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Autore: Itsamess    16/08/2012    2 recensioni
STORIA DA REVISIONARE
Finn ha chiesto di entrare nella sezione "Forze speciali" dell'esercito, dove fa ricerche su forme di vita aliene. E se incontrasse Jesse St. James?
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St. Hudson ambientata nel deserto ed inserita nella raccolta Erbario
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Finn Hudson, Jessie St. James | Coppie: Finn/Rachel, Jessie/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Erbario'
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Even in Fort Benning, Georgia? (corniolo, amore che sfida le avversità)
 



 


Quando Finn Hudson aveva fatto domanda per entrare nella sezione "forze speciali" si era immaginato tesori sottomarini da recuperare, valigette piene di soldi falsi o almeno un incarico sottocopertura. Tuttavia si era presto dovuto ricredere: non era diventato una spia, o un palombaro, ma un soldato, di quelli che corrono, sparano, muoiono.
La sua unità era stata confinata nel bel mezzo del deserto, in un edificio color grafite dalla pianta circolare. Sembrava un enorme dischetto da hockey precipitato nel bel mezzo del nulla.





Bastoncino

Bastoncino storto


Sasso nero con piccoli fori sulla superficie

Mucchietto di polvere rossiccia

Bastoncino


Il ragazzo sbadigliò.

«...quindi il vostro compito, per adesso, sarà di analizzare i campioni che vi forniremo ed annotare qualunque anomalia. Qualsiasi cosa: quel pezzo di corteccia ha degli riflessi blu sospetti? La mia piantina ha detto qualcosa? Quel sasso respira?»
Sebbene il colonnello Mustang fosse completamente serio, nel piccolo gruppo sorsero delle risa, prontamente ignorate.
«Nella documentazione fornitavi troverete maggiori informazioni, ma sappiate-»
«Qual è lo scopo di tutto questo, signore?» domandò con voce ferma un ragazzo riccio, seduto accanto al proiettore.
«Lei è?»
«Soldato St. James, signore, al suo servizio»
Finn rischiò di cadere sporgendosi dallo sgabello per scorgere, al buio, la sua figura.
Il profilo perfetto, quel sorriso arrogante, perfino gli occhi, brillanti nell'oscurità, erano i suoi.
Jesse
Il colonnello Mustang ripetè piano quel nome- St. James -come se volesse annotarlo nella sua lista nera, poi gli spiegò che quell'unità faceva ricerche su forme di vita diverse da quelle terrestri.
Con visibile soddisfazione, prese da uno scaffale un'altra scatola di diapositive che inserì nel videoproiettore.
La parete davanti a loro assunse i toni del verde, mentre si susseguivano diversi fotogrammi dei più famosi film di fantascienza.
C'erano perfino i simpatici alieni di Toy Story.
E' per questo che ho lasciato l'Ohio?


Capì solo alcune settimane dopo che era nato per ascoltare il respiro di Jesse e vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi piano, mentre giocherellava coi suoi ricci.
Non sapeva spiegarsi come erano finiti sotto quel tavolo: all'inizio era stato tutto un gioco, un continuo battibeccare su questioni che ora non avevano più importanza, del tipo "perchè alla fine non l'aveva sposata", "perchè era tornato a Lima, solo per lei?" o "qual è il miglior fumetto della storia".
Poi un pomeriggio, in laboratorio, tutto ad un tratto, Jesse aveva urlato «INVASIONE ALIENA» e lo aveva bombardato di bastoncini dalla forma strana, crisalidi iridescenti e sassolini cavi.
E dopo pochi minuti le mani di uno cercavano disperatamente quelle dell'altro, le loro labbra tentavano di imprimere con quanta più forza un bacio indelebile - promessa di eterno amore  - e i loro camici diventavano improvvisamente superflui.
Finn si era reso conto che la fitta di gelosia che provava nel vedere insieme Rachel e Jesse non era per lei, ma per quel dolce ragazzo che amava Dylan Dog e le gardenie bianche, che si era arruolato per vivere sulla propria pelle ciò che aveva provato il fratello, quando era andato in Iraq per conquistare l'amore dei loro genitori e c'era riuscito morendo da eroe, quel ragazzo così forte e insieme così indifeso, quel ragazzo che solo il suo abbraccio poteva proteggere.


Così quando gli alieni conquistarono la Georgia, sottomettendo poi ad uno ad uno tutti gli altri stati del mondo (ad eccezione della minuscola e imprendibile San Marino) solo il loro amore li salvò dal raggio subatomico-immobilizzante.






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Allora, questa one-shot fa parte della raccolta Erbario: ogni storia è idealmente legata ad una pianta che nel linguaggio dei fiori ha un significato affine a quello della one-shot.

L'avversità che si trovano a fronteggiare i St. Hudson è di natura aliena, ma l'amore che nutrono l'uno per l'altro li avrebbe salvati da tutto, anche da ragni, meduse e piovre giganti, questo mi sembra chiaro; Jesse cerca il perdono, ed è importante capirlo, per aver ferito i suoi fratelli spingendoli ad azioni estreme; Finn quando chiede se era tornato solo per Rachel naturalmente spera in un no; San Marino rules.
Ps non vengo da san marino, se ve lo stavate chiedendo

 

 

  
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