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Autore: Lady Eloise    13/08/2012    5 recensioni
Seconda classificata al contest:"Supernatural, un contest a pacchetti" indetto da Ticci.
La vita per i fratelli Winchester, dopo la morte di Jo, è ripresa come al solito.
Qualcosa dentro Dean però è cambiato, non è più la stessa persona da quel giorno.
In una notte tutt'altro che normale, Dean fa un viaggio all'interno di se stesso in compagnia di una persona speciale.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Jo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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L'apparenza inganna

Nickname per il banner: Lady Eloise
Pacchetto: Giallo
Titolo: L'apparenza inganna
Personaggi principali: Dean Winchester, Jo Harvelle
Genere: Romantico, Introspettivo 
Avvertimenti: One-shot, Missing moment
Rating: Verde
Introduzione: La vita per i fratelli Winchester, dopo la morte di Jo, è ripresa come al solito.
Qualcosa dentro Dean però è cambiato, non è più la stessa persona da quel giorno.
In una notte tutt'altro che normale, Dean fa un viaggio all'interno di se stesso in compagnia di una persona speciale.
Nda: La storia è ambientata nella 5° stagione, in un punto imprecisato dopo la morte di Jo.

 

     
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Un altro paese sperduto e l'ennesima schifosa stanza di motel, pensò Dean avvicinandosi a passo lento alla reception.
Non avrebbe mai osato ammetterlo ad alta voce ma quella vita lo aveva reso cinico e probabilmente lo aveva anche stancato.
Come diceva sempre suo padre, se nasci cacciatore non puoi fare altro che esserlo, perché un cacciatore non può essere nient'altro.
Si, ma lui voleva ancora esserlo?
Sinceramente non riusciva a rispondere alla domanda, amava essere un cacciatore, la libertà era la cosa migliore, però nella sua breve vita esserlo gli aveva portato via troppo spesso le persone che amava; era una scelta difficile e probabilmente non era ancora pronto a farla.
Quando finalmente Dean raggiunse la porta contrassegnata con il numero 17, lo stesso numero che svettava inciso sul portachiavi del motel, afferrò svogliatamente la maniglia e fece scattare la serratura con un gesto deciso..
Immediatamente l'olezzo di fumo e la puzza di stantio lo investirono stordendolo e lasciandolo per qualche secondo inebetito sulla soglia.
La stanza era tutt'altro che accogliente, la moquette era di un terribile color senape e faceva bella mostra di alcune macchie di provenienza non del tutto precisata, la carta da parati era beige e negli angoli c'erano dei piccoli agglomerati di muffa grigia e per finire i letti erano coperti da un orrendo copriletto verde militare tutt'altro che pulito.
Nonostante Dean cercasse di non farci caso la puzza era davvero insopportabile e gli ci volle una buona dose di pelo sullo stomaco per trovare il coraggio di entrare e appoggiare il borsone sul letto il quale produsse un sinistro cigolio.
Come ogni volta che si trovava in una stanza di motel sceglieva sempre il letto accanto alla finestra, in modo da poter sempre tenere sotto controllo l'esterno, dato che la sensazione di avere sempre alle calcagna i mastini infernali lo aveva reso paranoico all'inverosimile.
Quando finalmente Dean riuscì a rilassarsi un po' prese la sua fedele birra e si sdraiò sul letto.
Era più che sicuro ormai di essere quel tipo di persone che bevono per dimenticare.
Il problema era capire che cosa doveva dimenticare.
Forse che era un bastardo che si era fatto salvare il culo da una ragazzina o forse che la ragazzina che gli aveva salvato il culo si era fatta ammazzare.
Senza dubbio non lo sapeva neppure lui, l'unica cosa di cui aveva la certezza era che se non ci fosse stata la caccia a concedergli la possibilità di sfogare la sua rabbia repressa forse sarebbe andato fuori di testa già da parecchio tempo.
Il cambiamento di Dean era stato talmente evidente dopo la morte di Jo che perfino Sam gli aveva chiesto un'infinità di volte di parlare di quello che era successo, ma non era da lui parlare ed esternare i suoi sentimenti, preferiva di gran lunga dimenticare tra le tette di qualche bella barista in cerca di compagnia.
Dean non aveva mai avuto problemi a trovare una donna con cui passare la notte, dopotutto poteva considerarsi un bel ragazzo, ultimamente però era diventata quasi un'ossessione, pur di non restare da solo con i suoi pensieri ogni notte la passava con una sconosciuta diversa.
Era notevolmente più facile spegnere ogni emozione con persone alle quali non interessavano e poi il sesso non era così male come modo per impegnare il tempo.
Era passata più di un'ora dall'arrivo di Dean in camera ma di Sam ancora nessuna traccia, così un po' preoccupato Dean uscì a cercare il fratello.
Appena il ragazzo uscì dalla stanza, le luci tremolanti e un po' tetre del pianerottolo gli diedero il benvenuto.
Lentamente Dean cominciò a camminare per i corridoi alla ricerca del fratello di cui ovviamente non c'era traccia da nessuna parte.
Improvvisamente l'attenzione del ragazzo venne catturata da un rumore di passi alle sue spalle; Dean si voltò con la rapidità che lo contraddistingueva ma non vide nessuno, così convinto di essere stato tratto in inganno dal suo subconscio si mise nuovamente alla ricerca del fratello.
Come poco prima la sua attenzione fu catturata dalla stesso rumore di passi ma questa volta decise di non voltarsi, ormai conscio di essere sull'orlo della follia.
Finalmente dopo una camminata che a Dean sembrò interminabile, alla fine dell'ennesimo pulcioso corridoio identico a tutti gli altri, notò un distributore di bibite e una ragazza di spalle che stava prendendo qualcosa da bere.
Il primo pensiero da "cacciatore" di Dean fu quello di aver trovato una preda per non passare la notte da solo in camera o peggio alla ricerca del fratello.
Ogni passo che faceva verso la ragazza lo faceva sentire sempre più strano, come se una sensazione di deja vu lo opprimesse, come se la figura esile della ragazza gli ricordasse qualcuno che non riusciva a mettere a fuoco.
Quando Dean fu abbastanza vicino si preparò per abbordare la ragazza, ma non appena quella si voltò il cuore del ragazzo prima sobbalzò e sembrò volersi fermare, poi incominciò una folle corsa senza controllo.
- Al diavolo! Dean questo maledetto distributore non funziona! - il ragazzo osservava come ipnotizzato la figura bionda davanti a lui, incapace di qualsiasi pensiero di senso compiuto.
- Cosa ci fai qui Jo ? - disse Dean con voce atona, convinto di essere di fronte ad uno degli strani scherzi che gli giocava ultimamente la sua mente.
L'espressione interrogativa sul volto della ragazza, lasciò intendere a Dean che la domanda doveva apparirle assurda, così il ragazzo decise di spiegarsi meglio.
- Tu sei morta, ti ho vista morire -
La bionda scoppiò a ridere fragorosamente e si tenne la pancia con entrambe le mani, quasi strozzandosi con le sue stesse risa.
- Cosa diavolo stai dicendo? Sei per caso ubriaco o mi stai prendendo in giro? - rispose Jo indispettita.
Dean non riusciva a capire cosa stesse succedendo, dopotutto aveva visto l'esplosione, Jo era morta, lo aveva visto con i suoi occhi e si era torturato per mesi per quello che era successo.
Jo si sistemò delicatamente una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio destro, mentre con la mano rimasta libera porgeva a Dean una lattina di aranciata, nel tentativo di porre fino a quel momento imbarazzante.
- Vieni facciamo due passi, credo che tu abbia bisogno di prendere un po' d'aria fresca -
Jo afferrò la mano di Dean senza nessuna vergogna e lo trascinò giù per alcune rampe di scale fino al parcheggio.
Il ragazzo rimase immobile ad osservare Jo mentre si sedeva sul cofano dell'Impala, come ipnotizzato dal meraviglioso sorriso illuminato dalla luce della luna che faceva capolino sulle labbra di lei.
Nonostante Jo fosse stata molto chiara, a Dean sembrava tutto così strano e di certo non avrebbe smesso di fare domande per capire cosa stava accendo.
- Com'è possibile che tu sia qui? Ho visto l'esplosione, tu sei morta!- gridò Dean tra lo spazientito e l'esasperato.
- Va bene, non cambierai mai! Dean sono qui perché non riesci a lasciarmi andare; sai bene come funzionano queste cose! -
- Hai ragione, so come funzionano queste cose ed è per questo che ti dico che è impossibile, non ho niente di tuo che ci possa tenere legati. -
La mente di Dean lavorava freneticamente per trovare un senso logico a quella situazione, ma non riusciva proprio a capire come fosse possibile, perciò arrivò alla conclusione che forse era stata Jo a restare legata a lui e alla loro situazione irrisolta. Non che lui non fosse contento di rivederla, ma in un certo senso si era arreso all'evidenza dei fatti, Jo era morta e niente l'avrebbe riportata indietro.
- Dean, anche se credi di essere andato avanti, non è così. Ti guardo e non vedo l'uomo che eri, vedo solo una pallida imitazione, sempre in cerca di qualcosa senza sosta. -
Dean rimase colpito dalle parole della ragazza, credeva di essere stato bravo a camuffare tutto il dolore e la confusione che provava, evidentemente non lo era stato abbastanza se Jo gli aveva letto dentro senza difficoltà.
- Non credo di essere in grado di andare avanti, sono troppo legato al passato e a quello che eravamo. Resta con me. -
Gli occhi sereni di Jo incrociarono quelli tormentati e stanchi di Dean, la ragazza sapeva che gli avrebbe dato un altro dolore e lo avrebbe spinto ancora più giù nel baratro della disperazione, ma non aveva alternative.
- Non posso restare Dean e lo sai, sono qui solo per aiutarti a chiudere le faccende in sospeso. -
Il ragazzo non perse tempo e afferrò con forza il braccio di Jo, come se avesse paura che potesse scomparire davanti ai suoi occhi.
Dean allentò leggermente la presa sull'arto della ragazza e la condusse attraverso i corridoi fino alla sua camera.
- Resta fino all'alba, voglio sapere come stai e se sei felice - disse dolcemente il ragazzo.
Jo non rispose e si limitò a seguirlo all'interno della stanza, per poi andarsi a sdraiare sul letto di Dean.
Il ragazzo la raggiunse e la abbracciò come non aveva mai avuto il coraggio di fare prima.
Rimasero entrambi in silenzio, non perché non sapessero cosa dirsi ma perché qualsiasi parola avrebbe rovinato il meraviglioso momento di serenità che stavano vivendo.
Il mattino seguente Dean aprì gli occhi non come aveva sperato, Sam stava gridando dal bagno e sembrava piuttosto infuriato.
Lo sguardo di Dean corse subito al lato del letto dove la sera prima si era sdraiata Jo, non c'era nessuna traccia del suo passaggio, come se non fosse mai stata li.
Quando Sam comparve in camera vestito e pronto per partire, Dean ebbe un moto di curiosità, voleva assolutamente sapere dove si era cacciato la sera prima.
- Dove diavolo sei finito ieri sera, ti ho aspettato per parecchio tempo e sono anche uscito a cercarti? -
- Ma cosa dici, sono arrivato in camera al massimo cinque minuti dopo di te e ti ho trovato a letto a dormire, come non facevi da mesi, sembravi così sereno -
Dean inizialmente non riuscì a capire, l'incontro con Jo gli era sembrato così reale, poi finalmente fece due più due e si rese conto di aver sognato. Jo era stata con lui, ma solo nella sua testa.
Sam di diresse verso la porta della camera e fece segno a Dean che lo avrebbe aspettato in macchina.
Il ragazzo non perse tempo e si preparò in pochi minuti. Quando ebbe finito si avvicinò al letto per prendere il borsone e si diresse verso l'uscita, si soffermò un momento sulla soglia e guardò con tenerezza l'interno di quella squallida stanza, fra tutti i posti in cui avrebbe creduto di poter trovar sollievo dalle sue pene quello non era contemplato.
Finalmente Dean si sentiva in pace e si era reso conto che ogni notte in cui aveva cercato compagnia tra le braccia di una donna, non aveva fatto altro che cercare Jo.

                                                                                                                                
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