Il ragazzo si passò una mano sulla fronte.
La pioggia gli rigava il volto,
come un pianto interminabile.
Il suo sguardo era perso, come svuotato di ogni
desiderio.
Per un attimo senti la sua stessa mano tremare quando la sottile
voce della sorella disse
- ma fratellone…quella ce l’abbiamo anche noi…-
Sayan.
Quel ragazzino doveva essere un Sayan.
Smise di tremare.
Non
poteva lasciar vincere la paura sull’odio.
I Sayan gli avevano portato via
tutto.
Ora quel ragazzo avrebbe ripagato il debito della sua razza.
Si
scagliò contro di lui.
Gohan portò entrambe le mani sul volto, allontanando i capelli che gli
ricadevano, come fili neri, sul volto segnato dal tempo.
Sorrise.
10 anni
erano una vita intera per lui.
Rimase fermo per interminabili istanti,
nonostante la folla di nemici che gli si accalcava alle spalle.
No, non aveva
paura.
Stavolta la morte non gli faceva paura.
L’aveva conosciuta fin
troppo bene.
Respirò pesantemente un’aria nella quale il silenzio si addensava come una
nebbia sempre più fitta.
Avvertiva solo il leggero pulsare del suo
cuore.
Nessuna paura.
Nessun timore.
Nessuna gioia.
Alzò lo
sguardo.
I suoi occhi si incatenarono a quello del suo
avversario.
"Uccidimi" imploravano stanchi.
Avvertì solo un immenso calore.
Caldo.
Come non aveva mai
provato.
Caldo.
Pregò che non terminasse mai.
Gohan spalancò gli occhi.
Era il Re.
Poteva avere tutto.
Doveva possedere tutto.
Bene. Questo
Vegeta lo sapeva.
Eppure tutto ciò che possedeva gli causava solo un
terribile senso di nausea.
- vattene- sibilò il Sovrano, spostando dal suo corpo quello della donna che
giaceva riversa sul suo torace.
La vide alzarsi frettolosamente e raccogliere
i suoi sudici vestiti dal
pavimento.
Disarmonica.
Insulsa.
Vuota.
Una sporca serva
terrestre.
Vegeta si puntellò sui gomiti tra le lenzuola di seta.
Appoggiò
la schiena alla spalliera del letto, lasciando scivolare il lenzuolo dal suo
corpo umido.
Alzò il viso e socchiuse gli occhi.
Stava lottando
Vegeta.
Stava lottando contro quel freddo che, sadico, gli squarciava il
petto.
- guardami!-
la ragazza sussultò quando sentì la voce di quell’essere
disgustoso.
Era ancora chinata a terra e tra le mani aveva la sua povera
veste da serva.
Asciugò con il palmo della mano le lacrime che le solcavano
il viso.
Non poteva permettere al mostro di vederla piangere.
Non gli
avrebbe permesso di vederla sconfitta.
Si alzò con ostentata dignità, anche
se il dolore alle gambe e il terrore la facevano tremare.
Non sarebbe
dovuto andare così.
Lei era solo una prigioniera.
Non bella.
Non intelligente.
Lei era
stata persino felice di essere una prigioniera.
Quando i suoi unici desideri
erano stati un pasto caldo e un letto.
Quando aveva pregato di sopravvivere
alla guerra.
Quando aveva visto morire.
Ma ora…
Nulla era peggiore di
questo.
Nulla era peggiore di dover essere lo sporco giocattolo di un
malvagio Mostro.
Lo fissò.
L'oscurità rispose a quello sguardo.
Il freddo sembrò bucargli il petto.
Il dolore lo avvolse come un infuocato
manto di ghiaccio.
Il suo sguardo si annebbiò.
Voltò la testa in uno
scatto repentino.
Vegeta non poteva sopportare oltre.
Non poteva sopportare quegli
occhi.
La ragazza abbassò lo sguardo e camminò a passi tremanti verso al
porta.
Si fermò davanti lo specchio per annodare i suoi capelli che le era
stato ordinato di sciogliere.
Capelli di un azzurro pallido, spento.
Due
occhi blu la sorpresero nel riflesso.
La guardavano spauriti, come quelli di
una preda sfuggita alle brame del cacciatore.
Sentiva il respiro pesante del
sovrano alle sue spalle.
Mai desiderò tanto che qualcuno soffrisse.
Non poteva sapere quanto Vegeta stava davvero soffrendo.
Eccomi di nuovo…stavolta ho fatto di tutto per cercare di aggiornare senza il
mio usuale abissale ritardo…ma…bhe…vi ho fatto aspettare vero?!..^////^
scusate!!
Volevo ringraziare davvero tutte voi che seguite e commentate…siete
davvero splendide!
…so di non aver mantenuto del tutto la promessa…Bulma non
è ancora apparsa…vi prego di avere ancora un po’ di pazienza…pochina
pochina…^^
Un enorme bacio a tutte voi!!!!!!!!
Ciao ciao!
Roberta