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Autore: PinkComplex00    13/08/2012    1 recensioni
"Spero arrivi intatta la mia canzone per dirti Addio..." Piccola one shot dedicata alla canzone "Song to say goodbye". Spero davvero vi piaccia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Molko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa notte mi sveglio prima del solito, come se il sonno non volesse accompagnarmi nei sogni dei miei ricordi.

Guardo la stanza immacolata nella sua oscurità più tetra, ogni sedia, ogni angolo, ogni armadio di essa mi sembra una gabbia nella quale non riesco a rifugiarmi.

Prendo un respiro profondo, mettendomi a sedere sul letto, mi asciugo il viso nonostante non vi siano liquidi ad inquinarlo, volto lo sguardo, una figura vicino a me, ma non ricordo il suo nome, non ricordo nemmeno il modo in cui l'ho conosciuto.

L'extasy doveva aver fatto effetto anche questa volta.

Mi alzo lentamente, arruffandomi appena i capelli, cammino lungo il corridoio e attraverso il salone fino ad arrivare in cucina, faccio scorrere l'acqua riversandola in un bicchiere dal quale bevo solamente un sorso, scuoto la testa, le tempie mi battono come un tamburo e pressanola mia pelle come se volessero lacerarla, ma non ce l'avrebbero mai fatta.

Il fischio del silenzio inonda la stanza, solo alle volte i miei senso fanno si che possa sentire il ticchettio fastidioso dell'orologio che attira la mia attenzione, sono le quattro e mezza passate, se fosse estate avrei potuto sentire i primi uccelli cinguettare, mi avrebbero tenuto compagnia, ed invece la notte scura non viene squarciata da alcun suono, anche i senza tetto che litigano fra di loro per accaparrarsi il posto più caldo del parco vicino alla mia abitazione sembrano avermi abbandonato.

Fra meno di qualche ora mi sarei dovuto alzare, quindi sarebbe stato inutile tentare di dormire, decido di andare a sedermi sul divano, qualcosa per occuparmi le ore lo avrei sicuramente trovato, ed il mio ospite inatteso non si sarebbe mai svegliato, sicuramente l'effetto delle droghe avrebbe retto per tutta la notte.

Rimango più di quaranta minuti a guardare il vuoto che sembra non riuscire a colmare lo spazio immenso della mia abitazione solitaria, quella che era stata presa con il sudore della mia fronte, con il dolore del mio passato, con quel pizzico di fortuna che non avrei mai creduto di avere.

Ricordi? Me lo dicevi sempre anche tu... Ogni cosa va guadagnata piangendo sulle nostre torture psicologiche, accetta il passato come parte di te e ricava da esso la tua forza.

E' davvero semplice parlare senza avere il senno di poi, senza sapere quanta mancanza avrei sentito nel momento in cui tu mi hai lasciato qui, solo, a piangerti senza la tua voce a consolarmi.

Ricordo ogni cosa di te, ogni tuo sguardo, ogni tuo sorriso, ogni tua falsità, ogni tuo grido disperato nel silenzio che chiamava solo me, non volevi nessun altro, ma ora il tuo volo sembra aver scelto una nuova direzione...

Dove sei? Con chi sei? Perchè non vuoi più rispondere ai miei richiami?

Il mio velo sta cadendo, sta cadendo lacerato dalla tua memoria, leviga la mia pelle bruciandola come il tuo volto appicca fuoco alla mia mente malata di te, solo un suono nella notte mi tiene compagnia senza mai abbandonarmi...Il suono struggente dei tuoi occhi.

Era amore...Era odio?

Mi alzo svogliatamente trascinando un corpo senza forze fino ad un mobiletto che amo chiamare il mio scrigno della vita, ricordando quando ti mostrai quella foto del liceo in cui non mi riconoscevo, la tua risata, le tue prese in giro...Dio, non fui mai così felice di essere oggetto di divertimento.

Prendo la chiave da sotto il tappetto, l'unico posto in cui so che nessuno guarderebbe mai, beh, eccetto te, ovviamente, la infilo nella serratura, la giro tre volte e lo sportello scatta verso di me, lo apro, al suo interno mille reminiscenze, una vecchia lettera del mio migliore amico, un preservativo sigillato e mai usato, i miei primi orecchini, un rossetto finito, un foulard rosso, un cofanetto...

Proprio lui cercavo, lo prendo fra le mani, lo carezzo appena, è ancora impregnato del tuo profumo, eppure sono passati anni da quando te ne sei andato, da quando mi hai costretto a gettarti fuori dalla mia vita...Ma non era desiderio, la mia era esasperazione.

Apro lentamente il suo coperchio che inizia a perdere il suo colore blu opaco, proprio come i tuoi occhi.

Ti stupiresti a sapere che ancora non li ho dimenticati, non è vero? Mi dicevi sempre che non facevo troppa attenzione ai dettagli, ed invece i tuoi li ho memorizzati tutti, quel velo di nulla che vedevo in quel colore brillante che filtrava dal tuo sguardo e ci accecava tutti, si spense come una candela alla quale avevano tolto l'ossigeno.

Ho ancora la tua ciocca di capelli dal colore del sangue, ho sempre visto questa tua decisione di far sparire il loro chiarore come un bisogno personale.

Perchè tu sanguinavi, e nessuno lo vedeva, nessuno ascoltava il bisogno dell'amore in ogni sua forma, nessuno vedeva le lacrime scorrere e corrodere la pelle bianca.

E' stato questo Mondo corrotto a farti diventare crudele, non è così?

Giro la nostra foto fra le mani come se fosse solo il tarocco di un Destino errato, forse se invoco più volte il tuo nome prima o poi riuscirai a sentirmi.

Guardo i tuoi occhi ritratti freddi in questo quadro moderno, hanno perso la loro speranza, hanno trovato la loro rabbia, deve essere stata dura sfogarlo su chi amavi, deve essere orrendo perdere la voglia di provare sentimenti.

Hai la consapevolezza del mio annullamento per la tua persona? Puoi sentirmi mentre cerco ancora disperato ciò che un tempo ero?

Cede, cede la mia pelle inorridita dalle tue mani che la toccavano, con quella passione e quell'amore che mi avevano fatto credere di essere in grado di avere il Mondo ai miei piedi, di avere sulla punta delle dita il passato, il presente e il futuro di una vita mai vissuta.

Scende il mio pianto disperato che ti cerca sul ricordo marcio di ciò che eravamo, sull'illusione di quella menzogna che avevi egregiamente spacciato come la più dolce e romanzesche delle realtà, ma lo so, lo so che il tempo che mi ha distrutto è il mio scherzoso Belzebù.

Puoi sentirmi? Perchè non vuoi rispondermi? Perchè non sento mai la tua voce che mi chiama mente io, in ogni notte di pioggia, sento la necessità di riaverti?

E' stato il mio addio a spezzare la nostra magia, ma era quello che cercarvi di farmi capire...Lo so...Lo so...

Non portarmi rancore, creatura imperfetta dalle forme perfette, figlio specchiato di Madre Natura, non odiarmi mentre guardo i nostri giorni bruciare sotto i miei occhi.

Non odiarmi perchè ti amato, non odiarmi perchè ora sono io a non voler più avere bisogno di te..

Mi alzo da terra, chiudendo quel mobiletto che è stato svuotato di un passato macchiato di noi, torno nella mia stanza, il ragazzo nel mio letto ancora dorme, che ironia, non puoi sapere quanto ti somiglia... Inconsciamente ti cercherò per sempre... Ma non sarai più parte di me.

Guardo fuori dalla finestra, sorrido vedendo quell'unica stella nel cielo annerito dalle nuvole notturne, allora mi hai sentito davvero, prendo fra le mani le ceneri di noi, le getto al vento, lascio che arrivino a te silenziose come angeli dalle ali spezzate.

Buona fortuna mio dolce pugnale... Spero arrivi intatta la mia canzone per dirti Addio...

  
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