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Autore: Specchio di luna    16/08/2012    0 recensioni
Celin, una ragazza di soli 15 anni decide di scappare dalla sua casa in campagna isolata e lontana dalla rumorosa città, per realizzare i suoi sogni.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accesi il telefono e trovai circa 70 chiamate perse e 120 messaggi, le chiamate erano dei miei parenti che sicuramente si erano preoccupati ed insospettiti della mia improvvisata scelta di andare via. Forse finalmente si erano resi conto che in quei 15 anni di vita non avevano fatto nulla di buono per me.. Forse l’unica cosa buona era stata mettermi al mondo. I messaggi erano tantissimi ma fra tutti quello che balzò ai miei occhi fu quello del ragazzo più carino del liceo, quello che tutte volevano conquistare come un giocattolo, quello che non mi aveva mai degnato di uno sguardo e che sinceramente non pensavo sapesse nemmeno della mia esistenza. Ma comunque a queste cose ci avrei pensato una volta trovato un alloggio e un lavoro. Ora era venuto il momento di chiamare i miei genitori ed avvisare che ero giunta a Dublino. La chiamata fu rapida, e inverosimilmente i miei genitori sembravano alquanto preoccupati, ma era giunto il momento di iniziare a vivere la mia vita, infondo ne abbiamo solo una e non potevo sprecarla. Ma questo 27 settembre.. Non era un giorno qualunque, era il giorno del mio compleanno ed io non avevo la minima idea di cosa fare. Non mi era mai capitato di passare un compleanno così, mi ero portata con me un diario dove avevo scritto la giornata del mio compleanno dell’anno precedente.. ‘’   stavo dando precedenza ad un evento alquanto importante, un giorno che precede di qualche settimana la pasqua , quel giorno in cui ho l’onore ed il diritto di sentirmi importante e non una semplice matricola.  Avevo il diritto di sentirmi importante per il semplice motivo che non era un giorno qualunque bensì il mio compleanno. La giornata iniziò per me alle 5.08 del mattino, quando il sole che filtrava dalle persiane sfiorò le mie palpebre regalandomi un dolce risveglio. Procedetti andando a fare colazione e ricevendo gli auguri dai miei più cari amici e dalla mia famiglia.  Mi affrettai nello scegliere i vestiti, truccarmi e roba del genere.Arrivai a scuola ed entrando in classe trovai alla lavagna gli auguri da parte delle mie migliori amiche con un ‘PS, dove c’era scritto l’amore fa brutti scherzi’. La giornata andò avanti tra una chiamata inaspettata ed un messaggio, successivamente il pranzo andò male , non mi stavo per niente divertendo , era forse il peggiore compleanno della mia vita?                                                                                                     Come al solito mi stavo sbagliando, ma non mi persi d’animo e iniziai a prepararmi per la festa, ero pronta, impeccabile, davvero carina, modestie a parte, ma dovevo ancora andare a comprare le candeline. Andai al negozio per le feste più vicino a casa mia, e comprai delle candeline del tutto normali però una di queste era speciale, a fora di stella di un colore del particolare un misto fra bordeaux e fuxia.  Subito dopo andai a ritirare la torta, era con lo sfondo e la panna arancione, proprio come la desideravo poi c’erano stampate delle mani e sopra c’era scritto ‘ everthing is in your own hands’, era tutto nelle mie mani, era proprio così. Successivamente salii su casa iniziai a preparare la tavola e presto arrivarono le tre amiche, quelle a cui tengo di più al mondo, quelle che non cambierei per niente con niente.      Infine fu una festa bellissima, memorabile, forse la migliore di quelle che avevo vissuto sino a quel giorno.                                  Molte volte tendo a crearmi mille problemi senza motivo, eppure non c’è n’è bisogno, insomma un controsenso della natura. I giorni passarono, compreso il mio compleanno e le festività pasquali, feci nuove amicizie magari quelle amicizie mi avrebbero cambiato la vita chi lo sa, a questo punto meglio continuare a passare. Sembrava fosse passato solo qualche giorno, invece erano passati 8 mesi e la scuola era quasi giunta al termine, tra i corridoi della scuola già si sentiva l’odore dell’estate, ‘la battaglia’ era quasi giunta al termine e sembrava che io avessi avuto la meglio. Ero arrivata alle prime idi di aprile, il grosso era stato fatto e i professori non facevano che continuare a ricordarci inesorabilmente degli esami che si sarebbero tenuti a breve, e del tanto lavoro che c’era ancora da svolgere per poi essere soddisfatti del voto finale.                         Era una bella sfida per me, puntavo in alto, avevo grandi sogni ed ambizioni e la licenza media era il primo gradino, della grande scalata al successo, i voti erano solo un qualcosa di scritto, uno stupido numero forse senza significato ma con qualche mente razionale, i voti erano quelli che contavano per la società, non quello che realmente era penetrato nel tuo cervello, quelle migliaia di informazioni e miliardi di lezioni che in tre anni hanno pascolato liberamente nei tuoi pensieri, nei viali della tua fantasia ed esasperazione. Nella mente di tutti noi albergava la strana sensazione che finalmente c’è l’avevamo fatta, ma allo stesso tempo negli occhi di qualcuno luccicava lo strano motivo del rimorso del tipo ‘sicuramente potevo fare di meglio, sicuramente sarei potuta stare la più brava’. Negli ultimi mesi mi sono sempre posta la domanda del ‘che cosa devo fare per rendere la terza media indimenticabile?’ ci avrò pensato giorno e notte, ma la soluzione sembrava impossibile da trovare.     La classe non è mai stata unita, e di certo non poteva diventarlo negli ultimi 60 giorni, poteva essere un miracolo, intanto tutto può succedere, ma palesemente io non ci speravo più di tanto. Più che altro mi divertivo a proiettarmi nel mio ‘futuro prossimo’ quello che realmente si sarebbe tenuto a qualche mese di distanza, i ragazzi che sono passati prima di me in questa situazione mi hanno detto di rassegnarmi le cose cambieranno, le amicizie cambieranno insomma il liceo stravolgerà la tua vita in modo positivo si spera. Esatto, era proprio così con la scelta della scuola superiore, credo si scegliesse il proprio futuro, chi sceglie un liceo credo che si proietti in un futuro professionale da medico,avvocato, professore chi lo sa.. Insomma gente seria, e che soprattutto si speri abbia voglia di continuare a studiare ancora per molto. Poi ci sono anche quelli del tecnico che di voglia di studiare non ne hanno molta, ma che se la cavano. E poi il professionale per quelli che si vogliono dirigere direttamente al lavoro senza perdere molto tempo sui libri.  Effettivamente pensandoci la scelta della scuola è stata disastrosa, fino all’ultimo momento non sapevo che scegliere, non avevo le idee chiare e certamente non le ho tutt’ora, so solo che voglio fare della mia vita uno dei più bei dipinti mai visti … E quindi … Quindi credo che qualche anno in più sui libri e tanta cultura non mi farà mica male.’’ Ma non mi soffermai solo al giorno del mio compleanno continuai a leggere e mi resi conto di quanto la mia vita stesse cambiando.

  
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