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Autore: estisaurus    14/08/2012    2 recensioni
raccolta di momenti faberry, a partire dal primo anno di elementari fino all'ultimo di liceo.
"tornata a casa, Quinn capì che la felicità era 'gelato alla vaniglia e Rachel Berry"
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Quinn/Rachel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 The Meaning of 'Happiness'


“Quinn, non ho tempo da perdere, su. Entra in quella classe e smettila di frignare!”

 

“N..no mamma, p..per favore!”

“Quinn Lucy Fabray, entra subito in quell'aula! Non voglio ripeterlo più” Judy Fabray spalancò gli occhi azzurri e fissò minacciosamente la bambina, che abbassò lo sguardo e si diresse davanti alla porta color nocciola a pochi passi da lei. Si girò a guardare la madre, sperando di vederla cambiare idea in un lampo di pazzia, ma niente. La signora Fabray le fece segno di aprire la porta, e Quinn entrò nell'aula.

Appena ebbe varcato la soglia, la bambina dai lunghi boccoli biondi si ritrovò con decine di occhietti vispi puntati su di lei. Si guardò intorno, riconoscendo Santana e Brittany, le figlie dei migliori amici di suo padre. Le bambine, sedute ad un tavolo color prugna in fondo alla classe, la salutarono mostrando i dentini da latte, e le fecero segno di avvicinarsi.

“Buongiorno, tesoro. Come ti chiami?” La signorina Smith, l'insegnante che li avrebbe accompagnati in quei cinque anni di elementari, si avvicinò a Quinn, chinandosi fino a raggiungere la sua altezza. La bambina si guardò intorno, come a cercare suggerimenti, e vide alcuni bambini indicarla e ridere di nascosto.

“I..Io mi chiamo Q..Quinn. Q..Quinn Fabray” dopo aver sentito quelle parole, tutti gli alunni iniziarono a ridere fragorosamente, per poi venire azzittiti da un cenno sicuro della maestra.

“Silenzio, bambini. Benvenuta al tuo primo anno d'elementari, Quinn!”

La piccola sforzò un sorriso e corse verso la prima sedia a sua disposizione, proprio ad un tavolo in prima fila. Avrebbe voluto andare vicino alle sue amiche, Santana e Brittany, ma dopo aver sentito le risate dei compagni aveva sentito le gambe molli e aveva deciso di sedersi il più presto possibile. Perché l'avevano trattata così? Non era colpa sua se non riusciva a parlare bene come gli altri bambini della sua età. Quinn si prese uno dei boccoli biondi e iniziò ad arricciarlo freneticamente, come faceva nei momenti di crisi.

La maestra iniziò a leggere un capitolo di Dr Seuss, ma la piccola non ne ascoltò neanche una parola. Aveva notato infatti che al suo fianco sedeva una bambina minuta e dai lunghi capelli castani. La guardò con la coda dell'occhio, e notò che manteneva la schiena dritta e lo sguardo alto, un po' come faceva sua sorella Franny, di dieci anni.

“Rachel, quante uova ha detto di aver mangiato il Dr Seuss?” La domanda della maestra riporto Quinn alla realtà.

“Due, signorina Smith” Una vocina flebile ma decisa uscì dalle labbra della brunetta seduta accanto a lei, che sorrise soddisfatta.

La campanella dell'intervallo spezzò la lezione,e gli alunni si alzarono entusiasti. Quinn si voltò timidamente verso la bambina, che le mostrò un enorme sorriso.

“Ciao, io sono Rachel”

“Q..Quinn”

“Bello il tuo vestito” Rachel indicò l'abitino color pesca della bambina. Quinn arrossì lievemente al complimento. “A casa ne ho uno uguale, però blu. Domani se vuoi lo metto, così ci vestiamo uguali” la brunetta sorrise di nuovo, facendo sorridere di rimando l'amichetta.

Dopo qualche secondo di silenzio, Rachel riprese il discorso.

“Tu non parli molto, non è vero? Beh non fa niente, ci sono io che parlo per tutte e due!” la bambina scoppiò in una risata che suonò dolcissima alle orecchie di Quinn.

“O..oggi pomeriggio la m..mia mamma m..mi p..porta a p..prendere il g..gelato. V..vuoi venire?” le labbra candide della biondina si schiusero rivelando un sorriso timido, che fece ridere nuovamente Rachel.

“Va bene, però io prendo la cialda doppia”

 

 

Quinn passò ripetutamente la lingua sul gelato. Se c'era una cosa a cui non poteva resistere, quella era la vaniglia. Rachel, seduta vicino a lei, leccava freneticamente il suo cono al cioccolato e pistacchio, quasi avesse paura di vederlo prendere il volo da un momento all'altro.

Dopo qualche minuto, Finn Hudson e Noah Puckerman passarono davanti alla panchina dove erano sedute le bambine.

“Guarda chi c'è! Q..Quinn F..Fabray!” il bambino dalla pelle olivastra e i riccioli ribelli diede una gomitata all'amichetto, il quale scoppiò a ridere.

“Già. Ehy Q..Quinn, ma i tuoi genitori ti hanno insegnato a P..Parlare?”

“Piantatela, voi due” Rachel si alzò di scatto, mettendosi difronte ai due bambini. Arrivava appena alla spalla di Finn, ma non le importava. Il suo ego era assai più grande di loro.

“Fatevi gli affari vostri, e lasciate stare la mia amica! Siete solo due bambocci”

“Levati di torno, Berry” Noah spinse la brunetta, facendole perdere l'equilibrio per qualche secondo. Rachel arricciò il naso e socchiuse gli occhi, scrutando i suoi nemici.

“No, levati TU di torno, Puckerman!” La bambina spinse violentemente il compagno, che cadde dritto in un cespuglio, causando l'ilarità delle due amichette.

“Andiamocene Finn, non voglio farmi vedere con queste due frignone” Il ricciolino si alzò e prese per il gomito l'amico.

Quando si furono allontanati, Rachel tornò accanto a Quinn.

“Non ascoltarli, Q. Sono due cretini” La brunetta riprese a leccare il gelato che aveva lasciato in custodia alla bambina.

“G.. Grazie R..Rach”

“Non mi devi ringraziare, era da tanto che volevo fargliela pagare a quel babbeo di Puckerman!” Le due risero, e Rachel prese la mano della biondina al suo fianco.

“Sai, non mi importa se non parli molto bene. A me piaci anche così

 

Tornata a casa, Quinn capì che la felicità era 'gelato alla vaniglia e Rachel Berry'

  
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