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Autore: Maya98    16/08/2012    2 recensioni
John. Sherlock. Si incontrano da piccoli in mille modi, e qui leggiamo tutti i loro piccoli momenti.
AU Slash Teen!Sherlock/Teen!John
Storia gemella di "Cento modi di incontrarsi"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cento di Sherlock e John'
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It should really be said?

Folle. Folle. Riesco solo a pensare nella mia mente.
Folle, e che altro? Invitare Sherlock Holmes al cinema? Pazzo furioso! Io, ovviamente, e chi altro potrebbe essere così tanto masochista?
Insomma, ci conosciamo da diverso tempo. L'ho incontrato in un locale qualche mese fa, io c'ero per staccare, lui per seguire un caso. Ovviamente. E per far che altro, scusa? Poi lui il giorno dopo mi ha cercato. Durante la ricreazione, ha trovato la mia sezione e mi ha chiesto se potevo aiutarlo a risolvere un caso, aveva bisogno di un assistente.
Ma adesso...stiamo davvero esagerando. IO sto impazzendo, e lui...Bè, lui è già psicopatico, quindi, che differenza fa?
Devo ammettere che mi sono reso conto di essere irremediabilemente attratto - per non dire perdutamente innamorato - da lui. Da diverso tempo. Ma invitarlo al cinema è un'altra cosa. Lui reputa i film noiosi, per Dio! E che mi è saltato in testa?
Ho solo voglia di uscire, per una volta. Uscire insieme. Non l'ho invitato a cena, perdiana, e perché mi sento così in imbarazzo?!?
E perché lui ha accettato? Diamine, lui odia i film! Dice che ci sono cose più importanti, le trame sono scontate - sono così noiosi, John, perché non riesci a capirlo? - e dio solo sa che altro. PERCHE' HA ACCETTATO?!? Non capirò mai che gli passa per la testa. Ora però sono io nel fango. Cioè, avevo dato per scontato che rifiutasse. Che film ci sono al cinema 'sta sera? Che film?
-Cosa vuoi vedere?-chiedo, sfogliando il giornale alla ricerca dei titoli:-Ci sono solo tre film, il nostro cinema in città è davvero schifoso.
-Fai tu.-dice, suonando il violino e sempre senza prestarmia attenzione. Dovrebbe studiare, cavolo, tra due settimane abbiamo la maturità! Ma lo studio è futile per il grande Sherlock Holmes!
-Ok, allora...Un horror, un giallo, un romantico-strappalacrime. Io direi che andiamo per il giallo.
-Sono scontati.-piagnucola.
-Allora vorrà dire che mi svelerai l'assassino dopo le prima battute del film.-ribatto, sorridendo. Oh si, quanto avrei goduto nel vederlo criticare tutti quegli attori e quei casi così banali rispetto ai suoi.
-Vada per il giallo.-borbotta, riponendo il violino nella custodia.
-Passo da te alle otto?-chiedo, sentendomi improvvisamente le guance in fiamme.
-Ok.-risponde solo, senza guardarmi.

M*rda. M*rda m*rda m*rda. Mi ripeto, mentre sono sotto casa sua, le mani sulle spalle e saltellando per il freddo. Siamo a giugno, dio santo, come mai fa così freddo?
Perché l'ho invitato? mi chiedo ancora. Santo dio, finirò per commettere qualche sciocchezza, lo so. Anche solo immaginare me e Sherlock in una sala al buio, seduti vicini io...
-Eccomi!-trilla, uscendo dalla porta. Ha su il cappotto, ma come fa? Va bé che è freddo, ma mica ci sono meno dodici gradi!
-Bene.-rispondo, continuando a saltellare:-Allora andiamo a piedi?
-Se è vicino si.
-Non sei mai andato al cinema?-chiedo, non tanto sbalordito.
-Mmm...non ci vado da sei anni.
Chissà perché la cosa non mi stupisce. Camminiamo per circa cento metri, poi svoltiamo a sinistra. Quando arriviamo in centro il cielo è ancora chiaro, nonostante siano le otto e mezza di sera.
-Ecco.-dico finalmente, tenendo ferma la porta in modo che possa passare prima di me. Lui mi fissa un attimo stralunato, poi varca la soglia, e io arrossisco come una dodicenne al primo appuntamento. Dio mio, è maleducazione non far passare prima la raga...oddio. No, rettifico: il ragazzo.
Dentro fa più caldo. Sono tre salette piccole, ma niente male, i pop-corn sono buonissimi. Mi faccio avanti verso la cassiera e dico:-Due interi per il poliziesco, per favore.
-Oh, mi dispiace signore.-dice lei, con espressione indecifrabile:-Ma per il poliziesco è tutto pieno.
-Tutto pieno?-ripeto, e lei conferma con un cenno del capo.
M*rda.
-E che altri film ci sono?-chiedo, anche se so già la risposta.
-Un tragedy romantico,-elenca, facendo saettare gli occhi su Sherlock:-O un horror.
Sherlock mi guarda interrogativo, mentre io mi metto una mano sullo stomaco.
-Non so tu,-dico, fissandolo e sentendomi già male:-Ma io gli horror non li reggo. L'ultima volta...-rabbrividisco al solo pensiero. Ho passato più tempo in bagno che nella sala a vedere il film.
-Vada per il tragedy-romantico.-dice lui allora, rivolgendosi alla commessa. Lei sorride. Se sorride così un'altra volta a Sherlock giuro che la strangolo... John smettila subito di pensare!
-I pop-corn?-chiede allora, girandosi verso la macchinetta.
-Una porzione per du...ah, no, giusto.-mi interrompo, mentre lei si rigira:-Mi ero dimenticato che tu non mangi.-aggiungo, rivolto a Sherlock, che mi guarda come se fossi un alieno.
-Una porzione media per due.-mi contraddice lui, verso la donna. Lei porge un sacchetto pieno di pop-corn.
Ha anche accettato i pop-corn? Ha accettato di venire al cinema e di mangiare dei pop-corn?!? Chi sei, che ne hai fatto del mio di Sherlock Holmes?
Strappiamo i biglietti e ci accomodiamo in sala: non c'è nessuno. Siamo al centro, due posti vicini, non troppo vicino allo schermo. Perfetto.
Lui appoggia i pop corn in mezzo, e si siede subito dopo di me. Non dice niente su quanto siano noiosi i venti minuti di pubblicità che seguono quel gesto, anzi, e lo vedo pure mangiare.
-Pensavo non avessi bisogno di introdurre sostanze alimentari nel tuo corpo,-scherzo, prendendone una manciata.
-Bé, i pop-corn sono pop-corn!-esclama, come se fosse ovvio, e se ne caccia due o tre in bocca. Oggi è un giorno da segnare sul calendario con la gigantesca scritta: MIRACOLO.
Poi si spengono le luci.

Ok, devo concordare con Sherlock. I film sono noiosi. Almeno, questo è una palla totale. La storia non ti prende minimamente, e dei quattro protagonisti, nonostante tutti i casini che accadono, capisci già come vanno a finire le coppie. Quando le luci si riaccendono per il primo tempo sono quasi tentato di dirlo ad alta voce, nella sala ci siamo solo noi, ma poi penso che se Sherlock si è trattenuto posso farlo assolutamente anche io.
-L'attrice bionda tradisce il marito.-dice ad un certo punto:-E proprio come la nostra prof. di storia quel lui è un meccanico.
Sorrido, perché nonostante sia abbastanza tranquillo 'sta sera, rimarrà sempre Sherlock.
Mette da parte la scatola dei pop-corn, ormai finiti, e posa il braccio sul bracciolo della poltrona. E' rossa, ma non morbida come vorrei.
Le luci si rispengono.

Per altri quaranta minuti il film  si prolunga insensatamente. Solo quando il tipo rosso tenta il suicidio perché la ragazza coi capelli neri l'ha lasciato succede qualcosa. Non mi ha coinvolto così tanto da farmi piangere, ma vorrei solo avere un po' di conforto.
E' in quel momento che scorgo il profilo della mano di Sherlcok a palmo in alto sul bracciolo.
E quello è l'inizio della fine.
Stringo gli occhi, tentando di non pensarci. Non pensarci, John, non ti fa bene pensare che c'è lì la mano di Sherlock. John smetti di pensarci!!!
Sono fregato. Il mio respiro si fa affannoso, ma cerco di nasconderlo. Stringo forte la mano sinistra per impedirmi di allungare la destra e afferrare la sua mano. Oh dio. Stringo convulsamente. John smetti di pensare! Santo cielo, se ne accorge!
In effetti ora mi sta guardando. Oddio, no, ci mancava anche questa. Poi riporta lentamente gli occhi sullo schermo, ma è come se mi stesse sbirciando ancora con la coda dell'occhio. E poi la sposta: di due minuscoli centimentri e afferra la mia. E stringe. Stanto cielo, il mio cuore sta battendo così veloce che potrei collassare. Diciannove anni, pressi della maturità, morto di infarto in un cinema perché il suo migliore amico gli ha stretto la mano!, già mi immagino i titoloni del giornale. Sherlock non sarebbe stato contento: non c'è neanche da investigare su una morte del genere.
Passano ancora dieci minuti, quelli dove capisci esattamente come andrà a finire. Riescono tutti a farsi perdonare ed escono con la persona che amano ma che non-lo-sanno-ancora. La mano di Sherlock continua a stringere la mia, spero che non stia sudando.
Poi la solita scena: il tipo riporta a casa la tipa, e sulla porta c'è una di quelle scene romantiche da vomito. E poi si baciano, con passione, furia e desiderio represso...tutte quelle ca*zate lì.
Non è colpa mia, santo cielo! E' la mia testa che si muove da sola! Adesso dio mi spieghi perché sto guardando Sherlock. Dio!!! Esigo una risposta, anche solo essere fulminato al momento! Perché sto guardando Sherlock? Oddio e lui...non ci credo. Beccato come un idiota. Lui sta guardando me. Mi fissa, almeno. Riporto gli occhi sullo schermo, ma la mia attenzione è ancora accanto a me. Sherlock non distoglie lo sugardo, sento i suoi occhi arroventarmi la guancia. Oddio. Non deglutire, John, non farlo.
Per quanto mi riguarda so benissimo cosa sta per succedere. So benissimo che tra qualche secondo non riuscirò a trattenermi e gli salterò addosso. Oddio, oddio, oddio....sono in panico!
Cerco di concentrarmi su qualsiasi cosa che non sia il mio amico, film compreso. Ma sembra un chiodo fisso piuttosto impossibile da togliere. Prendo due respiri profondi mentre le scene davanti a me si fanno equivoche anzi...nessun equivoco su quel che sta accadendo nelle scene.
Come smettere di pensare quello a cui sto pensando? Pensandoci, disse Freud, se non sbaglio. E' l'unico modo.
E lo faccio. E clicco play sui miei filmini mentali e mi metto comodo con i pop-corn. Riesco quasi a sentire il respiro di Sherlock mentre mi si avvicina. Giro la testa, è troppo vicino. Bé, bel montaggio di filmino, non c'è che dire. E riesco quasi a sentire il suo fiato sempre più vicino, il calore che emana la sua pelle, riesco quasi a sentire la ruvidezza delle sue labbra quando si posano sulle mie, e il sapore della sua saliva. Il suo profumo...inebriante. Lo riesco quasi a sentire.
Un momento.
Un momento.
Oh, ca*zo.
Lo riesco a sentire??? Oddio mio. Il cervello ha smesso di funzionare. FIlmini mentali? Ma cosa!!!
Mi sta baciando, mi sta baciando veramente. E' qui, lo sento benissimo, le labbra che si muovono sulle mie con lentezza estenuante. E io di certo non ho la testa per dirgli di no e allontanarmi, anzi, mi avvicino di più, le mani corrono ai capelli.
Poi improvvisamente partono i titoli di coda, con la musica smielata del film e per qualche secondo la sala diventa così buia che è impossibile distinguere qualcosa.
Quando la luce torna è seduto accanto a me nella stessa identica posizione di prima, si stiracchia e sbadiglia, alzandosi come se non fosse successo niente. Cioè, senza la minima reazione, senza una parola.
E questo un po' mi ferisce.
Ci alziamo, lui recupera il cappotto e poi usciamo dal cinema.
Camminiamo per le strade, ora il cielo è completamente nero e costeggiato di stelle. Sono le undici, il film è durato in tutto due ore e mezza. Sotto la luce dei lampioni non diciamo niente finché non arriviamo davanti a casa sua. Allora tira fuori le chiavi - i suoi non ci sono mai - e apre il cancello. poi si volta, e mi fa un cenno con la mano:-Ci vediamo domani a scuola.-dice.
E' in quel momento che scoppio. In quel momento che urlo. In quel momento decido che non farà come fa di solito, che per una volta non l'avrà vinta lui.
-SHERLOCK!-esclamo, senza trattenermi dall'alzare la voce.
Lui si volta lentamente, le chiavi ancora in mano:-Si?-chiede.
-Adesso mi hai davvero stancato, la mia pazienza è ad un limite!-grido, esasperato:-So che tu non dormi, ma io si, e non ho inenzione di passare la notte insonne ad arrovellarmi su questioni a me ignote per colpa tua.
Rimane in silenzio, così continuo:-Dimmi subito cosa pensi, almeno. Dimmi ora se è stato un gioco, un passatempo, uno scherzo. Se era un esperimento o chissà cosa, Sherlock. Dimmelo adesso, così non passerò l'eternità a tormentarmi sul fatto che sembrava...-improvvisamente l'aria mi viene a mancare:-...sincero.-sussurro, in un soffio.
Questa volta è lui a sgranare gli occhi. Oh, si signore, posso dire che nella vita sono riuscito una volta a stupire Sherlock Holmes.
-Pensavo che avessi capito.-dice, dopo un po' di silenzio.
-Ora che l'hai detto si.-mormoro, sconfitto, mentre ogni speranza si spezza:-Lo immaginavo che era uno scherzo.
-No!-esclama, scendendo improvvisamente i gradini per tornare da me e prendermi le spalle e scuotermi:-No, vedi? Non hai ancora capito! Pensavo che...che avessi capito che...per me è difficile. Pensavo che avessi capito...che non riesco...a trovare...il coraggio...di parlare.-sembra che ci stia impiegando uno sforzo enorme, la voce è rotta e discontinua, le parole le sta strappando a forza:-...pensavo...quindi che questo...bastasse. Perché è davvero...difficile...c'è davvero bisogno che venga detto?
E improvvisamente sento il mio cuore diventare caldo, invaso dal sollievo. E' in difficoltà, ma si sta sforzando di parlare per farmi capire. Non era un gioco, solo che per lui è difficile scambiare effusioni...e pensava che quello fosse bastato. Ma c'era davvero bisogno che lui me lo dicesse?
-No.-rispondo in un sussurro:-No, davvero.
E per la seconda volta mi avvicino per fare incontrare le mie labbra e le sue. E per la prima volta in tutta la mia vita sento un senso sconosciuto di appartenenza, di completezza.
Tuttavia, quando si separa da me per raggiungere nuovamente la porta ed io mi volto e comincio a camminare nella notte, vengo bloccato dalla tanto familiare e amata voce:-John?
Mi volto, e sorriso:-Si?-chiedo, guardandolo.
-Ti amo.-articola con le labbra, poi chiude velocemente la porta dietro di sè, imbarazzato. Non l'ha pronunciato ad alta voce. Ma questa volta ho capito anche io.

Angolino della Skizzata:
Questa storia stava nella raccolta "cento modi di incontrarsi" a torto, perché non è un incontro. Mi ha dato quindi l'idea di creare un'altra raccolta con i missing-moments della loro relazione sempre in tenera età.
Non garantisco aggiornamente continui e regolari. In cerca di una beta
  
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