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Autore: Cristie    17/08/2012    1 recensioni
Os ambientata cinque anni dalla fine della terza stagione. Blaine e Kurt si stanno occupando del trasloco di Burt e Carole, quando curiosando tra gli oggetti Kurt ritrova una vecchia cassetta appartenuta a sua madre, Kurt scoprirà come le parole di sua madre si siano compiute senza che lei lo sapesse. Perché l'amore è un sentimento che non svanisce, anche dopo la morte.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’augurio di una madre.
 
 
 
 
 
 
- E questo è l’ultimo – Blaine caricò lo scatolone che aveva preso dal soggiorno per caricarlo nel furgone che aveva preso a noleggio per tutto il periodo del trasloco.
Stavano sgomberando la casa di Burt e Carole a Lima.  Da tempo la coppia aveva lasciato quella casa, per trasferirsi preferendo la calda e soleggiata California.
La decisione di metterla in vendita era stata velocemente presa, almeno altrettanto quanto ci aveva messo un tizio a comperarla.
E così Kurt e Blaine si erano ritrovati praticamente costretti ad iniziare il trasloco, mentre gli ormai ex padroni di casa si stavano occupando del loro nuovo nido a due passi dal mare.
Il grosso doveva ancora essere fatto. Bisognava ancora smontare gran parte del mobilio per il momento si stavano occupando quindi dei piccole cose quali libri e cianfrusaglie varie.
Con un sospiro si passo il dorso della mano sulla fronte, per togliere una fastidiosa goccia di sudore che stava scendendo, verso gli occhi.
Mi chiedo che fine abbia fatto Kurt” non poté fare a meno di chiedersi, mentre rientrava in casa.
Sperò con tutto il cuore che non si fosse stufato di trascinare scatoloni. Di fare tutto il lavoro da solo non aveva proprio voglia.
- Kurt? – chiamò quindi un paio di volte, non ottenendo risposta.
Immaginando che non fosse a portata d’orecchio si diresse in cantina, dove c’erano ancora molte cose da mettere via.
Blaine lo vide, era inginocchiato,  poteva vedere la schiena curva e leggermente…tremante?
- Ehy – lo chiamò piano, mettendogli una mano sulla spalla, per attirate la sua attenzione. Voleva dire altro ma gli si bloccarono le parole in gola.
Kurt non si era voltato a guardarlo, teneva lo sguardo fisso verso il basso, puntato su l’oggetto che teneva tra le mani.
Sarà stato per colpa del raggio che lo colpiva in viso, ma Blaine poteva giurare che avesse gli occhi lucidi.
- Kurt…- lo richiamò piano, con il timore che potesse quasi disturbarlo.
L’altro parve riscuotersi ed avvertite la sua presenza, perché si voltò ad osservarlo. – Stavo sistemando negli scatoloni…mi sono trovato davanti ad un piccolo baule. Erano gli oggetti della mamma..- gli spiegò a voce flebile. E a Blaine si strinse il cuore.
Stavano insieme da cinque anni, e si amavano come il primo giorno. Entrambi avevano si erano laureati alla NYADA ed avviato nella maniera più che positiva le loro carriere a New York, città dove ormai vivevano.
Condividevano tutto ed erano l’uno il miglior amico del’altro.
Ma c’erano comunque alcune parti che rimanevano oscure e sepolte, che non vedevano mai luce.
Kurt non gli aveva mai parlato di sua madre, e lui non gli aveva mai chiesto nulla. Si era sempre tenuto a distanza da quella che era stata la perdita più profonda del suo amato, perché non voleva essere lui a fargli delle domande. Il giorno in cui Kurt avrebbe voluto parlare di lei, lui sarebbe stato onorato di ascoltare.
- ..Mi ero perso un po’ nei ricordi, alcuni dei suoi oggetti hanno conservato la sua essenza..- gli confidò Kurt, mentre appoggiava la testa alla sua spalla, Blaine annuì silenziosamente.
- …ho trovato questa..- ed allora Blaine guardò cosa l’altro avesse tra le mano.
Era una vecchia videocassetta. Erano anni che Blaine non ne vedeva una. Nel’esaminarla vide il dettaglio più importante. Vi era una targhetta, con una dedica:
 
Per Kurt. 23/05/1999
  
 
 
Kurt aveva cinque anni” fu il pensiero che balenò nella mente di Blaine. Prima che Kurt lo riportasse nella realtà. –Q..questa è la sua scrittura…questa videocassetta è per me…-
Il tono disarmante con cui lo disse, interruppe qualsiasi tentativo consolatorio del’altro, l’unica cosa che poté fare fu stringerselo stretto. Poteva sentire sul proprio collo il respiro di Kurt che si faceva mano a mano più accelerato fino a diventare una serie di singhiozzi bassi.
Blaine avrebbe aspettato che si calmasse, altro non poteva fare.
Finché Kurt non gli fece un regalo che mai si sarebbe aspettato, perché sollevo il viso da l’incavo del suo collo per chiedergli – Vuoi vederla con me? –
 
 
 
 
Fu Blaine ad premere il tasto “play” del videoregistratore, Kurt sembrava non ne avesse la forza se ne stava seduto sul divano tormentandosi le mani.
Vederlo in quella maniera spinse Blaine a raggiungerlo, mentre Kurt gli si raggomitolava contro, in cerca di conforto. E l’altro se lo strinse a se, accarezzandogli la schiena con movimenti lenti della mano.
Ed il video cominciò.
 
 
La prima cosa che videro fu un naso, poi un paio di occhi verdi e successivamente un mezzo busto seduto.
Elizabeth aveva una faccia concentrata, mentre osservava la telecamera. Stette qualche altro secondo ad osservarla per poi cominciare a parlare.
- Bene..la spia verde è accesa…sta registrando…-
 
 
Elizabeth aveva una voce molto particolare, un tono non particolarmente basso e neanche molto alto.
Ma puro, come quelle voci che ti facevano venire le farfalle allo stomaco solo a sentirle, la stessa emozione che Blaine provava nel sentire la voce di Kurt. Si somigliavano in questo, e pensò che quella non era l’unica somiglianza.
Kurt invece, nel sentire la voce della mamma si strinse di più a Blaine.
 
 
- …Bene…Ciao tesoro! Qui è Elizabeth, non che tua mamma, nel suo primo video montato da sola! Tuo padre è andato a pesca con i suoi amici, mentre tu sei appena andato a dormire. Abbiamo passato la serata a vedere cartoni animati della Disney che più ti piacciono. Ne avevi scelti tre.  Ma ti sei addormentato a “Lilly e il Vagabondo”, ti addormenti sempre quando Lilly e Biaggio stanno mangiando gli spaghetti, non riesci mai ad arrivare alla fine.– ed un timido sorriso si dipinse sul volto della donna, mentre con un gesto imbarazzato si mandava una ciocca di capelli castana dietro l’orecchio.
- È ancora presto per me per andare a dormire. Così eccomi qui…ho pensato di fare questo video perché voglio lasciarti qualcosa della nostra famiglia e di te stesso a cinque anni…non so magari rivedremo insieme questo video tra quindici anni seduti sul divano e rideremo come matti per questa mia follia…- 
 
 
Il respiro di Kurt si fermò di colpo. Perché sua madre che appariva così sorridente in quel video non  aveva avuto la fortuna di riderci su una seconda volta.
 
 
- ..sto divagando. Vorrei solo dirti tante di quelle cose che non saprei da dove cominciare.
Partirò quindi da l’argomento che amo di più, sei tu Kurt. Tu sei speciale tesoro, così speciale che non sempre le persone che ti staranno intorno lo capiranno. Dovrai essere forte e fare di tutto per non far spegnere il tuo meraviglioso sorriso.
Circondati di persone che sappiano vederti per quello che sei veramente, trova più amici possibili. Credo che gli amici siano la nostra seconda famiglia, un po’ meno seriosa di un padre ed una madre, dove puoi avere un trattamento alla pari. Con il tempo capiterà di perdere delle amicizie, sappi che fa parte della vita, si prendono semplicemente altri percorsi che possono allontanarci, ma il periodo trascorso con i tuoi amici rimarrà per sempre nel tuo cuore.
Così anche se sarete molto lontani, una piccola parte di voi rimarrà legata per sempre – e nel dire questo si sistemò meglio sulla sedia.
 
 
Una lacrima solitaria scese dal volto di Kurt, perché sua madre che in quel momento gli stata dando dei consigli, stava inconsciamente descrivendo il percorso della sua, di vita.
Tutto le difficoltà negli anni scolastici, e poi il Glee Club, dove ha trovato l’accettazione, un fratello e degli amici.
 
 
- Ti auguro tante cose per la tua vita, due in special modo : la prima è la capacità di sognare, spero che sarai affamato di sogni e tu possa trovare sempre la forza per realizzarli.
Perché solo realizzando i tuoi sogni sarai un vincitore, e potrai chiudere gli occhi la sera senza alcun rimpianto.
La seconda è l’amore, ama Kurt. Non aver paura di mettere il gioco il cuore, perché essere innamorati è l’esperienza più bella che ci possa avere, una volta trovata la persona giusta, l’ultima persona che amerai.
Io..beh, non ho trovato subito il vero amore, tuo padre è arrivato dopo che avevo chiuso una lunga storia e credimi l’ultima cosa che volevo era innamorarmi di nuovo. Peccato che non avevo fatto i conti con la testardaggine di tuo padre.
Ed infatti eccoci qui, sposata e con un bambino, e non posso essere più felice di così.
Quindi sappi che chiunque tu scelga donna…o uomo che sia, arriverà a ti stravolgerà completamente l’esistenza…sarà una persona veramente speciale per meritare il tuo amore –
Elizabeth distolse lo sguardo dalla telecamera.
 
 
- Era una donna straordinaria – si ritrovò a dire Blaine, abbracciando più stretto Kurt. Mentre l’altro si era limitato ad annuire in maniera quasi impercettibile.
Provò ad immaginarsi come sarebbe cresciuto Kurt se Elizabeth non fosse morta, forse sarebbe cresciuto più sereno circondato da quella protezione che solo una madre poteva dare.
Forse non si sarebbe mai trasferito alla Dalton, o forse non avrebbe mai fatto parte del Glee Club.
Allora si che le loro strade non si sarebbero mai incrociate.
 
 
- La batteria è quasi finita, sono costretta a finire qui. Voglio solo dirti un’ultima cosa Kurt, ti voglio bene piccolo mio. E te ne vorrò sempre e non sarai mai…- ed una piccola lacrima di commozione gli bagno la guancia - mai solo…per cui buoni sogni amore mio…-
Elizabeth si riavvicinò nuovamente verso lo schermo per poi spegnere la telecamera, e lo schermo divenne nuovamente nero.
 
 
Kurt spense il televisore con il telecomando rimanendo con la testa appoggiata al petto di Blaine.
Il silenziò durò per un altro paio di minuti buoni, prima che lui si decidesse a parlare – Un mese dopo venne coinvolta in un incidente, morì sul colpo –
- Kurt..-
- Papà era al lavoro, io ero a scuola… non ricordo un gran che di quel giorno è tutto così confuso..-
- Kurt..- lo richiamò ancora Blaine, circondandogli il viso con le mani – Shhhhhh… - ed interruppe un gemito baciandogli dolcemente le labbra, un semplice contatto non chiedendo altro.
Kurt parve riprendersi un po’ e cinse l’uomo abbracciandolo dalle spalle, incastrando il viso nel suo collo, ispirando il suo odore.
Blaine non seppe dire quanto tempo rimasero abbracciati, si limitarono a starsene così. Supportandosi a vicenda.
Quando Kurt infine sciolse l’abbraccio, gli sussurrò guardandolo negli occhi – Grazie per averla vista insieme a me –
Allora Blaine gli  baciò delicatamente la tempia, non essendoci il bisogno di dire altre parole. Se non un grazie ad Elizabeth, per quel regalo inaspettato che Blaine era convinto. Lo avrebbe unito ancora di più a Kurt.
 





Ciao! E grazie di essere arrivati fino alla fine, questa fic nasce sulla falsa riga del'ultimo episodio di Dawson's Creek reperibile facilmente su youtube, nel quale Jen lascia una videocasseta alla figlia, sapendo che non potrà vederla crescere.
Io ho preso l'idea cambiando un pò il pretesto, la cassetta che lascia Elizabeth è stata fatta con il semplice scopo di immortalare un'istantanea su cui avrebbero discusso e riso sopra negli anni a venire.
Peccato che Elizabeth non avrà modo per rivederla una seconda volta.
E con questo di salutiamo, spero che lascerete un piccolo commento. Alla prossima! Nel caso foste interessati vi linko la mia pagina facebook https://www.facebook.com/CristieEfp
   
 
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