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Autore: Rouge_san    10/08/2012    6 recensioni
Lei: bella ragazza, brava a scuola (la migliore del suo corso), fortunata dal giorno della sua nascita.
Lui: Bellissimo ragazzo, apprezzato da tutte le ragazze, ma la sfiga non lo molla. Eccezzionale pianista (il suo strumento preferito), ma anche ottimo chitarrista.
I due frequentano la stessa scuola e nonostante ciò, si odiano a morte. Si incontrano un giorno, ad una festa in maschera, i due non si riconoscono e si scambieranno un bacio, "avelenato", per così dire.
Possono due labbra toccarsi e rovesciare la situazione, rovinandotela in un solo istante? Possono due anime sentirsi vicine,senza mai essersi conosciute davvero?
Il fato gioca brutti scherzi, facendoti rimpiangere di aver baciato la persona sbagliata,ma... era davvero quella sbagliata?
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Death the Kid, Liz Thompson, Patty Thompson, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Baciati dalla Sfortuna
 

Capitolo 1
 

 

La vita di Maka Albarn era sempre stata perfetta, una madre premurosa, belle amiche su cui poter contare, insomma era una ragazza fortunata, dal giorno in cui è nata.
  Quando le chiedevano cosa pensasse della sfortuna ecco la sua risposta: «Sfortuna? Perché, esiste?»
Ecco come la pensava, prima che il fato la facesse incontrare con una persona, assai particolare. Chi dice che non si possa essere perseguitati dal malocchio?

  Quando un bacio ti rovina la vita e tu, non puoi fare altro se non fare a pugni con il fato. Beh, Maka Albarn lo sa bene, baciare la persona sbagliata le ha reso la vita impossibile,ma…era davvero, la persona sbagliata?
 La sua sfortunata vicenda comincia, con una bellissima giornata di mezza estate e Maka, come al solito, aspettava le sue amiche al bar davanti alla loro scuola. Godersi un buon cappuccino e un delizioso cornetto alla crema prima di entrare a scuola, era per lei e le sue amiche un bel modo per cominciare la giornata.
  «Ehilà, Maka-chan!» disse una ragazza dai capelli biondo scuro, correndole incontro.
«Liz, era ora! Quanto ci hai messo a cambiarti questa volta?»
 
«Ho superato il mio record Maka!» disse Liz, entusiasta.
«Davvero?»
«Ci ho messo ben 40 minuti!»
«Ah, però!» si intromise una ragazza bellissima, con una lunga treccia nera e un sorriso raggiante.
  «Tsubaki!» gridarono in coro le due ragazze.
«Su, forza, non possiamo passare la giornata davanti al bar» disse la mora, per poi entrare nel loro amatissimo bar.
Mentre bevevano il loro solito cappuccio, continuavano a parlare, di scuola, di ragazzi, insomma, la loro solita routine. Solo, che potevano mangiare senza strozzarsi, per paura di arrivare tardi a lezione. La monotonia dei loro discorsi venne interrotta da Liz, con una notizia strabiliante e adatta a loro.
«Una festa in maschera?!» dissero in coro Maka e Tsubaki.
  «Già, sta sera, alla “Disco Notte” di Death City, ci sarà una festa in maschera. Perfetto per incontrare qualche bel ragazzo!» disse la bionda tutta esaltata, all’idea di poter fare baldoria.  Era la solita vecchia Liz, era impossibile che cambiasse. Mai a prendersi responsabilità, a dispetto di Maka, era sempre sulle riviste a scorgere qualche bel vestito.
  «Ma si, dai! Ė una vita che voglio andare a divertirmi un po’» disse la bruna.
«Si, perché no…» disse infine Maka, la studentessa modello.
  «Ok, chi siete voi e che ne avete fatto delle mie amiche!» ironizzò Liz.
Tutte e tre scoppiarono in un’immensa risata. Uscite dal bar, Maka, si era fermata per allacciare la scarpa.
«Che combini,Maka?» chiese preoccupata la camelia.
  «Dai, muoviti i vestiti mi stanno invitando a nozze! Se non ti dai una smossa, commetterò un furto e non voglio!» disse la bionda ormai sull’orlo della pazienza.
«…Un bigliettone da 20 $!» concluse Maka alzandosi e sventolando in faccia alle amiche tutta la sua fortuna.
  «Fanculo, a te e alla tua fortuna!» concluse Liz
Così, la piccola Albarn tutta contenta andò a riunirsi alle sue amiche e fecero compere tutto lo strabenedettissimo giorno. Sarebbero poi andate a mangiare da Liz e da lei avrebbero mangiato e si sarebbero cambiate.
 Avevano già programmato tutto, la loro amica modaiola non la superava nessuno in questo genere di cose.
 
Nel contempo, dall’altra parte della città…
 
«E 1..e 2…e 3!» disse un ragazzo dai capelli celesti, che dava il tempo con le bacchette della batteria.
 Il mixer delle melodie che emettevano i vari strumenti si mescolavano perfettamente alla voce di Patty, la cantante del gruppo.
   C’era il batterista (di cui si è accennato in precedenza), il bassista, un ragazzino dai capelli neri e con le strisce bianche da una parte e per ultimo il chitarrista del gruppo e all’occorrenza un’eccellente pianista.
  Tutt’un tratto la musica si fermò, in seguito ad un boato.
«Non è possibile!» disse il bassista esasperato.
  «Bene, direi che Soul-kun è arrivato!» disse Patty mettendosi una mano sulla fronte.
«M-Mi spiace, sono inciampato sull’amplificatore» disse il chitarrista, un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi rossi, più rossi del rubino.
 «Mavà! Non se ne era accorto nessuno, neanche i vicini scassa balle!» disse il batterista.
«Soul-kun, sei un bel ragazzo santa pazienza, come cavolo fai ad essere così sfigato?!» disse la biondina.
  «E lo chiedi a me?»
«E no, a Babbo Natale!» disse il bassista.
  «Se vuoi avere fortuna amico mio, basta guardare l’illustrissimo me! Io ti darò la fortuna che cerchi!» sentenziò il ragazzo dai capelli celesti.
«Kid, Star, zitti un po’!» concluse l’albino, ormai quasi fuso dal nervoso.
 «Ragazzi, io e mia sorella, abbiamo sentito che sta sera c’è una festa alla “ Disco Notte” di Death City, perché non ci andiamo?» propose la cantante, fece una mini pausa e continuò «Infondo, potrebbe essere anche una bella occasione per trovarvi la ragazza!» concluse la bionda.
 «Patty, finalmente hai detto una cosa intelligente!» esclamò Kid, il bassista.
«Perché, avevi dei dubbi, forse?»
  «Ehm…si?» disse lui
«Fottiti, nevrotico!»
 *Sbang!*
«Ma che cavolo…» disse il celeste.
  Il povero albino era accovacciato per terra, intento a massaggiarsi la testa.
«Scusa Star, ho sbattuto contro la libreria e mi sono caduti i libri in testa» disse infine il povero Soul.
  «Ok, una bella serata senza pensieri ti farà davvero bene!» si intromise Patty.
«Senti Soul, se tu mi fracassi il garage, io fracasso te!» concluse il batterista.
 Anche loro si erano messi d’accordo, tutti sotto casa di Soul alle nove scoccate, la sera stessa. Non che la cosa lo interessasse, ma divertirsi una volta tanto non gli avrebbe fatto male.
 Mentre il nostro amato albino aspettava la metro, continuava a pensare alla sua innata sfiga.
-Perché a me? Sono figo, le ragazze fanno la fila per uscire con me,ma la mia sfortuna mi segue anche in letto!-
 I pensieri del nostro eroe sono stati interrotti da un bambino, che inciampando, gli aveva versato addosso la coca-cola.
«Scusi, non volevo!» disse il bambino, notevolmente in colpa.
  «Fa nulla…» disse Soul, ormai aveva perso ogni speranza, la sfiga lo avrebbe mai abbandonato?
No, impossibile.
-L’amore è cieco, la fortuna è bendata, ma la sfiga ci vede benissimo! –
 

I nostri due ragazzi, però, non potevano sapere che il fato è sempre in agguato e a volte, capita il contrario di quello che credi.
  

 

  
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