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Autore: F e d e    14/08/2012    4 recensioni
Haymitch è convinto, dopo tutti questi anni, che nessun spettatore abbia mai puntato sui tributi del Distretto 12. Ma si sbaglia ed Effie gli rivelerà perchè.
“Voglio puntare tutto su Haymitch Abernathy, Distretto 12” dice Effie convinta arrivata davanti al banco scommesse di Capitol City.
“Ragazzina, stai dicendo sul serio?” dice ridendo l’uomo dietro il bancone.

{Effie/Haymitch}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia nel fandom, nata nella mia mente per caso.
E’ giusto un qualcosa su Effie e Haymitch e spero vi piaccia. :)
Non dico altro, vi lascio alla storia e spero vi piaccia!
Fatemi sapere! :)
Fede
 
 

La scommessa di Effie Trinket

 
 
Effie Trinket è una ragazzina di quindici anni di Capitol City.
Haymitch Abernathy è un ragazzo di sedici anni del Distretto 12.
Due mondi diversi destinati a incontrarsi.
 
“Che i cinquantesimi Hunger Games abbiano inizio!” esclama una voce proveniente dallo schermo.
Effie Trinket e la sua famiglia sono riuniti in piazza dove lo schermo gigante mostra loro l’inizio degli Hunger Games. Quest’anno, le persone accorse a godersi lo spettacolo sono molte ed Effie è incuriosita da tutte quelle persone che commentano i tributi e che scommettono su di loro. La maggior parte punta tutto sui soliti Favoriti dei Distretti più ricchi, come al solito. Ma Effie, seguendo per tutti quei giorni le interviste di Caesar era rimasta colpita non dai soliti ma da un ragazzo in particolare, un certo Haymitch, del 12.
Ovviamente, non aveva detto niente ai suoi genitori sulla propria preferenza perché era sicura che si sarebbero arrabbiati molto, la loro unica, perfetta figlia che faceva apprezzamenti su un poveraccio del Distretto 12? Inconcepibile.
Così per i primi giorni rimase in piazza a godersi lo spettacolo e osservando meglio ciò che faceva il ragazzo del 12. Aveva una bravura innata con il coltello e nella sopravvivenza, tanto che il primo giorno, al contrario di altri tributi che iniziarono una vera carneficina ammazzandosi tra di loro, lui pensò solo a cercare un posto dove prendere dell’acqua.
Era intelligente e più furbo di molti. Effie aveva deciso. Avrebbe puntato tutto su di lui.
 
 
“Che i cinquantesimi Hunger Games abbiano inizio!” esclama una voce proveniente dalla vecchia televisione.
La madre e i fratellini di Haymitch guardano angosciati lo schermo, le immagini vanno a scatti e la frequenza va e viene. Potrebbero andare in piazza, gli uomini di Capitol City hanno allestito uno schermo, dove tutti possono riunirsi, ma la madre del ragazzo del 12 non ce la fa proprio a sopportare tutti quegli sguardi di pietà verso i suoi confronti. Preferisce restare con i suoi figli. O almeno, una parte.
Lo schermo, in quel momento mostra un bravissimo Haymitch che si salva da un’imboscata dai ragazzi dei Distretti 1 e 2 e schivando i loro colpi, punta nella schiena di ognuno un coltello. Quattro colpi di cannone. I Favoriti sono morti.
“Haymitch è proprio bravo” dice il figlio più piccolo “Da grande voglio diventare proprio come lui!”
La madre si gira verso il figlio “Non dirlo neanche per scherzo, tu non avrai questa vita. Non parteciperai mai agli Hunger Games.”
“Secondo me ha ragione, invece!” interviene l’altro fratello “Haymitch ha ucciso i più bravi. Se va avanti di questo passo, potrebbe addirittura vincere!”
Tutti i presenti nella cucina lo guardarono.
“Tu dici?” dice in un sussurro la madre.
“Se fossi uno di Capitol City punterei tutto su di lui. Sarei uno sciocco, dopo quello che ho visto, a non farlo.”
“Figurati, chi vuoi che punti qualcosa sul povero ragazzo del 12?” dice tristemente la madre appoggiando la testa sulla mano.
 
 
“Voglio puntare tutto su Haymitch Abernathy, Distretto 12” dice Effie convinta arrivata davanti al banco scommesse di Capitol City.
“Ragazzina, stai dicendo sul serio?” dice ridendo l’uomo dietro il bancone.
“Ti sembra che stia scherzando?” ribatte la ragazzina.
L’uomo la guarda un po’ sospettoso, poi sempre con il sorriso beffardo sulle labbra le dice “In ogni caso non potresti, sei troppo piccola.”
“Ah, no? Vuoi che ti ricorda da che famiglia provengo? Il cognome Trinket le dice qualcosa?” dice Effie assumendo il controllo di quella situazione. Fortunatamente, la sua famiglia copriva un ruolo importante nella società, infatti, l’uomo in un batter d’occhio cambia atteggiamento e fa tutto quello che Effie gli dice di fare.
La sua scommessa è fatta. Adesso, deve solo aspettare che Haymitch vinca.
 
 
“Signore e signori, il vincitore dei cinquantesimi Hunger Games! Haymitch Abernathy del Distretto 12!”
Al Distretto c’è una grande festa. La madre e i fratelli di Haymitch piangono di gioia e si abbracciano e tutti gli abitanti incominciano a congratularsi con loro.
Il primo vincitore del Distretto 12!
La gioia è immensa e tutti, per un attimo, scordano il difficile presente.
 
La delusione e lo stupore non potrebbe essere più grande per Capitol City.
Era la prima volta che il Distretto 12 aveva un vincitore e nessuno poteva certo immaginarsi una fine così, improbabile.
Gli uomini con le loro famiglie incominciano a lasciare la piazza e recarsi nelle loro abitazioni. Sono tristi e delusi.
Tutti, tranne una ragazzina di nome Effie Trinket.
 
 
 
                                                                       *
 
                                                          
 
Effie stava facendo colazione nella lussuosa sala da pranzo quando Haymitch interrompe il silenzio creatosi. Preferiva stesse in silenzio, anche perché quando iniziava a parlare era perché era ubriaco e di conseguenza finiva sempre col dire stupidaggini.
“Pensi che qualcuno punterà su di loro?”
Sembrava addirittura serio, cosa che sorprese l’accompagnatrice di Katniss e Peeta.
“Ma che sciocchezze Haymitch!” squittisce lei con la sua vocina. “Ovvio che lo faranno, come resistere agli sfortunati amanti del Distretto 12!”
Haymitch ignora la risposta e torna al suo bicchiere di brandy. Tocca di nuovo ad Effie a rompere il silenzio. “Come mai questa domanda?”
“Per tutto questo tempo che ho fatto il mentore nessuno ha mai puntato sul 12 e per quanto ne so, anche prima.” Dice secco lui.
“Be’, sappi che su questo punto ti sbagli.”
Haymitch le volge uno sguardo interrogativo “Come scusa?”
“Ho detto che ti sbagli” ripete Effie “C’è stata una puntata una volta su un ragazzo del 12.”
“Ah sì?” dice l’uomo senza scomporsi “E si può sapere come fai a saperlo?”
“Perché fui io a puntare tutto su Haymitch Abernathy nei cinquantesimi Hunger Games.” Dice Effie con un sorrisino. Evidentemente Haymitch non si aspettava quella risposta perché sputò tutto il brandy che aveva bevuto, provocando un’occhiataccia da parte di Effie. Le buone maniere erano sacre per lei e non comprendevano certo sputare sulla tavola quello che si era bevuto.
“Stai scherzando?” dice Haymitch “E perché l’avresti fatto?”
“Diciamo che… mi eri simpatico, ecco tutto.” Dice la donna senza guardarlo negli occhi e provando un improvviso interesse nel cibo che aveva nel piatto.
“Non me la racconti giusta, Effie.” Dice Haymitch sporgendosi dal tavolo e avvicinandosi a lei “Non è che per caso avevi una cotta per l’affascinante ragazzo del 12?”
“Andiamo Haymitch! Che assurdità!” squilla lei alzandosi di fretta dal tavolo provocando delle grosse risate da parte dell’uomo.
“E smettila di ridere! Siamo già in ritardo, abbiamo un programma da rispettare sai?” incomincia a squittire ad alta voce, raggiungendo la porta a grandi passi.
“Effie.” La chiamò Haymitch. La donna si girò. “Mi ha fatto piacere essere venuto a saperlo. Grazie, per quello che vale.”
Dopotutto, era davvero riconoscente.
“Sicuro che non sta parlando il sobrio che è in te?” dice Effie uscendo dalla porta.
Haymitch continua a ridere dalla sala da pranzo, mentre la donna si dirige verso la camera di Katniss per svegliarla. Le parole del mentore le risuonano in testa. E’ convinta che sotto quello strato di trucco lei sia ar
rossita.
  
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