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Autore: Nellie    11/08/2012    3 recensioni
Federica ha giurato, e ora deve mantenere la parola.
Si è detta: mai più. Ha deciso di dare un taglio netto a ogni dolore, incapace di capire se questa è davvero la soluzione.
Mai più si volterà come sempre, per vederlo. Lascerà al suo amore - che sempre troppo l'ha fatta penare - solo la vista delle sue spalle e delle sue gambe che corrono via, lontane.
Ma sarà più difficile di quanto sperato non tradire le proprie parole, infatti si troverà a lottare contro il mondo e contro un nemico inaspettato: se stessa.
Riuscirà ad ammettere di avere fame? Fame di amore?
Una storia in cui paura e coraggio viaggeranno una accanto all'altro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Mai più.
..non mi voltai come sempre, per vederlo.

 


 
Prologo.
 
Mi voltai come sempre, per vederlo. Per scorgerlo attraversare la strada con quella camminata strascicata, per poter osservare come si scostava i capelli biondi – sempre troppo lunghi - dagli occhi. Dio, i suoi occhi.
Mi voltai, ma la via era vuota. Solo uno strato di cemento, un grigiore piatto, triste.
Lo stomaco non sobbalzò come tutte le volte che mi passava davanti, ma si contrasse angosciato.
Non l’avrei rivisto, mai più.
Come l’eco, nella mia testa quel mai più rimbombò nei giorni successivi, nelle settimane successive, nei mesi successivi. Un tormento costante, una sofferenza costante. Un dolore non solo psicologico, fisico persino.
Ero debole, fragile, come se mi avessero estorto con la forza la mia energia vitale. Ero priva della mia sorgente di felicità, e avevo fame. Una fame di amore, un bisogno di amare.
Non ero in grado di sostenere un discorso, di venire a capo con un pensiero che non fosse quel mai più.
-Federica!- una voce mi chiamò. Un baritono.
Rimasi di ghiaccio, gelata sul marciapiede di un anno prima.
Non mi voltai come sempre, per vederlo.
Avevo paura. Un terrore che non fosse lui, che tutto fosse solo un’illusione, un’allucinazione causata dagli scarsi zuccheri della mia dieta.
-Federica!- la voce insistette, grave e calda come poco prima. Come la mia mente ricordava.
Non mi voltai come sempre, per vederlo. Ero incollata permanentemente all’asfalto in una sorta di shock.  
-Cos’è? Dopo quasi un anno non mi riconosci più?- La sua domanda arrivò prima che potessi guardarlo negli occhi. Mi irrigidii visibilmente, ma lui ignorò ogni mio tipo di – allucinante – reazione. Ero esagerata, me ne rendevo conto persino io.
Perché non mettevo a freno quel cuore martellante sotto il petto?
Perché il mio stomaco si ribaltava come se fossi sull’ottovolante?
E perché quella vampata di calore improvviso non passava?
Mi si piazzò davanti – un po’ trafelato – perfettamente a suo agio. Il sorriso contagiava gl’occhi, due mari blu, profondi e liquidi.
La sua pelle – più bronzea che abitualmente – pareva brillare sotto il sole cocente di mezzogiorno. Ecco, forse era il sole a surriscaldarmi.
-Federica?- riprovò, ora meno rilassato.
Notai – e mi rimproverai all’istante di averci solo pensato – che quella sottile e appena accennata ruga di frustrazione in fronte gli dava un’aria più vissuta, più matura, più sexy. 
-Mai più..- mi sussurrai cercando con tutte le forze di persuadere il mio essere a muoversi, correre, scappare il più lontano possibile da lui.
-Mai più.. Che cosa?- tentò incerto, nell’intento di capirmi.
Ma era sempre stato così, sospirai, non era mai stato in grado di capire. Non che non ci avesse provato, ma mai abbastanza. Era la stessa paura che attanagliava me - me ne rendevo conto - a non dargli il coraggio di aprire gli occhi. E io avevo bisogno di ben altro, non di un cane con la coda fra le gambe.
Smossi un piede in avanti, e poi l’altro. Dapprima con una lentezza che tradiva l’incertezza di quel movimento, ma in seguito accelerai sempre più convinta che quella era la scelta giusta.
Basta soffrire, mi dissi, lasciando cadere quelle ultime lacrime sul volto.
 
Non mi voltai come sempre, per vederlo. Mai più.
 




Anche se le mie fic non hanno mai avuto successo non ho intenzione di arrendermi. Ci riprovo, con un'idea del tutto nuova.
Se avete letto l'introduzione magari credete che ci sia già stata già una risposta a riuscirà ad ammettere di avere fame? Fame di amore? Ma io vi dico che questo è solo il prologo, che è ancora tutto da scrivere.
Nellie.




   
 
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