«Un dittatore
può essere odiato, disprezzato o schernito. E l'unica cosa
cui non può sopravvivere è
la derisione».
Studio total
Studio total
La pezza dell’orsacchiotto è soffice e tiepida tra le sue mani sottili e fredde.
Bielorussia tormenta tra le lunghe dita bianche una piccola orecchia tonda, lo sguardo fisso sull’animaletto di peluche che stringe tra le braccia. Quando alza gli occhi, davanti a lei c’è solo lo sguardo fermo e chiaro di Svezia.
Lui la osserva con i suoi profondi occhi blu, come studiandola per cogliere ogni sua reazione, ogni suo più piccolo gesto. La sua espressione è quella incolore e fredda di sempre, ma c’è qualcosa di rilassato nella sua postura, qualcosa di accogliente e quasi amichevole che rende la loro silenziosa discussione meno difficile di quanto dovrebbe essere.
Bielorussia socchiude la bocca, e ci sono così tante cose che vorrebbe dirgli. Cosa diavolo ti è saltato in mente?, potrebbe chiedergli, per cominciare. Ma potrebbe anche fargli notare quanto il suo gesto sia stato insensato e inutile e ridicolo.
Eppure, tutto ciò che esce dalle sue labbra, dopo un istante di esitazione, è: - Non ti permetteranno di rimettere più piede a Minsk, dopo questo. Lo sai, vero? -. La sua voce suona fievole e tremula, non ferma e tagliente come dovrebbe: Bielorussia si ritrova ad odiarla.
E Svezia – Svezia che presto ripartirà con i suoi ambasciatori, e la lascerà di nuovo sola – piega le labbra in una smorfia che forse, sul viso di un altro uomo, sarebbe un sorriso ben più usuale e convincente. C’è qualcosa di caldo, nei suoi occhi chiari.
- Lo so – risponde, laconico come sempre, prima di aggiungere: - Ma prima, voglio vederti sorridere, Natalia -.
E Natalia lo fa, per quanto la sua richiesta sia assurda – e si stringe l’orsacchiotto più forte al petto.
Note finali:
Non sono brava con certi temi, però ... beh, eccola qui. In fondo, qualcuno doveva scriverla, prima o poi.
Il titolo è una citazione da Victor Hugo.