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Autore: spontaneoussoftassertive    15/08/2012    3 recensioni
L'incontro tra Kurt e Blaine. Prequel della mia storia Forever and ever. POV di Blaine.
Genere: Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Your eyes...they shine like stars


"Blaine? Ehi, dobbiamo scendere. Nostro padre vuole che accogliamo noi gli ospiti."
Alzai gli occhi al cielo, finendo di sistemarmi il papillion rosso che avevo al collo. "Seriamente? Mi domando perché non possiamo semplicemente restarcene in camera nostra finché non se ne sono andati tutti..."
"E affrontare le ire di nostro padre? Nah, preferisco di no..." Guardai male Cooper che sospirò, aprendo del tutto la porta di camera mia per entrare e richiudendosela alle spalle. "Blaine. Lo sai com'è nostro padre. Se non è tutto perfetto si incazza. E chi ne subisce le conseguenze? Noi. Siamo sempre noi. Ci tratta peggio dei suo servi!"
Sospirai, scuotendo la testa. "Non è giusto."
"Non ho detto che lo sia."
"E perché il loro principe erede al trono non viene mai? Noi ci siamo sempre, lui non c'è mai."
"Suo padre trova sempre delle scuse assurde. Probabilmente sarà un figlio di papà viziato e snob..."
"Perché come sono tutti gli altri vampiri??"
Cooper rise, avvicinandosi a me e posandomi una mano sulla spalla, guardandomi nel riflesso dello specchio davanti al quale sedevo. Mi sistemò il collo della camicia sospirando di nuovo. "Dai, Blainey...lo sai che non possiamo farci nulla."
"E' questo il punto! Vorrei poter far qualcosa!"
"Quando sarai tu re, faremo tutto quello che vorrai!"
"Non penso diventerò mai re, Coop..."
"Sì invece! Io non mi sposerò mai. Non fa per me. E prima o poi nostro padre...uhm...beh, non può governare per sempre, no?"
Mi voltai verso di lui guardandolo ad occhi spalancati. "Stai augurando a nostro padre di morire?"
"Che? No! NO! Cioè, prima o poi tocca a tutti, no?! Non glielo sto augurando!" scosse la testa. Ci guardammo per tre secondi negli occhi per poi scoppiare a ridere. "Dai muoviamoci..."
"In realtà non mi dispiacciono del tutto queste cene. E' divertente prendere in giro tutti gli altri con te."
"Specialmente Finn il principe t-rex!"
Risi di più scuotendo la testa. "Specialmente lui!"
Scendemmo le scale del castello, raggiungendo il portone e iniziando, come tutti gli anni, a far accomodare gli ospiti che man mano arrivavano. Tutte le famiglie più importanti del nostro clan, compresa quella di mia cugina Santana, che ci abbracciò forte, prendendo tempo per far andare avanti la sua famiglia.
"Sapete dov'è Britt?" sussurrò, controllando che nessuno la sentisse.
"Mi ha detto che ti avrebbe aspettato in cucina." risposi. Mi sorrise, sparendo in un secondo verso le cucine. Britt era la sua ragazza, ma nessuno vedeva bene le coppie dello stesso sesso. Specialmente mio padre. Per questo solo mio fratello e Santana e Brittany sapevano che in raltà mi piacevano i ragazzi. Ogni volta che mio padre cercava di organizzarmi appuntamenti con vampire del nostro clan, essendosi ormai arreso con Cooper, dato che non voleva sentirne di sposarsi, dovevo inventarmi delle scuse di ogni genere. E un po' mi dispiaceva per quelle povere ragazze. Cooper mi riportò alla realtà dandomi una gomitata nelle costole.
"Ehi! Guarda chi si è finalmente fatto vedere!" mi sussurrò indicando la famiglia reale degli Hummel.
All'inizio non capivo di chi stesse parlando, ma poi lo vidi. Il ragazzo più bello che avessi mai visto. Alto, snello, i capelli perfetti, nonostante il cappello che ne nascondevano una parte, e castani. Sembrava annoiato e stizzito di trovarsi lì, dato che continuava a sbuffare e sussurrare cose come 'Non ci volevo venire, papà...' e 'Ti odio!' . Nonostante fosse arrabbiato, però, il suo passo era elegante, in netto contrasto con quello di suo fratello Finn, accanto a lui, che si trascinava i piedi, tenendo per mano sua moglie. Il re borbottò qualcosa al principe, sospirando e poi rivolgendo lo sguardo a noi.
"Buona sera." ci salutò cordialmente.
"Buona sera, signore." rispose Cooper. Io non riuscivo a staccare gli occhi dal principe e mi limitai a salutare con la mano come un ebete.
"Spero di non essere in ritardo. Qualcuno non riusciva a decidere cosa indossare..." sospirò Hummel.
"Papà, te l'ho detto! Mi lasciavi a casa e la cosa era risolta!" sbottò il principe e finalmente alzò lo sguardo da terra, dove l'aveva tenuto fisso fino a quel punto. I nostri occhi si incontrarono e il mio cuore accellerò improvvisamente, facendo risuonare il suo battito nelle mie orecchie. Un calore mi assalì le guance e probabilmente stavo arrossendo, cosa che non mi era mai successa prima. Anche lui sembrò non saper più cosa dire perché non aveva ancora distolto lo sguardo e aveva la bocca aperta. Sentii anche il suo cuore battere più forte e le sue guance divennero rosse, il che era piuttosto evidente dato che aveva una carnagione molto chiara.
"Ha-hai degli occhi bellissimi..." sussurrò senza fiato arrossendo di più. Una gomitata nelle costole da parte di mio fratello mi fece accorgere dove mi trovassi e difronte a chi mi trovassi. Scossi la testa cercando di riprendermi. E anche lui si schiarì la voce. "Voglio dire...uhm, sono Kurt Hummel. Il, uhm, principe..." disse porgendomi la mano che strinsi prontamente.
"Blaine. E anch'io sono il...principe. Sì. Ehm, piacere."
Cooper si schiarì la voce, pestandomi un piede e mi resi conto che stavo stringendo la mano di Kurt da troppo tempo. "Ooook, direi che sarà meglio farli accomodare, così possiamo finalmente iniziare questa cena!" annunciò battendo le mani e indicando la strada ad  un perplesso Burt Hummel e sua moglie, seguiti da Finn e consorte. Io rimasi indietro con Kurt, ma nessuno dei due disse una parola.
Fatti accomodare gli Hummel, Cooper mi trascinò per un braccio dietro una colonna, controllando che nessuno ci avesse visto. "Ma sei pazzo?" sibilò guardandomi male.
"Cosa?"
"Non puoi!"
"Cosa non posso, Coop?"
"Innamorarti del principe Hummel!"
"Non sono innamorato!"
"Blaine!"
"Coop."
"Non sto scherzando! Se nostro padre ti vedesse anche solo guardarlo di sfuggita come lo stavi guardando prima non so come ti concerebbe!"
"Coop. Nostro padre non sa nemmeno che sono gay!"
"Appunto! Blaine, per favore."
"Coop, non è che possa controllarmi esattamente...Hai visto-hai visto com'è bello?"
"Oh cazzo." alzò gli occhi al cielo, prendendomi per le spalle e scuotendomi leggermente. "Blaine. Io ti voglio bene e lo sai che farei di tutto per te, ma davvero, non fare cazzate!"
"Coop. Sto solo dicendo che è carino, non che sono pazzo di lui, che voglio sposarlo e vivere per sempre felici e contenti..."
Cooper sospirò più forte. "Seriamente, Blaine, seriamente?" Tirai su le spalle. "Ok, ok. Stammi a sentire. Vuoi sbavargli dietro e fantasticare sulla vostra futura vita tra unicorni ed arcobaleni? Ok, fai pure. Ma stai attento, ok? Sul serio, Blaine."
"Sì, Coop." sospirai.
"Ora andiamo o nostro padre si insospettirà..."
Tornammo verso la lunga tavolata, ricevendo un'occhiataccia da parte di nostro padre, seduto a capotavola. All'altro capo c'era Hummel. Noi ci accomodammo alla metà del lato sinistro del tavolo, di fronte ai principi Hummel. Kurt mi sorrise ampiamente, arrossendo di nuovo. Adorabile.
Mio padre si schiarì la voce, alzandosi in piedi. "Bene. Ora che anche i miei adorati figli ci hanno raggiunto, possiamo iniziare la cena."annunciò battendo le mani, segnale per i nostri servitori di iniziare a servire le pietanze. Sì, perché non bastava il sangue da bere. Dovevano servire anche carne al sangue. Non avevo mai osato domandare di che carne si trattasse, allontanando sempre qualunque piatto mi mettessero davanti. Altro motivo per odiare queste cene. Anche Cooper non era entusiasta di mangiarne, ma almeno si sforzava di mangiucchiare qualcosa, al contrario di Finn che divorava sempre tutto.
"No, grazie. Non ho fame." dissi al cameriere che cercava di mettermi sotto il naso un piatto con sopra della carne.
"Sicuro, signore?"
"Sì. Grazie."
"Certo, signore. Come vuole." Mi fece un inchino e passò a Cooper, che ringraziò e iniziò a giocherellare con il cibo, rivolgendomi ogni tanto delle occhiate di nascosto. Come se non me ne accorgessi.
"Cosa?" sussurrai. Quando non mi rispose gli diedi un calcio nello stinco.
"Ahi. Sono solo preoccupato, ok?"
Alzai gli occhi al cielo, sospirando. Capvio la sua preoccupazione. Nostro padre era uno stronzo. Non so come avrebbe reagito scoprendo della mia omosessualità, ma soprattutto se avesse scoperto che mi ero preso una cotta per il principe Hummel. Per questo non mi ero ancora azzardato a guardare di nuovo Kurt, dopo che mi ero seduto. Tenevo lo sguardo fisso sul bicchiere o sulle mie mani. Ma poi qualcosa attirò la mia attenzione. Anche Kurt, di fronte a me, stava rifiutando la carne. Dopo un paio di tentativi, il cameriere si arrese e passò oltre. Quando fu lontano, Finn sbuffò dandogli una gomitata.
"Avresti potuto prenderla lo stesso e poi passarla a me!" si lamentò. Kurt lo fulminò con lo sguardo. "Oh, andiamo! Non ti sarebbe costato nulla."
"Lasciami stare, Finn."
"Non capisco perché tuo padre abbia insistito a portarti. Sei sempre associale e scorbutico con tutti."
"E tu sei uno stronzo. Lasciami stare."
Finn sbuffò, girandosi ed iniziando a parlare con sua moglie, tornando ad ignorare Kurt, che, non sapendo cosa fare, prese il tovagliolo, lo aprì e lo iniziò ad appiattire sul tavolo. Poi lo piegò diverse volte, canticchiando sottovoce in modo che nessuno lo sentisse (tranne me, dato che non avevo ancora distolto la mia attenzione da lui). E la sua voce era stupenda. Armoniosa e angelica. Leggera. Ovviamente per quel poco che riuscivo a sentire. Continuò a piegare il tovagliolo per cinque minuti, finché non sembrò contnento della sua opera. Solo quando alzò il tovagliolo tra le mani - che sembravano così soffici e avrei tanto voluto stringere - mi accorsi che aveva fatto una specie di fiore d'origami.
"E' bellissimo..." sussurrai, sperando che mi sentisse solo lui.
Alzò gli occhi un po' spaventato. Probabilmente non pensava lo stessi guardando. "G-grazie." rispose arrossendo.
"Blaine." mi richiamò di nuovo Cooper.
Anche Finn si girò, attirato dalla voce di Cooper. Guardò male Kurt scuotendo la testa. "Seriamente? Ti metti a fare gli origami??"
"Sta' zitto." sibilò Kurt.
"Ehi! E' bellissimo! Hai qualcosa da ridire?" intervenni. Cooper mi diede un calcio negli stinchi.
Finn mi guardò confuso. Non gli avevo mai rivolto la parola prima di allora. "Scusa?"
"Ho detto che quell'origami è bellissimo e non c'è niente di male nel fare origami. Spero tu non abbia problemi con gli origami."
"Sì, ma a lui possono non piacere. Blaine, per favore. Sta' zitto e bevi." mi fulminò mio fratello prendendo il bicchiere e piazzandomelo sotto il naso.
Feci finta di mordergli la mano e lui fece quasi cadere il bicchiere. "Questa me la paghi!" rise. Cercava sempre di fare il serio, specialmente in queste occasioni, ma sapevo come fargli crollare completamente quella facciata. Anche Kurt rise, coprendosi la bocca con la mano e arricciando il naso.
Gli sorrisi scuotendo la testa. "Il brutto di avere fratelli..." sospirai rivolto a lui.
"Ti capisco. Anche se io e Finn non siamo proprio fratelli..." sussurrò rivolgendo un'occhiataccia a Finn che sembrava non essermi offeso dalle mie parole prima ma anzi, sembrava più rilassato. Tanto che si riempì la bocca prima di puntare la forchetta verso Kurt e parlare.
"Oh, andiamo. E' come se lo fossimo!" sputacchiò con la bocca piena.
Kurt lo guardò ancora più male, allontanandosi leggermente e sospirando. "Purtroppo..."
Risi senza staccare gli occhi da Kurt, che non riuscì a trattenere un sorriso a sua volta.
"E poi te l'ho detto! Sei associale! Io ci provo a fare quelle cose che rafforzano il rapporto tra fratelli ma tu non vuoi mai fare nulla!" aggiunse sempre a bocca piena.
"Semplice! Perché non mi piacciono le tue proposte!" sospirò di nuovo scuotendo la testa.
Anche Cooper rise, stavolta. "Ti capisco! Anch'io ci provo con lui ma è impossibile trovare qualcosa che gli vada bene!"
"Oh andiamo! Non è vero!" protestai ridendo. Cooper inarcò le sopracciglia guardandomi male.
"Uhm" bofonchiò Finn prima di mandar giù tutto quello che aveva in bocca e rivolgersi a noi. "Per esempio, l'altro giorno, gli ho chiesto se voleva giocare a football...avete presente il nuovo gioco degli umani?" Io e Cooper annuimmo. "Ecco, sono riuscito a recuperare una palla da un villaggio qui vicino e volevo giocare. E lui fa 'Ok, ok! Gioco!' Ma appena gli tiro la palla invece che prenderla si è messo a correre urlando come un matto perché pensava lo volessi colpire!"
Cooper rise mentre io cercai di trattenermi per non ridere in faccia a Kurt, ma l'immagine che si formò nella mia mente era troppo adorabile e divertente e alla fine ridacchiai anch'io.
"Non è vero! Non mi sono messo ad urlare! E poi mi stavi davvero per colpire in testa! E mi ero appena sistemato i capelli! E non mi avevi nemmeno spiegato le regole!" protestò arrossendo, ma non sembrava arrabbiato o imbarazzato. Anzi, cercò di nascondere un sorriso, non riuscendoci.
"E la seconda volta? Dopo che ti ho spiegato le regole?"
"Mi hai quasi distrutto il naso!"
"Perché hai le mani di pastafrolla e non hai preso la palla!"
A quel punto stavamo ridendo tutti e quattro ed era un bene che i nostri padri fossero impegnati a parlare con membri dei rispettivi club e non lo avessero notato.
"Non siete male. Siete simpatici..." disse Cooper dopo un paio di minuti.
"Sì anche voi..." ammise Finn riempiendosi di nuovo la bocca.
"Scusa se prima ho alzato un po' la voce...è che io adoro gli orgigami e quello è davvero bello!"
Vidi Kurt arrossire leggermente e Finn rise. "Oh no. Tranquillo. Sono abituato. Sono molto imbranato quando mi muovo e tra lui e mia moglie mi urlano sempre dietro!"
"Sì. Vi consiglio di non stargli vicino quando è mezzo addormentato perché inciampa in tutto e rischiereste di ritrovarvi seppelliti sotto tutto quello che fa cadere..." ci sussurrò Kurt coprendosi le labbra con le mani in modo che Finn non sentisse, anche se inutilmente dato che la sua voce era comunque abbastanza alta perché Finn sentisse chiaramente.
"Oh andiamo! Non è vero! E' rischioso anche quando sono completamente sveglio!"
Ridemmo ancora di più tutti e quattro. Restammo in silenzio per alcuni minuti, Finn e Cooper tornando a mangiare e io e Kurt a sorseggiare il sangue dai nostri bicchieri. Poi Kurt si schiarì la voce.
"Uhm posso farti una domanda, Blaine?" mi chiese. Annuii freneticamente, non distogliendo gli occhi dalle sue labbra per non perdermi neanche una parola. "Mi-mi diresti dov'è il bagno? Per favore?"
"Oh." Mi colpii mentalmente per aver pensato mi chiedesse chissà che cosa. "Il bagno. Sì, certo. Il bagno. Uhm. Ti ci posso portare, ok?" balbettai arrossendo ed alzandomi. Cooper fece per alzarmi con me, guardandomi un po' incerto, ma gli diedi un calcio negli stinchi e si rimise a sedere.
"Sì. Va bene."
"Non sarebbe più opportuno chiederlo ad uno dei servitori invece che al principe?" borbottò Finn.
"No, no. E' ok. Tanto ci devo andare anch'io.."
"Oh ma davvero?" sussurrò Cooper in modo che solo io lo sentissi.
Kurt si alzò a sua volta sorridendomi. Prima di allontanarci vidi lo sguardo preoccupato di Cooper riflesso negli occhi di Finn che ci guardavano entrambi male. Ma sia io che Kurt li ignorammo. Percorremmo metà della tavolata fino a ritrovarci dietro alla poltrona del padre di Kurt. Fortunatamente nessuno si accorse di noi e con un cenno condussi Kurt fino al bagno.
"Eccoci arrivati!" esclamai con probabilmente troppo entusiasmo.
"Dove?" mi domandò lui come riemergendo da una trans. Non mi ero accorto che mi stava fissando. Ok.
"Uhm, al bagno?"
"Oh. OH. Scusa! Mi-mi sono distratto!" arrossì abbassando lo sguardo.
"Non devi scusarti." sussurrai avvicinandomi a lui fino a che i nostri visi furono a pochi centimetri di distanza.
Lui rialzò lo sguardo, fissando gli occhi color azzurro cielo nei miei. "E' che...hai degli occhi...davvero...davvero bellissimi e...uhm...sì beh ecco, mi distraggono un po'..."
Risi piano, scuotendo la testa. "L'hai, uhm, l'hai già detto..."
"Oh, uhm, scusa..."
"Cosa ho detto per quanto riguarda le scuse?" sorrisi e anche lui mi sorrise. "E poi anche i tuoi occhi sono stupendi. Penso che potrei fissarli per ore. E...e la tua pelle sembra così soffice e perfetta..."
"Beh pe-perché uso molte creme...se-se vuoi posso consigliartene alcune..."
Stavamo sussurrando e avvicinandoci sempre di più. I nostri respiri si confondevano e le nostre labbra erano così vicine che non riuscii più a resistere. Chiusi gli occhi e lo baciai. Lui sembrò sorpreso ma poi ricambiò, succhiando il mio labbro inferiore e appoggiando una mano sulla mia guancia per approfondire di più il bacio. Era il mio primo bacio e non ero di certo un esperto, ma quando sentii la sua lingua contro le mie labbra le aprii istintivamente, lasciando che mi leccasse il palato. Quando la ritrasse risposi cercando di succhiargli e mordicchiargli il labbro superiore. Continuammo così per un paio di minuti che sembrarono un'eternità. Poi ci staccammo. Eravamo entrambi senza fiato, le sue guance erano rosse e le sue labbra più gonfie e scure.
"Wow" sussurrai.
"Wow" ripeté lui.
"De-devi darmi consigli anche per le labbra perché le tue sono così-così morbide e ...wow!"
Sorrise arrossendo di più. "Se proprio vuoi un consiglio sulle tue labbra...beh ti consiglio di rimetterle sulle mie..." rispose. Sorrisi come un ebete prima di far scontrare di nuovo le nostre labbra. Stavolta fui io ad approfondire il bacio. Lo spinsi contro la porta del bagno che si aprì. Finimmo contro uno dei lavandini, senza mai staccarci. I nostri cappelli caddero a terra ma nessuno dei due se ne preoccupò. Le nostre mani iniziarono ad esplorare i nostri corpi, fino ad avvinghiarsi le sue tra i miei riccioli e le mie tra i suoi capelli perfetti. Ci staccammo all'improvviso quando sentimmo dei passi avvicinarli. Lo spinsi dentro uno dei bagni, chiudendo in fretta la porta e tappandogli la bocca con la mano. Non era stata una buona idea. Era stata una pessima idea. La peggiore cazzata che avessi mai fatto. Non potevamo innamorarci. Non noi due. I nostri clan erano nemici da secoli. Non sapevo nemmeno il motivo. Queste cene veninvano organizzate ogni anno ma anche in questo caso non ne avevo mai capito il senso. Se qualcuno ci avesse scoperto, se qualcuno avesse anche solo sospettato, sarebbe scoppiata una guerra. Guardai Kurt preoccupato e lui aveva gli occhi spalancati e spaventati. Probabilmente stava pensando esattamente le stesse cose. La porta si aprì ed entrò qualcuno.
"Blaine? Dimmi che sei qua. Non ho voglia di cercare in tutto il castello." Cooper.
 Tirai un sospiro di sollievo, scoprendo la bocca di Kurt. Feci per aprire la porta ma lui mi fermò scuotendo la testa. "Possiamo fidarci di lui." sussurrai aprendo la porta.
"Blaine?"
"Siamo qui Coop"
"Questo 'siamo' non mi piace...oh cazzo. Come immaginavo..." aggiunse quando sia io che Kurt fummo di fronte a lui. Sospirò scuotendo la testa. "Non ci credo..."
"Coop..." Kurt sembrava terrorizzato. Si aggrappò al mio braccio nascondendosi dietro di me. "Coop, mi spiace..."
"Lo sapevo che non avrei dovuto lasciarvi soli..."
"Ti-ti do tutto quello che vuoi. Oro, gioielli. Di tutto. Ma ti prego, per favore! Non dirlo a nessuno!" si mise praticamente a piagnucolare Kurt.
"Cosa? Oh no, no, no! Ehi, ehi! Non lo dirò a nessuno! Mi credi completamente impazzito?" protestò Cooper. "Ma è un bel casino, ragazzi. Davvero. Avete presente come non si possano vedere i nostri clan??"
"Coop..."
"Lo so, lo so. L'amore!" sospirò. Si girò, dandoci le spalle e tenendosi la fronte con una mano. Faceva sempre così quando pensava. Sentii Kurt accanto a me iniziare a tirar su col naso e gli strinsi la mano che non mi ero accorto di avergli preso. Lui si tranquillizzò un po', respirando profondamente. Poi Cooper si girò di nuovo verso di noi. "Sapete che vi dico? Questa è una cazzata. Probabilmente un'enorme e colossale cazzata! Ma non me ne frega un cazzo! Che i nostri padri vadano a farsi fottere! Cioè...non letteralmente..." aggiunse aggrottando un sopracciglio rivolgendosi soprattutto a Kurt, che si rilassò e non riuscì a nascondere una risata. "Comunque...potete-potete contare su di me. Intendo se volete fare delle scappatelle nel bosco...o robe del genere...non lo so. In ogni caso...vi copro io il culo."
"Davvero?" chiese Kurt.
"Sì."
"Grazie Coop." dissi semplicemente.
"Oh perfavore! Ho visto come vi mangiate con gli occhi! Allo stesso modo che tuo fratello divora la carne!" Ridemmo tutti e tre. "Ora però sarà meglio tornare. Iniziano le danze!"
"Sì, hai ragione."
"Ti chiederei di ballare con me, ma non so se possiamo..." sospirò Kurt arrossendo quando Coop ci anticipò uscendo.
"Magari un'altra volta..."
"E ci sarà un'altra volta?"
"Ci saranno tutte le volte che vorrai..." promisi.
"Oppure potreste presentarvi al ballo, fare presenza per una mezz'oretta e poi imbucarvi in uno dei nostri nascondigli..." ci suggerì Cooper rientrando.
"Uhm, non mi dispiace come idea..." sorrisi a Kurt che mi guardò speranzoso.
"Allora balleremo?"
"Certo!" Gli lasciai un bacio sulla guancia prima di seguire Cooper verso la sala da ballo. Dopo mezz'ora passata a commentare i diversi vestiti degli invitati con Cooper in un angolo, cercai con lo sguardo Kurt, trovandolo all'angolo opposto, seduto da solo. Gli feci cenno con la testa di seguirmi e lui scattò subito in piedi sorridendomi. Assicurandoci che nessuno ci avesse visto eccetto Cooper, sgattaiolammo di sopra in camera mia, dove danzammo per tutto il resto della notte. Oltre a, ovviamente, scambiarci baci e ridere e scherzare, conoscendoci meglio. Una delle notti più belle della mia vita. L'inizio di una storia d'amore. L'inizio della nostra storia d'amore. L'inizio di Kurt&Blaine.




Ed ecco il famoso prequel che avevo promesso! Stavolta ho deciso di farlo dal punto di vista di Blaine e ovviamente non poteva mancare Coop! Alcune precisazioni: qui Finn sa dell'omosessualità di Kurt, ma scoprirà di Kurt e Blaine solo qualche anno dopo. Mi sono riferita al football come 'nuovo' gioco perché questa storia è ambientata negli anni cinquanta, anche se in realtà non ho idea di quando il football sia stato realmente inventato oops :/
In ogni caso, spero vi sia piaciuto! :)
Sil
   
 
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