Libri > Cronache del mondo emerso
Ricorda la storia  |      
Autore: Emma Linch    12/08/2012    4 recensioni
Nihal alzò l’arma, pronta a colpire. Di certo l’avrebbe ucciso senza difficoltà. Però, prima che potesse scagliare un fendente contro lo straniero, questo stese il braccio davanti a sé e dal palmo della mano, che fu accerchiato da una luce rosata.
Magia. Dannazione. Nihal sapeva bene che quello era un incantesimo di protezione. Aveva visto numerose volte Sennar provarlo con Soana. Lei purtroppo non era abbastanza preparata da riuscire a contrastarlo, così rimise subito la spada al suo posto.
Lo straniero vide, ma continuò il suo attacco. Ci fu una luce accecante, e la forza dell’incantesimo levò il cappuccio del mantello dalla testa di Nihal, il viso illuminato dalla luce.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nihal, Sennar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nihal galoppava nella notte. Un mantello nero, pesante, le copriva il corpo e il viso era oscurato dal cappuccio. L’oscurità e la desolazione che la circondavano erano un pugno nello stomaco. I segni della guerra avevano raggiunto anche la sua terra.
Era troppo sconvolta per fermarsi a dormire, perché già sapeva che avrebbe avuto incubi. Quasi senza accorgersene, scoprì che stava piangendo, cercò di asciugarsi le lacrime, senza risultati evidenti. Il viso era contratto nello sforzo di non pensare a lui, Sennar.
L’immagine del mago, estremamente nitida, si fece strada nella sua mente. Non ce l’avrebbe fatta a ignorare quell’impulso, sentiva la necessità di vederlo, di spiegarsi.
I ricordi riaffioravano, prepotenti. All’altezza dell’addome sentì dolore, come qualcosa che bruciava. Vergogna? Umiliazione? Nostalgia?
La ferita del suo cuore che si riapriva, più dolorosa e sanguinante che mai. Pensò a Sennar, le giornate di qualche anno prima passate insieme, da Soana…la ferita bruciava ancora di più. Pensò al suo sangue sulla lama della sua spada. Lei, che l’aveva ferito. Lui che si allontanava, forse per sempre. Il dolore si diffondeva per tutto il petto, paralizzandole anche le braccia, e fu tentata di fermarsi.
Improvvisamente sentì dello scalpiccio di zoccoli dietro di sé. Si voltò, e vide una figura a cavallo che la inseguiva. Era completamente ricoperto da una tunica, perciò Nihal non poteva identificare l’identità dell’inseguitore. Spronò il cavallo ad accelerare, ma quello, dopo ore ed ore di galoppo, non rispose ai comandi, anzi, sembrò rallentare. Lo straniero li raggiunse in fretta. Allora la mezzelfo si fermò. Anche l’altro smontò dal cavallo. Cercò qualcosa nella tunica, ed estrasse un pugnale, che per Nihal aveva qualcosa di familiare, anche se nel buio della notte non poteva identificare molto. Anche la ragazza prese la spada. Vedendola, lo sconosciuto sobbalzò, ma poi ritornò impassibile.
Nihal alzò l’arma, pronta a colpire. Di certo l’avrebbe ucciso senza difficoltà. Però, prima che potesse scagliare un fendente contro lo straniero, questo stese il braccio davanti a sé e dal palmo della mano, che fu accerchiato da una luce rosata.
Magia. Dannazione. Nihal sapeva bene che quello era un incantesimo di protezione. Aveva visto numerose volte Sennar provarlo con Soana. Lei purtroppo non era abbastanza preparata da riuscire a contrastarlo, così rimise subito la spada al suo posto.
Lo straniero vide, ma continuò il suo attacco. Ci fu una luce accecante, e la forza dell’incantesimo levò il cappuccio del mantello dalla testa di Nihal, il viso illuminato dalla luce.
L’avrebbe riconosciuta, non poteva farci nulla. Per quanto inutile potesse essere, rafforzò la presa sulla sua spada, pronta a un attacco a sorpresa.
Il mago non era in una posizione sociale migliore della sua, non aveva senso ferirsi a vicenda. Lei era sì un mezzelfo, ma la magia dal Tiranno non era vista di buon occhio.
L’incantesimo cessò, ma vide lo straniero indietreggiare. «No, non può essere lei…» mormorò terrorizzato.
L’aveva spaventato, bene. Era già pronta ad attaccare, quando l’altro esclamò «Nihal!».
Riconobbe subito quella voce, ed il suo cuore ebbe un tuffo.
Sennar.
No, non poteva essere lì, non poteva essere lui.
«Se-sennar?!» sussurrò lei.
«In persona. Dimmi piuttosto, che ci fai tu qui?» il suo tono era freddo, distaccato. Nihal si sentì gelare, e rimase in silenzio. «Allora, me la dai una risposta?» chiese l’altro spazientito.
Inaspettatamente, la mezzelfo cadde a terra e scoppiò a piangere. Quasi non riusciva a respirare, i singhiozzi le impedivano di parlare. Le sue erano lacrime di dolore e di disperazione. Il mago nel frattempo la guardava con un’espressione indecifrabile. Nihal non seppe quanto pianse. Forse minuti, forse ore. Probabilmente Sennar se n’era andato. Alzò la testa, e scoprì che, invece, era inginocchiato davanti a lei. «Nihal» mormorò, e le alzò il mento con le dita.
La baciò.
Un bacio dolce, leggero. Nihal non poteva ci poteva credere. Sennar la stava baciando. Avrebbe voluto restare così per l’eternità, ma dopo un po’ il mago interruppe il bacio. La mezzelfo si gettò tra le sue braccia, e ricominciò a piangere. Questa volta per la gioia. Il ragazzo le accarezzò i capelli, e la cullò fra le sue braccia.
«Shh. Tranquilla, ora ci sono io» disse, senza nascondere l’emozione di quell’amore ritrovato.




*ndA*
Ho sempre amato questa coppia e ho deciso di dedicargli una one-shot. Non amo le cose smielate ma non son riuscita a trattenermi.
Spero sia di vostro gradimento!
  Emma

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: Emma Linch