deluso.
- Ma dai! Cosa stai facendo? Sembri uno di quei personaggi melensi da telefilm o direttamente uscito da uno di quei fumetti che disegna Giappone! - esclamò Polonia con difficoltà.
- Cosa c'è che non va, è il mio modo di fare! - si oppose il francese. - È un gesto romantico. -
- È un cliché assurdo! Chi è che fa cose del genere? A parte te, intendo. - continuò la repubblica polacca, senza riuscire a calmare l'ilarità.
Sempre più contrariato e infastidito dalle risate dell'altro, Francis decise di zittirlo con un bacio.
Feliks non si oppose e, quando si allontanarono, sorrise compiaciuto.
- Ops, temo di essere caduto in un altro cliché - sussurrò Francia, divertito.
- Mh sì - confermò il polacco. - Ma questo cliché mi è piaciuto. Comunque... temo dovremo cambiare piatto, ormai le carote saranno da buttare. -
- Non preoccuparti -, rispose il francese, mantenendo il viso vicino a quello di Polonia senza alcuna intenzione di pensare al pranzo, - tanto nella ratatoullie le carote non ci vanno. -