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Autore: Sheireen_Black 22    11/08/2012    2 recensioni
Dalla storia:
"Posy Hawthorne è una bambina di sei anni che non conosce malvagità. I suoi grandi occhi grigi osservano incantati il mondo intorno a loro, che non è nero, bianco o grigio, ma rosa brillante; per lei la vita è come un semplice gioco, che le porta ogni giorno qualcosa di nuovo ed inaspettato.
Oggi Posy è felice perché rivedrà il suo amato fratellone Gale, dopo qualche mese in cui sono stati lontani."

(Everthorne)
Spoiler! "Il canto della rivolta"
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Un'anima sola divisa in due corpi'
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 A __Matilda__, una delle amiche migliori che ho  <3
So che preferiresti altri protagonisti,
ma per ora dovrai accontentarti :)

 

 
 
 
 
 Il mondo non è sempre rosa brillante
 
 
 
 

 

Posy Hawthorne è una bambina di sei anni che non conosce malvagità. I suoi grandi occhi grigi osservano incantati il mondo intorno a loro, che non è nero, bianco o grigio, ma rosa brillante; per lei la vita è come un semplice gioco, che le porta ogni giorno qualcosa di nuovo ed inaspettato.
Oggi Posy è felice perché rivedrà il suo amato fratellone Gale, dopo qualche mese in cui sono stati lontani. Si è svegliata di buon’ora, incapace di dormire più a lungo, ed è salita con un balzo sul lettone della madre, saltellando allegramente alle sei del mattino. In seguito, lei e la madre hanno preso un treno che le ha condotte nel Distretto 2, dove il fratello vive da circa un anno.
Posy è impaziente, conta i minuti che mancano all’incontro tanto atteso, non riesce a stare ferma e corre su e giù per il treno, stringendo il suo peluche preferito, un cagnolino rosa che ha battezzato con il nome di Pucci.
All’asilo ha preparato un regalo per il fratello, un disegno che ritrae loro con Rory, Vick, la madre e il padre, mentre si tengono per mano. Posy non ha mai conosciuto il padre, ma la maestra le aveva detto di ritrarre un’immagine che la rendesse felice, e il suo pensiero è andato immediatamente alla sua famiglia unita.
 
 
****
 
 
Scese dal treno, lei e la madre si dirigono verso l’appartamento in cui vive Gale. Bussano a lungo alla porta, ma nessuno va ad aprire; fuori le finestre sono tutte chiuse e chiunque penserebbe che non c’è nessuno in casa.
Dopo qualche minuto, la porta si apre e compare Gale, ma Posy stenta a riconoscerlo; è molto trasandato, i suoi vestiti sono sgualciti e spiegazzati e una barba leggera gli copre le guance incavate. E’ dimagrito molto e i suoi occhi grigi sembrano spenti, circondati da profonde occhiaie violacee; dietro di lui, dentro all’appartamento, Posy vede solo buio e sente un odore che non le piace per niente, lo stesso che sentiva quando talvolta accompagnava la madre a fare le pulizie a casa di Haymitch.
Gli occhi del fratello si posano sulla madre e su di lei e paiono accendersi, sulle sue labbra affiora un sorriso. Allora Posy gli corre incontro e nello stesso istante Gale si china per abbracciarla, la solleva in aria e gira su se stesso mentre lei ride, felice. Poi Gale abbraccia anche la madre e per un attimo stanno così tutti e tre, stretti in un unico abbraccio.
“Mi siete mancate” dice con voce roca.
Hazelle non dice nulla, sembra non saziarsi mai di guardare il figlio, troppo lontano per troppo tempo. Posy lo scruta per un attimo, pensierosa.
“Prima eri più carino” sentenzia.
Gale scoppia a ridere. “Lo so, Posy… Dammi un po’ di tempo è tornerò come nuovo” dice facendole l’occhiolino.
Entrano in casa, e Hazelle inizia ad aprire tutte le finestre e a pulire l’appartamento completamente in disordine. Per terra ci sono vestiti, bottiglie vuote, fogli, che ricoprono il pavimento completamente sommerso. Hazelle lancia un’occhiata di rimprovero al figlio ormai adulto, sconsolata.
“Mamma, lascia perdere… Metterò a posto io più tardi” tenta di convincerla Gale, cercando nel frattempo di nascondere un paio di bottiglie vuote dietro al divano.
“Non ti preoccupare, so quanto sei impegnato… Non deve essere facile vivere da solo! Anche se, guardando questo appartamento, qualcuno potrebbe pensare ce tu non abbia avuto una madre” sospira, scuotendo la testa.
Gale ride e la stringe di nuovo. “Ce l’ho, invece” sussurra.
“Riesci sempre a fregarmi… sei sempre il solito astuto cacciatore, in fondo” replica la madre, commossa.
Posy, dietro di loro, coglie l’ombra scura negli occhi di Gale alla parola “cacciatore”. Il fratello rimane interdetto, e Posy non riesce proprio a capire il motivo del suo turbamento.
La madre non sembra accorgersene, si libera dall’abbraccio e inizia a riordinare il caos della stanza.
 
 
****
 
 
Posy osserva attentamente il fratello che, con espressione estremamente concentrata, tenta di cucinare qualcosa di commestibile per pranzo. Pur mettendoci tutto l’impegno e la determinazione necessari, non sembra in grado nemmeno di scegliere la pentola giusta per iniziare l’ardua impresa.
“Accidenti, mi avete colto alla sprovvista, non ho nulla in casa… Che ne dici, Posy, di ordinare qualcosa? Magari cerco il numero di telefono di quel ristorante dove sono stato da poco…”.
Posy annuisce, lentamente. Non riesce a togliersi di dosso la spiacevole sensazione che qualcosa non vada per il verso giusto nella vita del fratello maggiore; cosa ci fa lì, in quel Distretto dove non cresce un filo d’erba? L’idea che ha del fratello è inscindibile dai boschi, dalla caccia, dal Distretto 12.
Così non riesce a trattenersi ed esclama: “Fratellone, perché non torni a casa con noi?”.
Un istante più tardi, desidera non avere detto nulla; si copre la bocca con le mani piccole e delicate, vergognandosi di quello che non è riuscita a trattenere.
Non vuole che Gale la consideri una bambina piagnucolona e capricciosa; Posy si è stancata del modo in cui gli adulti intorno a lei la trattano, come se non fosse mai abbastanza intelligente, grande o sveglia.
Gale si china sulle ginocchia, finché il suo volto non si trova alla medesima altezza di quello di Posy. Sospira, prima di rispondere stancamente: “Posy, ne abbiamo già parlato. Qui ho un lavoro bellissimo, che mi piace davvero. Ormai la mia vita è qui, lo sai”.
“No, non è vero!”. Posy vorrebbe essere più adulta, in questo momento, ma non ci riesce. Sa solo che non capisce le motivazioni del fratello, che lo tengono lontano da lei. “Perché ci hai abbandonato? Non ci vuoi più bene?”.
Gale sembra addolorato, ora; se ne sta un attimo in silenzio, scegliendo con cura le parole che devono convincere sua sorella della sua buona fede e dell’affetto che nutre per lei.
“Posy, sei ancora una bambina. Ci sono cose che non posso spiegarti, perché non capiresti. Anche se abitiamo lontani, sappi chi ti penso ogni giorno e che ti voglio bene, sempre. Non dimenticarlo, va bene?”.
Posy scuote la testa, arrabbiata, mentre i suoi occhioni vispi si riempiono di lacrime. “Non è vero che non capisco! Prova a spiegarmelo, voglio capire! Scommetto che anche a Katniss manchi molto, era la tua migliore amica! Io non abbandonerei mai Pucci” dice, convinta, stringendo ancora più forte il suo amato peluche, come se temesse di vederselo portare via.
Gli occhi grigi del fratello si riempiono di un dolore che, per quanto si sforzi ostinatamente, non riesce a trattenere. Lo sguardo si posa sul pavimento della cucina, assente, e per un attimo Posy è tentata di scuoterlo per ricordargli la sua presenza e il suo bisogno di una risposta.
Ma dura solo per un istante, poi lo sguardo di Gale torna su di lei e un sorriso tirato si dipinge sul suo volto stanco.
“Non l’ho abbandonata, Posy. Ma, se le cose sono andate così, la colpa è solo mia. Le ho fatto del male, anche se non ho mai voluto farlo” sussurra dolcemente, anche se ogni parola sembra pesare come un macigno.
“Se non volevi, può perdonarti! Io perdono sempre te, Rory e Vick, quando mi fate arrabbiare!” insiste la piccola, sempre più convinta che la conversazione volga a suo favore.
“No, non può. Ci sono cose che non si possono perdonare, Posy, azioni che rimangono per sempre, qualsiasi cosa tu faccia per riparare. Da alcuni errori non si torna indietro e così la nostra vita cambia per sempre”. La voce di Gale è insopportabilmente amara e rassegnata, agli occhi di Posy.
“Ma non è giusto!” riesce a dire soltanto.
“Lo so, Posy. A volte la vita non è giusta” risponde Gale, con un tono di voce così definitivo che Posy non riesce a trovare il modo di replicare.
Non le rimane che piangere, sconfitta, singhiozzando forte contro la spalla del fratello, che tenta di consolarla stringendola forte e baciandola sulle guance bagnate.
Posy non può vederlo, ma anche le lacrime del fratello scendono sulle sue guance ruvide, per quanto il suo orgoglio si sforzi tenacemente di frenarle.
 
 
****
 
 
Posy Hawthorne è una bambina di sei anni, insieme alla madre su un treno che va dal Distretto 2 al 12. I suoi grandi occhi grigi osservano ancora il mondo intorno a loro, ma c’è qualcosa di diverso, ora. Mentre saluta con la manina il fratello, che stringe il disegno che Posy gli ha regalato, ripensa alla loro discussione e proprio non riesce a capire.
Anche questo giorno le ha portato qualcosa di nuovo ed inaspettato; ma, diversamente dal solito, oggi questo la rende molto triste. Ci sono cose che ancora non riesce a capire, ingiustizie a cui vorrebbe porre rimedio, sentimenti così semplici che non riesce davvero a credere come le persone possano complicarli, a volte.
Non capisce il fratello, che soffre nel Distretto 2 mentre basterebbe così poco per porre fine al suo dolore. Non capisce Katniss, che si rifiuta di perdonarlo nonostante si vogliano così bene. E non capisce il mondo, che dovrebbe essere sempre rosa brillante e invece ora è grigio, nero o bianco.
 
 
 


 
 
Note dell’ “autrice”
Eccomi ancora qua :) E’ bastata un’unica frase, ne “Il canto della rivolta”, per farmi innamorare perdutamente di Posy Hawthorne. Quel “Secondo me saresti carina con qualunque colore” detto ad Octavia mi ha fatta letteralmente innamorare di lei. Di suo fratello lo ero già, e da questi amori nasce questa one shot! Spero che possa piacere a qualcuno.. Ringrazio tantissimo chi è arrivato fino a qui! Alla prossima,
Sheireen_Black 22
 
 
 
 

  
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