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Autore: Vitzi    15/08/2012    6 recensioni
Parto dicendo che questa è la mia prima ff perciò siate clementi ^.^'
Ho deciso di provare a fare qualcosa di nuovo: scrivere una storia d'amore mai vista in Dragon Ball. Cosa succederebbe se Erasa, l'amica tutto pepe amica di Videl si innamorasse del cyborg spietato e temibile, quale C-17?
L'amore tra i due sboccierà tranquillo o ci saranno complicazioni? L'arrivo di Majin Bu cambierà le cose e per i due, la vita si farà difficile. Se vi ho incuriositi almeno un po' fate un salto qui dentro :D
(Ci saranno anche parti divertenti)
Sono accettate recensioni, sia critiche sia non.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erasa4 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo IV
‘L’amore, e la tosse, non possono essere nascosti.’ George Herbert

Sarebbe bastato davvero un attimo? Qualche secondo di più e sarebbe piombata a terra sfracellandosi. Tremo al solo pensiero delle sue belle gambe coperte di sangue. Cosa?? Ma che diamine mi prende?? Tremo al solo pensiero delle sue belle gambe sfracellate?? Io? C-17, il cyborg senza cuo...
«Uh...»sospira la ragazza in braccio a me.
La guardo e non posso fare a meno di sorridere, i capelli biondi corti sono scompigliati e sudati, il viso è cosparso di piccole goccioline, gli occhi sono chiusi e le enormi ciglia nere sembrano... morbide. Devo smetterla di guardarla in questo modo. C-18 mi ha espressamente vietato di... anche solo vederla di nuov...
«Ah... la... la schiena...» borbotta ancora cercando di muoversi.
Purtroppo quel terribile sorriso continua a infiammarmi il volto. La vedo aprire gli occhi lentamente... quando le sue iridi mi fissano, rimango colpito dai suoi occhi blu. Ogni volta che li vedo sono più splendenti...
La reazione non è quella che mi aspettavo. Mi aspettavo, infatti, di vederla scendere di corsa e gridare come una gallina isterica, ma invece continua a fissarmi e ricambia il sorriso. Poi un lieve color porpora le dipinge le guance con pennellate uniformi.
«..grazie...» sospira dopo aver preso fiato.
Sento il suo cuore aumentare i battiti, mi viene voglia di stringerla a me, toccare le sue labbra che sembrano così carnose... i suoi seni sodi... le sue cosce seducenti...
Senza accorgemene la faccio scendere velocemente.
Noto il disappunto nei suoi occhi limpidi. Continua a fissarmi anche quando mi allontano, sento il suo sguardo. Sono ormai a diversi metri da lei, quando mi fermo. Che stai facendo? cerco di darmi una risposta e la parte razionale di me la trova subito Me ne vado, è la cosa più giusta. Annuisco a me stesso, ma non posso fare a meno di voltarmi, e la vedo, perfetta, con un viso tra lo spaventato e il deluso, la bocca dolcemente socchiusa, gli occhi iniziano a diventare un vero e proprio oceano riempendosi di acqua, le mani, vicino al viso, ferite e piene di tagli. Mi volto e mi allontano ancora di più. Non posso.

***

Sento le lacrime scendere inesorabilmente. Non capisco il perché. Non ho mai pianto per un ragazzo, eppure molti mi hanno spezzato il cuore. Però... il suo sguardo... quello è bastato per trafiggermi nel profondo. È come se mi avesse pestato il cuore con un piede. Mi ha salvata, è ovvio. Se non fosse stato per lui sarei morta, ma allora perché adesso se ne sta andando velocemente? Sono così orribilmente schifosa? Scoppio a piangere ancora più forte. Forse stavolta... stavolta credevo che sarebbe stato diverso. Da come si era comportato, credevo che... che mi amasse... amore... una parola così grossa per una sedicenne. Forse dovrei smetterla di guardare troppi film... ma perché mi ha spezzato il cuore così? Forse sono tragica. Non mi interessa, mi sento male, credevo mi amasse e mi sono illusa di qualche sguardo. E allora perché mi guardava in quel modo, in quel modo in cui nessun ragazzo mi ha mai guardato, quel modo... come se fosse appunto innamorato? Le lacrime smettono di scendere per tristezza, ma continuano quelle della rabbia. Ora sono terribilmente delusa e arrabbiata con lui e con me stessa. Perché non l'ho fermato? E perché lui mi ha illusa? È solo uno stronzo come tutti gli altri.
«Era! Ti ho cercata dappertutto!» mi grida Videl alle mie spalle.
Quando mi volto, mi fiondo subito fra le sue braccia e piango. Al momento voglio solo piangere. Sento che non siamo sole, probabilmente tutti gli invitati si stanno spostando in giardino. Non mi interessa, al momento voglio solo piangere.
«Su, su... non so cosa sia successo per ridurti così ma sono sicura che tutto si sistemerà!»
«Voglio... » cerco di frenare i singhiozzi che mi impediscono di proferire parola «Voglio solo andarmene lontano da queste persone.»
Sento Videl allentare l'abbraccio e mi distacco un po' per vedere il suo volto. Non vedo solo il suo, tutti gli invitati ci guardano, Bulma ha gli occhi lucidi e mi guarda con compassione, come se capisse... come se avesse passato la stessa situazione. Notando il mio sguardo si avvicina, e allora sono io ad allontarmi di corsa verso l'uscita.
Le lacrime non si fermano, colpisco qualcuno quando passo, ma nessuno tenta di fermarmi, tra tutti i volti ricordo quello della bionda, i suoi occhi confusi lanciavano lampi di sfida. Una sfida che avrei accolto molto presto.

***
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Devo dimenticarla. penso mentre tiro l'ennesimo pugno al muro.
«Hai già distrutto tre muri di casa, pensi di continuare ancora? Così sarò costretta a ospitarti da me.» sbotta mia sorella entrando.
Non sono in vena di chiacchere. La colpisco con un'onda energetica, che lei, però, schiva immediatamente.
«Non sono qui per lei.» dice mettendo in chiaro le cose fin da subito.
Sbuffo, poteva inventarne una migliore. Tuttavia prendo l'asciugamano e mi asciugo il petto, bagnato di sudore. Quando mi siedo a bere una pepsi le chiedo se ne vuole un po'.
«Fratello vivi in una topaia! Come puoi... fa lo stesso... sono qui per chiederti di partecipare al prossimo torneo Tenchaichi.» dice lei sedendosi su uno scatolone di fronte a me.
Per sbaglio, o forse no, le sputo il contenuto della bibita in faccia. Lei lo schiva irritata, poi continua«Smettila! Se vincessi quei soldi, forse potresti costruirti una casa decente!»
«Questa non va bene?»chiedo irritato.
Lei guarda il cielo e si colpisce i fianchi con le mani «Diciassette! Hai un letto e un frigorifero, due muri intatti e gli altri distrutti. Un tetto che sta in piedi per miracolo!»
Ho finito la pepsi. Apro il frigo e prendo una birra aprendola con i denti.
«Ma mi stai ascoltando?» strilla lei «Partecipa al torneo e la dimenticherai.»
Quello era un colpo basso. La guardai per la prima volta, i miei occhi erano minacciosi, ma la sua risposta fu l'indifferenza.
«L'ho già dimenticata.»dico serio.
Lei si avvicina e quando il suo viso è a una spanna dal mio comprendo cosa vuole fare, tento di allontarmi, ma ormai le sue labbra hanno già baciato la mia guancia.
Scatto via, contro il muro «Che stai facendo?» urlo.
Diciotto si volta e se ne va, impassibile.
La seguo e la precedo davanti alla porta«Perché l'hai fatto?»
Mia sorella mia guarda la guancia«Tu non l'hai ancora dimenticata, e non lo farai mai se non ti concentrerai su qualcos'altro. Il torneo è un ottimo svago. Io ti ho avvertito.»
Così dicendo, sparisce dalla mia vista.

***

Continuo a rigirarmi nel letto. È ovvio che io non riesca a dormire. Sono a casa di Videl, ormai sto da lei da due giorni e non esco dalla sua camera. Suo padre non se ne interessa molto, anzi, spesso lo becco a spiarmi. Ma non credo che quello che vede lo renda soddisfatto, si perché, io, Erasa, salto la scuola a piangere per un ragazzo. O meglio, questo è quello che voglio far credere a tutti. Ho due obbiettivi, e voglio portarli a termine entrambi. Sono legati fra di loro, ovviamente. Solo che mi devo sbrigare, il torneo è domani. Sono le sei del mattino, Videl è appena uscita con una chiamata urgente. Suo padre le ha detto che è ad allenarsi, ho sempre stimato Mr Satan, anche se ora dubito di lui, dopo averlo conosciuto meglio. Ma, si sa, l'apparenza inganna.
Mi alzo e vado a fare colazione, passo il resto della mattinata a guardare la televisione e a girare per l'enorme villa. Lascio messaggi a casa, ma sono sicura che nessuno si preoccupi della mia assenza. Verso mezzogiorno mi trovo il cellulare fra le mani, e mi viene un'idea. Malsana forse?
Inizio a digitare sullo schermo il messaggio e spero che la mia amica abbocchi 'Videl passo da casa un attimo, sarò di ritorno per le quattro. Nel frattempo potresti inviatare Gohan, non voglio che mi scappi, ho bisogno di ripetizioni!'
Sorrido soddisfatta dopo aver inviato il messaggio, poi, dopo due ore, prendo la giacca ed esco in giardino.
Ed eccoli arrivare sulla navicella di Videl. Gohan scende per primo e si fa accompagnare alla porta. Mi stupisco della velocità con cui si muovono i due e del fatto che per Gohan non sembra la prima volta nella villa. Mi avvicino soddisfatta alla porta sul retro ed entro, facendo il minimo rumore. Guardo i due entrare. Mi aspettavo che non appena Gohan chiudesse la porta alle sue spalle, Videl si sarebbe buttata su di lui e avrebbero iniziato a spogliarsi e così sarei entrata in scena io, dicendo che li avevo fotografati e che ormai dovevano dirmi la verità. Troppissimi film Erasa, davvero troppi. Gohan chiude la porta e Videl lo conduce nello studio, per poi dire «Erasa arriva fra due orette, nel frattempo ti va di allenarci?»
Rimango sorpresa, non sapevo che Gohan sapesse combattere, per un attimo credo di aver perso l'occasione di immortalarli.
Sbuffo e Gohan volta rapido la testa verso il punto in cui sono nascosta.
«Sei sicura che siamo da soli in casa?»chiede.
Videl sembra seria quando risponde«Si... sarà una donna delle pulizie...»
Gohan annuisce, ma resta serio e soprattutto non pensa alla domanda rivoltagli dall'amica.
Sorrido soddisfatta quando vedo un sorriso di sfida sul volto di Videl. Dopo poco dice«Ehi Gohan, prendimi se ci riesci!»
Mi immagino che corrano per la villa come due bambini e per poco non svengo quando vedo che la mia migliore amica prende il volo.
Gohan sorride, poi torna serio«Videl non credo... che sia una buona idea... se se... se ci vedesse qualcuno...»
Oh cavolo! Rovina sempre tutto! Mi allungo e faccio partire lo stereo, la musica rock si espande sui muri della villa. Videl guarda nella mia direzione poi sorride «Erasa deve aver imposto il timer, o forse hai attivato il comando vocale... prendimi!»
La scena che si protrae davanti ai miei occhi negli istanti successivi mi fa sorridere. Gohan insegue Videl per la casa a ritmo di musica, si inseguono ridono e scherzano. Poi Gohan stringe Videl tra le braccia. Le loro guance arrossiscono, i loro volti si avvicinano, i loro nasi si sfiorano, le loro labbra si baciano, dolcemente, in aria.
«Questo è anche meglio di un film...»sospiro.
So che dovrei apparire sulla scena e far vergognare i due, ma non ci riesco. Sono così belli e felici che non riesco a pensare ad altro se non al fatto che forse esiste il principe azzurro. Il mio pensiero cade di nuovo su Diciassette, il mio primo obbiettivo è stato raggiunto, ora tocca al secondo. Deglutisco e ripenso agli occhi della bionda, suo fratello sarà mio.

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Angolo dell'autore
Saaaaaaaalve sono di nuovo qui ^.^
Spero che questo capitolo vi sia piaciuuuto ringrazio tutti quelli che hanno recensito *^*
Purtroppo in questi giorni non ho avuto connessione ç___ç
Spero che la storia vi stia entusiasmando, se non è così ditemi cosa c'è che non va e tenterò di migliorarlo!
Continuo ancora più presto, promesso :**
Baci
_afrinca_
   
 
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