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Autore: Meboom    15/08/2012    2 recensioni
Ho avuto un'ispirazione improvvisa di scrivere qualcosa di triste, maliconico. L'EunHae mi sembrava perfetto, quindi ecco a voi l'one-shot!
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti rendi conto? E' passato un anno... i giorni, le settimane e i mesi sono volati come le poche foglie che ancora cadono dagli alberi cullati via dal vento.
Un anno. Da un anno non vedo più il tuo bellissimo sorriso, da un anno non sento più il tuo calore, da un anno non rido più, da un anno ho perso le speranze di vivere. Eppure mi sembra ancora ieri, quando mi facevi venire un colpo abbracciandomi all'immprovviso da dietro. Quando le tue morbide labbra si poggiavano sulle mie facendo schioccare quell'emozione così potente dentro di noi. Invece è già un anno... di vuoto.
Non hai idea del vuoto che ti sei lasciato dietro, fa quasi paura a pensarci, ma non puoi più tornare indietro. Nulla torna indietro se quella cosa se ne è andata per sempre. Anche se non sei qui, sei così vivo nei miei ricordi che... posso ancora vederti qui, accanto a me. Spero che dove tu sia ora sia felice, e spero anche di raggiungerti presto. Non posso restare qui, non senza di te.
Ho bisogno di te, ti ho bisogno quanto l'ossigeno che inspiro nei miei polmoni.
Oggi doveva essere il nostro anniversario, proprio il giorno di Natale. Ma qui vedo solo coppie felici, giovani e anziani, che passeggiano sotto questo cielo con nuvole promettenti della neve che ancora non si è fatta vedere. E tu dove sei per tenermi la mano? Per scaldare questo freddo nel mio cuore? Perché te ne sei andato quando tutto era perfetto? Eravamo così felici, e poi tu... tu te ne sei andato via per sempre.
Sto indossando la sciarpa che mi regalasti quel giorno, sai? Il giorno del nostro primo appuntamento. Eravamo ancora molto giovani a quel tempo, così innocui, pieni di speranze per la vita e pieni di progetti.
Ora cosa mi è rimasto di tutto quel periodo felice? Propio niente.
Progetti, ho dimenticato cosa sono tempo fa. La speranza, è una cosa inutile, la speranza non basta ad andare contro ciò che la vita ti ha destinato. Innocui, ormai abbiamo conosciuto troppa crudeltà, siamo cresciuti in fretta. Abbiamo abbandonato tutto alle nostre spalle per avere un noi nel futuro.
Quel futuro non è mai arrivato, o almeno, era appena iniziato. Nemmeno il tempo di festeggiare che già tutto era finito. Nemmeno il tempo di dirci 'ti amo' un'ultima volta che già tutto si era dissolto come la cenere nell'aria.
Il mio petto fa male, soffro da quel giorno, e soffrirò finché non raggiungerò di nuovo il tuo cuore. In questo luogo non posso raggiungere un bel niente, è tutto troppo lontano, pure le tue foto si stanno sbiadendo.
Ora sono a Mokpo, la tua città natale. Qui tutto profuma di te, sopratutto il mare. Un sorriso triste mi appare sul volto mentre passeggio sulla spiaggia con il rumore delle onde di sottofondo. Odio tutto questo, ma lo amo allo stesso tempo perché hanno il tuo ricordo. Ti sento più vivo che mai in questo posto.

Non sono mai andato a visitare la tua tomba, mi dispiace. Potrai chiamarmi codardo, non m'importa, ma ho paura di affrontare la realtà. Così tanta paura di essere trascinato di nuovo in quel buco nero dei nostri ricordi, di farmi succhiare ogni energia possibile dal mio corpo e di svanire tra il vento come la sabbia di questa spiaggia. Eppure la sabbia finisce da qualche parte prima o poi, giusto?
Dove finirei io, che per tutto un anno mi sono nascosto dalla verità, dalla tua e dalla mia famiglia, dagli amici, ma sopratutto da te. Forse oggi lo scoprirò, spero con tutto quello che rimane del mio cuore, che sarà il più vicino a te.
Mi soffermo ad ammirare l'orizzonte. Tra le nuvole si riesce ad intravedere i resti di un tramonto giunto alla fine del suo tempo.
Faccio un passo dopo l'altro, quanta strada che ho fatto in tutta la mia vita... tutta energia sprecata. E' così inutile restare qui senza di te, la tua presenza era la mia forza per andare avanti. Cosa posso fare ora?
Cammino, senza una meta precisa, cammino sugli scogli senza mai smettere di guardare il mare. Il vento sembra voler dirmi qualcosa, soffia così violentemente. Vedo alcuni gabbiani, ora saresti qui a farmeli vedere saltellando come un bambino felice. Invece sono qui, il giorno di Natale e il giorno del nostro anniversario, a camminare solo mentre osservo qualcosa che ormai non ha più alcun significato per me.
Mi siedo al bordo di un precipizio, le gambe che vengono spinte dal vento contro il freddo scoglio, freddo come sono dentro di me.
Fa male. I miei occhi sono spenti, non mi guardo più allo specchio per paura di realizzare quanto in basso io sia caduto. E lo so, ma non lo voglio ammettere, come non voglio ammettere la tua non più presenza.
Sfilo la sciarpa dal mio collo, il vento attacca subito la mia pelle ancora calda con i suoi gelidi proiettili. La guardo, la avvicino e annuso il suo odore.
Sa ancora di te, sai?
Credo che rimarresti deluso di me, ne sono quasi certo. Al mio posto saresti stato sicuramente più forte. Avresti affrontato la vita e saresti andato avanti. Ma io non sono così, non sono forte quanto te.

A me manchi da morire. I tuoi capelli castani, i tuoi occhi profondi, la tua pelle morbida, il tuo bellissimo sorriso e la tua voce melodiosa.
Qualcosa di bagnato, il vento l'asciuga subito, un'altra lacrima. Giù per le mie guancie, sempre di più. Da quant'è che non piango? Credo di averlo fatto solo quel giorno... dopo mi sono spento. Non riuscivo a provare più nulla. Mi sono nascosto dalla realtà, come ho già detto, sono solo un codardo.

Tu l'hai amato questo codardo. Quanto vorrei risentire la conferma di questo tuo amore per me, ho bisogno solo di quello. Ho bisogno solo di quello per farmi riprendere a vivere. Per farmi riprendere a respirare.
E' inutile, spreco tempo solo a pensarci.
Getto la sciarpa. La vedo volare giù per l'alto scoglio su cui sono seduto. Le onde sotto che si increspano contro la roccia facendo schiuma al loro impatto, la sciarpa va ad infilarsi tra una di queste onde e poi sparisce.

E' sparita come lo hai fatto tu.
Mi alzo, inspiro per un ultima volta il tuo profumo in quest'aria. Alzo leggermente le braccia. E così che ci si sente?
Faccio un passo avanti, vuoto. Sussurrò un'ultimo 'Ti amo', quello che tu non hai potuto fare. Il corpo si piega leggermente in avanti, e poi, come spinto dal vento, vengo portato giù. A occhi chiusi, riesco già a vederti, ma sono immagini sbiadite. Prendo velocità e io apro gli occhi.
Ti vedo. Mi sorridi e hai le braccia aperte pronto ad accogliermi in un caldo abbraccio. Poi finalmente ti raggiungo. Non sento niente. Nessun dolore. Solo il breve impatto con l'acqua gelida e il suono ormai lontano delle onde.
Vedo la sciarpa. Ora la stai indossando tu. Cerco di camminare, e ci riesco. Cammino verso di te, e poi corro. Corro per raggiungerti, dopo un anno di vuoto, corro perché oggi finalmente sono di nuovo con te.
Corro, perché ora finalmente, sorrido ancora e grazie a te.

 


Chissà dove mi porterà questo vento, mi staccherò da tutti gli altri granelli di sabbia e mi farò portare via dal vento. Verso di te. Volerò e volerò fino a quando non avrò trovato la spiaggia in cui il tuo granello si è posato. Fino ad allora, indossa la sciarpa per restare al caldo, e aspettami.

  
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