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Autore: Arwen297    13/08/2012    4 recensioni
Secondo un’antica profezia, mali incommensurabili colpiranno il Sistema solare e non solo, nel caso che le combattenti dei due pianeti azzurri del suddetto sistema dovessero unirsi. Daranno vita a due entità nate sotto il segno del rubino rosso perennemente in lotta tra loro, di cui almeno una sarà destinata a soccombere.[da un capitolo di You were a Dream in my Heart]
La vita dei propri figli vale più del destino di un universo intero?
QUARTO CAPITOLO SERIE "UNITE PER L'ETERNITA'", seguito di "You were a dream in my Heart"
SOSPESA fino a data da destinarsi
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unite per l'Eternita''
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Note dell'autrice: Eccomi qua dopo mesi e mesi di silenzio a pubblicare il nuovo capitolo di questa serie. Ho scelto di dividerlo in due per non farlo diventare eccessivamente lungo, e anche per darvi un pò di sollievo a voi. Spero vi sia piaciuto. Pareri, consigli e quant'altro sono sempre ben accetti. Chiedo ancora scusa per la lunga attesa, ma è stato un periodo particolare a cui si è aggiunto alla fine anche la sessione estiva. Spero di tornare a pubblicare con la regolarità che avevo.

Grazie anche a chi mi ha scritto in privato in questi mesi in cui sono sparita.

15^Capitolo: Draghi, Fiamme e tizzoni ardenti.


Via Lattea

Sistema Solare

Pianeta Giove.


Nel momento stesso in cui Morea sfiorò il cristallo del suo pianeta di origine, il gruppo fu circondato da una moltitudine di fulmini verdi e luminosi, mentre la struttura del tempio intorno a loro divenne in breve della costituzione dell'acqua, man mano che i raggi verdi entravano nel piccolo frammento.

Si ritrovarono in breve fuori dal tempio, a una ventina di metri dalle loro compagne di viaggio. Sulla destra le due duellanti continuavano senza dar segno di voler cedere a tirar di scherma. Sul viso della guerriera di Urano qualche perla di sudore, dovuta alla concentrazione nel parare i tiri della figlia che si era rivelata molto più abile di quanto la bionda avesse immaginato.

Da ciò che potevano constatare però, non sembrava che le acque all'interno del gruppo del sistema solare esterno si fossero calmate.

La rottura ai loro occhi era ancora più assurda, la litigata che c'era stata poco prima che entrassero nel tempio era senza una base di fondo. Ottavia aveva scelto lei stessa di ricorrere alla distruzione di Saturno, nessuno glielo aveva imposto con una pistola puntata alla tempia, se lei aveva deciso così loro non potevano farci niente. Un sospiro stizzito abbandono le labbra sottili della guerriera di Giove.

Come è andata?” la voce di Sidia risuonò nell'aria mentre la Custode del tempo alzava lo sguardo verso il gruppo, il tintinnare delle spade delle due duellanti trovo pace, mentre Umiko si voltava anche lei nella stessa direzione della bruna. Pronta ad accogliere nel medaglione uno degli ultimi cristalli. Ne mancavano solo tre, eppoi potevano tornare sulla Terra. E allora in quel momento sarebbe dipeso solamente da lei, e da nessun altro.

Se alla partenza che le aveva viste dirigersi su Plutone il tutto la spaventava, in quel momento dopo la perdita di quella che era per lei una sorella seguita dalla frase di sua madre; aveva raggiunto la consapevolezza che quella battaglia sarebbe stata la loro. Sua e di Kazeshi. Di nessun'altro. Non poteva permettere che altri ci lasciassero le penne al suo posto. Se si rendeva necessario, l'unica a dover morire era solamente lei.


* * *


Via Lattea

Sistema Solare

Pianeta Terra

Tokyo. Base nemica.


Nella sala principale del castello sospeso nel vuoto il silenzio assoluto, interrotto solo dal ticchettio nervoso delle unghie di colui che sedeva sull'ampio scanno in pietra nera finemente decorata da simboli che parevano celtici. Un ticchettio che traduceva il nervosismo crescente, dopo che uno delle sue creazioni era stato sconfitto da un insignificante gruppo di ragazzine fastidiose quasi quanto dei moscerini.

Doveva toglierle di mezzo il prima possibile. E doveva rintracciare il corpo che ospitava in se lo stesso DNA di quello in cui si era annidato, altrimenti i suoi progetti di potere non sarebbero mai arrivati a compiersi.

La verità era che non aveva la minima idea di dove si era rifugiata la portatrice degli immensi poteri ai quali tanto ambiva.

MEINIR” urlò senza ritegno, ben consapevole che l'udito dei demoni della notte era ben superiore a quello di qualsiasi altra creatura.

Pochi secondi dopo la figura dell'uomo dai capelli biondi e chiarissimi comparve nell'ombra, le iridi rosse che lampeggiavano sinistre. Dietro di lui Ceyris, la sua guardia del corpo, anche se Kazeshi sospettava che ciò che legava la demone al suo capo era molto di più che un semplice legame di sottomissione. Dovrò tener conto di questo legame. Si appuntò mentalmente per qualsiasi evenienza futura.

A che punto sono le ricerche?” chiese con un tono gelido, alzando lo sguardo malvagio sul suo sottoposto.

Mio signore, non abbiamo notizie certe sulla portatrice dei poteri. Ma abbiamo una possibile traccia, qualche ora fa abbiamo registrato un esplosione di energia nel sistema solare, pensiamo che possa essere collegata con la portatrice” disse il demone, mentre la donna dai capelli rossi osservava ogni minima sfumatura dello sguardo del Tiranno. Pronta a scomparire con il capo non appena la situazione fosse pericolosamente degenerata.

AVETE INDIVIDUATO UNA POSSIBILE TRACCIA? SONO GIORNI CHE INVENTATE SCUSE!!!” urlò il ragazzino in preda a un moto di rabbia nervosa. Doveva finire quella storia nel più breve tempo possibile. Quegli stolti di demoni avevano impiegato fin troppo tempo nella ricerca di un corpo in grado di ospitarlo in modo dignitoso, non poteva rischiare di fare lo stesso. E per fortuna il ragazzino di cui si era impossessato aveva dimostrato di avere una spiccata tendenza ad assaporare la magia oscura.

Le ricerche sono più complicate di quello che si pensava mio signore, la mia squadra esce ogni notte. Ma dobbiamo anche stare attenti a non catturare troppo l'attenzione” disse Meinir, facendo un breve cenno affinché la demone alle sue spalle gli passasse quel mucchio di cellulosa senza un perché, che gli uomini chiamavano “giornale”. Prima di lanciarlo con un gesto fulmineo a Kazeshi che lo bloccò nell'area a un millimetro dal suo viso alzando solamente la mano. Osservò con un espressione annoiata la prima pagina dove veniva data la notizia che il killer seriale aveva colpito ancora, con una barbaria e una lucidità spaventose.

SE PENSASTE A SVOLGERE IL VOSTRO COMPITO E NON AL CIBO NON CI SAREBBERO QUESTI PROBLEMI!!!” tornò ad urlare. Possibile fossero così stupidi? Così inclini a lasciarsi andare alla sola vista di un essere umano. Non potevano cibarsi di bestie? Gli sarebbe tornato anche utile a lui per creare il suo esercito.

Il volto della demone alle spalle di Meinir si piegò in un lieve sorriso nel vedere il loro superiore così in difficoltà, non condivideva molto il suo modo di agire, di cercare. Sopratutto non condivideva affatto il metodo con cui si ostinava a combattere le guerriere Sailor, sarebbe bastato mandare loro in campo. E oltre ad avere un lavoro pulito, e veloce. Avrebbe permesso che la loro sete di sangue e carne umana fosse messa a tacere per un bel po' di tempo.

Signore se non ci cibiamo non possiamo fare nessuna ricerca, il nostro fisico perisce molto più velocemente che quello di qualsiasi altra creatura esistente e mitologica” provò a giustificarsi il capo dei demoni.

Giustificazione che portò ad un ennesima ondata d'ira nel Tiranno, una sfera di luce viola e fulmini blu che si formava nel palmo della mano a una velocità disarmante. Prima di essere lanciata verso le creature della notte, che in un millesimo di secondo scomparvero per ricomparire in un ala più sicura della dimora. Sotto di loro a diversi chilometri di distanza, il brulicare intenso di Tokyo.


* * *


Via Lattea

Sistema Solare

Pianeta Marte.


Il pianeta del dio della Guerra si presentò ai loro occhi molto più arido di quanto pensassero. La sfera ardente del sole che riempiva buona parte della volta celeste, grande come mai l'avevano vista. Nell'aria un area densa e calda, quasi impossibile da respirare.

Il portale aperto dalla Guerriera del Tempo, forse per la prima volta in quel viaggio si era aperto al centro della città principale, dell'antica capitale un tempo immersa in un'atmosfera grandiosa e senza eguali.

I resti delle abitazioni della città facevano pensare a una aglomerato orientale, sui muri diversi ricami in rilievo, che decoravano le facciate con il loro gioco di luce e ombra. Più in alto a copertura delle strutture resti di cupole arabe.

Rea si guardava in torno con sguardo attento, alla ricerca dell'ingresso a una caverna, sapeva infatti che il cristallo era custodito al sicuro, e che per riuscire a prenderlo avrebbero dovuto scontrarsi con qualcuno di non molto piacevole, uno spirito solitario almeno quanto il corpo in fiamme.

Il guardiano non aveva mai tollerato intrusi nel suo regno sotterraneo, avevano accesso alla caverna senza correre pericolo solo i sovrani dopo un'accurata iniziazione che andava a buon fine senza tante storie. Perché il fuoco, scorreva nelle vene dei sovrani e dei loro discendenti, almeno quanto quello sul suo corpo.

E nel profondo del suo essere Rea sapeva che l'iniziazione l'aveva passata, ma come avrebbe fatto a far capire al guardiano che non correva pericoli, e sopratutto che a lei serviva il cristallo di Marte? L'essere a cui andava incontro come tutti quelli della sua specie era molto geloso dei tesori che custodiva. E ciò che cercava era proprio uno di quelli.

Fa troppo caldo, ma un condizionatore roba dell'altro mondo?” borbottò Heles, non sopportava più l'aria soffocante che aveva intorno, ma era cosciente che più si avvicinavano al sole, e più quella calura opprimente sarebbe stata forte.

E per loro che erano abituate alla gelida aria dei loro pianeti era una tortura. Sembrava di essere un ghiacciolo in forno.

Eccola!!!!” esclamò improvvisamente la bruna, correndo verso un punto imprecisato alla destra del gruppo che aspettava un segnale, un comando per iniziare a muoversi. La guardarono sorprese, non riuscendo a capire la meta della sua corsa. Si stava muovendo verso un'area che all'apparenza era vuota, anche in lontananza. Nessun segno tangibile di qualche tempio in cui cercare. Continuarono a seguire i suoi movimenti con l'iride senza muoversi, convinte che nel giro di qualche minuti si sarebbe accorta che si stava dirigendo verso il nulla più totale.

Fu un secondo.

E Rea sparì inghiottita dal suolo.

REA!!!” urlarono le Inner iniziando a correre seguite dalla restante parte del gruppo. Il cuore delle Outer in gola per la paura che si fosse fatta male ancor prima di arrivare a stringere tra le mani il cristallo del fuoco.

Quando arrivarono nel punto in cui la loro compagna di squadra era sparita, notarono una spaccatura irregolare nel suolo,molto simile a un pozzo ma dall'aspetto molto poco rassicurante, dal quale fuoriusciva un'aria più umida di quella da cui erano circondate.

Che si fa?” chiese Marta, ben poco incline a entrare in quello che sembrava un antro puzzolente, preoccupata di come si sarebbero ridotti i suoi bellissimi capelli biondi a contatto con muschio e acqua fetida.

Non penso ci siano molte soluzioni all'orizzonte, per quanto mi faccia ribrezzo scendere...credo sia l'unica opzione disponibile per ritrovare Rea” rispose la guerriera di Urano.

La guerriera dell'amore si voltò a guardarla schifata da quell'opzione, anche se sapeva benissimo che era l'unica possibile, i suoi occhi azzurri poi tornarono nuovamente alla spaccatura del terreno.

Chi vuole andare per prima?” chiese Sailor Pluto.

Vado io altrimenti credo che tutte voi abbiate la paura di sporcarvi il vostro bel faccino” rispose seccamente Umiko, sua madre di sicuro era compresa nella categoria, e se aveva un po' inquadrato il carattere anche la biondina dal fiocco rosso. Compì i pochi passi che la separavano dalla caduta, e fu inghiottita dal buio.

La discesa verso il cuore del pianeta durò meno di quanto si aspettasse. Trovo ad accoglierla al suo arrivo un terreno umido, viscido e tiepido. L'odore acre della muffa riempiva l'aria intorno a lei.

Si guardò intorno, i suoi occhi riuscivano a vedere più di quanto un essere umano riuscisse a fare normalmente nell'oscurità. Scrutando le tenebre si accorse a uno sguardo più attendo che davanti a lei vi era una zona leggermente più chiara.

Volse la testa verso l'alto.

MUOVETEVI A CACCIARVI GIU' PER PIACERE, REA E' GIA' AVANTI” urlò con le mani vicino alla bocca con l'unico scopo di rendere più forte ancora il suo grido; nella speranza che arrivasse fino in superficie, senza perdersi nei meandri di quella galleria da cui era piombata giù.

Sentiva i pantaloni umidi sul fondo schiena, il terreno scivoloso sotto i piedi, e il tutto le faceva salire un senso di ripugnanza che le attanagliava lo stomaco. Che schifo. Pensò Umiko.

Pochi istanti dopo si senti un lungo fruscio seguito da un enorme tonfo.

Amy ho il tacco nel naso spostati, che pesi” senti mormorare da Morea.

Non e che tu sia un peso piuma Morea, ho le tue gambe sul mio stomaco” esclamò Heles.

Che schifo, ma cos'è bava di lumaca?” la voce di Marta si alzò con qualche tono di troppo dal gruppo che cercava di uscire dal suo stesso groviglio nel più breve tempo possibile. La bionda aveva avvertito l'umido del terreno sul braccio, a pensare che i capelli biondi erano a contatto di quella schifezza dovette trattenere un conato di vomito.

Come facciamo a vedere dove andare?” Umiko trasalì sentendo la voce della guerriera di Plutone così vicino a se, era talmente sovra-pensiero da non aver percepito la sua presenza “ E' buio totale”.

No.. non è vero, io riesco a vedere una zona più chiara...” mormorò la ragazzina “Credo che il medaglione stia cercando di aiutarmi, credo che mi stia dando delle capacità sovrannaturali che non dovrei avere” rispose decisa. “ La mia vista si è fatta tutto ad un tratto più acuta”

Interessante, Sailor Infinity non ci aveva parlato di questo effetto sulla portatrice del medaglione” rispose la bruna. “Ci riusciamo la dietro? O ci vuole una gru per tirarvi su?” alzò un minimo il tono della voce.

Si siamo pronte” brontolò Heles “ Non è colpa nostra se Marta è andata a finire in terra ed era la prima della fila dopo di te Sidia”

Non è colpa mia se il terreno è viscido” protestò la biondina dagli occhi azzurri.

Ci date un taglio? Sembrate delle bambine dell'asilo!!! Abbiamo un cristallo da recuperare, e il più presto possibile se non vogliamo fare la sauna!!” intervenne Umiko alterata da tutte quelle parole inutili. Devo trovare un modo per fare un po' di luce nel corridoio, altrimenti imbranate come sono si perdono.

Non fece in tempo a terminare il suo pensiero che sopra la sua mano destra comparvero dei piccoli fulmini verdi, che illuminavano il passaggio lo stretto necessario per far vedere a tutto il gruppo dove stavano andando. La cosa eccezionale e che i suoi occhi sembravano ignorare la luce dei fulmini, e continuavano ad essere concentrate sul chiarore davanti a se.

Il gruppo iniziò a camminare cercando di ignorare il rumore delle scarpe sul terreno molle, ben attento a non perdere di vista la portatrice del talismano, altrimenti non sarebbero più riuscite a trovare una via di uscita in quel labirinto di gallerie.


Era impossibile determinare quanto fosse stato lungo il cammino, ma alla fine del tunnel lo scenario che si presentò agli occhi del gruppo faceva gridare ai loro sensi la parola: pericolo.

Il piccolo corridoio era sbucato a circa quattrocento metri dal suolo, davanti a loro una lingua di pietra sospesa nel vuoto collegava i due fronti di quello che sembrava essere il cratere di un vulcano millenario. Intorno a loro la luce aveva un colore rossastro che quasi feriva gli occhi.

Lo sguardo delle ragazze vagò disperso fin sotto i loro piedi, la sensazione di essere in bilico le pervase: sotto il sottile ponte di pietra, alla distanza di duecento metri ribolliva il magma, un rumore sordo saturava l'aria, simile a quello dell'acqua che bolle sul fuoco ma molto più forte.

Un ruggito.

Feroce.

Acuto.

Improvviso.

Che ti entrava fin dentro le ossa.

L'attenzione di Umiko si focalizzò alla metà del ponte, laddove la figura di Rea sulle ginocchia si ergeva poco distante dalla creatura che aveva emesso quel suono così straziante per i loro timpani.

La loro amica sembrava ricoperta di fuliggine, come se fosse stata avvolta dal fuoco più volte senza mai morire carbonizzata. I capelli neri che vorticavano dietro di lei le donavano un aspetto spettrale.

Cio che più c'era di mostruoso però era il drago che era davanti a lei.

Squame di un nero fulgore. Venature che sembravano di lava pura lungo tutto il corpo, occhi rossi come la brace incandescente. Denti talmente bianchi da dare fastidio se accostati al nero delle sue membra.

Cavolo...” mormorò Heles a quella visione “E ora sto lucertolone come lo facciamo fuori?”

Credo sia compito di Rea, non possiamo fare niente noi” le rispose Morea, per quanto l'idea non le piacesse per niente. La sua compagna era inginocchiata davanti alla creatura.

Che cosa volete intrusi” la voce gutturale del drago vibrò nell'aria, facendo venire i brividi a ogni membro del gruppo. “A questo posto hanno accesso solo i discendenti della famiglia reale e voi non lo siete” un ruggito sovra-umano squarciò l'aria per la seconda volta, le ali della creatura si aprirono producendo un morbido rumore di velluto che sfregava. Le vene delle ali ampiamente visibili contro la luce rossastra che illuminava l'area.

Sembra una visione demoniaca. Pensò Umiko.

Viaggiamo insieme alla discendente dei regnanti di Marte, per una missione di estrema importanza” rispose la ragazzina puntando i suoi occhi viola in quelli rossi del rettile.

Le parole della portatrice del talismano, scatenarono l'ira della creatura, costringendo Rea a fare marcia indietro per cercare di riunirsi al gruppo.

Come osa, una discendente della famiglia cui offro il mio servizio, a dare il permesso di scendere nella mia grotta senza prima avermi consultato”

Pallone gonfiato. Fu l'unico pensiero che occupò la mente della guerriera di Urano.

Guardiano del Cristallo, ti pongo le mie scuse ma non sapevo che la loro presenza potesse urtarti, purtroppo il nostro Regno è stato distrutto molto tempo prima che io completassi l'addestramento per poter usufruire dei tuoi saggi consigli. E non potevo saperlo” disse Rea, ricordando che i draghi vengono compiaciuti dai complimenti e dalle adulazioni gratuite.

Il drago compì una semicirconferenza intorno all'esile ponte di pietra, guardando l'intero gruppo.

Non possiamo aspettare i suoi porci comodi, non abbiamo tempo, se non collabora non ci resta che attaccare” sussurò Heles alle altre, per quanto quella prospettiva non le piacesse per niente. Gli unici attacchi che potevano rallentare il drago, infatti, erano quelli acquatici. Ciò voleva dire che in un eventuale battaglia servivano realmente a qualcosa solamente la sua compagna e la guerriera di Mercurio. Tutte le altre sarebbero state più di intralcio che di utilità.

Non facciamo sciocchezze e manteniamo la calma, c'è troppo poco spazio per combattere, questo ponte di roccia è troppo fragile” mormorò Sidia.

Il tempo passava, e loro non ne avevano da buttare.

Da quando erano partite non avevo notizie del loro pianeta.

La stanchezza si iniziava a far sentire, e non sapevano da quanto tempo non dormivano.

Erano sull'orlo di una crisi di nervi.

La bestia mitologica si posò sulla roccia di fronte a loro, come se fosse una piccola e tenera lucertola su un muretto al sole. Ma non smetteva di fissarli.

Lo sguardo di Umiko vagò dal drago all'altra attaccatura del ponte contro il cratere del vulcano, di fronte a lei c'era una caverna, e il talismano premeva per farla muovere in quella direzione. Laddove un piccolo rubino luminoso emergeva a tratti dall'oscurità della grotta.

Doveva raggiungerlo.

Costi quel che costi.

I terrestri sono sempre stati stupidi esseri senza un minimo di protezione per il loro pianeta, la Principessa Serenity è stata ancora più stupida a innamorarsi di Endymion. Il loro rapporto ci ha portati tutti alla rovina. Sono più di 900 anni che sono da solo, a guardia di questo cristallo, dentro a questo foro senza la possibilità di uscire. Senza la possibilità di vagare altrove. Il tutto perché? Per lo stupido amore di due ragazzini” disse il drago, con una voce carica di risentimento.

Mi dispiace contraddirti lucertolone ma non sono d'accordo!!! Non è stato il rapporto dei principi a mandare il sistema solare alla rovina” esplose Heles “Non potevamo prevedere l'attacco di Metallia, ne del suo esercito”

Credo che voi guerriere del sistema solare esterno siete le ultime che potete mettere voce in capitolo, visto che siete sempre state a crogiolarvi nel vostro limbo, senza mai partecipare attivamente alla vita a corte sulla Luna” le rispose il drago, senza nascondere l'irritazione che lo percuoteva.

Se non sai le cose perché non tieni quella tua boccaccia chiusa?”esclamo la guerriera di Urano.

HELES NO!!!” l'urlo strozzato di Rea risuonò nella montagna.

Mai offendere un drago, se vuoi conservare la tua pellaccia. Pensò la bruna.

Le voci sulla vostra arroganza sono arrivate fino a Marte, siete più spocchiose e insopportabili di quello che si narrava in passato” ruggi il drago.

La guerriera di Marte si volse verso le sue compagne, gli occhi che lampeggiavano per l'ira provocata dall'affermazione del membro del sistema solare esterno, le avrebbe fatte morire tutte e a quel punto per la Terra non ci sarebbe stato nulla da fare...era così difficile da capire? Con i draghi ci vuole una certa dote all'adulazione, non aveva mai aperto un libro di mitologia? A quanto pare la risposta era no.

Heles puoi chiudere quella boccaccia? O peggiorerai la situazione in modo irreparabile!!” urlo la guerriera di Marte, sperando di essere ancora in tempo a calmare il drago, per poi convincerlo a donarle il cristallo che cercavano.

Uscite dalla mia tana, subito!!” sentirono la roccia tremare sotto i loro piedi, mentre il drago si posava senza porre attenzione al fatto che il ponte non potesse reggere il suo peso se caricato così all'improvviso.

Orth te ne prego, è una questione di vita o di morte per il pianeta Terra, potrebbe ripercuotersi sul nostro sistema solare ma anche su altre galassie...non puoi stare a guardare mentre svanisca tutto sotto il dominio di un folle” provò a convincerlo la guerriera “Se il cristallo non giace più in questa grotta tu sarai libero di andartene” doveva giocarsi quella carta.

HO DETTO DI USCIRE DALLA MIA TANA, INTRUSI. NON CONSTRINGETEMI A FARVI DEL MALE. I MALI CHE AFFLIGONO LA TERRA NON SONO AFFAR MIO”

Non è una questione di salvare il pianeta Terra, ma tutto l'Universo” ripeté Rea.

Per tutta risposta il drago spalancò le fauci, i denti bianchi e affilati furono visibili solamente per qualche secondo, prima che un'ondata di fuoco incandescente fu lanciato nella loro direzione.

Il calore si faceva sempre più intenso man mano che la lingua infuocata si faceva più vicina, più pericolosa.

Le due guerriere dell'acqua si scambiarono un'occhiata di intesa prima di entrare in azione.

Sinfonia acquatica di Mercurio” urlò Amy sentendo la forza dei nuovi poteri donati loro da Sailor Cosmo.

Corrente abissale” la seguì Milena.

Azione!!” urlarono all'unisolo, mentre due potenti getti d'acqua, il primo più chiaro e cristallino e il secondo più cupo e color verde mare si univano per cercare di arrestare la corrente di fuoco.

I tre getti si scontrarono poco oltre Rea, e l'impatto tra i liquidi iniziò a formare una nebbiolina di vapore che aumentò in breve tempo l'umidità dell'aria.

REA PRENDI IL CRISTALLO MUOVITI NON SO QUANTO RIUSCIREMO A RESISTERE” urlò Amy rimanendo sempre in posizione, anche se sentiva velocemente che le sue forze fisiche diminuivano.

Se l'acqua fosse terminata, sarebbero state bruciate vive dal drago, e la loro missione si sarebbe interrotta, così come segnato sarebbe stato il destino del pianeta Terra.

La guerriera di Marte approfittò della distrazione del drago per correre il più velocemente possibile a recuperare il cristallo, il piccolo oggetto luminoso la stava chiamando verso di se da quando erano atterrate sul pianeta. Sentiva la sua brama di riunirsi alla sua legittima proprietaria, troppo stufo di rimanere chiuso in una caverna.

Non ce la faranno mai, devo fare qualcosa per aiutarle. Pensò Umiko. Non posso usare il talismano, ma forse il Cristallo di Mamma si.

Appena la ragazzina fece questi pensieri, un bagliore azzurrino avvolse il cristallo. Sul suo viso comparve un'ombra scura simile a due ali di pipistrello che circondava gli occhi, finendo nel centro della fronte con un complicato ricamo elfico.

Si sentì un ruggito più cristallino, meno terrificante ma dai toni più acuti. Il gruppo si volse a guardare dietro Umiko. Una colonna d'acqua dall'aspetto serpentiforme, dal colore cupo del mare in burrasca torreggiava sopra di lei. I denti affilati parevano formati da ghiacci.

La ragazzina ora era avvolta dallo stesso bagliore azzurrino del talismano, i suoi grandi occhi viola erano divenuti freddi e aggressivi.

Fatevi da parte” urlò prima di volgere il braccio verso l'ondata di fuoco, proprio nel momento esatto in cui la potenza dell'attacco della guerriera di Mercurio e della madre avrebbe cessato di esistere.

Rea era riuscita a raggiungere il cristallo che le si avvicinò emettendo dei raggi rossastri che dipinsero strane figure sulle pareti del buio antro in cui era stato custodito per novecento anni, in attesa del ritorno della guerriera.

Si volse, per vedere i due draghi che si fronteggiavano inferociti, ben decisa ad arrivare al di la del ponte mentre Orth era ancora occupato dal suo simile e da Umiko.

Devo farcela.

Intorno a lei i due ruggiti delle creature mitologiche facevano tremare tutto, pietroni più o meno grossi cadevano nella lava che scorreva sotto di loro.

La bruna tirò un sospiro prima di iniziare a correre verso le sue compagne, non vedeva l'ora di essere al sicuro tra di loro, nella speranza che Sailor Pluto riuscisse ad aprire un portale proprio all'interno del vulcano.

Era quasi a metà del ponte di pietra, nel punto in cui la lingua di roccia si faceva più sottile e fragile.

Un rombo, una strana nebbia attorno eppoi la terra che si sgretola sotto i piedi, trascinandola verso il basso, nella marea di fuoco.

REA!!” 


   
 
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