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Autore: ParawhoresCS9    12/08/2012    2 recensioni
Dopo un mancamento,cosa che sembrava niente,mi risvegliai in un'altra vita.
Una vita dove potevo essere felice con Josh.Dove i Paramore erano uniti,dove io e lui eravamo sposati.
Ma purtroppo,quella non era la realtà.
La realtà era semplicemente che ormai i Paramore eravamo io Jer e Tay.
Ma quella vita parallela,mi sembrava così...perfetta.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hayley Williams
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passò un mese, in quel mese rifiutai con tutta me stessa di andare da una ginecologa, Josh insisteva tanto, ma io non volevo nemmeno quel bambino: se andavo da una ginecologa era per farmi dare la pillola dell'aborto.

Io lo evitavo più che potevo, gli prendevo scuse.

Era un mese di merda, ogni mattina ero piegata su quel merda di water a rimettere, e tutto ciò per cosa?! Per una dimenticanza di Josh.

Continuavamo ad incidere il quarto album, era l'unica maniera per sfogarmi cantare.

Quella sera, ero seduta sul divano con una confezione di gelato sulle gambe, a guardare la televisione. Chad mi aveva chiamato il pomeriggio, dicendo che da lui andava tutto bene, io gli avevo detto che forse era meglio prenderci una pausa, e lui ovviamente mi aveva riattaccato in faccia.

Guardavo quel film, ingozzandomi di gelato.

Un film di qualche anno fa', 'letter to Juliet'.

Una ragazza andata in Italia, nella città di romeo e Giulietta ed innamorata di un ragazzino di quelle parti: che storia stupida.

Continuavo a mangiare grosse cucchiate di gelato, quando sentii suonare. Sbuffai alzandomi di scatto. Avevo preso due kili in un mese, bene, e si vedevano anche! Sbuffai mettendomi addosso una coperta, ormai era quasi inverno.

Aprii la porta e vidi Josh, davanti a me. Lo guardai silenziosamente e sbuffai richiudendo la porta.

- Hayley ti prego!- urlò lui, battendo un pugno sulla porta.

-Vatene Farro.- sbuffai rimettendomi seduta con il mio gelato: mangiare il gelato con quel freddo era proprio una cosa fantastica, sentivo i brividi freddi scorrermi lungo la schiena, sbuffai. 

- Hayley ti devo parlare del..del..- mi alzai di scatto, aprendo la porta di scatto.

-Voglio abortire.- dissi secca.

Lo vidi sgranare gli occhi, shoccato, quasi. Entrò di scatto chiudendo la porta con un forte schiocco.

-Tu cosa!?- ringhiò poggiando una mano sul petto, sul mio petto.

Lo guardai negli occhi,  aspettando si calmasse.

-Non voglio figli..- sussurrai piano, sentendo la sua mano stringere sulla maglia del pigiama.

-Ma..è nostro..- mormorò con un filo di voce.

-No! Non è nostro! Josh, mettiti in testa che non c'è un noi, tu sei sposato, non c'è un noi, ed io non voglio TUO figlio!- dissi snervata, guardando i suoi occhi, delusi dalle mie parole.

Lo guardai silenziosamente, poggiandomi una mano sul petto.

-Non dire niente- sussurrò lui, prima che potessi parlare.

Lanciò sul tavolo una lettera, ed uscii dalla casa velocemente.

Io lo guardai, sapevo di aver esagerato, mi sentivo in colpa.

Mi avvicinai al tavolo e guardai la lettera, che aprii.

Era la lettera di un avvocato.

Dannazione.

Era una richiesta di separazione da parte di Josh Neil Farro.

Voleva separarsi da Jenna. Per me. Per noi. Per lui. Quell'essere che cresceva dentro di me.

Mi portai le mani alle labbra shoccata. Mi misi il giaccone e misi la lettera in tasca. Sapevo che probabilmente era al porco dove ci eravamo conosciuti. Chiusi la porta e corsi fuori con il giaccone stretto. Si gelava.

Arrivai al parco e mi guardai attorno.

Guardai sotto l'albero, vidi una figura. Sorrisi appena andando incontro a quella figura, verso il mio Josh.

Poi mi accorsi che erano due figure, due figure con le labbra unite.

Il mio Neil, il mio Neil con Jenna.

Lo guardai, stringendo la lettera nella tasca, che stropicciai. Lui si girò e mi vide. 

Io lo guardai silenziosamente, abbassando il viso.

'sei un'idiota, Hayley.'

Pensai, sentendo la delusione assalirmi.

Tornai a casa lentamente, non avevo fretta, nessuno mi aspettava, non avevo nessuno.

Quando arrivai, presi il mio iPhone, chiamai una ginecologa, una ginecologa che lavorava da sola, in un suo ospedale, gestito da suo marito, così sapevo.

-vorrei venire tra tre giorni..per un aborto..- mormorai con un filo di voce, fissando il vuoto.

Lei mi disse l'ora, io riattaccai, andando a mettermi sul divano, con la lettera tra le mani ed il gelato sulle gambe. Guardai la lettera, che lanciai lontano piangendo. Il cellulare vibrava,

non volevo sapere più niente di quell'idiota, di quell'idiota di cui mi ero innamorata.

Di quell'idiota che mi aveva messa incinta.

Il cellulare squillava insistentemente, di continuo.

Finì per spegnerlo, ed andai a dormire, da sola, abbracciata ad un grosso pupazzo.

Rimasi ferma li, a piangere contro la testa di quel pupazzo.

Ero sola.

 

 

---

Ed ecco qua! :)

Spero che qualcuno di voi la legga u.u lol

ditemi che ve ne pare recinsendo(?) qua sotto :D

Grazie a tutti quelli che mi seguono comunque <3

xoxo.

   
 
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