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Autore: WhiteLight Girl    11/08/2012    3 recensioni
Mi era stato richiesto un seguito di "Segreti inconfessabili", al momento non sono convinta di poterci pensare. Intanto, questo è successo prima.
***
«Malefatta?» domandò il bambino, non comprendendo il senso della parola.
«Se fai una cosa che mamma non vuole che tu faccia e lei non lo sa, è brutto come farla davanti a lei» gli spiegò Ryou pazientemente, afferrando il bordo della confezione e tentando di sfilargliela di mano.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ryo Akiyama | Coppie: Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GUERRA DI BOTTONI



Yoshio scostò la sedia dal tavolo, trascinandola piano, tentando invano di non fare rumore.
Le braccine corte, non sarebbero arrivate alla meta, senza un piccolo aiuto, e le gambette tozze non potevano saltare così tanto.
Il freezer era sempre stato troppo in alto, per lui. A volte pensava che mamma l’avesse fatto apposta; per evitargli di sgraffignare in piena notte il gelato ed i ghiaccioli. In realtà, quando aveva scelto quel frigo, Ruki non si era affatto posta il problema di salvare i vari tesori ricolmi di zucchero da un’eventuale cucciolata.
Yoshio accostò la sedia al frigo, arrampicandosi e sporgendosi per spalancare l’anta.
Nell’oscurità della cucina, una fitta nebbiolina di freddo intenso lo investì, scivolandogli addosso alle braccia ed al pigiamino leggero.
La calura dell’aria estiva non si sentiva, così. Una volta, l’estate prima, Yoshio si era accampato davanti al frigorifero aperto per una notte intera, cercando un po’ d’aria fresca per respirare. Quando sua madre lo aveva scoperto erano stati guai, per il suo povero sederino diventato rosso, e per una quantità indefinita di alimenti stipati sugli scaffali.
Allungò la manina nel ghiaccio, facendosi largo tra i vari surgelati fino a trovare la confezione che tanto bramava. La sfilò cautamente, attento a non scivolare giù dalla sedia, ma la tanta attenzione a non cadere lo distrasse dall’operazione “tira fuori il gelato senza fare rumore”.
Urtando un pacco di surgelati, Yoshio ebbe un attimo di smarrimento. Si vide scivolare davanti il pacco di piselli surgelati – oh! Come odiava i piselli! – e trattenne il fiato strizzando gli occhi, come se questo potesse diminuire il frastuono dell’impatto.
Il pacco arrivò a terra con un tonfo, Yoshio saltò giù dalla sedia, stringendo al petto il suo trofeo. S’infilò sotto il tavolo, dove comunque non sarebbe potuto sfuggire alla sfuriata della mamma.
Era piena notte, non sarebbe stata contenta di una sveglia simile. E la sentì urlare, dalla camera da letto: «Yoshio! Che hai combinato questa volta?»
Il bambino si fece piccolo, nell’oscurità. Il freddo del gelato gli pizzicava la pelle là dove lo teneva stretto a sé, mentre dei passi frettolosi raggiungevano la cucina.
Ora sarebbero stati guai, pensò Yoshio, ricordando solo ora il freezer aperto con la sedia appoggiata contro il mobile. Il pacco di piselli era ancora a terra, con qualche pallina fuggitiva che ancora rotolava sul pavimento.
Risaltarono subito alla vista, quando la luce della cucina si accese. Yoshio non ci aveva pensato, ma i passi erano stati troppo veloci e leggeri per essere quelli della mamma, che nelle ultime settimane camminava davvero a fatica, per via del peso della sua sorellina che portava nella pancia.
Fu’ suo padre, infatti, a chinarsi sotto il tavolo ed a scostare una sedia per guardarlo in faccia.
Ryou sollevò un sopracciglio con sguardo eloquente, mentre gli tendeva una mano per aiutarlo a tirarsi su. «Vieni fuori» gli disse divertito.
Yoshio obbedì, lasciandosi afferrare di peso e sollevare fino a sedere sul tavolo.
«Mi dispiace!» esclamò subito stringendo forte il gelato al petto «Non volevo svegliarvi»
Ryou gli colpì leggermente la testa, con fare scherzoso «Una malefatta che non viene scoperta non è meno grave di una malefatta sotto gli occhi di tutti»
«Malefatta?» domandò il bambino, non comprendendo il senso della parola.
«Se fai una cosa che mamma non vuole che tu faccia e lei non lo sa, è brutto come farla davanti a lei» gli spiegò Ryou pazientemente, afferrando il bordo della confezione e tentando di sfilargliela di mano.
Yoshio sbatté gli occhi azzurri preoccupato, sobbalzando, una volta sentita la voce della mamma che entrava lentamente in cucina. Stringeva ancora forte la vaschetta, impedendo al padre di rubargliela.
«Che malefatta?» domandò Ruki seccata.
«Attenta a terra, c’è un’invasione di piselli» la avvertì Ryou.
Ruki si sporse oltre il pancione, per guardare a terra «Che stavi cercando?» domandò secca a Yoshio guadandolo dritto in faccia. Poi lo sguardo le cadde sulla vaschetta di gelato.
«No» esclamò all’improvviso «Gelato a quest’ora è fuori discussione»
«Mamma!» supplicò Yoshio mettendo il broncio «Per favore! Solo un cucchiaio!»
«No!» insisté Ruki seria «Troppi zuccheri poi non ti fanno dormire»
Ma Yoshio non si arrese, facendo anzi gli occhi dolci al padre «Per favore! Ti prego, papà! Soltanto uno»
Ryou sospirò «Se mamma ha detto di no, è no»
«Per favore, papà. Poi sarò buono, andrò subito a dormire e mi addormenterò immediatamente!»
Il ragazzo si grattò la testa preoccupato. Poi, si voltò verso Ruki, che intanto aveva preso una scopa per pulire il disastro che era sul pavimento. «Forse potremmo dargli solo mezzo cucchiaino» propose.
«Ho detto di no, basta, non insistere» tagliò corto Ruki.
«Ma io voglio il gelato!» si lamentò Yoshio mettendo il broncio.
«E io voglio che tu vada a letto» ribatté Ruki seria.
Yoshio strinse la vaschetta con più forza, mentre Ryou tentava di districarla dalla sua stretta. «Io non ci vado!»
«Si che ci andrai!» affermò Ruki convinta, soffocando la voce sull’ultima parola.
Ryou, che stava tentando una strategia meno aggressiva, si limitò a solleticare la pianta del piede di Yoshio ed a proporgli «Che ne dici se ora vai a dormire e domani il gelato lo mangi per colazione?»
I due si voltarono a guardare Ruki, che era rimasta zitta e stringeva la scopa quasi convulsamente «Chiama mia madre, deve occuparsi di Yoshio e Takeru» disse seria, senza guardarli.
Non vide lo sguardo confuso del marito, quando lui le domandò: «Ed ora cosa centra lei? Com’è diventata una questione di famiglia?» Yoshio diede due forti strattoni alla canotta del padre, per farsi prestare attenzione.
«Papà» disse preoccupato, nel vedere sua madre stringere i denti con espressione truce «Mamma si è fatta la pipì addosso?»
E solo allora Ryou guardò in basso, accorgendosi della chiazza d’acqua che si stava allargando ai piedi di Ruki.

*****

Anche questo è perché nessuno aggiorna o posta da troppo. Volete che smetta di sparare queste cavolate? Postate qualcosa voi XD
   
 
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