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Autore: HollyMaster    13/08/2012    1 recensioni
-Haymitch Abernathy…-
Sentire il mio nome pronunciato dalle sue labbra, quel giorno ricoperte da uno strato di rossetto color verde acceso, in un sussurro così flebile e dolce era sempre stato il mio sogno segreto. Quello che rinchiudi nel cassetto ma che prova a uscire con tutte le sue forze.
Volevo che lo dicesse, ma non in quel giorno, non in quel momento. Non durante l’estrazione per i 75° Hunger Games.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Haymitch Abernathy…-
Sentire il mio nome pronunciato dalle sue labbra, quel giorno ricoperte da uno strato di rossetto color verde acceso, in un sussurro così flebile e dolce era sempre stato il mio sogno segreto. Quello che rinchiudi nel cassetto ma che prova a uscire con tutte le sue forze.
Volevo che lo dicesse, ma non in quel giorno, non in quel momento. Non durante l’estrazione per i 75° Hunger Games.
Tutto il mio mondo mi era caduto addosso, non che fosse composto di qualcosa di più sostanzioso che di qualche bottiglia di bourbon, ma quel vetro tagliava più di quanto credessi.
Non appena anche la mente di lei riesce a collegare cosa significhi il mio nome scritto su quel fogliettino tra le sue mani il suo solito sorriso da “Felici Hunger Games” viene sostituito da una smorfia.
Il mio nome appena sussurrato dalle sue labbra significa che dovrò tornare nell’arena, affrontare nuovamente gli Hunger Games con la consapevolezza che tutto l’alcool che ho mandato giù in questi anni non mi lascerà sopravvivere contro i tributi che incontrerò. Questa volta sono sicuro di morire.
Mi lascerò morire.
Non permetterò che sia di nuovo la persona che amo a farlo per me. Lo scopo degli Hunger Games, per noi dei Distretti è morire, non vincere e vivere. Perché vivere significa tornare a casa e non avere nessuno, significa essere ricattati per sempre, non significa vivere.
Tanti anni prima la persona che amavo era stata uccisa e anche se questa volta avevo cercato di tenere tutto nascosto, di sotterrarlo con tutto l’alcool che avevo trovato, ero sicuro che non fosse bastato.
Snow sapeva sempre tutto, era un passo avanti agli altri, sempre. E se ancora non sapeva me lo sarei lasciato scappare. Magari nel sonno, durante una notte fredda in cui l’unica fonte di calore sarebbe stato un fuoco che non potevo permettermi il lusso di accendere, o forse avrei urlato il suo nome sperando che sarebbe venuta a salutarmi e riuscire a vedere l’ultima sua parrucca colorata prima che l’ultimo colpo di qualche altro tributo strappasse la vita dal mio corpo.
Perché la verità è che non posso permettere che Effie sia torturata per colpa mia, che sia uccisa per colpa mia.
In questi anni ho imparato a volerle bene, forse ho semplicemente bevuto troppo e mi sono abituato alla sua presenza fino a descriverla anche gradevole. Pensavo che gli “esseri” nati a Capitol City non potessero capire cosa si provava a perdere i propri tributi ma lei mi aveva dimostrato il contrario quando, dopo i suoi primi Hunger Games, l’avevo trovata in una fontana di lacrime. Il trucco era tutto colato, forse l’unica volta in cui ero riuscito a vederla senza.
Mi aveva dimostrato che teneva alla vita di Katniss e Peeta forse più di quanto ci tenessi io quando alla loro vittoria, davanti al grande televisore, aveva esultato cominciando a saltare su quei strani trampoli che portava ai piedi e chiamava “tacchi”. Urlava come se fosse una bambina gioiosa su una giostra.
Ora quel sorriso sembrava solo un vago ricordo perché sul suo volto leggevo solo sofferenza. Sulla sua pelle tirata alla perfezione dall’ultimo lifting era addirittura comparsa una piccola ruga.
Le sorrido. E’ l’unico mezzo che ho per farle capire che andrà tutto bene, almeno per lei.

Vorrei abbracciarla, stringere quel corpicino ricoperto da strati e strati di abiti tra le mie braccia, avvicinarmi al suo viso, talmente vicino che quando le avrei sussurrato che non le sarebbe successo niente, lei avrebbe potuto sentire l’odore di alcool nel mio alito.
Non potevo farlo o ogni possibilità di salvezza per lei si sarebbe sgretolata.
Stavo combattendo contro l’istinto di correre da lei e asciugare i suoi occhi, diventati ormai lucidi come due stelle che illuminavano quel viso così perfetto, quando sento la voce di Peeta.
Si stava offrendo volontario. Voleva stare con Katniss, assicurarsi che lei si salvasse. Stava salvando il suo amore, ma non sapeva che con il suo gesto, ne aveva salvati due.
Quattro persone che per un motivo o per un altro non potranno mai stare insieme. Quattro innamorati sventurati del 12.
Vedo un sorriso apparire sulle labbra della donna che era stata nei miei pensieri fino a quel momento. Un sorriso di sollievo, uno di quelli che ti da la speranza di credere in un futuro migliore.

Infondo, lei non era del 12.                            

Angolo autrice.
Allora…Prima di tutto dedico questa FanFiction a Forelsket e spero che le piaccia <3
Le Hayffie ti piacciono tanto e spero che questa sia all’altezza. Mi hai aiutato in ogni cosa che ti ho chiesto e questo è l’unico modo di ripagare che ho trovato. Anzi scusami per tutto il tempo che ci ho messo.
Passando alla FF invece, so che la coppia non è delle più normali e che molti la criticheranno ma a me non mi smuove nessuno. Loro due li adoro, c’è poco da fare u.u
Il titolo lascia molto a desiderare, ma non sono brava con i titoli…
Il finale non so se si capisce bene…Dicendo che lei non è del 12 intendevo dire che non sono innamorati sventurati e che quindi per loro c’è una possibilità. Spero che si capisse…
Che altro dire? Spero che vi sia piaciuta e che recensirete in tanti :D

   
 
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