Blow
the
Candles out
Kurt era li,
seduto su quella maledettissima panchina del parco, senza sapere che
fare.
E la sua
indecisione non era se prendere la metro o il taxi per tornare a casa.
No, lui non sapeva che avrebbe fatto della sua vita.
Tutti i suoi progetti, i suoi sogni del futuro, erano legati a quella
figura
minuta che aveva lasciato il parco, poco fa.
E adesso? Che avrebbe fatto?
E, anche se
non lo credeva realmente possibile, desiderò tornare a Lima.
Nella città dove era sempre stato maltrattato, giudicato,
odiato e minacciato. Dove
aveva ricevuto milioni di granite, era stato buttato nei cassonetti, e
aveva
affrontato tutti i giorni quei trogloditi della squadra di Football.
Voleva tornare in quell’inferno, con Karofsky che lo
minacciava di morte, il
preside Figgins che ignorava le sue lamentele e lui che non dormiva
senza
sognare qualcuno che lo strangolava.
Perché li c’era Blaine. Tra le minacce di morte,
gli insegnanti menefreghisti e
il pregiudizio della gente, c’era il suo bellissimo Blaine.
Quello che lo aveva sempre difeso, aiutato e consigliato. Quello che lo
aveva
accompagnato a fronteggiare Dave, e ma soprattutto quello che gli aveva
proposto di andare nella sua scuola, solo per proteggerlo.
Non solo il
suo ragazzo. Il suo migliore amico.
Piegò
le
gambe, facendo aderire le cosce al petto, e le cinse con le braccia.
Le lacrime continuavano a scendere, senza che lui provasse a fermarle.
A che
sarebbe servito? Non ci sarebbe stato nessun Blaine a pregarlo di
smettere, perché
non sopportava di vederlo così.
E pensare a
quella canzone fu inevitabile. Così come fu inevitabile
canticchiarla, tra i
singhiozzi
The power lines went
out
And I am all alone
But I
don’t really care at all
Not answering my
phone
E si
meravigliò di quanto quelle parole fossero azzeccate alla
situazione, molto più
che alla prima volta che aveva duettato con il suo Blaine.
Era li, in quel parco buio, completamente solo. Dio solo sapeva quante
volte
Rahcel l’avesse chiamato, dopo che lui le aveva chiesto di
lasciarlo solo nel
parco.
In effetti doveva essere tardi, ma a Kurt non importava. Niente gli
importava
più.
All the games you
played
The promises you
made
Couldn’t
finish what you started
Only darkness still
remains
Blaine, dopo
aver canticchiato mentalmente la prima parte della canzone,
sussurrò il suo
pezzo, con le lacrime agli occhi.
Era li, seduto sul bordo di quella fontana, non molto distante dal
parco dove
aveva lasciato Kurt, e si sentiva a pezzi.
La canzone aveva ragione, però non su Kurt. Era rivolta a se
stesso.
Era lui che non aveva mantenuto le sue promesse.
Aveva detto che lo avrebbe difeso per sempre, ma non avrebbe potuto
farlo.
Aveva detto che lo avrebbe sorpreso, e forse l’aveva fatto.
Aveva detto che avrebbe cucinato i suoi biscotti, ma non sarebbe
rimasto per
poterlo fare.
Aveva promesso di baciarlo dove e quando l’avrebbe chiesto
lui, ma quando Kurt
gli aveva chiesto un bacio d’addio, glielo aveva negato.
Gli aveva detto che gli avrebbe fatto capire quanto fosse perfettamente
imperfetto per lui, ma non ci era riuscito.
Ma soprattutto
aveva promesso che lo avrebbe amato per sempre. E quella era
l’unica promessa
che manteneva ancora, ma Kurt non poteva saperlo.
Lost sight
Couldn’t
see
When it was you and
me
Blow the candles out
Looks like a solo
tonight
I’m
beginning to see the light
Blow the candles out
Looks like a solo
tonight
But I think
I’ll be alright
Been black and blue
before
Kurt prese
il suo regalo per Blaine dalla borsa. Non glielo aveva nemmeno dato.
mentre canticchiava il ritornello della canzone, si rigirò
la candela arancione
tra le mani. Aveva un piccolo papillon inciso sulla parte di davanti.
La candela era spenta, proprio come nella canzone, ma lui non riusciva
a vedere
la luce. Dove poteva esserci la luce in un posto senza Blaine?
Il riccio,
con le lacrime che minacciavano di scendere di nuovo, sentì
la solitudine
abbracciarlo come nessuno aveva mai fatto in vita sua.
Era solo, e non credeva che sarebbe andato tutto bene.
There’s no need
to
explain
I am not the jaded
kind
Playback’s
such a waste
Non
c’era
nulla da spiegare, si disse Kurt. Era ovvio quanto stesse male, che
milioni di
parole non sarebbero bastate a far capire quando avesse desiderato
inseguire il
ragazzo che amava, prenderlo tra le braccia, e non lasciarlo andare mai
più. Ma
non poteva farlo.
You’re invisible
Invisible to me
My wish is coming
true
Erase the memory of
your face
Lost sight
Couldn’t
see
When it was you and
me
Cantarono
insieme,
senza nemmeno saperlo. Erano così vicini, eppure non
riuscivano a vedersi.
L’uno legato all’altro, l’uno innamorato
dell’altro, l’uno che stava male per
l’altro.
Ed entrambi desiderarono di dimenticare tutto. Di cancellare il dolore
che li
opprimeva e essere finalmente liberi, e felici.
E forse ci riuscirono per un piccolo attimo, a dimenticare. Prima che
le
lacrime cadessero con più irruenza di prima.
Blow the candles out
Looks like a solo
tonight
I’m
beginning to see the light
Blow the candles out
Looks like a solo
tonight
But I think
I’ll be al right
Kurt accese
la candela con una scatola di fiammiferi che aveva nella borsa, senza
sapere il
perchè.
Semplicemente, mentre cantava quelle parole tra i singhiozzi, aveva
bisogno di
vedere la luce.
Blaine
guardò il suo riflesso nella fontana. Non si era mai visto
così distrutto in
vita sua. La solitudine non accennava a mollarlo, e forse non
l’avrebbe mai
fatto.
Ma forse un giorno, sarebbe andato tutto bene.
One day
You will wake up
With nothing but
your sorries
Cantò
Kurt,
ripensando con rabbia a tutte le parole che si erano detti. Alle
scuse che Blaine aveva proferito.
And someday
You will get back
Everything you gave
me
Blaine
distolse lo sguardo dalla superficie dell’acqua, e
pensò il piccolo anello di
carta di caramelle che teneva nella borsa. Ripensò alle
parole di Kurt al
parco, e forse canzone più azzeccata non ci poteva essere.
Blow the
candles out
Looks like a solo
tonight
I’m
beginning to see the light
Blow the candles out
(The candles out)
Looks like a solo
tonight (Solo tonight)
But I think
I’ll be al right
Blaine prese
l’anello che aveva preparato per settimane, con cura e amore.
ma Kurt aveva
ragione, tenerlo non aveva alcun senso.
Si alzò, senza mollare l’unico ricordo delle
persona che amava di più al mondo,
e chiamò Cooper, per farsi venire a prendere.
Quella sera non avrebbe avuto la testa nemmeno per prendere un autobus.
Kurt
guardò
la piccola fiamma bruciare tra le sue mani, l’unica cosa che
illuminava quell’angolo
del parco, immerso nell’oscurità della notte. Solo
qualche palo in lontananza
contribuiva all’illuminazione dei viali alberati.
Ormai era solo, e non vedeva la luce. forse non l’avrebbe mai
vista.
Ma che importava ormai?
Spense la
candela, lasciando quel piccolo spazio di parco al buio, proprio come
il suo
cuore.
Angolo
Klainer disperata
Allora eccomi
qui, disperata come non mai, con una voglia amtta di uccidere i RIB, e
l’angoscia
nel petto.
Si, faccio
parte delle Klainers che si sono disperate nel vedere le foto di Chris
e Darren
che giravano la… beh, ecco… LA scena. Non riesco
nemmeno a dirlo.
Ci sono rimasta malissimo, non lo nasconderò, e penso che la
malinconia della
storia lo faccia capire.
Quale canzone poteva essere più adatta, se non
“candles”?
beh, spero che chiunque abbia letto, abbia
‘apprezzato’ (per quanto si possa
apprezzare una storia come questa), e che mi faccia sapere che non sono
l’unica
ragazza “devastata” dalla notizia.
Vi lascio
miky