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Autore: NiallerFanFiction    18/08/2012    0 recensioni
'Andiamo da loro?'
'Cert..Aspetta.'
'Che cosa?'
'Mi fissava le braccia, e le gambe.
'Che cosa sono?'
'Niente. Andiamo dagli altri dai.'
'Ferma. So che cosa sono. Chi te li ha fatti?'
'Non voglio parlarne, basta. Andiamo di la!'
Liam vede che mi sto arrabbiando e si arrende. Arrivo dagli altri, con Liam dietro di me, e tutti mi guardano a occhi spalancati. Io sussurro 'Non fate domande per favore.. Fate finta di niente.'
Anche Liam dietro di me scuote la testa, come per dire ai ragazzi di non dire niente sui lividi di cui sono ricoperta.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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PROLOGO.

Come ogni sera, rientrai a casa, da Jack, il mio padre adottivo.
Sapevo quello che mi aspettava, oramai era abitudine.
Dopo la scenata, tornai in camera, piena di lividi, di sangue. Odiavo questo posto, odiavo Jack, odiavo Marine, mia madre adottiva, odiavo qualunque cosa c'entrasse con quella città.
Ma lasciate che mi presenti. Il mio nome è Kimberly , Kimberly Peazer. Ho 17 anni e mezzo, e, come avrete intuito, sono stata adottata quando avevo tre anni. Quando mi adottarono, presero anche mia sorella, Danielle Peazer, che essendo più grande di me, non viveva nella mia stessa casa. Amo il blu, gli animali, e la musica. Una delle mie band preferite sono i Coldplay. Adoro fare lunghe passeggiate, con la musica nelle orecchie, e un quadernetto nero, dove scrivo tutto quello che provo. E' sempre con me, non lo lascio leggere a nessuno, nessuno può toccarlo. Dopo l'avventura dell'adozione, mi sono chiusa in me stessa, non rivelo a nessuno il mio stato d'animo, i miei sentimenti, e mi aspetto sempre il peggio dalle persone, so che prima o poi, tutti mi deluderanno. La mia vita è orribile, sono depressa. Mi taglio ogni sera, cerco di soffocare il dolore in altro dolore. Nessuno me lo ha mai vietato, nessuno mi ha mai detto 'Non farlo.' perchè a nessuno importa di me. Tranne a mia sorella Danielle, ma lei non sa come mi sento. E non lo deve sapere, non voglio che si preoccupi per me.
Quella sera, mio padre era andato giù pesante con le botte, ma ero abituata, così mi chiusi a chiave nella mia stanza, scrissi un paio di pagine sul mio quaderno, e mi immersi in un bagno caldo, a pensare. Sono una sognatrice, adoro distendermi e pensare a quello che farò quando sarò libera da questo inferno, quando potrò essere me stessa, quando sarò io a scegliere cosa fare della mia vita.
Mi asciugai, indossai una larga camicia da notte blu e bianca, e mi distesi sul letto, leggendo l'ultimo capitolo del mio libro preferito. In poco tempo lo terminai, ma ero talmente assonnata che mi addormentai senza poter fare nient'altro.


Continua.

  
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