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Autore: CarolinetheGleek    10/08/2012    0 recensioni
-Non credo che la musica possa essere davvero parte delle nostre vite. Insomma, una volta che la canzone finisce, finisce anche la magia, no?-
Sam mi guarda con un sopracciglio inarcato, come se sapesse perfettamente la verità.
-Oh, ma chi prendo in giro, la musica è l'unico motivo per cui vado avanti continuando a credere che le cose possano migliorare.
Genere: Commedia, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Non so ancora che cavolo sia balenato in testa a mio padre quando ha deciso di lasciare New York per venire qui. Ambizioso, direbbero alcuni. Ma io dio semplicemente stupido. Un cadente paesino dell'Ohio famoso solo per la canaglia della scuola "Sue Silvester". Come se non bastasse la casa è tutta polverosa e i muri sono scrostati. E' da quattro giorni (da quando siamo arrivati) che mamma continua a ripetere "ha solo bisogno di qualche ritocchino". Ed è da quattro giorni che non vedo nessun miglioramento. Mamma è fatta così, tra un mesetto le salterà in testa di sistemare casa, quando a nessuno di noi importerà più un accidente. E poi la scuola, il tasto più dolente. E' da dieci minuti che sono fissa davanti alla porta di ingresso del McKinley, non riesco a trovare il coraggio di entrare. Devo ricominciare tutto da capo, non ho amici qui, non ho nessuno a cui appoggiarmi. Faccio un respiro profondo e spingo la porta. In pochi secondi mi trovo immersa in un'ondata di ragazzi totalmente assorti nelle loro cose. Io sono un minuscolo puntino in un universo e nessuno sembra sapere che quel puntino in realtà si sente spaventato a morte. Totalmente spaesata, busso sulla spalla di un ragazzo che sta chiacchierando con degli amici per chiedergli indicazioni. Si volta, è altissimo, coi capelli scuri e indossa la giacca della squadra i football. Mi guarda dritto negli occhi, facendomi sentire ancora più piccola e insignificante. -Hey, posso aiutarti?- fa lui, sorridendo. -Ehm, vorrei solo sapere dov'è l'ufficio della preside Silvester.- dico io, quasi biascicando le parole. Lui mi guarda un po' stranito, poi sorride e dice: -La Silvester non è la preside qui, anche se in un certo senso è lei che comanda. -Allora a chi devo rivolgermi? -Vieni, ti accompagno all'ufficio del preside, quello vero… Inizio a ridere come una cretina, facendo la prima figuraccia con un ragazzo carino. C'era da aspettarselo, in realtà. Il ragazzo mi prende la mano e mi trascina per il corridoio, schivando tutti i ragazzi impazziti che capitano sulla strada. Ci fermiamo davanti a una porta. -Ci siamo.- fa il ragazzo, indicando la porta. -Oh, già. Allora, graze mille, uh… -Finn. -Oh. Beh, grazie Finn. Ciao. Mi fiondo dentro all'ufficio prima che possa rispondere, sono troppo imbarazzata. Succede sempre così con i ragazzi nuovi e carini che conosco. Mi ritrovo nell'ufficio del preside, un uomo strano, con la pelle scura. Mi vede e dice: -Oh, Andrea Roberts, giusto? Perfetto. Detesto che mi si chiami Andrea, non lo sopporto. E' un nome così strano. -Già, volevo solo sapere come iniziare a muovermi qui per… -Sì, questo è il suo orario, il codice del suo armadietto e la lista dei laboratori e dei club.- dice lui, porgendomi una busta piena di foglietti. -Uhm, grazie mille signore. Cioè, preside. Cioè, signor preside. Insomma, grazie, ora dovrei andare. -Vada e si ricordi che qui al McKinley…non è certo la Silvester che comanda. Tzè. Sono io il preside, io! Inizia ad agitare le braccia enfaticamente, sembrando quasi uno affetto dal Parkinson. -Bene io…devo andare. Arrivederci. Esco l più velocemente che posso. Quell'uomo è agghiacciante! Fino ad ora, tutto qui è agghiacciante. Ora sono nello stesso corridoio di prima, con l'unica differenza che ora sono una della scuola, una studentessa. Una di loro. Passerò i prossimi tre anni a cercare di conformarmi? Oppure deciderò di rimanere me stessa? So solo che finchè mi considereranno quella "nuova" non potranno etichettarmi, per il semplice fatto che non mi conosco. Ma dopo? Sarò destinata ad essere come tutti gli altri per cercare di sopravvivere al liceo. La mia personalità verrà schiacciata dall'apparenza e non avrò più diritto ad essere me stessa. Non va bene. Non va bene per niente. Tutto questo è totalmente e incredibilmente sbagliato.
  
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