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Autore: KuromiAkira    14/08/2012    1 recensioni
Lituania a volte odiava l'effetto che gli faceva Polonia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Titolo: Pazzia
- Personaggi: Lituania (Toris Lorinaitis), Polonia (Feliks Lukasiewicz)
- Genere: sentimentale
- Rating: giallo
- Avvertimenti: one-shot
- Conteggio Parole: 568
- Note: Non riesco a non scrivere su di loro. Anche se temo di averla scritta male, o comunque non mi soddisfa del tutto, temo sia un po' confusa.
Comunque nulla, volevo scrivere qualcosa che contenesse la frase 'trascina anche me nella tua pazzia' XD





Lituania a volte odiava l'effetto che gli faceva Polonia. Essendosi sempre reputato insicuro e debole forse era un bene che al suo fianco ci fosse una persona aperta e allegra, capace di spronarlo e di convincerlo fare le cose più impensabili e insensate. Nonostante i mezzi infarti presi nel corso della sua vita a causa del polacco, Toris era felice di stargli accanto.
Eppure, spesso, pensava che Feliks fosse troppo per lui. Troppo forte, troppo sicuro, troppo bello, troppo sciocco, troppo diverso da lui. C'erano momenti, giorni o periodi interi in cui Lituania si sentiva a disagio, ad averlo vicino. E, per quanto fosse ragionevole pensare che fosse la Nazione slava il problema, in realtà il lituano considerava se stesso l'elemento sbagliato tra i due.
Odiava essere così rigido, introverso e impaurito. Per questo, a volte, odiava l'effetto che gli faceva Polonia.
In quel momento, ad esempio.
Perché quando Feliks si era avvicinato a lui, ancheggiando sensualmente e si era seduto sulla scrivania, l'aveva afferrato per la cravatta e tirato verso di sé costringendolo ad alzarsi dalla sedia e ad avvicinarsi tanto da permettergli di sentire il suo respiro sulla pelle, quando aveva sorriso maliziosamente guardandolo con occhi divertiti e con chiare intenzioni nella testa, e infine ridacchiò... la mente di Toris, semplicemente, si era spenta.
Non riusciva a pensare o a dire più nulla, lasciava che il polacco agisse indisturbato su di lui, carezzandogli il petto, strusciandoglisi addosso, abbracciandolo.
Lo stava stuzzicando e Toris sapeva che non era il caso. Non in quel momento, quando era pieno di lavoro. Non potevano, era imbarazzato, non se la sentiva, come sempre, come ogni volta che doveva e non aveva agito.
E, come per ogni altra cosa, anche questa volta toccava a Polonia prendere l'iniziativa.
Ma, anche se voleva allontanarlo e dirgli di smetterla, Lituania non ci riusciva. Non riusciva ad articolare alcun pensiero, alcuna frase compiuta.
Feliks era lì, praticamente su di lui, sfrontato, incosciente, bellissimo e troppo, troppo sensuale e Lituania cercava disperatamente di resistergli pur sapendo che non ci sarebbe riuscito: non ci riusciva mai, in fondo.
Polonia rideva divertito, consapevole del conflitto interiore che aveva scatenato. Lo sentiva, lo percepiva dai respiri del compagno, dalle sue mani tremanti che cercavano senza successo di non toccarlo e dallo sguardo sfuggente.
- Liet, - mormorò allora, reprimendo altre risa e avvicinando il volto a quello del lituano, - dai... -
- Po.. non...- riuscì solo a rispondere Toris, arrossendo ancora di più al solo sentire la voce del polacco.
- Non trattenerti, è inutile - sussurrò il compagno, avvicinandosi tanto da far scontrare i loro bacini l'uno contro l'altro.
Lituania sussultò.- Mi stai facendo impazzire! - disse, in tono frustrato e supplichevole.
Feliks si mise nuovamente a ridere, si strinse ancor più stretto a lui e gli diede un bacio a stampo sulle labbra. - Vendicati, allora! - propose, ghignando. - Dai, trascina anche me nella tua pazzia - aggiunse poi, prima strusciandosi nuovamente e carezzandogli una guancia con la mano, poi allontanandolo improvvisamente da sé con una leggera spinta.
La testa di Toris continuava ad essere spenta e a non permettergli di pronunciare alcuna risposta, lui stesso continuava ad essere timido, insicuro e terribilmente imbarazzato ma quando il lituano si avvicinò di scatto e baciò Polonia con talmente tanta foga da farlo quasi cadere dalla scrivania, entrambi seppero che il suo cuore aveva accettato quella proposta oscena.
  
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