Notte di San Lorenzo, un anno dopo la fine della guerra, Distretto 12
 
 
 
Lo sguardo rapito di Katniss si ferma ad osservare il cielo scuro, ricoperto da miriadi di puntini luminosi. Sembra assente, immerso in ricordi che il tempo inizia a sbiadire; la musica che anima la tradizionale festa del Distretto 12 della notte di San Lorenzo la riporta a quel giorno speciale, che era solita trascorrere sempre nella stessa maniera, ogni anno.
“Vado a prendere qualcosa da bere” sussurra a Peeta, impegnato in una conversazione con Delly, e si allontana furtivamente da tutto quel rumore.
Attraversa il Prato, illuminato dalle luci della festa, e si reca nel luogo dove, solo un anno prima, sorgeva una recinzione raramente elettrificata. Respira profondamente, con la sensazione di avvicinarsi ad un luogo sacro, un tempio di ricordi lontani ormai anni luce; ricordare a volte le fa male, le toglie il respiro, tormenta i suoi sogni; ma non questa notte. Oggi ne sente il bisogno, una necessità profonda che guida ogni suo passo nel bosco buio, in quella radura vicino al masso dove soleva incontrarsi con il suo migliore amico.
Sfiora la superficie ruvida del loro punto di ritrovo con la punta della dita, delicatamente, e alza gli occhi al cielo. Non ci sono nuvole, e questo le permette di scrutarne minuziosamente ogni angolo, alla ricerca di una scia luminosa.
Dopo qualche istante un bagliore dorato attraversa il cielo, fulmineo, talmente rapido da darle la sensazione di essersi immaginata tutto. L’emozione è sempre la stessa, e questa volta Katniss sente di dover affidare a quella stella un desiderio importante, nella speranza che, nel suo lungo viaggio, riesca ad portare a termine l’arduo compito.
Così socchiude gli occhi e recita il suo desiderio, solennemente, mentre sente un fruscio alle sue spalle.
“Peeta, ma quando imparerai a muoverti più silenziosamente?” dice voltandosi, non sapendo bene se ridere o esasperarsi.
“Non è più necessario, Katniss” risponde lui sorridendo. “Hai finito?” continua dolcemente, come se conoscesse il motivo che l’aveva condotta lì.
Lei getta un ultimo sguardo speranzoso al cielo prima di annuire, raggiungendolo per tornare alla festa insieme a lui.
 
 
 
 
 

Notte di San Lorenzo, un anno dopo la fine della guerra, Distretto 2
 
 
 

“Hawthorne, ma che accidenti stiamo aspettando quassù?” chiede stizzita Johanna, osservando stranita il cielo annuvolato sopra la sua testa.
“Jo, ma che razza di tradizioni avete nel Distretto 7? Non sai che oggi è San Lorenzo? Nel mio Distretto ogni anno c’è una festa bellissima per l’occasione, la “Festa delle stelle”…” la voce del ragazzo sfuma, lontana.
“Non pensavo che foste così romantici, nel 12” replica sarcastica Johanna “e, comunque, ancora non mi hai spiegato che cosa ci facciamo in cima a questo posto desolato con questo tempo orribile!”.
Un vento freddo sferza i volti arrossati dei due giovani, e le nuvole ricoprono il cielo scuro, lasciandone visibili solo piccoli squarci. Gale e Johanna si trovano in cima ad un vecchio palazzo di periferia, distesi su una coperta, mentre lui scruta il cielo pensieroso.
“Le stelle cadenti sono meteore che, entrando nell’atmosfera terrestre, prendono fuoco” spiega con aria saccente “in questo periodo sono più frequenti, possiamo vederle come scie luminose che attraversano la volta celeste. Non sapevi che, per ogni stella cadente, si può esprimere un desiderio?” continua in tono canzonatorio.
“Peccato, cervellone, che nel cielo non ci sia traccia di queste meteoriti. Credo proprio che i tuoi desideri dovranno aspettare un altro anno” replica Johanna ridendo beffarda.
“Non è detto, Jo. A me ne basta una, quest’anno”. La voce di Gale è ridotta a un sussurro impercettibile.
“Chissà perché, ma penso di avere una vaga idea di cosa riguardi” borbotta Johanna infastidita.
Ma Gale non la sta più ascoltando; il suo sguardo cerca scrupoloso tra le nuvole del cielo, in trepidante attesa di un bagliore luminoso che lo sorprenda come tutti gli anni. Dopo qualche minuto sente la testa di Johanna contro la sua spalla, addormentata profondamente; nonostante il sonno minacci di sorprendere anche lui, continua ostinatamente a scrutare il cielo, gli occhi grigi che guizzano da un punto all’altro di quel mare blu.
Poi, all’improvviso, una scia rischiara il cielo buio per un istante, prima di scomparire all’orizzonte. Gale si affretta a chiudere gli occhi, recitando il desiderio più prezioso che custodisce il suo cuore; quando li riapre, la stella è già scomparsa da tempo, portando con sé, spera, il suo messaggio nascosto fino al luogo in cui il desiderio potrà realizzarsi.
 
 

 
 
 
  
Angolo dell’ “autrice”
Le stelle mi rendono romantica *_* Inoltre, mi sento incapace di pensare ad altri personaggi, per il momento. Ieri stavo guardando le stelle cadenti (le poche che il tempo mi ha permesso di vedere, in realtà -.-) con delle amiche, in una specie di boschetto, e mi sono messa a pensare a Katniss e Gale.
Un giorno mi passerà (spero). Grazie mille a chi leggerà e a chi commenterà, e che possiate vedere tante stelle cadenti :)
Sheireen_Black 22