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Autore: f_naluST    11/08/2012    6 recensioni
Non può permettere che Lluvia se ne vada, consapevole che ormai, quella stessa ragazza contro cui aveva combattuto tempi orsono, che aveva salvato a Tenroujima, a cui aveva stretto la mano in attesa del loro "ultimo momento", e che ora l'aveva baciato, iniettandogli la sua aria nei polmoni, il suo respiro caldo nella sua gola, è divenuta lei stessa la sua aria.
Ecco una breve anticipazione di quello che troverete qui, nella mia ennesima one-shot, stavolta dedicata a Gray e Lluvia.
Spero vi piaccia, passo e chiudo! >:3
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Va tutto bene?» chiede alla ragazza a cui ha appena prestato soccorso.
«Sì... Lluvia si scusa, ha causato problemi a Gray-sama quando invece era venuta per aiut-» fa per alzarsi, ma il dolore l'ancinante dei colpi subiti dal mago che avrebbero dovuto catturare le impediscono di muoversi, facendole emettere un gemito di dolore.
«Non sforzarti, e non scusarti. Senza di te ci avrei messo molto più tempo» le sorride, prendendosela sotto braccio, mentre la ragazza sembra svenire improvvisamente.
 
Dopo aver ritirato la ricompensa per entrambi e averla scortata alla gilda per farla curare da Wendy, Gray ritorna a casa per smaltire la stanchezza della missione sotto la doccia.
Nel pomeriggio, s'incammina nuovamente verso la gilda e, dopo essersi guardato intorno, non trovandola, chiede all'albina dietro il bancone:
 
«Hai visto Lluvia?»
«Sì, credo sia tornata al dormitorio. Aveva davvero un'espressione affranta, che cos'è successo?»
«Niente, niente, Mirajane. Grazie!» dopodiché, si allontana -di corsa- in cerca della maga dell'acqua.
 
«Quella stupida, dove sarà finita? Si sente ancora in colpa!»
 
Corre a perdi fiato fino alla Fairy Hills, chiedendo alle altre ragazze se l'avessero vista nei dintorni, ricevendo come risposta:
 
«No, nessuna l'ha ancora vista e camera sua è vuota.»
 
Diventa sempre più nervoso. Perché agire così impulsivamente? Avrebbe potuto avvertirlo che si stava allontanando, evitando di farlo preoccupare.
 
«A-aspetta un momento, io non sono preoccupato per Lluvia! Non voglio che si senta un peso, per me, tutto qui!» detto in un modo, quasi ad autoconvincersi, che fosse così.
 
Il sole è ormai prossimo a lasciare posto alla luna e alle stelle, celandosi nei meandri dell'orizzonte, sfumato da varie tonalità di rosso e arancio.
Gray ferma la sua corsa, procede con passo lento, ritrovandosi dinnanzi ad un laghetto. L'acqua cristallina e limpida è troppo invitante per un mago del ghiaccio e, senza neanche pensarci, vi si avvicina cominciandosi a togliere i vestiti.
 
«Infondo, non c'è nessuno. Non credo ci sia nulla di male!» detto sempre a convincersi e sostenere le sue teorie.
Completamente privo di vestiti, s'incammina verso l'acqua vergine di quell'angolo di paradiso, vedendovi, sorpreso, un'altra figura di altrettanta magnificenza. 
 
«Una dea.» pensa il mago di ghiaccio, sentendosi stupido poco dopo averlo detto. 
Si avvicina lentamente, senza farsi sentire, incurante di essere totalmente nudo. Si nasconde dietro al cespuglio più vicino alla riva, e con enorme stupore, realizza che quella ragazza è proprio Lluvia, colei che stava cercando.
Prende ad arrossire, quando nota che anche lei si è tolta i vestiti, coperta dal velo d'acqua che ne fa risplendere la pelle sotto i raggi del sole. 
Quella pelle morbida e candida, liscia come la seta, caratterizzata da un profumo appena accennante la fragranza della menta e dolce come il sapore delle fragole.
 
«E'... bellissima.» un pensiero che Gray non si voleva certo far sfuggire, non ad un tono così alto, almeno, da renderlo percettibile alla ragazza dinnanzi a lui, che in allarme si copre le forme prosperose, domandando:
 
«C-chi è là?» 
«Dannazione...beccato!» pensa l'alchimista, costretto a doversi mostrare agli occhi della donna della pioggia che, imbarazzata ancor più di lui, passa le mani dal suo seno ai suoi occhi.
«G-Gray-sama! P-perché è nudo?!»
«N-non è come sembra! Io... io ti stavo cercando e... ho visto questo laghetto e ho pensato di rinfrescarmi! Ti giuro che non avevo la minima idea di trovarti qui e... così 

Lo sente chiaramente, Lluvia ha perso un battito nel sentir pronunciare al suo amato Gray-sama che la stava cercando.
Per un momento, perde anche la sensazione d'imbarazzo che le ha segnato il volto lasciandoci sopra l'imporporarsi delle guance.
«Comunque... continua pure! Riprendo i vestiti e me ne vado...» ma ancor prima di terminare la frase, la donna della pioggia lo ferma col richiamo soave della sua voce:
«Aspetta!» e il ragazzo si ferma di colpo, sopreso da quella richiesta. Lei, di tutta risposta, si appresta a spiegarsi per evitare fraintendimenti:
«G-Gray-sama può restare, Lluvia è qui da molto infondo...» cioè ha intenzione di cedergli il posto. Ma lui non è interessato a restare lì, da solo, dopo averla vista.
«Perché non restiamo tutti e due, invece?» risponde prontamente con un'audacia che mai ha riservato a simili situazioni, se non nelle battaglie.
Lei arrossisce vistosamente, ma fa un lieve cenno di "sì".
Pian, piano, si avvicina a quella che dà tutta l'impressione di essere una scarica di freschezza. 
«Quest'acqua è davvero splendida!» esordisce lui, per non lasciare tempo al tempo di creare un altro imbarazzante momento di silenzio.
«Già... Lluvia viene spesso qui, quando...»
«Quando si sente un peso?» 
Lei sussulta, al suono di quelle parole. Crede che Gray la pensi così, che la consideri un peso, una nullità. Un fardello che per nulla al mondo porterebbe ancora appresso a sè. 
Porta così una mano, chiusa in un pugno, all'altezza del mento, spostando lo sguardo -anche per imbarazzo- da tutt'altro lato del ragazzo che le è quasi arrivato di fianco.

«Non devi, non c'è motivo per sentirti così.»
Riecco un altro battito perso. Vuole dire qualcosa, scusarsi ancora, ma non osa interrompere colui che le ha regalato la serenità del cielo azzurro.
«Non solo me, hai aiutato tutta Fairy Tail in situazioni che -spesso- nemmeno ti riguardavano. Hai persino aiutato Erza, alla Torre del Paradiso. E poi...» si porta una mano a grattarsi la testa, nervoso. Lluvia non è sicura di quello che sta semplicemente ipotizzando, ma se avesse il coraggio di girarsi, si aspetterebbe di ritrovarsi davanti con un Gray decisamente arrossito.
«...m-mi fa piacere... andare in missione... con te

Forse per la dolcezza di quelle parole, forse per il suo tono, o forse per il semplice fatto che prova sentimenti spassionati per il mago del ghiaccio che, in modo quasi incondizionato, iniziano a scorrerle le lacrime e si volta verso di lui -ormai praticamente accanto a lei- regalandogli un bacio.
Un bacio casto, niente di forzato. Un semplice tocco, due labbra che si sfiorano, senza la pretesa di una risposta. Una risposta che, inaspettatamente, arriva quando la ragazza sta per allontanarsi, imbarazzata come non mai.
La tiene ferma per i polsi, per non farla allontanare. Le bocche leggermente schiuse, non ancora decise ad impegnarsi in un bacio passionale. 
Perdono la cognizione del tempo, restando così per un momento che sembra immutare tutto ciò che li circonda, fino al momento in cui il respiro comincia a mancare.
Lei tiene gli occhi bassi, lui li nasconde dietro la frangia nera ma, essendo più alto, riesce comunque a vedere la sua espressione: dolce e impacciata, come è solita essere Lluvia, le mani sul petto. Probabilmente per impedire al cuore di uscire, correre via da quella situazione in cui mai si sarebbe aspettato di trovarsi. Le guance imporporate, che creano un eccezionale contrasto con la sua carnagione bianca. 

A quella visione di lei, il cui corpo è teso per l'attenzione che gli occhi di lui gli stanno riservando, timida e imbarazzata, gli scappa un sorriso. Una risatina, più che un sorriso.

«L-Lluvia è mortificata, Gray-sama...»
«Per cosa?»
«P-per...» non ha il coraggio di continuare. Gray sospira.
«Devi smetterla di scusarti per ogni cosa.»
«Lluvia, però...» 
Ricomincia a piangere. Stavolta non per felicità, non per le parole di Gray, ma per il suo cuore. Piange per lui e per quel momento. Quel momento che -n'è convinta- sia stato importante solo per lei. Abbia avuto quel significato unicamente nella sua testa.
«E-e adesso che ti prende??»
«Perché?»
«Come dici?»
Prende fiato, prima di continuare. 
«Perché Gray-sama... non ha respinto Lluvia?»
Già. Perché non ha fatto niente per fermarla, apparte per trattenerla e allungare quel bacio?
Perde sin troppo tempo a risponderle, cercando la risposta più logica, anche se non è con la logica che si può aiutare in questo momento.
«Lluvia ha capito.»
«D-davvero?»
Si volta verso di lui e sorride. Un sorriso triste, incorniciato da lacrime. Fredde lacrime, che scendono sul volto di Lluvia, e il cielo comincia a oscurarsi. Sta per piovere.
«Lluvia e Gray-sama... in una situazione simile, visto come... come sono... chiunque avrebbe agito come Gray-sama.»
Attrazione fisica? E' questo che sta cercando di dirgli? E forse, lui ci crede.
«Già... forse hai ragione.»
Anche quel poco del sorriso della ragazza, si dissolve. Le sue labbra tremano, vorrebbe gridare il suo dolore, che da gioia infinita si è trasformato in opprimente verità. Gray l'ha baciata per istinto, non per amore.
Comincia a sentirsi nuovamente a disagio nell'essere nuda davanti a lui, altrettanto spoglio. Riporta le mani sulle curve morbide e s'incammina verso la riva. 
 
Braced myself for the goodbye,
Mi feci forza per l'addio,

'Cause that’s all I’ve ever known.
Perché questo è tutto ciò che abbia mai conosciuto.


Se ne sta andando. Non è come le altre volte, persino lui l'ha capito. Non è come l'ennesimo rifiuto che -involontariamente- le ha rivolto. Non è una di quelle situazioni solite che si creano tra loro. Se lei se ne fosse andata, avrebbe smesso di seguirlo. La sua presenza costante sarebbe cessata. E lui non può permetterlo. 
Non può permettere che Lluvia se ne vada, consapevole che ormai, quella stessa ragazza contro cui aveva combattuto tempi orsono, che aveva salvato a Tenroujima, a cui aveva stretto la mano in attesa del loro "ultimo momento", e che ora l'aveva baciato, iniettandogli la sua aria nei polmoni, il suo respiro caldo nella sua gola, è divenuta lei stessa la sua aria. 

 
Then you took me by surprise,
Poi mi hai colta di sorpresa,


You said, “I’ll never leave you alone”.
Hai detto, "Io non ti lascerò mai sola".
 


Prima che possa uscire del tutto dall'acqua, la tira a sè, stringendola tra le sue braccia scolpite.  
Nuovamente, lei rimane stupita. Si sente una stupida, perché non riesce davvero a comprendere il ragazzo che ama. 
«Sì, hai ragione tu. Probabilmente, in una situazione come questa, provo una forte attrazione fisica nei tuoi confronti.»
La ragazza stringe le mani, scivolate lungo i fianchi, in pugni. Perché continua a farle del male? Cerca di divincolarsi da quella presa, seppure lei stessa non voglia allontanarsi da lui. Ma deve farlo. Deve farlo o il suo cuore si frantumerà. E non basterà un sorriso, una carezza o un tono gentile di Gray, per rimediare. Non basterà, perché tali gesti non faranno altro che rimpicciolirlo sempre di più, in piccoli frammenti, che pian piano si disperderanno.
Lui rafforza la stretta, e lei è impotente di allontanarsi, quando conclude:
«E la provo sempre. Non riesco a stare lontano da te, così come polo negativo e positivo di una calamita non possono separarsi. La tua presenza -ossessiva- accanto a me, mi dà sicurezza. Una sicurezza di cui ho bisogno... ho bisogno di te.»
Non un tono dolce, bensì un tono deciso. Deciso e che non ammette repliche. Non le permetterà di andarsene, nemmeno se dovesse trattenerla con la forza. Perché ha bisogno di lei. Ne ha bisogno e -finalmente- l'ha capito. 

Nuove lacrime rigano il volto della ragazza, che troppo vicina al petto di Gray, finiscono per bagnarlo.

Si dà un pizzico, vergognandosene dopo aver sentito il suo compagno ridere. 
Si allontana di nuovo, stavolta cingendolo a sua volta.
I loro sguardi incatenati. Gli occhi color del mare di lei, e i blu notte di lui.
Uno sguardo, un'intesa.
Un imbarazzo costante, mentre le loro bocche si ricongiungono nuovamente, insinuando la lingua dell'uno nella bocca dell'altra, muovendosi vorticosamente, danzando come petali di ciliegio cullati dal vento, la delicata brezza del mare.
E' così è lei, delicata, sotto il tocco possessivo delle mani di Gray.
Inizia così un desiderio irrefrenabile di cercarsi, appartenersi.
Baci sempre più intensi sovrastano la loro passione, mentre il mago di ghiaccio afferra con decisione una coscia della maga dell'acqua, stringendola e carezzandola, facendola gemere lievemente, non aspettandosi quel gesto. 
Ad intervalli lenti, prendono aria, per poi ricongiungersi, quando la bocca famelica e desiderosa di lui lascia le sue labbra per posarsi sul suo collo, esile e fragile, ricoprendolo di baci dando piacere alla ragazza, per poi scendere ad esplorarle fino i seni. 
Non lasciando la presa alla gamba di Lluvia, quest'ulima sussulta, sentendo sulla sua pelle l'eccitazione e il desiderio di Gray che ha di lei.
Lui, quasi vergognato, si allontana dal suo petto, guardando altrove:

«Non voglio che tu faccia niente per cui non ti senti ancora pronta. Questo... è l'effetto che mi fa starti così vicino.»
Anche la ragazza arrossisce vistosamente alla "dichiarazione" del ragazzo, e non avendo il coraggio di rispondere -non sapendo proprio che dire, in una simile situazione non si ci era mai trovata!- prende il suo viso tra le mani e inizia a baciarlo con la stessa delicatezza del battito d'ali di una farfalla. Un bacio leggero e rasserenante. Un bacio, una conferma che è riuscita a trasmettergli.
Lentamente, la stende sulla riva, sorreggendosi sulle sue braccia per non pesarle addosso.
Un'ultima occhiata, in cerca di un ripensamento, che non trova, negli occhi di lei.
Inizia a penetrarla lentamente, fermandosi sentendole soffocare un urlo di dolore. 
«Non voglio farti del male.» pensa, in un momento d'indecisione, se continuare o fermarsi, quando sente la stretta delle mani di Lluvia sulle sue braccia. 
A quel contatto, continua ad entrare in lei, che s'inarca leggermente per agevolare i movimenti che, pian piano, effettuano all'unisono. 

Lo sentono. L'apice del piacere, il calore emesso dai loro corpi, la rappresentazione del desiderio reciproco, mentre l'oscurità della notte comincia a sovrastare ogni cosa, intorno a loro. 
Ma non importa. 
Sono insieme, sono uniti. 
Ansimano, soddisfatti.
All'ultima spinta, prima di cadere stremato accanto a lei, Gray porta la mano di Lluvia sul suo petto, facendole percepire le palpitazioni frenetiche:
«No, è decisamente questo l'effetto che mi fa starti così vicino.» e finalmente, le si corica di fianco.
 
Aveva ammesso -più a sè stesso- di aver bisogno di lei, di saperla vicina. E lei non l'avrebbe mai lasciato. Si amavano, e anche se non avevano ancora il coraggio di dirselo chiaramente, i loro sentimenti trapelarono quella sera, e i loro corpi espressero ciò che loro non erano in grado di trasmettersi a parole.
 
 
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Chiedo perdono per il probabile OOC che noterete nei personaggi *si prostra a terra*!

Soprattutto per quanto riguarda l'audacia, che in certe situazioni non è di certo il carattere dominante di entrambi!
Comunque! :D
Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa sulla Gruvia, che personalmente adoro tanto -ovviamente mai al pari con la NaLu!
Si potrebbe prendere come uno sfogo, và.
Sì, perché per quanto possa piacermi il personaggio di Gray, cavoli se è ottuso. ç_ç 
O almeno, quando gli conviene. (chi capisce capisce.) 

Perciò ho... mmh... dato uno spiraglio di luce all'anima della povera Lluvia che muore dietro quest'imbecille, quasi più di Natsu, se si considera che Lucy non palese come Lluvia i sentimenti che prova per il ragazzo amato. (Mi fermo o sprofondo nell'argomento NaLu convinta!) 

Eh, dunque...
Beh, spero che vi piaccia, anche perché non ce ne sono quasi per niente (da qualche parte ne ho trovate un paio, forse, ma non ricordo quali .-.) scene di loro... così. 

Se vi và recensite, e ringrazio chiunque mi abbia seguito finora. <3
  
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