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Autore: blazethecat31    10/08/2012    7 recensioni
Pensava a quando erano tutti piccoli. Quando lei non riusciva ad usare la bici senza rotelle e Sonic la spingeva da dietro, facendole mantenere un buon equilibrio; e quando una volta la prese per mano per aiutarla a saltare quella siepe piena di spine che la spaventava tanto facendole scoprire il bellissimo bosco che si trovava dietro, e tutte quelle volte che la salvava da un “giovane” Eggman che era ancora occupato a fare esperimenti con gli animali.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amy Rose, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta preparata la tavola per due si mise davanti al balcone ad osservare l’infuocato sole che ormai era calato, tingendo una minuscola parte dell’orizzonte di un arancione vivo, proprio come la carta che avvolgeva il pacchetto messo sul divanetto dentro la cucina.
-Eppure sarebbe dovuto già essere qui…- diceva con voce fioca mentre osservava nostalgicamente la grande città le cui luci le impedivano ogni notte di osservare le stelle. Portava un top rosso fuoco, un paio di jeans corti e delle ciabatte da mare, visto che era tornata da poco da lì. Dato il caldo torrido persino il suo amato riccio blu era costretto a bagnarsi gli aculei sulla riva.

-E’ un invito quello che sto per darti. Vieni al tramonto a casa mia, altrimenti domani ti butterò in acqua a colpi di martellate!- Per impedirgli la fuga lo prese bruscamente per le spalle, sperando con tutto il suo cuore che non avesse fatto troppe storie. Ma se solo avesse provato a rifiutare…
-Veramente avevo in programma una gara con Shadow e… ehi, cosa stai facendo?!- Improvvisamente la stretta si fece più forte e  Sonic si ritrovò ad annaspare in mare una decina di metri più avanti.
-O accetti o non ti vengo a prendere!- Urlava Amy dalla riva.

 Naturalmente si sa come andò a finire.

Stancandosi di stare fuori si mise a girare nervosamente per casa, chiedendosi se il suo metodo fosse stato troppo esagerato o se era proprio lui ad essere talmente testardo  o bugiardo da non essersi presentato.
-Eppure lui mantiene sempre le promesse…- si disse completamente persa nel dubbio. Si sedette sul divano e accese il ventilatore, attendendo con fare rassegnato.
Pensava a quando erano tutti piccoli. Quando lei non riusciva ad usare la bici senza rotelle e Sonic la spingeva da dietro, facendole mantenere un buon equilibrio; e quando una volta la prese per mano per aiutarla a saltare quella siepe piena di spine che la spaventava tanto facendole scoprire il bellissimo bosco che si trovava dietro, e tutte quelle volte che la salvava da un “giovane” Eggman che era ancora occupato a fare esperimenti con gli animali.

 

Ma erano piccoli, e Sonic era troppo ingenuo per capire i sentimenti complessi che Amy provava e prova tutt’ora.

Mentre delle piccole goccioline uscivano dai suoi occhi tutto intorno a lei si spense: il ventilatore, la luce del balcone, persino la grande Central City. Un blackout.
Spostando la sua attenzione su ciò che stava accadendo tornò fuori, notando con grande stupore che in cielo brillavano delle stelle che non aveva mai visto. Era come se avessero rubato l’energia elettrica della zona come per dire “anche noi abbiamo diritto ad essere guardate”.
I suoi occhi verdi, già lucidi di lacrime, brillarono ancora di più alla vista dello spettacolo che animava il cielo completamente nero e senza nuvole, guardando il lato positivo aveva trovato qualcosa da fare per cercare di scordare temporaneamente il due di picche e il giorno dopo si sarebbe furiosamente vendicata. Si accomodo sulla sedia sdraio e si lasciò stregare.
Era talmente persa in quel luccichio che non si accorse di essersi addormentata, né dell’improvvisa ricomparsa della luce, e nemmeno del tanto atteso principe blu che era entrato grazie alla porta lasciata distrattamente aperta che le stava baciando dolcemente la fronte.

E lei, come una principessa, con quel bacio si svegliò.
-Sonic!!- Fu l’unica parola che riuscì a dire nel mentre, con un balzo felino, gli stava saltando addosso. Non gli interessava nient’altro, aveva pure dimenticato la collera che si era presa prima, l’importante era che lui era arrivato. E l’aveva fatto esclusivamente per lei.
-Vedo che hai apparecchiato la tavola. Cosa c’è sul menù?-
-Beh…veramente non ho ancora preparato niente...-
-Ho capito. Andiamo a mangiare un chili dog a Central City.-
-Ma è notte fonda! E c’è stato un blackout poco fa!-
-Se c’è una cosa che so di quella caotica città è che non dorme mai, e non sarà una piccola scintilla in meno a fermarla.-
Amy tornò dentro, ricordandosi improvvisamente del regalo che aveva lasciato sul divano.
-Dove vai?-
-Questo è per te.- e glielo porse dolcemente, pregustando l’attimo dove le avrebbe detto “grazie”.
-Che cos’è?- Non ci fu risposta. Il riccio scartò con noncuranza il pacchetto e ne estrasse un paio di occhiali da sole scuri, con i bordi sottili ma abbastanza resistenti. Se li mise subito, constatandone la comodità e leggerezza. Inoltre gli stavano davvero bene.
-Visto che stai poco in acqua ho pensato di regalarti questi, così  durante le corse ti copriranno gli occhi dal sole e dal vento.- gli fece cenno di rimetterli nel cofanetto, di certo ora che stavano uscendo  non ne avrebbero avuto bisogno.
-Grazie Amy.- e un dolcissimo sorriso gli animò il viso, facendo sciogliere il cuore della riccia.

Mentre stavano sorpassando la porta, che questa volta Amy si ricordò di chiudere, venne presa da un ennesimo dubbio.

 

-Sonic, perché sei venuto così tardi?-
-Beh…ci sono stati dei problemi con Eggman alla centrale elettrica…- rispose lui, grattandosi la testa con fare confuso come se non volesse più sentire parlare di quella vicenda.

  
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