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Autore: piuma_rosaEbianca    11/08/2012    4 recensioni
Partecipa al 500themes_ita con il prompt Stella cadente.
Ambientazione vaga, prima della quarta serie.
Un momento di tenerezza nascosti dal buio, nel cuore della foresta. Calore, un sacco di dolcezza e una stella.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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For Arthur. Vi porgo i miei cordiali saluti, voi tutti riuniti sotto lo stemma dei Pendragon.
Questa non è la prima fanfic che scrivo su Merlin, ma è la prima che pubblico.
Partecipa al 500themes_ita per il prompt "Stella cadente".
E ovviamente è un omaggio alla notte di San Lorenzo, appena passata.
Non ha un'ambientazione precisa, so solo che ancora Arthur non sa del segreto di Merlin, quindi è logicamente prima della quarta serie, credo. Non ho ancora finito di vederla #shameonme
La dedico a tutto il fandom che sta dietro questo splendido telefilm, che mi ha presa tantissimo in pochissimo tempo.
Buona lettura.
~

Sebbene sia metà agosto, la notte nel cuore della foresta è fredda.
Un vento gelido accarezza la pelle dei cavalieri addormentati, i loro respiri profondi si uniscono al suo rumore fra le foglie degli alberi antichi.
Del fuoco, prima acceso al centro della piccola radura nella quale si sono accampati, rimangono solo braci spente e cenere.
Rabbrividendo, due mani si cercano, si stringono, nel buio.
Due corpi si avvicinano, bisognosi l'uno del calore dell'altro.
Si stringono, dita intrecciate, pelle fremente, bocche affamate.
Si baciano, nel silenzio leggero della radura, ed è come se il freddo sparisse.
L'erba diventa piuma d'oca, le coperte di iuta soffice lana.
In uno scontrarsi pacifico di labbra fredde, in un tango di lingue bollenti, niente è reale se non l'altro.
Placata un po' la sua sete, Arthur lascia la bocca del suo servitore, per affondare il volto nell'incavo della sua spalla.
Inspira il suo odore, inscindibile da quello del bosco, e forse perciò tanto dolce.
Merlin accarezza i capelli del suo principe, giocandoci, dandogli i brividi come sfiora le punte lunghe sul collo.
E di nuovo poi si cercano, come due animali, si annusano, sfiorano i nasi, si respirano addosso.
Tutto è confuso, fra coperte e vestiti.
La cotta di maglia di Arthur tintinna, ma il vento soffia nelle loro orecchie, coprendo ogni rumore.
La Natura li aiuta, li nasconde, è loro amica in quella notte.
Rimangono stretti ancora un po', desiderando di poter semplicemente rimanere lì per sempre.
O almeno di potersi svegliare vicini, di non doversi nascondere, di non dover sempre aspettare la notte per essere loro stessi, e vivere di sguardi e sottintesi, alla luce del giorno.
Non che Merlin, alla fine, possa davvero essere se stesso, neanche lì, fra le braccia del suo amante.
E nonostante il sollievo di avere Arthur per sé, per almeno quei momenti, lo distrugge che il suo principe non sappia la verità su colui che ama con tanto ardore.
E per l'ennesima volta, volgendo lo sguardo annebbiato alle stelle, si chiede se non sia il momento. Se Arthur ormai non sia pronto, non sia capace di capire, di accettarlo.
Se, sapendo la verità, continuerebbe ad amarlo allo stesso modo.
Si vergogna un po' ad ammetterlo, ma è quello che più gli preme, prima della sua stessa vita.
Morire sul rogo per colpa della sua magia gli causerebbe la metà del dolore, se Arthur gli assicurasse comunque che i suoi sentimenti sono immutati.
Decide, anche quella notte, che non è pronto a correre il rischio.
Preferisce continuare a nascondersi e a vedere sincero affetto negli occhi che adesso, come i suoi, riflettono le stelle.
Un giorno avrà le sue risposte.
Il suo destino è comunque al suo fianco.
Rassicurato da questo pensiero, lascia un ultimo, tenero bacio sulle labbra dell'erede al trono, e si allontana.
Le mani ancora si stringono, ultimo segno di quella condivisione, di quell'intimità segreta.
Prima di addormentarsi, vede una stella cadente attraversare il cielo.
In appena il tempo di un battito di ciglia, e tutto quello che il mago riesce a pensare è “per Arthur”, e l'astro è già scomparso oltre le cime degli alberi.
Solo un nome, e una miriade di sottintesi, nell'atto sciocco di un illuso.
Si volta a guardarlo, e vede che il principe sta facendo lo stesso.
Si addormentano così, le mani strette sotto una coperta, gli occhi che si cercano prima di chiudersi.
Un desiderio appena espresso, un pensiero comune: l'altro.

~
Bene.
Mi rimetto al vostro volere. Critiche, consigli, insulti, complimenti. Fate voi, ma vi prego, fate!
Ah, anche io stanotte ho visto una sola, povera, piccola stella cadente. Ma io non ho fatto in tempo a pensare a niente. Ho voluto rendere Merlin più fortunato di me.
Volevo, in ultima, ricordare Valeria, amica che mi ha spinta a vedere questo maledetto telefilm, e i miei poveri ultimi neuroni definitivamente bruciati dall'ennesimo telefilm made in England che mi prendo il lusso di adorare.
Mettete 5 minuti del vostro tempo a disposizione di una nuova adepta al fandom, vi prego. Mi farete felice, anche con recensioni negative.

A presto, spero,
Piuma_

   
 
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