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Autore: Soly_D    16/08/2012    9 recensioni
3^ classificata al Contest "Stupidi sentimenti terrestri" indetto da Bolla12 e normina23
«Nessuno si dimenticherà della mitica Bulma Brief».
[Yamcha/Bulma - What if?]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Yamcha | Coppie: Bulma/Yamcha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Soly Dea
Fandom: Dragon Ball
Titolo: Lei c'era sempre stata
Personaggi/pairing: Bulma/Yamcha
Rating: verde
Generi: sentimentale, introspettivo
Avvertimenti: one-shot, what if?
Introduzione:
[E se Vegeta non avesse mai accettato di alloggiare alla Capsule Corporation, dopo il ritorno sulla Terra da Namecc? Se lui e Bulma non si fossero mai conosciuti abbastanza da innamorarsi l'uno dell'altro?]
L'età avanza e Bulma ha paura. Sarà Yamcha, con il suo carattere dolce e un po' infantile, a farle capire che il tempo non cancella i ricordi: li sbiadisce semplicemente.
Note dell'autrice: questa fanfiction partecipa al Contest "Stupidi sentimenti terrestri" indetto da Bolla12 e normina23.




Lei c’era sempre stata


«Che ci fai qui?».
Bulma accennò un sorriso, increspando l’acqua del fiume con le dita e seguendo con lo sguardo i lineamenti del suo riflesso.
«Pensavo».
Yamcha si sedette accanto a lei, ignorando il dolore alla schiena.
«A quanto sei invecchiata?».
La scienziata si voltò verso il marito, fulminandolo con lo sguardo.
Lo vide spalancare gli occhi dal terrore e irrigidirsi subito dopo.
Non potè fare a meno di scoppiare a ridere, nonostante non le riuscisse bene come una volta.
«Ti ricordo che sei più vecchio di me», affermò convinta.
Yamcha annuì, tirando un sospiro di sollievo: aveva immaginato che, come minimo, Bulma gli avrebbe tirato uno schiaffone. Ma non era più la ragazzina immatura e viziata di un tempo, quella ragazzina tanto bella quanto intelligente di cui si era innamorato molti anni prima. Erano cresciuti entrambi, erano cambiati e maturati fino a decidere di passare tutta la vita insieme.
Ed ora, l’aspetto fisico non era di certo tra i loro primi pensieri.
In fondo cos’erano quelle rughe? Il segno di una vita trascorsa a pieno.
«Pensavo a Goku e Vegeta», continuò Bulma alzando gli occhi verso l’orizzonte. «Chissà che fine hanno fatto... se stanno bene...».
«Tranquilla», la rassicurò Yamcha poggiandole delicatamente una mano sulla spalla. «Si staranno sicuramente allenando in qualche parte del mondo... o in qualche altra dimensione. Sai come sono fatti!».
Bulma sorrise, rincuorata. Suo marito aveva sicuramente ragione, non c’era da preoccuparsi.
Era passato tantissimo tempo dall’ultima volta in cui li aveva visti: se n’erano andati entrambi con il drago Shenron verso chissà quale meta. Chichi aveva sofferto molto per la partenza di Goku, ma a Bulma non era importato poi così tanto. Goku e Vegeta erano suoi amici, niente di più. E poi lei aveva una famiglia, con un marito – seppur ancora troppo infantile e donnaiolo – e due bellissimi figli. Cosa desiderava di più?
«Non ti sembra che il tempo sia passato troppo velocemente?».
Yamcha inarcò le sopracciglia, perplesso.
«Cos’è, vorresti tornare ai tempi di Freezer, quando eri una ragazzina piccola e indifesa?».
L’ennesima occhiataccia da parte di Bulma, l’ennesima risata un po’ goffa a causa dell’età.
«Non ero una ragazzina», rispose abbassando lo sguardo. «E non ero nemmeno piccola e indifesa. Se non fosse per me e per la mia mente geniale, a quest’ora sareste tutti nell’aldilà».
Yamcha annuì, constatando che la moglie avesse pienamente ragione.
«E allora?».
«E allora cosa?».
«Perché pensi che il tempo sia passato troppo in fretta?».
Bulma sospirò, togliendo la mano dal fiume.
«Io... io ho paura della morte».
Yamcha corrugò la fronte, scettico. «Se non sbaglio, sei già morta all’epoca di Majin Bu. Ti è sembrato così male l’aldilà?», chiese sarcastico.
«Non è questo. Una volta che morirò, tutti si dimenticheranno di me».
Yamcha, allora, si alzò in piedi con un po’ di fatica. Mise una mano sul fianco e sollevò l’altra come per iniziare un discorso.
«Come dimenticare l’impavida Bulma Brief? Scienziata ricca e famosa, donna tanto affascinante quanto geniale, mito della scienza e della tecnologia, madre e moglie fantastic-».
«Va bene, va bene, ho capito!», lo bloccò Bulma ridacchiando.
Le parole di Yamcha avevano avuto l’effetto desiderato.
«Hai ragione, nessuno si dimenticherà della mitica Bulma Brief», disse la donna alzandosi in piedi e stringendosi al braccio di Yamcha.
I due si sorrisero a vicenda, poi si avviarono a casa.

E in effetti, nessuno si sarebbe mai dimenticato di Bulma Brief.
Ma non perché era stata una brillante scienziata o una bellissima donna.
Non per la sua mente geniale o il suo fascino inimitabile.
Non per le sue invenzioni o il numero di uomini che aveva stregato.
Nessuno se ne sarebbe dimenticato perché semplicemente lei c’era stata.
I suoi figli, i suoi nipoti, i suoi pronipoti, tutti i suoi discendenti avrebbero per sempre portato nel cuore il ricordo di quella ragazzina vivace e intraprendente che decise di partire con quel bambino tanto ingenuo quanto forte di nome Son Goku. Nessuno avrebbe dimenticato le loro prime avventure, fino alle ultime battaglie in cui tutti i guerrieri più potenti della galassia si erano schierati dalla loro parte per salvare l’umanità.
Bulma Brief c’era sempre stata e, se il mondo continuava girare, era anche grazie a lei.



bb

  
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