Eravamo seduti nella panchina di casa sua quando mi voltò uno sguardo talmente forte da riuscire ad eccitarmi, non riuscii a fermare la mia voglia di lui, non ci riuscii neanche con il corpo. Lo desideravo a tal punto da volere tutta la sua anima dentro me. Avvicinai il mio corpo al suo, i nostri volti erano tanto vicini da riuscire a mischiare i respiri, respiri che subito diventarono ansimanti e fremiti. Lo guardai a lungo e mi persi nei suoi occhi castani, non lo avevo mai visto così curioso. La voglia di mordere quelle labbra era altissima ma sta volta decisi che non dovevo essere io a resistere! Quasi ironicamente sospirai la frase "hai degli occhi bellissimi". Mi avvicinai ancora di più, il suo sguardo seppe penetrarmi l'anima quando una mia mano mi scivolò; nel suo ginocchio, salii piano, volevo assaporare quel momento molto lentamente tanto da farlo eccitare, "resistimi" sospirai ancora, non una parola gli sentii dire, non c'erano parole valide da dire, la mia mano continuava il suo cammino su tutta la coscia ma i nostri sguradi non si staccarono per un secondo. Sempre più su, sempre più su andava la mia mano, ormai non la controllavo neppure, faceva tutto lei. "resistimi" ripetei, solo Dio sa quanta volontà dovetti impiegare nel tenere a bada il mio piacere. Arrivai al linguine quando entrambi calammo lo sguardo sulla mia mano. Non so cosa stesse pensando, ma adesso volevo solo eccitarlo. Vicina, ero vicinissima, ma mi fermai di colpo. Quasi sul più bello. I nostri sguardi si incontrarono ancora."Bravo" sorrisi compiaciuta sia della mia che della sua reazione, non dovette aspettare molto quando affondai le mie labbra alle sue e le iniziai a stuzzicare. Schiusimo la bocca insieme, finalmente. Credetti di sentire della musica. Le nostre lingue iniziarono a giocare, io ero divertita del fatto che lui ci sapesse fare. Più che un bacio era uno scambio di DNA, suppongo. Volevo veramente saltargli di sopra e prendermi ciò che mi spettava e che aspettava solo me. Ma non lo feci, anzi, scollai le mie labbra dalle sue, e sentii la mia lingua urlare per la disapprovazione di quel gesto. Gli baciai la guancia, per dimostrargli quanto ci tenevo alla sua prensenza. Scesi al collo e lo assaporai quanto basta da sentirlo ansimare, volevo che sapesse quanto lo desideravo e ci ero riuscita. Con tutta la forza che mi restava in corpo mi staccai da lui . Non mi sentivo il cuore ma sapevo che batteva fortemente. Ero soddisfatta della donna che ero stata in quei pochi minuti.