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Autore: randomnessUnicorn    10/08/2012    2 recensioni
Questa FanFict è dedicata a mia MoglieH, Ele San (EarthGirl_10) a cui voglio un mondo di bene, ma forse anche di più.
E' un regalo di compleanno /nettamente in ritardo/, ma come si sa, l'ispirazione viene sempre quando meno te lo aspetti, quindi eccomi qui.
Ma in ogni caso sarebbe troppo Mainstream fare il regalo di compleanno nel preciso giorno di compleanno, no? U.U
Era tutto calcolato... *se se*. 
La coppia è la Silver X Kotone (SOULSILVERSHIPPING)
E' una raccolta formata da 8 mini fict:
1- The First Time I saw You
2- You’re a Stupid Girl.
3- I’ll never understand your point of view.
4- “Friend”, a word I’ve never pronunced.
5- I wanna Beat you!
6- I hate you so much.
7- You warm my Cold Heart.
8- You Saved my Soul
Spero sia gradita e__e

LauretteH
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ciao,questa raccolta di Fiction è dedicata alla mia amata Moglie BI, Ele San (EarthGirl_10).
 L’ispirazione mi è venuta  in una tiepida mattinata d’estate, mentre il mio cervello si dilettava leggendo storie random. A me l’ispirazione viene così, tanto se ci penso troppo o mi cervello non esce mai nulla, quindi lascio fare tutto al fato.
I protagonisti sono Silver e Kotone, quindi la “SoulSilverShipping”, devo dire che mi sono molto divertita, e ho fangerleggiato non poco mentre scrivevo. Prima non shippavo la coppia, ma ora la trovo davvero bella *^*
Comunque, sono brevi storie su loro due. Anche se la maggior parte sono pensieri di Silver nei confronti di Kotone.
Le storie sono Otto per ovvi motivi = SIMMETRIA.
Spero siano di vostro gradimento C:
Chu, Chu…
 
LauretteH

 

I always said: I hate you ... but, maybe, it isn't the truth ... 

 


1.     The First Time I saw You

Ero lì, a spiarti dalla finestra. Non capivo il motivo per cui il Prof. Elm ti cedette quel Pokemon. Perché? Come avrebbe potuto una ragazzina inetta come te essere forte, od avere minime chance di diventarlo?
No, non comprendevo.
Sorridesti e lo ringraziasti, e non capivo nemmeno perché in quel momento provai un forte senso di rabbia nei tuoi confronti;  vedere la tua felicità, e quel tuo radioso sorriso mi aveva stranito.
Provai ad odiarti con tutte le mie forze, ma ci fu qualcosa di misterioso dentro di me che me lo impedì.

 
2.     You’re a Stupid Girl.
 
“Stupida, stupida, stupida!” continuai a maledirti nella mia testa.
Come ho potuto perdere contro di te? Contro una novellina che ancora profumava di latte?
-Questa sarà la prima ed ultima volta: la prossima volta ti batterò, sì. Farò scomparire quel sorrisino fastidioso dalla tua faccia, ti farò tornare dalla mammina frignando, tze…-
Eppure, malgrado ti dissi tutte queste cattiverie, continuasti a ridere, facendomi sentire uno stupido.
 
 

3.     I’ll never understand your point of view.
 
Non capisco ancora perché, cosa hai tu che io non ho? Sei solo una ragazzina ingenua e fastidiosa, che pensa che le lotte Pokemon siano uno svago e che l’importante sia divertirsi: mai sentite tante sciocchezze tutte insieme.
Non c’è niente di divertente nei combattimenti: essi servono solo a decretare il più forte, non è roba da femminucce come te, Kotone.
Gli stessi Pokemon non sono compagni di squadra, sono solo armi da utilizzare per la vittoria: degli strumenti  utili solamente per raggiungere la gloria.
Tu, invece, li consideri amici… no, penso proprio che non riuscirò mai a capire il tuo punto di vista.
 

 
4.     “Friend”, a word I’ve never pronunced.
 
Ti spiavo da dietro un cespuglio per scoprire il tuo segreto, ma ciò che vidi fu solo una ragazza che incitava i propri Pokemon a dare il meglio, e che malgrado avessero perso, l’affetto che provava per loro non sarebbe cambiato.
Affetto? Come era possibile provare affetto verso i Pokemon? Che sono solamente esseri utili per la lotta?  Mah.
Ti osservai confuso, mentre abbracciavi il tuo Cyndaquil, che sembrava stanco.
Ad un certo punto provai una fitta al cuore, mentre vedevo quell’animaletto tra le tue braccia… no, come potevo essere geloso di lui?
Non poteva essere, quindi scappai a gambe levate: quella sensazione era troppo fastidiosa per i miei gusti.
 
 

5.     I wanna Beat you!
 
« Stavolta vincerò io! » sbottai, con voce piena di rabbia.
« Vedremo, io non mi tirerò indietro! » mi rispose Kotone, senza smettere di sorridere.
Sospirai.
« Che hai da sorridere? Come si può essere felici di perdere? » le dissi, mandando in campo Totodile.
« Non c’è nessun motivo, sorrido e basta» mi rispose con naturalezza, chiamando Cyndaquile: che mossa idiota, pensai.
« Beh, da una ragazza stupida, potevo solo aspettarmi una risposta altrettanto stupida, tze» sghignazzai.
 

Ero sicuro di avere la vittoria in pugno, almeno questa volta, ma mi sbagliai. La sua determinazione, il suo coraggio, il suo amore verso i Pokemon mi surclassarono.
Caddi sulle mie ginocchia, incredulo di ciò che mi era successo. Cosa avevo sbagliato?
Improvvisamente, lei mi si avvicinò, sorridendomi. Il suo non era un sorriso maligno: no, era un sorriso amichevole.
Allungò la sua mano verso di me per aiutarmi a rialzarmi. Io non l’afferrai, anzi la scostai con violenza.
Non avevo bisogno del suo aiuto o della sua carità: non avevo bisogno di niente.
Od almeno era ciò a cui testardamente volevo credere.
 

 
6.     I hate you so much.
 
Che cosa mi prende? Perché mi sto rammollendo così?
È tutta colpa tua, Kotone; è colpa della tua bontà, della tua amicizia nei confronti dei Pokemon, del tuo modo di fare così infantile quanto bonario, del tuo “non arrendersi mai”.
Ti odio!
Odio ogni qual volta mi sconfiggi.
Odio sentire le tue risatine irritanti ogni volta che provo ad insultarti, e a te sembra non importare.
Odio il tuo modo di fare da bambina.
Odio che sarai sempre un gradino più in alto di me.
Odio vederti abbracciata ai tuoi Pokemon.
Odio sentire la tua voce, calda e gentile, che sussurra: “Sei stato bravissimo” al tuo Pokemon.
Odio te… ma soprattutto…
Odio il fatto di non riuscire a toglierti dai miei pensieri.

 
 
 
7.     You warm my Cold Heart.
 
« Perché tratti male i tuoi Pokemon? » mi chiese, con tono preoccupato.
« Non sono affari tuoi » Ringhiai, guardandola con disprezzo.
Io non ero certo un fautore della pace e dell’amicizia tra Pokemon ed umani. Non lo aveva ancora capito?
« Non voglio criticare i tuoi metodi, ma penso che tu stia sbagliando » mi disse con voce severa, avvicinandosi a me.
« Tze, senti chi parla: l’amica dei Pokemon. Non farmi ridere! » dissi, indietreggiando, continuando a guardarla male.
« Uhm… non dire così. La violenza e la testardaggine non portano a niente, pensando in questo modo rovinerai solo te stesso e i tuoi Pokemon. » mi disse, con voce quasi materna.
Non volevo ascoltarla anche se, ormai, non sapevo più cosa fosse giusto o sbagliato.
Il castello di illusioni che mi costruì con tanta fatica fino a quel momento stava crollando. Avevo la mente offuscata da troppe domande, e da incertezze.
Indietreggiai.  La confusione mi fece inciampare. Caddi a terra, ma lei mi venne incontro.
«Oh, ti sei fatto male? » disse, accovacciandosi.
 Mi fissava col suo solito sguardo da cerbiatto. Provai ad osservarla negli occhi, ma per un qualche motivo non riuscivo a tenere testa a quella espressione.
I lenti battiti del mio cuore, improvvisamente, si fecero più veloci.
Perché? Dovevo provare disgusto in quel momento e non quella cosa, come dicevano le persone?
 I Butterfly nello stomaco. Stupidi Butterfly e stupida Kotone.
Riuscì ad alzarmi, e scappai, ma lei riuscì ad afferrarmi.
«Diventiamo amici » mi chiese, anche se quella non era una domanda, ma un’affermazione.
«Cosa? Sei impazzita? » ero ancora più confuso.
« No, considerami pazza, stupida, infantile, ingenua…. Quello che vuoi. Ma penso che tu abbia bisogno di un amico, di qualcuno che ti stia vicino. E posso essere molto più testarda di te, quindi non scappare. Non sono un Pokemon, con me non puoi usare il repellente. » disse quasi in tono scherzoso, anche se era sempre la vecchia e solita Kotone: gentile ed altruista.
Forse avevo perso anche in quell’occasione, mi sentivo davvero un pappa molla.
Amici… che parola assurda.
 
 
 

8.     You Saved my Soul
 
I giorni passavano, e non so proprio cosa mi sia successo.
Il mondo era cambiato. Tutto ora brillava di una luce radiosa e gradevole. Una luce diversa da prima.
Ma forse nella mia vita la luce non c’era mai stata.
Sì, perché quella luce l’hai portata tu, Kotone.
L’ha portata il tuo sorriso, la tua risata buffa, la tua allegria, e la tua testardaggine. Se non fosse per quest’ultima, io starei ancora vagando nel mondo delle indecisioni e delle illusioni: aggrappato a quelle che pensavo “certezze”.
Ma, ci volle la tua scossa per farmi comprendere i miei errori.
Ti ringrazio molto. Ma forse, non ho ancora trovato il coraggio sufficiente per dimostrarti la mia gratitudine, quindi accontentati del fatto che non ti chiamerò più “Stupida ragazzina”, ma “la Mia stupida ragazzina”.
 
 

 
 
 
 
 
 
 

   
 
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