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Autore: LucyFire    10/08/2012    1 recensioni
Buongiorno. Sono Veronica.
Non vi scrivo perché ho voglia di sbandierare la mia vita ai quattro venti, né per raccontare di un amore adolescenziale con la sfigata della scuola che si innamora del figo di turno e che questo (bibbi bobbidi bù!) ricambia dopo neanche mezzo dialogo.
No, miei cari lettori.
Qui non centra la scuola, la popolarità o altre robe simili. Anche perché adesso siamo in estate, a giugno, in un paesino sperduto lungo la costa del nord Italia, con una casa sulla spiaggia.
Non si incontreranno due anime gemelle, in quel caso sarebbe troppo scontato.
Due vite stanno per incrociarsi e cambiarsi reciprocamente.
Siete pronti per l’avventura?
[INCOMPLETA]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 2:


LA REALTÀ È INCONCEPIBILE

 

 

«Mamma, io esco!» urlai dalla porta di casa.

«Dove vai, tesoro? È ora di cena!» sentii uno sbatacchiare di pentole e odore di bruciato. Come sempre, mia mamma non sapeva cucinare neanche un uovo al tegamino.

«Mi salvo dalla tua cucina» le risposi ridacchiando fra me e me.

La sentii lanciare un’imprecazione, probabilmente ai fornelli, e subito dopo mi raggiunse.

«In effetti vengo anche io» si tolse il grembiule e prese la borsa.

«Allora, pizza?»

 

 

 

«Volete ordinare?»

Avevamo trovato un posto davvero carino.

Mia mamma voleva che credessi alla storiella Sai, ho un buono fiuto per i posti in cui si mangia, ma sapevo benissimo che lei li aveva provati tutti solo nella prima settimana che si era trasferita, a causa delle sue grandi doti culinarie.

Non che fosse tutto questo disastro, ma si poteva confondere facilmente.

Mi ricordo ancora quella volta da piccola che mi voleva insegnare a cucinare una torta.

 

«Mamy, facciamo una torta?»

 

Ero piccola e innocente, e ancora non sapevo

che inferno mi stavo premeditando da sola.

 

«Ehm… Certo stella. Aspetta, prendo due grembiuli. Intanto tira fuori quella terrina grande trasparente!»

Ero così contenta del mio grembiulino bianco panna che non mi accorsi del disastro che stavamo facendo.

Cacao, farina e uova stavano facendo l’esatto opposto di quello che dovrebbero fare: stavano bruciando nel forno e dopo un urlo disperato di mia mamma, le rivolsi un timido sorriso. La tirò fuori e non so con che coraggio tagliò un pezzo carbonizzato e lo assaggiò.

Fece una smorfia che mi ricorderò per il resto della vita.

«Mamy è buona?»

Sorriso anche nei momenti meno consoni era il motto di mia madre.

«Certo tesoro»

Le rivolsi un sorriso così grande che forse si sentì in colpa quando mi rispose:

«Sai, hanno aperto una nuova gelateria in paeseChe ne dici se prendiamo un bel cono con una pallina al cioccolato»

«Ma mamyyy! Io voglio la mia torta!» incrociai le braccia e le rivolsi una smorfia.

 

Ero abbastanza capricciosa da bambina.

 

«Capito, facciamo due palline, ok?»

«Siii!»

 

E da lì, io avevo preso lo stesso talento di mia mamma: saper solo cucinare una pasta.

Ma qual pasta! Come noi con il sugo al pomodoro, tonno e cipolle non la faceva nessuno!

Ma basta gasarsi per cose stupide.

«Io prendo una con il salamino piccante» la mia pizza preferita, forse avevo un innato senso di masochismo.

Il cameriere fece la stessa domanda a Sara (mia madre), prese i menù e si defilò alla velocità della luce.

In effetti c’era molta gente quella sera, avevamo avuto fortuna a trovare posto. Immersa nei miei pensieri, non mi accorsi della domanda che mi rivolse Sara.

«Allora, hai già fatto amicizia con qualcuno?»

Ecco la sua cosa più brutta, era la più brava impicciona che avessi mai conosciuto.

«Ma se sono qui solo da tre giorni!»

Si, tre giorni, ma in quei giorni ero già riuscita a prendermi una bella botta in testa e a farmi antipatici due ragazzi potenzialmente belli.

Alzò le mani, e come se non avesse ascoltato unh di quello che avevo detto, continuò a parlare secondo le sue idee.

«Lo so, lo so. Ma ci sono di quei ragazzi così carini in spiaggia!»

La guardai storto «Ma tu chi sei e cosa ne hai fatto di mia madre?»

Non mi aveva mai permesso in passato di uscire con gli amici oltre mezzanotte e mezza, mi aspettava sempre alzata, e niente alcolici pesanti.

Per non parlare di ragazzi! La prima - e lultima - volta che le aveva detto che ne aveva uno, aveva così tanto insistito per conoscerlo che feci questo rischio.

Appena arrivati a casa, mia madre laveva tartassato di così tante domande che appena era andata a lavoro, lui mi aveva lasciata con una scusa stupidissima: Scusa, ma non mi trovo molto bene con te. Sarebbe meglio se ci lasciassimo, quando sapevamo benissimo tutti e due che lo stava dicendo solo perché aveva paura di Sara.

Cero rimasta così male che non avevo più voluto rischiare.

Ma quello era il passato, che ormai era stato cancellato da quel giorno di due settimane prima, e il presente era alquanto bizzarro.

Non solo mamma chioccia voleva che mi trovassi un ragazzocosa totalmente inconcepibile -, ma voleva anche che fosse carino!

O degli alieni l’avevano rapita e avevano messo al suo posto un alterego, oppure doveva preoccuparsi della sua sanità mentale.

Forse era diventata schizofrenica.

Sara interruppe i suoi pensieri contorti mettendo una mano sopra la mia. Faceva molto psicologo la cosa.

«Voglio solo che tu sia felice, tesoro. Sarebbe bello se ti facessi degli amici»

Se possibile, mi rabbuiai ancora di più.

Grugnii qualcosa di incomprensibile che lei prese come un rifiuto.

Intanto arrivarono le pizze e io iniziai a divorare la mia, sperando che facesse lo stesso anche lei, tappandosi quella bocca.

Speranze vane.

«Ti trovavi così bene con Claudia e Anna! Siamo in una nuova città, potresti trovare qualcuno di qui che sia simpatico come loro o di più. Basta che non ti chiudi»

 

Super mamma chioggia e saggia in azione!

 

Le feci un sorriso di circostanza.

«Ci proverò, ok?» forse non lavevo convinta troppo, però.

«Prometti»

 

Orca.

 

«Dai, mamma. Ti ho detto che lo farò!»

«Ci sento bene io! Prometti!» sbuffai. Quando voleva una cosa, la riusciva ad avere, sempre. Altro comportamento che avevo preso da lei.

«Promesso» grugnii.

«Bene, perché ho sentito da Laura che cè una festa in spiaggia sta sera, e tu ci andrai!»

Era lei la più euforica fra le due al pensiero di una probabile festa a cui avrei potuto partecipare.

 

Inconcepibile.

 

«Non ci penso nemmeno! Sta sera non mi muovo!»

Strano ma vero, sembravano che i ruoli fossero invertiti. Io che non volevo uscire di casa, mia mamma che voleva che uscissi a farmi degli amici e – eh? – anche un ragazzo.

 

Inconcepibile.

 

«Se resti a casa niente mare per tutte le vacanze!»

E da quando eravamo passate alle minacce?

«Dai, lo sai quanto mi piaceNon mi puoi fare questo!»

«Io sono tua madre e posso eccome!»

Grugnii contrariata.

«Fra poco sono maggiorenne, decido io per me» fece un sorrisino furbo.

«Se decidi tu per te, te ne puoi andare da casa mia anche sta sera»

Quanto odiavo quando si comportava così.

«Ok, ok! Hai vinto, ma domani ristorante! E compri il gelato al cioccolato»

Se mi stava ricattando a quei livelli, tanto valeva che lo facessi anche io.

Fece una smorfia «Non ho mai capito come fai a mangiare il cioccolato anche destate. Facciamo al caffè»

Ecco, ci risiamo. Decide lei. Io amo il cioccolato, lei il caffè e in questi discorsi vince sempre lei.

Anche perché non capisco cosa abbia di meno pesante il caffè rispetto al cioccolato.

«Fatta»

Forse quello era il miglior accordo che le avrei potuto strappare quella sera.

Sara fece un grugnito soddisfatto e si tuffò a capofitto nel mangiare la sua pizza, pomodorini e rucola.

 

Ma dove mi sono cacciata?

 

 

 

 

 

 

Mi devo subito scusare: questo capitolo non come gli altri, come avrete capito. Veronica parla con sua mamma Sara facendo scoprire altri lati del suo carattere.

Fino all'ultimo non sapevo se pubblicare questo capitolo o meno. Non mi piace molto, perché qui lo sviluppo nella storia è pari a 0!

Se avete critiche o suggerimenti, non preoccupatevi, accetto di tutto! :)

Sarete comunque ricompensati dal prossimo capitolo, che sarà lungo più del doppio rispetto a questo. Si avrà la prima discussione fra i due protagonisti, dove incominceranno a conoscersi pian piano.

Cos'altro dirvi? Ah si! Grazie mille per aver letto e come sempre, al prossimo capitolo :)

 

Anna

  
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