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Autore: justacigarettemore    16/08/2012    1 recensioni
Burt Hummel, vedovo da molti anni, una mattina dice al figlio Kurt di essere innamorato di una donna e Kurt, sinceramente felice per il padre, non vede l'ora di conoscerla; infatti la sera stessa, Kurt conoscerà sia lei, Kathy, che suo figlio, Blaine. Tra i due adulti la storia va a gonfie vele e decidono di sposarsi e di andare andare a vivere tutti insieme. Con il trasferimento di Kathy e Blaine Anderson in casa Hummel, i due ragazzi iniziano ad avere i primi problemi.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Keep me warm

 

 

 

Era una fredda domenica mattina di Dicembre; la neve cadeva soffice sul terreno e il colore bruno del cielo faceva pensare che fosse ancora notte. Kurt aprì lentamente gli occhi, svegliato dall’invitante profumo che proveniva dalla cucina giù al piano di sotto e sorrise beandosi del caldo tepore del suo piumone con gli orsetti. Si girò lentamente per controllare l’orario e notò che erano appena le 7:30. Decise di stare ancora un po’ a letto, cercando di riprendere sonno, ma il suo stomaco brontolò insofferente al dolce profumo di pancakes; così, con tutta la lentezza che si poteva permettere in una giornata di vacanza dovuta al periodo natalizio, iniziò ad aprire sempre più gli occhi. Non appena uscì un piede fuori dal piumone, Kurt rabbrividì e, mugugnando, lo rintanò nuovamente sotto le coperte. Perché non ho messo le calze, ieri? pensò cercando di prendere coraggio per alzarsi definitivamente dal letto. Dopo vari tentativi andati a vuoto, Kurt riuscì ad alzarsi; si mise le calde pantofole a forma di testa di lama, indossò un maglione pesante e scese giù in cucina per fare colazione.

 

“Buongiorno, figliolo.” Disse sorridendo Burt alla vista del figlio con gli occhi assonnati.

 

“Mmmh” fu la risposta di Kurt, incapace di articolare qualunque frase o semplice parola. Burt, se possibile, sorrise ancora più dolcemente: Kurt appena sveglio sembrava ancora il suo bellissimo bimbo di 7 anni.

 

“Ho preparato i pancakes per colazione, vuoi?” Chiese Burt al figlio che si era appena seduto su una sedia.

 

Kurt sorrise e annuì vigorosamente con la testa. Quando il padre gli mise davanti il piatto fumante di deliziosi pancakes, il suo stomaco brontolò nuovamente e Kurt si mise un braccio attorno come a volerlo zittire.

Non c’è bisogno di dire che suo padre si sciolse.

Burt si sedette a sua volta attorno al tavolo vicino al figlio e, in un primo momento, mangiarono silenziosamente assaporando l’ottima colazione, ma, dopo pochi minuti, Burt guardò nervoso il figlio e disse:”Kurt, devo dirti una cosa importante. Ma, per favore, cerca di capirmi e non arrabbiarti con me..”

 

“Oddio, un mio cardigan di Alexander McQueen si è stinto in lavatrice?” Chiese Kurt profondamente allarmato lasciando cadere la forchetta sul piatto.

 

“No, tranquillo. Tutti i tuoi vestiti sono sani e salvi.” Disse Burt divertito dal maniacale amore che suo figlio provava per quei vestiti. Pensando anche quanto mi sono costati..

 

“Che sia lodato il cielo! Okay, dimmi tutto quello che vuoi. Niente può essere peggio di uno splendido capo di alta moda rovinato da una stupida lavatrice.” Rispose Kurt tornando a mangiare i suoi pancakes.

Burt si sentiva molto nervoso, era una cosa di cui non avevano mai parlato e non aveva idea di come potesse prenderla suo figlio. Conoscendolo, decise che avrebbe fatto meglio ad andare subito al punto perché Kurt odia chi girava attorno alle cose.

 

“Però non interrompermi perché rischio di perdere il filo del discorso, okay?” Kurt annuì ormai curioso di sapere cosa suo padre volesse dirgli.

 

“Dopo che è morta mamma, io ho deciso di dedicarmi totalmente a te. Sei il mio unico figlio e anche l’unica cosa che mi ricorda veramente Elizabeth: hai i suoi stessi occhi, le stesse lentiggini alle guance, lo stesso incondizionato amore per la moda e sei anche tremendamente testardo come lei.”

Kurt sorrise malinconicamente ripensando alla sua mamma, ma come gli aveva promesso non interruppe il discorso padre.

 

“Ecco, ora sto invecchiando e tu sei diventato adulto; fra due anni andrai al college lontano da me e io non voglio rimanere solo…” Si interruppe un attimo per riorganizzare le idee dato che ormai era arrivato al punto cruciale. Si accorse solo ora di star girando attorno, non portò a termine il suo proposito di dire direttamente ciò che aveva da dire.

 

“Qualche mese fa ho conosciuto una donna. Lei è straordinaria, dolce, bellissima e credo di essermi innamorato.” Finì Burt tutto d’un fiato. Si fece piccolo piccolo sulla sedia, abbassando la testa. Kurt rise.

 

“Ecco perché esci così tanto spesso la sera! Perché non me l’hai detto prima? Avrei potuto aiutarti a scegliere l’outfit perfetto.” Rispose Kurt con un sincero sorriso sulle labbra.

 

“Beh, non sapevo come l’avresti presa e poi volevo aspettare che le cose diventassero davvero serie.”

 

“Era ora che ti trovassi una donna, sei sempre seduto sul divano a guardare il football! Hai intenzione di presentarmela?”

 

“Ehm..sì. Stasera vengono a cena.”

 

Fa che non sia troppo presto per lui Fa che non sia troppo presto per lui

 

“Oh, perfetto! Non vedo l’ora.” Rispose raggiante Kurt andando a posare il piatto nel lavello e, prima di fondarsi in camera, si sporse per lasciare un dolce bacio sulla guancia del padre.

 

 

**

 

 

Alle 20:30 in punto di quella stessa sera il campanello suonò e Burt Hummel si precipitò ad aprire la porta. Kurt si avvicinò all’ingresso per presentarsi alla compagna di suo padre e notò che, oltre ad una donna dal viso dolce, vi era anche un ragazzo poco più basso di lui e dai caldi occhi color miele.

 

“Entra pura Kathy.” Disse Burt dopo aver lasciato un dolce e veloce bacio sulle labbra della donna. Lei sorrise e disse: “Burt, lui è Blaine mio figlio.”

“Piacere di conoscerla, signor Hummel” Rispose timidamente il ragazzo allungando una mano.

 

“Oh, chiamami pure Burt! Prego, prego, accomodatevi!” E si spostò ancora di più dalla soglia per permettere ai due ospiti di entrare in casa. Burt si avvicinò sorridente a Kurt.

 

“Kurt, loro sono Katherine e Blaine Anderson.”

 

“Kathy, chiamami Kathy.” Disse la donna con un dolce sorriso in viso allungando una mano verso Kurt che la prese senza esitare per poi spostarla e allungarla a sua volta verso il figlio della compagna di suo padre. Non sapevo avesse un figlio

 

“È un piacere conoscervi.” Rispose educatamente Kurt osservando con curiosità il ragazzo – Blaine – che arrossì vistosamente.

 

Dopo le presentazioni, tutti e quattro si avviarono in sala da pranzo e presero posto al tavolo rettangolare in modo che Burt e Kathy fossero vicini da un lato e Blaine e Kurt di fronte a loro.

Trascorsero una serena cena, chiacchierando del più e del meno e ascoltando la storia di come il padre di Kurt e la madre di Blaine si fossero conosciuti. Più che altri, parlano più proprio Burt e Kathy nonostante quella fosse anche una cena per far conoscere i rispettivi figli: Blaine era troppo timido e per tutta la durata della cena non disse nulla.

Terminato di cenare Kurt provò ad aprire un discorso con Blaine, ma lui non sembrava collaborare, si limitava a rispondere con monosillabi o con timidi sorrisi. E Kurt non sapeva perché sembrava quasi incutere terrore in quel ragazzo che di tanto in tanto lanciava occhiate alla madre. E mentre i due adulti si sedettero sul divano per guardare un film, Kurt si sporse verso Blaine e sussurrò:“Lasciamoli un po’ soli. Vieni, ti faccio vedere il resto della casa.”

Un po’ titubante Blaine si alzò e seguì Kurt lungo il breve tour della casa per poi finire nella camera di quest’ultimo.

Kurt si sedette sul letto aspettando che Blaine si avvicinasse o facesse qualunque altra cosa.

 

“Ti puoi sedere, non bruci mica.” Disse Kurt con un sorriso che sperava lo tranquillizzasse almeno un po’. Blaine sorrise e si avvicinò.

 

“Carina la tua camera, mi piace davvero tanto.” Disse ad un tratto Blaine aprendosi in un enorme sorriso.

 

“Grazie.” Rispose davvero felice Kurt che aveva messo anima e corpo per decorarla e arredarla nel migliore dei modi.

 

Dopo un altro attimo di silenzio, Kurt ricominciò a parlare e fortunatamente anche Blaine sembrò sciogliersi tant’è che scoprirono di avere molto in comune: entrambi erano al penultimo anno di liceo – Blaine frequentava l’Accademia Dalton - , adoravano cantare – infatti facevano entrambi parte di due Glee Club che presto si sarebbero scontrati alle Regionali – e avevano lo stesso sogno di diventare star di Broadway. Oltre a questi aspetti positivi, però, Blaine raccontò a Kurt di aver dovuto lasciare la scuola pubblica per alcuni problemi con i compagni di scuola – non disse subito quali problemi – e Kurt raccontò che ogni giorno veniva maltrattato e insultato dai giocatori di football della sua scuola.

 

“Perché?” Chiese istintivamente Blaine.

 

“Perché, semplicemente, a loro non va giù il fatto che io sia gay.” Rispose Kurt con naturalezza perché era fiero di quello che era, perché prima o poi l’avrebbe saputo anche lui e perché era assurdo che suo padre fosse fidanzato con una donna con un figlio omofobo. Poi, Blaine sembrava così gentile. Ma il ragazzo non rispose, non disse niente e restò con la bocca spalancata fissando Kurt il quale pensò che forse l’apparenza inganna veramente e che Blaine poteva davvero essere uno stronzo omofobo. Oddio, ora mi insulterà anche lui!

 

“Che c’è? Non dirmi che sei uguale a tutti quegli stupidi atleti della mia scuola.” Disse Kurt rimpicciolendo gli occhi e sperando di sembrare minaccioso.

 

“No! Assolutamente no!” Rispose prontamente Blaine gesticolando freneticamente come a voler sottolineare le sue parole. “Solo che…”

 

“Solo che cosa?”

 

“Beh, alla mia vecchia scuola ho avuto anche io questi problemi perché, sì..beh, sono gay anche io.”

 

Stavolta fu il turno di Kurt di restare a bocca aperta.

 

“Davvero? Non l’avrei mai detto!”

 

“Strano, di solito se ne accorgono tutti già da come mi vesto.” Disse Blaine osservando il suo abbigliamento.

 

“Effettivamente il tuo outfit parla chiaro: papillon a righe rosse, blu e bianche, camicia bianca, maglioncino a righe blu, grigie e bianche con abbinati pantaloni grigio scuro. Sì, decisamente gay.” Asserì Kurt con un sorriso che venne subito ricambiato dall’altro.

 

Tornarono nuovamente a parlare del più e del meno ora con la coscienza un po’ più leggera di prima.

La serata volse al termine e Blaine e Kathy, dopo aver salutato i proprietari di casa, andarono via.

 

 

**

 

 

I mesi passarono e Kurt e Blaine instaurarono un ottimo rapporto di amicizia: ogni giorno si vedevano al Lima Bean per prendere un caffè e raccontarsi della loro giornata o commentando i bei modelli che apparivano nelle riviste di moda che Kurt era solito comprare per poi spostarsi a casa dell’uno o dell’altro per aiutarsi a vicenda con i compiti. Con il passare del tempo quel Blaine timido e introverso scomparve completamente lasciando il posto ad un ragazzo esuberante, entusiasta, simpatico e sempre pronto a fare scherzi di ogni genere. “Sono molto timido quando non so con chi ho a che fare.” disse Blaine a Kurt per giustificare il suo iniziale comportamento.

Anche per i loro genitori la relazione andava a gonfie vele, specialmente ora che si ritrovavano con il cuore più leggero per aver detto tutto ai propri figli; andava talmente bene che presto decisero di sposarsi asserendo al fatto che ormai avevano entrambi una certa età.

Una volta sposati andarono tutti e quattro a vivere sotto lo stesso tetto, più precisamente sotto il tetto di casa Hummel dato che la villa in cui vivevano Blaine e Kathy era di proprietà dell’ex-marito che non permise alla sua ex-moglie di andarci a vivere con il suo nuovo compagno; così, per i primi tempi, Kurt e Blaine dovettero condividere la stanza e, in un primo momento, le cose sembravano andare abbastanza bene.

Non considerarono però il fatto che entrambi fossero due adolescenti che avevano bisogno dei loro spazi.

Un giorno, Kurt tornò a casa dopo un’intensa sessione di shopping con Mercedes: Burt e Kathy erano entrambi a lavoro e Blaine aveva le prove con i Warblers. Salì in camera, la aprì di scatto e…

 

“Oh mio Dio, Blaine! Scusate, io…scusate!” Kurt abbandonò i suoi sacchetti sul pavimento, chiuse nuovamente la porta tenendo ancora la mano sulla maniglia e chiudendo gli occhi e respirando e cercando di mantenere la calma. Blaine era disteso a letto, senza maglietta, con un ragazzo sopra e la mano dentro…. Oddio, non ci posso pensare

Dopo pochi minuti Blaine uscì dalla camera tutto rosso in viso, con il ragazzo al seguito che silenziosamente abbandonò la casa.

 

“Kurt, Dio.. Pensavo tornassi per cena, la casa era libera e ho pensato…”

 

“Okay, è tutto okay. Hai solo bloccato la mia crescita, ma è okay. La prossima volta, ti prego, chiudi a chiave o mandami un SMS o metti un messaggio in codice sopra la porta del tipo ‘Stanno volando gli uccelli’ così io mi allontanerò dalla casa.”

 

“Direi che ‘stanno volando gli uccelli’ è un codice azzeccatissimo per la situazione.” Disse Blaine ridendo sotto i baffi. Kurt gli rivolse un’occhiataccia, prese le buste dal pavimento ed entrò in camera per sistemare i suoi nuovi acquisti.

 

“Come mai non mi hai detto che sei fidanzato?” Chiese Kurt voltandosi verso Blaine e sorridendo ammiccante.

 

Blaine arrossì “Non sono fidanzato, è solo un ragazzo con cui faccio…cose.”

 

“Blaine, ci fai sesso e non mi hai detto niente?” Kurt si sentiva profondamente offeso e sconcertatosesso senza amore? Come può? - , avevano un così stretto rapporto e pensava che si dicessero qualunque cosa.

 

“No! Dio, no! Certo che non ci faccio sesso, solo…cose. Ma da appena due giorni.” Blaine sembrava seriamente offeso delle insinuazioni di Kurt.

Kurt alzò gli occhi al cielo e tornò a sistemare i suoi vestiti.

 

 

**

 

Qualche giorno dopo, Blaine tornò da scuola e disse a Kurt che lui e quel ragazzo non si parlavano più perché l’altro aveva trovato un ragazzo più audace di Blaine. Non sembrava tanto scosso, solo un po’ dispiaciuto perché “Beh, era il primo con cui avevo rapporti più intimi, è chiaro che ci sia rimasto male.”

Kurt cercò di consolarlo tenendolo stretto e cercando di infondergli un po’ di calore e più lo consolava, più si addentravano in discorsi che Kurt non voleva minimamente affrontare fin quando Blaine non pose La domanda.

 

“Kurt, hai mai avuto questo genere di rapporti?”

 

“Che domande sono? Non si fanno certe domande.” Rispose Kurt visibilmente a disagio alzandosi dal letto e volgendo lo sguardo lontano da Blaine per evitare che vedesse quanto fosse arrossito.

 

“Dai, siamo come fratelli. Con me puoi parlare.” Continuò Blaine con un tono di voce molto dolce e affettuoso.

 

“No.” Era solo un sussurro, Kurt non sapeva neanche se Blaine avesse potuto sentire.

 

“Troverai qualcuno, prima o poi.” Kurt si girò verso Blaine che stava continuando a sorridere per scoccargli un’occhiataccia.

 

“Non è perché non ho trovato nessuno, fratellino. Potevo andare con Chandler o con David, non credere che io non abbia nessuno che mi faccia la corte, anche io piaccio. Solo che non volevo. Non è il momento.” Disse alzando il mento in una posa che per lui doveva sembrare superiore.

 

“Kurt, hai 17 anni. È normale che tu senta certe pulsioni.” Cercò di convincerlo Blaine.

 

“Io non sento certe pulsioni. Non sono un animale arrapato come te.” Rispose stizzito Kurt.

 

“Vuoi dire che tu…tu non…mai, neanche da solo?” Blaine era visibilmente interdetto.

 

“Piantala di farmi questi discorsi, Blaine.”

E con questa frase Kurt interruppe il discorso e andò in salotto.

 

 

**

 

 

Successivamente a quella conversazione Kurt iniziò a vedere gli uomini in un modo diverso, come non li aveva mai osservati. Prima pensava solo al principe azzurro e alla faccia più romantica e dolce di una relazione, non aveva mai pensato al lato fisico; ma dopo quel discorso, Kurt si trovò a pensare illogicamente che Blaine lo avesse maledetto facendolo diventare un adolescente arrapato e senza pudore.

Cercò di non fare tanto caso a quelle pulsioni di cui parlava Blaine, ma il fatto che il suo fratellastro uscisse dal bagno solo con i boxer e che avesse un fisico davvero niente male – non avevo mai notato quei pettorali e quegli addominali e quelle braccia così muscolose – non aiutava di certo la  situazione. Da giorni Kurt era come un filo teso, nervoso e irascibile e lui stesso capiva che doveva fare qualcosa.

Un pomeriggio si fece la doccia e assorto nei suoi pensieri non si accorse di un evidente problema a “sud dell’equatore”, un problema che da giorni era diventato quotidiano. Decise di lasciar passare e continuò a lavarsi, massaggiandosi i capelli con shampoo e balsamo e poi cospargendo il corpo con il bagnoschiuma. Non ricordandosi quasi più del suo problemino, Kurt poggiò le mani in basso per lavarsi e gli scappò un profondo gemito di piacere che lo fece arrossire immediatamente. Si sciacquò in fretta ed uscì dalla doccia. Rimase qualche minuto a pensare e ripensare a quale fosse la cosa migliore da fare – c’è davvero un cosa migliore da fare in questi casi? – sorreggendosi con le braccia al lavandino e tenendo lo sguardo basso. Si tolse l’accappatoio e osservò la sua erezione, poi prese un profondo respiro e spostò una mano dal lavandino al suo membro iniziando a sfiorarlo. Le sensazioni che provò furono indescrivibili, e pensare che stava solo sfiorando. Decise di approfondire il contatto iniziando a massaggiarsi l’erezione prima in un modo un po’ timido e impacciato, poi sempre più sicuro di sé. Concentrato sull’azione non si preoccupò di attutire i gemiti che gli uscivano dalla bocca e continuò a muovere la mano su e già aumentando sempre più la velocità. Sentì uno strano calore al basso ventre, le dita dei piedi si arricciarono e la mano si mosse istantaneamente ancora più veloce.

 

“Kurt, che succede? Cos’è questo…Cazzo!”

 

Blaine era entrato in bagno proprio nel momento in cui Kurt fece l’ultima mossa della mano venendo con un urlo roco. Ancora con il fiatone e completamente nudo, osservò Blaine che era rimasto bloccato davanti alla porta, con gli occhi spalancati. Kurt arrossì incapace di fare altro e si piegò per prendere l’accappatoio che aveva lasciato a terra. Quel movimento provocò un piccolo gemito in Blaine che si coprì la bocca immediatamente con la mano e uscì fuori dal bagno chiudendosi la porta alle spalle.

 

Da quel giorno e per i giorni a seguire, Kurt e Blaine parlarono poco guardandosi ancora meno.

 

 

**

 

 

Circa una settimana dopo anche Burt e Kathy si accorsero del cambiamento di rapporto tra i due ragazzi, ma loro dicevano sempre che andava tutto bene e che era tutto uguale, ma sapevano entrambi che una situazione del genere non poteva portare a nulla. Kurt e Blaine cercavano di stare fuori casa il più tempo possibile per evitare di dover affrontare imbarazzanti silenzi e quelle poche volte che si incontravano si scambiavano solo timidi sguardi per poi arrossire e dividersi.

A Kurt mancava l’amicizia con Blaine, gli mancava prendere il caffè tutti i giorni al Lima Bean e fare i compiti insieme e parlare di qualunque cosa passasse nella loro testa. A Blaine mancava fare indispettire Kurt con i suoi infantili scherzi, adorava quando il fratellastro gli urlava contro cercando anche di mascherare le risate che quegli scherzi gli provocavano.

Passarono due settimane e la situazione non migliorò.

Una sera, a cena, Kurt disse a suo padre di stare vedendo un ragazzo.

 

“Si chiama Chandler, l’ho conosciuto al negozio di dischi.”

 

Chandler. Blaine ricordava quel nome, ricordava che Kurt gli avesse detto che gli faceva la corte.

 

“Non è il ragazzo per te.” Si trovò immediatamente a dire Blaine, senza neanche accorgersene.

 

“Perché? Non lo conosci.” Rispose Kurt un po’ turbato dal tono sgarbato che Blaine gli aveva rivolto.

 

Blaine si alzò dalla tavola, posò il piatto e, ignorando sua madre che gli diceva di tornare seduto, salì in camera. Non riusciva a capire perché si fosse sentito così ferito da Kurt, forse perché non gliel’aveva detto. Eppure, la sensazione era un’altra, aveva provato vero e proprio fastidio e, ora sdraiato sul suo letto, ripensando a quel Chandler, sentiva la rabbia ribollirgli dentro. Che fosse gelosia? Non poteva essere, Kurt era il suo fratellastro, era suo amico..

Anche se da quel fatidico episodio in bagno, Blaine si era ritrovato ad osservare ammirato Kurt mentre era di spalle, o mentre guardava la televisione. Capì di adorare il profilo di Kurt, la sua voce, la sua risata, il suo modo di parlare e gesticolare.. Capì che forse era davvero gelosia e che provava qualcosa che andava oltre la semplice amicizia per il suo fratellastro. Si portò le mani al viso e Ora come faccio?

 

Le settimane passarono lente, soprattutto per Blaine che doveva sopportare le lunghe telefonate tra Kurt e Chandler la sera prima di addormentarsi – stavano ancora nella stessa camera - , addirittura Kurt prese il coraggio di invitare il suo nuovo fidanzato – Bliane rabbrividiva al pensiero – a casa, presentandolo a Burt e Kathy che erano davvero entusiasti e felici per lui. Blaine era sempre più nervoso e sua madre cercava di farlo parlare, ma lui rispondeva sempre che era per via della scuola.

 

“Blaine, non mi parli più di ragazzi? Prima lo facevi sempre.” Disse Kathy rivolta al figlio con un tono dispiaciuto. Blaine continuò a tacere.

 

“C’è qualcuno che ti piace? Ho notato che sei teso ultimamente.” Cercò sempre di far parlare suo figlio, ma senza risultati.

 

“Blaine tesoro, con me puoi parlare. Se non parli con me di queste cose con chi dovresti parlarne?” Continuò Kathy poggiando una mano sulla spalla del figlio.

 

“Kurt…”

 

“Sì, lo so che puoi parlarne con lui, ma io sono la tua mamma.”

 

“No, non hai capito. È Kurt…il ragazzo che…sì, insomma…che mi piace.” Blaine voltò la testa e arrossì immediatamente.

 

“Oh.” Fu quello che disse sua madre in risposta. “È il tuo fratellastro, Blaine. Forse perché siete sempre così a contatto hai pensato che l’amicizia sia qualcos’altro…” Cercò di capire Kathy.

 

“No, mamma. Non è amicizia, mi piace davvero. E non riesco a pensarlo con un altro, mi fa star male…” a Blaine si incrinò la voce.

 

“Oh, piccolo. Vieni qui! Sistemerai tutto, lo so.” Disse la madre prendendo Blaine tra le calde braccia.

 

 

**

 

 

Kurt stava con Chandler da quasi due mesi e il ragazzo quasi lo implorava di portare il loro rapporto ad un livello superiore, solo che Kurt non riusciva, non se la sentiva e per questo litigarono e si lasciarono.

Quel giorno Kurt tornò a casa un po’ incazzato, non riuscendo a capire perché non si sentisse triste come tutti i protagonisti dei film d’amore che si disperavano per essersi lasciati con il proprio partner. Entrò in casa e corse immediatamente in camera sua per buttarsi sul letto, ma non si accorse che in camera, sdraiato ad ascoltare la musica, c’era Blaine. Blaine che appena lo vide entrare così turbato si tolse gli auricolari e, titubante, chiese: “Kurt? Tutto okay?”

In un primo momento Kurt non seppe se rispondere o meno, poi decise per la prima opzione.

 

“Io e Chandler ci siamo lasciati.” Disse come se fosse una cosa da poco e, davvero, non capiva perché gli interessasse così poco.

 

“Non mi sembri più tanto turbato.” Disse Blaine visibilmente confuso.

 

“Sì, lo so. Forse avevi ragione te, forse non era il ragazzo adatto a me.”

 

E detto questo andò in bagno per farsi una doccia perché ancora sentiva profondo imbarazzo a parlare con Blaine.

 

 

**

 

 

Passò un’altra settimana in cui Blaine si ritrovò molto meno teso, forse perché Kurt era ufficialmente single e quel Chandler non si era fatto più sentire, ma comunque la situazione tra i due non sembrava migliorare.

Blaine era in camera e stava camminando avanti e indietro cercando di pensare ad un modo per tornare ad avere un minimo di rapporto con Kurt quando la portà si aprì rivelando il fratellastro che gli rivolse un dolce sorriso, il primo da non sapeva quanto tempo e, poi, tutto successe velocemente. Blaine gli si avvicinò, gli prese il volto tra le mani e lo baciò. Fu inizialmente un bacio lento per dare il tempo a Kurt di decidere se rispondere o meno.

Kurt era davvero turbato e confuso, ma quelle labbra erano così morbide e calde che gli venne spontaneo rispondere positivamente al bacio. I due si spostarono lentamente dalla porta e si sdraiarono insieme sul letto continuando a baciarsi sempre con più passione, ma si dovettero staccare per riprendere aria e, guardandosi negli occhi, arrossirono e sorrisero. Blaine teneva ancora le mani sul viso di Kurt e Kurt teneva le sue sulle braccia di Blaine tracciando immaginari disegni con il pollice, quando Blaine disse: “Mi piaci Kurt, mi piaci davvero tanto.”

Kurt pensò. Pensò alla prima volta che si incontrarono, a tutti i discorsi e in particolare al discorso sul sesso. Pensò a quella volta nel bagno quando provò piacere pensando a lui – non lo aveva mai ammesso, nemmeno a se stesso; pensò a quando Chandler gli chiedeva di andare oltre e lui inconsciamente si ritrovava a pensare a Blaine e Sì, Blaine. Quello che vuoi, pensò che Chandler non gli era mai davvero interessato e che fosse freddo, così freddo mentre Blaine era caldo e accogliente, pensò e disse “Mi piaci anche tu, Blaine.”

Entrambi si guardarono e sorrisero come due ebeti tornando a baciarsi, mentre con le mani Blaine iniziava a esplorare il corpo di Kurt che, preso da un’intraprendenza che mai si sarebbe immaginato di possedere, abbassò le mani fino ad arrivare al bordo della maglietta di Blaine che alzò e quasi chiese silenziosamente il permesso di toglierla.

 

Ma quella sera non andarono oltre, rimasero semplicemente sul letto senza maglia a fissarsi e baciarsi dolcemente e godendo del dolce tepore che il corpo dell’altro emanava.

 

 

 

 

 

NdA

Salve, salve, salve! Eccomi qui con questa nuova storia che, effettivamente non ha alcun senso, ma mi andava di scriverla. E poi ci ho perso tanto tempo – so che non sembra – quindi abbiate pietà di me.

Non so se qualcuno ha notato la ricorrenza di termini che si riferiscono alla temperatura – ecco spiegato il titolo XD - , dico solo che non sono ripetizioni a casaccio, ma sono volute. Non ho molto altro da dire, forse qualcuno ci rimarrà male che non c’è la descrizione di un rapporto tra i protagonisti, o forse qualcuno apprezzerà la mia scelta XD

In ogni caso, mi piacerebbe sapere i vostri pareri :)

 

 

Prendo le ultime righe per pubblicizzare la mia Long Klaine FUOCO : storia di Blaine, famoso commediografo, che decide di scrivere un musical e Kurt, enigmatico ragazzo che entrerà presto nel cuore di Blaine. Se vi va, passate pure a leggerla :)

  
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